Storia-del-Ghost-Hunting
/

Ricerca del Paranormale: un confronto tra Ghost Hunters e Investigatori del Paranormale

88 minuti di lettura

L’American Society for Psychical Research (ASPR)

Sigmund Freud
Sigmund Freud

Sebbene un approccio così meticoloso non piacesse a molti membri spiritualisti, la SPR continuò a crescere, conquistando nuovi membri sia dai campi scettici sia da quelli soprannaturali, tra cui il fisico britannico Oliver Joseph Lodge (1851-1940), il “papà” della psicoanalisi Sigmund Freud (1856- 1939), lo psicologo e antropologo Carl Gustav Jung (1875- 1961) e i già citati William Crookes e Arthur Conan Doyle. Due anni più tardi, nel dicembre del 1884, viene fondata a New York, la sorella della stessa società, la American Society for Psychical Research (ASPR), in cui figureranno appunto anche Jung, Freud e lo scienziato e inventore del primo telefono pratico, Alexander Graham Bell (1847-1922).

Edmund Gurney
Edmund Gurney

Per due anni le due società, sia quella britannica sia quella americana, riuscirono a superare sia l’imbarazzo sia gli scandali per via dei medium cialtroni che sostennero a spada tratta. Frederic WH Myers, ad esempio, fu coinvolto in uno scandalo sessuale con un’investigatrice psichica che si rivelò poi, essere una cialtrona, così come accadde a Crookes con la medium Cook; Edmund Gurney fu trovato morto in strane circostanze se pur le voci di corridoio gridassero al suicidio per vergogna; e nel 1888, i fondatori del movimento spiritista, in altre parole le stesse sorelle Fox, dichiararono pubblicamente le loro frodi.

Agli inizi del 1900, la reputazione della società era piuttosto offuscata, ma nonostante tutto, ancora intatta. Così negli anni a seguire la SPR si concentrò sul ridimensionamento dei medium, finché l’interesse per lo Spiritualismo cominciò a spegnersi, e poi si rivolse più verso il lavoro di laboratorio, piuttosto che sulle indagini sul campo, come aveva già fatto il ramo americano del gruppo. Le indagini sul campo continuarono per pochissimi autodidatti e fanatici del sovrannaturale che divennero nel tempo delle “rarità”, almeno fino alla ribalta dei format d’intrattenimento americani sul ghost hunting.

C’è da dire che la SPR dovette nel tempo cercare di recuperare attendibilità per essere accettata dalla comunità scientifica, perché fu afflitta da problemi causati dalle polemiche sullo spiritismo e da campagne diffamatorie lanciate da scienziati che erano arrabbiati dalle loro regole d’indagine. I primi membri accademici erano, infatti, fortemente influenzati dallo spiritualismo, mentre gli altri erano semplicemente pseudo-scienziati che non avevano nulla a che fare con le tecniche scientifiche. Purtroppo a oggi, l’idea sbagliata di accademici credenti e dilettanti è quella di credere che il paranormale non sia compreso dalla Scienza perché scettica. Ne ho ampiamente parlato nell’articolo Scienza e Paranormale: perché sono in conflitto?

Association for the Scientific Study of Anomalous Phenomena (ASSAP)

La Association for the Scientific Study of Anomalous Phenomena (ASSAP) è un’organizzazione indipendente con sede nel Regno Unito, fondata nel 1981. Il suo obiettivo principale è quello di studiare e indagare in modo scientifico i fenomeni paranormali e anomali, cercando di non farsi suggestionare dalle ipotesi sovrannaturali, ma cercando una spiegazione razionale per i fenomeni insoliti. L’ASSAP adotta un approccio scientifico nel suo lavoro di ricerca, utilizzando metodi e strumenti scientifici per analizzare le testimonianze, raccogliere dati e condurre esperimenti controllati. La loro filosofia è quella di cercare prove oggettive dei fenomeni paranormali, al fine di promuovere una maggiore comprensione e consapevolezza di tali eventi.

L’organizzazione svolge attività di ricerca in diversi campi, tra cui fantasmi, esperienze di morte imminente, poltergeist, criptozoologia e fenomeni psichici, etc. I membri dell’ASSAP vengono formati dalla stessa organizzazione, così come per la SPR e la ASPR, partecipando a indagini sul campo, intervistando testimoni, raccogliendo dati e utilizzando strumenti come fotocamere, apparecchiature elettroniche, rilevatori di campi magnetici e termometri per registrare dati e segnalare eventuali anomalie.

La nascita di una nuova ricerca

La ricerca di fine Ottocento

Revelations of a Spirit Medium: Spiritualistic Mysteries Exposed

Il momento clou dello Spiritismo Moderno viene consacrato in concomitanza con la nascita della tavola “parlante” più famosa: la Ouija. Nel 1891 fu pubblicato uno dei libri più singolari dell’epoca, Revelations of a Spirit Medium: Spiritualistic Mysteries Exposed (letteralmente: Rivelazioni di uno spirito medium: misteri spiritualistici svelati), scritto da un autore anonimo che usava lo pseudonimo di “A Medium”.

Questo libro svelava i trucchi utilizzati da falsi sensitivi e medium dell’epoca, poi in seguito rieditato e ristampato nel 1922 da Harry Price e dall’antropologo e ricercatore psichico britannico Eric John Dingwall (1890–1986). Il libro divenne importante storicamente perché fu fonte d’ispirazione per il mago Harry Houdini ad assumersi il compito di scovare i falsi sensitivi nei primi anni ’20 del secolo scorso.

Un altro pioniere del giornalismo investigativo fu il britannico William Thomas Stead (1849-1912), autore del libro Real Ghost Stories, pubblicato anche questo nel 1891. Nel 1894, lo psicologo e filosofo statunitense William James (1842-1910), se pur originario irlandese, è eletto presidente dell’American Society for Psychical Research e considerato il “padre della psicologia americana”. Nel 1912 è pubblicato postumo il suo libro La volontà di credere e altri saggi nella filosofia popolare.

Peter Underwood e Andrew Green

Dopo il grande interesse e l’eccitazione della ricerca sul sovrannaturale avvenuta fra le due guerre, la caccia ai fantasmi è in gran parte crollata. Nel 1948 le attività del Ghost Club iniziarono a subirne il colpo di coda. La SPR, nel frattempo, stava diventando più un’organizzazione posta alla formazione d’investigatori che all’investigazione stessa. Il malessere generale causato dall’austerità del dopoguerra, ha fatto sì che negli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale, le attività di caccia ai fantasmi non erano più promosse da enti o organizzazioni legalmente riconosciute, ma svolte da dilettanti che si autofinanziavano per passione e che di tanto in tanto pubblicavano qualche libro.

Peter Underwood e Andrew Green
Peter Underwood e Andrew Green

Fra questi voglio ricordare sia il parapsicologo e ghost hunter, Peter Underwood (1923-2014) che il soprannominato “Ispettore degli spettri Andrew Green (1927-2004). Underwood si occupò di ricerca soprattutto durante la sua presidenza al Ghost Club dal 1962 al 1993, mentre Green fondò nel 1949 la Ealing Society for Psychical Research e nel 1952 sia la Lewisham Psychic Research Society che la National Federation of Psychic Research Societies.

Nonostante furono numerose le indagini di Green sulle Percezioni Extrasensoriali (ESP) e i test sui medium, nulla degno di nota è purtroppo emerso dalla sua ricerca. Nel 1996, Green fu ingaggiato dal consulente del teatro Royal Albert Hall, Mark Borkowski, a seguito di testimonianze singolari di fenomeni insoliti.

Le indagini al Royal Albert Hall e il ghost hunting moderno

Mark Borkowski si riteneva scettico ed estraneo ai fatti, ma chiedeva di fare luce sul caso per placare le voci di presunta infestazione del teatro. Ma cosa accadde di così singolare da interpellare degli investigatori del paranormale?

Il portiere di un ristoratore affermò di aver visto due donne scomparire nello scantinato del teatro e alcuni tecnici addetti alla manutenzione degli organi, riferirono di essere stati molestati da un vecchio signore. Andrew Green promise di esorcizzare o comunque scacciare le entità infestanti, così Borkowski invitò per l’occasione, spinto dalla curiosità, alcuni media per assistere e documentare l’evento. Peccato però che invece di cercare i fantasmi, Green passasse tutta la notte a rispondere alle domande poste dai cronisti inviati dai media.

Mark Borkowski e il Royal Albert Hall
Mark Borkowski e il Royal Albert Hall

L’unica cosa che Green affermò è che prima dell’arrivo dei giornalisti, riscontrò un’anomalia nella temperatura del piano superiore e che il suo registratore di ultrasuoni aveva ripreso strani rumori. Come non notare, quindi, una gran bella differenza dalle indagini meticolose dei suoi predecessori? Erano già le prime avvisaglie di quello che sarebbe diventato il ghost hunting del XXI secolo.

Le scarse o quasi assenti sperimentazioni e la meticolosità nel fornire fascicoli di numerose pagine per ciascun caso, erano il primo tassello che avrebbe ispirato il moderno ghost hunting. Anche le attrezzature di oggi s’ispirano al ghost hunting di Green, composto da registratore audio, macchina fotografica, metro a nastro, carta millimetrata per disegnare i piani del sito, mappe di rilevamento dell’area e altri strumenti forse più idonei a raccogliere informazioni del luogo d’indagine. Underwood invece costatò che un ghost hunter iper equipaggiato non aveva resoconti più dettagliati di chi utilizzava equipaggiamenti più semplici.

Quando un investigatore si lascia troppo coinvolgere

Maurice Grosse e Guy Lyon Playfair
Maurice Grosse e Guy Lyon Playfair

L’investigazione del paranormale Verso la fine degli anni Settanta un caso divenuto molto famoso segnò la memoria collettiva del XX secolo: il Poltergeist di Enfield in Inghilterra, investigato da Maurice Grosse (1919-2006) e Guy Lyon Playfair (1935-2018) della SPR londinese.

Nel corso dei due anni d’indagine, la coppia registrò un gran numero di suoni anomali quali raps (colpi) e voci, e furono testimoni di molti eventi insoliti. Pur restando molto discusso e controverso, il poltergeist di Enfield rappresenta ancora oggi un esempio di veridicità dei fenomeni per i ghost hunters. La storia del caso però riporta anche di una terza investigatrice inviata dalla SPR a indagare sul caso e sui due investigatori che, per motivi diversi, molto probabilmente si stavano lasciando travolgere dal caso.

Anita Kohsen Gregory e Brian Inglis alla conferenza internazionale della SPR a Edimburgo
Anita Kohsen Gregory con il giornalista irlandese Brian Inglis (1916-1993) alla conferenza internazionale della SPR a Edimburgo

Questa fu Anita Kohsen Gregory (1925-1984) che scoprì la piccola Janet Hodgson simulava alcuni fenomeni e fornisce la SPR di un video in cui Janet piega un cucchiaio e altri in cui salta su e giù dal letto agitando le braccia. La Gregory dichiara quindi che le prove raccolte dai suoi colleghi erano ridicole, esagerate e soprattutto molto discutibili. Molti anni più tardi, Janet oramai adulta e madre di tre figli, dichiara a un giornalista di Telegraph che c’erano momenti in casa nei quali accadevano strani fenomeni insoliti e altre volte non succedevano.

Il giornalista, riferendosi al video in cui Janet simulava i fenomeni paranormali, chiede quanto in casa sua fossero simulati? La Hodgson rispose “I’d say 2%” (Direi il 2%). Evidentemente lasciando alludere che nei casi in cui i fenomeni non c’erano, li simulava lei o la famiglia per non deludere le persone coinvolte nell’investigazione. Fra i tanti medium accorsi in casa Hodgson c’erano anche due investigatori divenuti oggi ancora più popolari per una serie di film ispirati alle loro indagini: i coniugi Warren (Ed e Lorraine).

Il ghost hunting di oggi

Il Ghost Hunting in TV

Ed eccoci nel XXI secolo, dove il ghost hunting riceve uno stimolo soprattutto mediatico che fa rinascere il genere in una versione più moderna. Se fino alla fine del secolo scorso esistevano pochissimi team di ghost hunters, a due anni dalla pubblicazione della prima serie Ghost Hunters in TV, di cui ho già parlato all’inizio, l’attività del cercare prove sui fantasmi diventa un vero e proprio passatempo comune. Anche internet contribuisce alla promozione di questi team che, grazie soprattutto ai social network, riescono a farsi un gruppo di seguaci. Anche gli autori televisivi capiscono che è la moda del momento e iniziano a proliferare programmi televisivi sull’argomento.

Prima che la TAPS e i Ghost Adventures facessero tappa nei palinsesti televisivi italiani, nelle TV inglesi e americane c’erano già dei precursori del genere.

"Strange but True?" condotto da Michael Aspel fra il 1993 e il 1997
Strange but True? condotto da Michael Aspel

Una delle prime serie televisive di documentari degne di nota è senza dubbio la britannica Strange but True? (Strano ma vero?), che è stata trasmessa per la prima volta nel Regno Unito nel 1993. La serie è stata creata da Arthur C. Clarke (1917-2008) e condotta da Michael Aspel (Battersea, Londra, 1933). La trasmissione si occupava di esplorare e indagare su fenomeni paranormali, inspiegabili e misteri del mondo, come fantasmi, avvistamenti UFO (Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object), in italiano, Oggetto Volante Non Identificato (OVNI), creature leggendarie e altro ancora. Ogni episodio presentava interviste, testimonianze, ricostruzioni e prove per cercare di spiegare o svelare i misteri affrontati. La serie è stata molto popolare ed è stata trasmessa in diversi paesi in tutto il mondo.

Yvette Fielding in Most Haunted dal 2002
Yvette Fielding in Most Haunted dal 2002

L’idea invece di documentare il ghost hunting viene per la prima volta presentata televisivamente da Most Haunted condotto da Yvette Fielding (Manchester, 1968): un programma britannico che ha indagando su presunte attività paranormali in una serie di luoghi presumibilmente infestati. La serie prodotta da Antix Productions è trasmessa dal maggio 2002 al luglio 2010, anno in cui la rete decide di sospendere il programma. A seguito di denunce, il regolatore della trasmissione, Ofcom, ha stabilito che si trattava di uno spettacolo di intrattenimento, non di un’indagine legittima sul paranormale, e “non dovrebbe essere presa sul serio”.

È proprio Most Haunted a spingere il fenomeno dei cosiddetti ORBS come energie spirituali. Una bufala che circola in rete ancora oggi nonostante il fenomeno sia stato ampiamente studiato e classificato come piccole particelle di polvere dal ricercatore Philip Carr del Ghost Club e da Steve Parsons di Parasearch e dalla Society for Psychical Research. La scarsa informazione sia dei ricercatori che dei sostenitori di fantasmi, porta gli stessi a diffondere e sostenere che alcuni “globi” non siano causati da pulviscolo, ma da qualche entità energetica o spiriti di defunti.

La crew di Ghost Adventures
Ghost Adventures

In Italia, soprattutto in rete, non ho mai letto ricercatori nostrani parlare di questa serie, considerata la capostipite, ma solamente di Ghost Hunters (indagini del gruppo TAPS), la cui serie originale è andata in onda dal 2004 al 2016 su Syfy ed è giunta da noi in Italia solo dalla terza stagione nel 2010, la stagione ion cui si presentarono per la prima volta il noto KII-Meter attribuendolo a un rilevatore calibrato sui campi elettromagnetici dei fantasmi. Un’altra serie andata molto di moda è stata Ghost Adventures, prodotta da Zak Bagans e Nick Groff che approda in Italia poco dopo Ghost Hunters.

Le controversie su queste ultime due serie TV sono state tante, dalla metodologia adottata ai falsi mostrati in TV o a leggende inventate di sana pianta come quella dell’Isola di Poveglia. Visto il successo delle due serie, anche Most Haunted avrebbe dovuto tornare in TV nel 2014, ma ad oggi non ci sono ancora notizie sicure.

Il rigore scientifico degli strumenti utilizzati, è completamente assente. Se si utilizzano strumenti scientifici, il minimo che bisognerebbe avere è una competenza all’utilizzo di tali strumenti e soprattutto una buona dose di conoscenze fisiche per escludere falsi positivi.

error: Content is protected !!