Questo credo che sia uno degli articoli colonna di questo sito web (o blog), perché ritengo che in Italia non sia mai stato scritto sino ad oggi un articolo esauriente sul tema dei fantasmi. Nel vasto panorama delle credenze e delle tradizioni legate al soprannaturale, si incontrano una moltitudine di termini utilizzati per descrivere presunte manifestazioni degli spiriti o delle anime dei defunti. Tra i più comuni troviamo per l’appunto i fantasmi, ma anche spiriti, anime, spettri, larve, apparizioni ed eidolon.
Sebbene possano sembrare sinonimi a prima vista, ciascuno di essi porta con sé sfumature e significati specifici che li distinguono gli uni dagli altri. Per questo motivo ho deciso di ampliare un vecchio articolo sulla differenza tra le varie figure soprannaturali e dedicare un articolo ad ogni tipologia.
ATTENZIONE! Le informazioni presentate in questo articolo sono attualmente oggetto di dibattito. Per garantire una maggiore comprensione del testo e una presentazione delle linee di pensiero più accreditate dalle società internazionali di ricerca sul paranormale e dagli studiosi storici, il testo non sarà redatto utilizzando il modo condizionale d’obbligo.
Storia naturale di un Fantasma
La definizione più semplice per rispondere alla domanda «Cosa sono i fantasmi?» è che sono le anime dei morti o gli spiriti che vagano nel nostro piano terrestre per rivolvere una questione in sospeso. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’idea comune dei fantasmi e delle infestazioni non trova sostegno nelle prove raccolte da autentiche indagini sul campo. Infatti, la concezione tradizionale di ciò che costituisce un fantasma è stata messa in discussione da una vasta gamma di studi e ricerche.

La storia naturale di un fantasma, come la chiamo personalmente, non deriva da racconti popolari o da storie di paura raccontate attorno al fuoco o raccolte dalla rete, ma piuttosto dai risultati di oltre un secolo di indagini serie e meticolose nel campo del paranormale. Queste indagini, condotte da esperti in vari campi, tra cui psicologia, fisica e persino storia e antrpologia, hanno cercato di andare oltre le semplici storie e di esaminare le prove concrete.
Queste ricerche hanno coinvolto l’uso di tecnologie avanzate per rilevare anomalie fisiche, interviste dettagliate con testimoni oculari, e in alcuni casi, studi a lungo termine di luoghi specifici ritenuti infestati. Attraverso questo approccio rigoroso e scientifico, gli investigatori del paranormale hanno cercato di comprendere meglio cosa potrebbe essere realmente un fantasma.
La nostra comprensione dei fantasmi e delle infestazioni è molto più complessa di quanto le rappresentazioni popolari possano suggerire. Basandoci su oltre un secolo di indagini serie nel campo del paranormale, possiamo iniziare a delineare una storia naturale del fantasma che va oltre i miti e le leggende, e che cerca di affrontare questo fenomeno con un occhio critico e scientifico.
Cos’è un Fantasma
Il termine popolare fantasma si riferisce comunemente alla presunta manifestazione degli spiriti dei defunti. I ricercatori psichici prediligono spesso utilizzare il termine apparizione per descriverli. I fantasmi sono comunemente rappresentati come figure simili all’essere umano e descritti come eterei, vaporosi, argentati o trasparenti. Le varie testimonianze affermano che possono percepiti, ma possono anche essere avvertiti attraverso la vista, suoni, odori, raffiche di aria fredda, l’alternarsi di luci e il movimento di oggetti (telecinesi).

In antichità, il termine fantasma si riferiva alla presunta anima senza corpo, che, dopo la morte, si pensava viaggiasse verso l’oltretomba o l’aldilà. Le credenze variano riguardo a ciò che accade all’anima dopo la morte, ma praticamente ogni cultura ha creduto, in qualche momento, che il fantasma potesse fare ritorno nel mondo dei viventi e che al suo ritorno potesse avere intenzioni sia positive che negative.
Distinzione tra Fantasma e Infestazione
Nell’ambito della ricerca, è fondamentale non pregiudicare i risultati con assunzioni preconcette. Pertanto, prima di iniziare, è necessario stabilire delle definizioni operative di base. In questo caso, ci concentreremo su due termini chiave: fantasma e infestazione.
Un fantasma, o apparizione, si riferisce a una figura, generalmente umana ma a volte anche animale, che viene percepita da un individuo nonostante non possa essere fisicamente presente. Questa percezione può avvenire attraverso vari sensi, come la vista, l’udito o persino il tatto, e può manifestarsi in una serie di modi, da una figura nebulosa a una presenza tangibile.
Parallelamente, un’infestazione si riferisce a una serie di fenomeni inspiegabili che sono generalmente associati a un luogo fisico specifico. Queste esperienze possono variare notevolmente, da rumori inesplicabili a oggetti che si muovono da soli, e spesso creano un senso di disagio o paura tra coloro che le vivono.
Cosa significa Fantasma
Si dice che il termine FANTASMA abbia origini greche, ma in realtà deriva dalla terza declinazione del sostantivo neutro latino PHANTASMA, che a sua volta discende dal greco φάντασμα (phàntasma), derivato dal verbo ϕαντάζω (phantàzo), con il significato di mostrare o apparire. E’ un termine che sembra vedere le prime tracce intorno al XIII° secolo a.C. e con molta probabilità discende da pháinomai che ha lo stesso significato.
In italiano, il termine fantasma fa la sua comparsa verso la fine del Duecento. Originariamente, era usato al femminile, quindi “la fantasma”, e indicava principalmente una persona defunta. Successivamente, il termine ha cambiato genere diventando maschile, e i primi utilizzi in questo senso sembrano essere attribuibili al predicatore italiano Girolamo Savonarola (1452-1498), appartenente all’ordine domenicano.
Nonostante ciò, l’origine precisa dell’uso del termine phantasma nel suo significato originale non è chiara. Potrebbe essere stato impiegato per la prima volta da filosofi o scrittori dell’antica Grecia, ma le registrazioni storiche sono limitate. La moderna reinterpretazione di phantasma si deve al psicoanalista e filosofo austriaco Sigmund Freud (1856-1939), il quale contrappone al mondo esterno che impone al soggetto il principio di realtà, un mondo interiore che cerca di soddisfare i propri desideri in modo illusorio (il fantasma).

di Moretto da Brescia (ca 1492-1554)



Quindi perché si dice che deriverebbe dal greco? Probabilmente per un passo di Plutarco (46-48 d.C. – 125-127 d.C.), scrittore e filoso greco, che ne La triste fine degli uccisori di Cesare (questo il titolo tradotto della sua opera letteraria), descrive il FANTASMA di Giulio Cesare (100-44 a.C.) apparire a Marco Giunio Bruto (85-42 a.C.), ma il termine usato per descrivere questo fantasma è δαιμόνιον (daimónion, ovvero, DEMONE) e non φάντασμα (fàvtasma).
Sono state le errate traduzioni a confondere la terminologia e quindi ad attribuire la derivazione del termine dall’antica Grecia.
Quando si parla di Graecitas e Romanitas le confusioni non si sprecano, basti pensare che per gli antichi greci lo spirito era sempre malvagio, non a caso era chiamato δαίμων (demmon) o δαιμόνιον (daimónion). Fu solo dal IV° secolo a.C. che δαίμων (demmon) inizia ad essere usato anche come spirito di defunto rimanendo pur sempre con una connotazione malvagia.
Lo scrittore romano Gaio Plinio Cecilio Secondo detto Plinio il Giovane (ca 62-114 d.C.), nel VII° secolo a.C. pose una domanda al politico e militare romano Lucio Licinio Sura (ca 40-108 d.C.) attraverso una lettera:
«Vorrei davvero sapere che cosa ne pensi tu dei fantasmi (phantasmata): se esistono realmente, con forma ed essenza propria, o se non sono che vane apparenze generate dal nostro terrore.»
– Lettera a P. Licinio Sura sui fantasmi, lib. VII, XXVII Lettere (Epistolae)
Per rispondere a Plinio il Giovane, Licinio Sura gli racconta la storia di un fantasma che a parte il rumore delle catene ai piedi, non emetteva parola, poteva esprimersi solamente a gesti. Che i fantasmi non riescano a comunicare verbalmente? Ma allora come ci spiegheremmo la psicofonia? Ma affronterò questo argomento in un altro articolo dedicato.
Origine del termine Fantasma

Forse non sapete che il termine fantasma inizialmente era al femminile. Deriva da fantasmagoria, ovvero l’effetto della successione di immagini tipica della lanterna magica, uno strumento che proiettava immagini dipinte su vetri o pareti. Il termine fantasmagoria risale quindi fra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento, anche se la Lanterna Magica ha origini precedenti, si pensa già nella prima metà del Seicento in quanto i primi prototipi furono importati dalla Cina in Europa qualche decennio prima.
Nella seconda metà del Seicento tuttavia, il termine FANTASMA inizia ad essere utilizzato al maschile, non per descrivere entità sovrannaturali, bensì oggetti simili a scaldini, in quanto la sua vera radice etimologica proviene perlopiù da panta-ésima, ovvero, “tutto ciò che è rovente”.
Una spiegazione è presto detta: nei paesi latini il termine iniziò a mutare in pantasima (o pantàsema) descrivendo fantocci simili a spaventapasseri usati in feste folcloristiche per spaventare i bambini in segno di monito per le azioni cattive, tradizione che viene tutt’oggi celebrata in alcuni paesi reatini.
I Fantasmi nelle varie culture
Nelle culture occidentali, chi crede nell’esistenza dei fantasmi spesso li interpreta come le anime di coloro che, per varie ragioni, non riescono a trovare serenità dopo la morte e rimangono sulla terra. Questo stato di inquietudine può derivare dalla necessità di risolvere questioni irrisolte, di comunicare messaggi importanti, di proteggere i propri cari o semplicemente di elaborare il proprio trapasso, come si osserva nel folclore dei fantasmi riconoscenti, in cui un personaggio, spesso un viaggiatore, ripaga la gentilezza di una persona deceduta, portando a una serie di benefici imprevisti. Questo concetto si trova in molte culture ed è classificato come tipo 5053 nell’Indice ATU (Aarne-Thompson-Uther), un catalogo di tipi di racconti popolari utilizzato negli studi di folclore. È un sistema di classificazione creato per raggruppare racconti popolari simili provenienti da culture diverse.
L’Indice ATU è il risultato di una serie di revisioni ed espansioni da parte di un gruppo internazionale di studiosi:
- Originariamente composto in tedesco dal folclorista finlandese Antti Aarne (1867-1925) nel 1910.
- L’indice è stato tradotto in inglese, revisionato ed espanso dal folclorista americano Stith Thompson (1885-1975) nel 1928 e nel 1961.
- Successivamente, è stato ulteriormente revisionato ed espanso dal folclorista tedesco Hans-Jörg Uther nel 2004.
Il sistema si basa sull’identificazione dei motivi e delle idee narrative ripetute che possono essere considerate come i mattoni fondamentali della narrazione tradizionale. L’Indice ATU, insieme all’Indice Motivo di Folk-Letteratura di Thompson, è uno strumento essenziale per i folcloristi.

Talvolta, i fantasmi sono visti come portatori di giustizia o vendetta, soprattutto quando sono vittime di ingiustizie irrisolte. Alcuni credono che i spiriti dei criminali restino per evitare punizioni nell’aldilà, come il purgatorio, l’inferno o il limbo.
Nel folclore cinese, i fantasmi riconoscenti svolgono spesso il ruolo di agenti di controllo sociale. Il loro obiettivo è quello di ricompensare generosamente coloro che hanno dato ai loro corpi una sepoltura adeguata e hanno mostrato rispetto continuo per il loro spirito (garantendo così la continuazione del culto degli antenati). Essi onorano anche le persone coraggiose e rendono omaggio ai parenti meritevoli con visite dirette. Questo tema folcloristico sottolinea l’importanza del rispetto per i defunti e l’idea che le buone azioni non passano inosservate, nemmeno nell’aldilà.
Nelle tradizioni asiatiche, come quella cinese, la reincarnazione è una concezione diffusa, e i fantasmi sono considerati anime che, per vari motivi, scelgono di non rinascere a causa di questioni irrisolte, concetto simile a quello presente nella cultura occidentale. Secondo le credenze cinesi, i fantasmi possono aspirare all’immortalità, subire pene eterne nell’inferno o addirittura morire di nuovo diventando “fantasmi dei fantasmi”.

Le credenze sui fantasmi variano da cultura a cultura, tuttavia, sia in Occidente che in Oriente, esistono concetti fondamentali comuni. Spesso sono prescritti procedimenti e cerimonie per affrontare l’infestazione di fantasmi, come gli esorcismi. Questi spiriti erranti possono vagare nei luoghi che frequentavano in vita o dove hanno subito la morte. Contrariamente alla convinzione comune, la maggior parte dei fantasmi non è confinata nei cimiteri dove sono sepolti i loro corpi, ma infesta piuttosto le dimore e gli edifici dove hanno vissuto, sofferto o trascorso lunghi periodi della loro esistenza.
In alcune tradizioni, l’anima si separa in diversi aspetti che possono essere considerati sia positivi che negativi. Ad esempio, nella mitologia melanesiana, l’adaro rappresenta la parte negativa dell’anima, mentre l’aunga rappresenta la parte positiva. Entrambi sono distinti dagli spiriti non umani, chiamati figaro. Secondo la tradizione malesiana, i fantasmi vivono sottoterra o su isole vicine, raggiunta dopo la morte corporea terrestre attraverso una nave che traghetta i morti. Una volta arrivati, un “sovrano” dei fantasmi li separa in buoni e cattivi. Secondo alcune credenze, gli adaro (malvagi) possono morire, mentre gli aunga (buoni) vivono felici per sempre.
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Come sono fatti davvero i Fantasmi?
Per rispondere alla domanda «Come sono fatti davvero i Fantasmi?» bisogna rispondere ad altre domande più specifiche:
- Qual’è l’aspetto dei fantasmi?
- Quanti e quali tipi di fantasmi esistono?
- Dove vivono?
- Da dove vengono?
- Quando si mostrano?
- Perché si mostrano?
- Perché riusciamo a percepirli o vederli?
- Come comunicano non noi?
- I testimoni sono affidabili?
- È possibile fotografarli?
- Quali prove abbiamo davvero?
- Cosa sappiamo e cosa non sappiamo davvero sui fantasmi?
Per rispondere a tutte queste domande bisogna farlo un “passo alla volta”.
Qual’è l’aspetto dei Fantasmi?
La ricerca attuale nel campo dei fantasmi è spesso caratterizzata da un approccio che potrebbe essere definito “guidato da supposizioni”. Questo significa che studiosi, ricercatori e investigatori del paranormale tendono a partire da ipotesi predefinite, come l’idea che i fantasmi siano spiriti, e cercano quindi prove che confermino queste ipotesi. Tuttavia, questo approccio presenta una logica circolare e non rispecchia il metodo scientifico.
Nella Scienza, infatti, si inizia raccogliendo prove in modo imparziale, si verifica la loro accuratezza e si utilizzano per formulare teorie che possano spiegare le prove stesse. Queste teorie vengono poi sottoposte a test per verificarne la validità.

Nonostante la popolarità di questo approccio basato su ipotesi nella ricerca sui fantasmi, non sembra aver prodotto progressi significativi nel campo. Le concezioni sulla natura dei fantasmi non sembrano essersi evolute rispetto alle ipotesi iniziali. Questo potrebbe suggerire che o le ipotesi sono corrette, o che la ricerca non sta portando a risultati concreti. Considerando la mancanza di prove ottenute attraverso indagini imparziali a sostegno delle ipotesi, sembra più probabile che quest’ultima opzione sia quella corretta.
Per quanto riguarda le caratteristiche dei fantasmi, questi vengono solitamente descritti come figure vestite, che non sono circondate o accompagnate da alcun contesto scenico. La maggior parte dei fantasmi sembra assomigliare a persone normali, non trasparenti o luminose come spesso vengono rappresentati. Possono apparire solidi o in carne ed ossa, con un aspetto naturale o, diversamente, distorto e orribile. Se la morte è stata violenta, potrebbero apparire sfigurati o feriti. I fantasmi possono comportarsi come una persona vivente, ingannando così gli altri finché non svaniscono misteriosamente, oppure possono fluttuare sopra il terreno. Potreste incrociarne uno per strada senza nemmeno notarlo. Possono apparire completamente formati o solo parzialmente, spesso descritti a mezzo busto e visibili solo fino all’altezza delle ginocchia.
Un esempio di fantasma in carne ed ossa è quello di Lady Dorothy Walpole (1686-1726), soprannominata Brown Lady, morta in circostanze misteriose e che sembra essere stata avvistata da più testimoni nei pressi dei castelli di Raynham Hall, Houghton Hall e Sandringham House.
I fantasmi, tuttavia, sembrano avere la capacità di svanire spontaneamente o di attraversare i muri. A volte appaiono anche in spazi chiusi. Sebbene talvolta vengano visti in costumi d’epoca, come se appartenessero a un’epoca passata, queste segnalazioni sono iniziate solo all’inizio del XX secolo. Prima di allora, venivano normalmente rappresentati in abiti contemporanei. Perché?
Forse il cinema ci ha influenzato e suggestionato a tal punto che associamo automaticamente un fantasma ad uno spirito che si manifesta da un lontano passato? Forse pensiamo che per diventare fantasmi e quindi percepibili, gli spiriti devono trascorrere un periodo o affrontare un lungo percorso prima di manifestarsi? A queste domande non c’è una risposta univoca, ma indubbiamente il cinema ci ha influenzato notevolmente.
Alcuni fantasmi, poi, sembrano proiettare ombre o riflessi, anche se non è chiaro in quale proporzione ciò avvenga. Le persone segnalano a volte aree di fitta nebbia come fantasmi. Tuttavia, non viene riportato che le figure solide si trasformino in nebbia, o viceversa. Inoltre, queste nebbie non sembrano comportarsi come esseri umani. Pertanto, non sembra esserci alcuna prova concreta a sostegno dell’idea che queste aree di nebbia siano fantasmi.
Sono state riportate raramente figure umane parziali, spesso la metà superiore o inferiore di un corpo. Molti di questi rapporti provengono da fonti poco affidabili, come le tradizionali storie di fantasmi, ma esistono rari caso provenienti da indagini accurate. Infine, esistono figure oscure, segnalate come fantasmi ombra. Questi vengono molto spesso avvistati nella visione periferica, a volte in movimento. Di solito svaniscono quando il testimone si gira a guardarli.
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Per quanto riguarda la durata degli avvistamenti di fantasmi, questi tendono ad essere brevi, durando solitamente pochi secondi piuttosto che minuti. Tuttavia, l’esperienza può sembrare più lunga per i testimoni, dato che gli avvistamenti insoliti tendono a lasciare un’impressione duratura. Ma è l’impressione ad essere duratura, la rafforzatura del ricordo con elementi creati dalla mente che vanno a colmare aspetti e dettagli difficilmente memorizzabili. Per questo motivo, le testimonianze si arricchiscono di elementi che vanno ad enfatizzare un fenomeno diversamente difficile da spiegare.
Esistono due prospettive contrastanti: una sostiene che ogni individuo possa percepire un fantasma, mentre l’altra argomenta che solo coloro dotati di sensibilità psichica sviluppata possono essere in grado di cogliere la presenza dei fantasmi in modo più acuto rispetto agli altri.
La tradizione europea ha sviluppato una serie di norme e regole su come interagire con queste entità. Ad esempio, è fortemente sconsigliato entrare in contatto fisico con un fantasma. Inoltre, si ritiene che i fantasmi non siano in grado di attraversare corsi d’acqua in movimento (come fiumi, mare, laghi, etc.). Si dice anche che i fantasmi emettano anche odori distintivi (profumi di fiori o, nel caso di presenze malevole, cattivi odori). Possono essere accompagnati da suoni, come musiche che possono udire solo alcune persone, o rumori, passi e movimenti di oggetti.
Ci sono alcuni casi in cui i fantasmi sono apparsi nudi, come accaduto nella Langenhoe Church, una chiesa infestata (compreso il maniero vicino) a Colchester, Essex, in Inghilterra. L’investigatore del paranormale Peter Underwood (1923-2014), ha indagato a Langenhoe Church per dodici anni, affermando che fosse la più infestata che avesse mai visto.




Frederic WH Myers (1843-1901), uno dei fondatori della Society for Psychical Research (SPR) di Londra, credeva che i fantasmi fossero «manifestazioni di energia personale persistente, o un’indicazione che qualche tipo di forza viene esercitata dopo la morte e che è in qualche modo connessa con una persona precedentemente conosciuto sulla terra». Myers credeva che i fantasmi fossero proiezioni della coscienza senza un’identità cosciente, ma ricerche più recenti hanno sostenuto che i fantasmi potrebbero possedere un qualche tipo di consapevolezza.
Gli investigatori del paranormale hanno scoperto che nella maggior parte dei casi ci sono spiegazioni naturali per gli avvistamenti, ma questo lascia ancora un numero esiguo (forse solo il 2%, FORSE!) che semplicemente non può essere spiegato in modo naturale, per quanto scettico o poco convinto sia l’investigatore. Non esiste ancora una risposta definitiva sul fatto che i fantasmi siano autentici o frutto dell’immaginazione, o se abbiano personalità o siano flashback del passato. Può essere considerato il principio vitale o divino che pervade l’essere umano o l’universo.
Quanti e quali tipi di fantasmi esistono?
Mi capita spesso di imbattermi in classificazioni di fantasmi o entità spettrali, ma non credo possa essere attendibile. Solitamente, queste categorie si basano sulle singole personali concezioni di ciò che costituirebbe un fantasma, spesso frutto di un copia-incolla da articoli di dubbia affidabilità. Tuttavia, per scopi di ricerca, dato che non presupponiamo alcuna premessa a priori, tale approccio non risulta particolarmente utile. Un’eccezione notevole è rappresentata dalle cosiddette apparizioni di crisi. Queste ultime sono peculiari in quanto coinvolgono individui viventi, generalmente riconoscibili. Nonostante ciò, appaiono significativamente differenti rispetto alle tradizionali manifestazioni spettrali che stiamo esaminando in questo contesto.

La maggior parte dei classici ORBS (sfere, in italiano) sono fenomeni fotografici che appaiono come piccole sfere luminose presenti nelle immagini, specialmente quando si utilizza il flash della fotocamera. Sono spesso osservati in fotografie scattate in condizioni di scarsa illuminazione, come durante la notte o in ambienti bui. Si tratta di riflessi della luce su particelle di polvere, goccioline d’acqua o particelle sospese nell’aria. Questo fenomeno fotografico è riconosciuto anche dalle maggiori società di ricerca psichica e paranormale.
Gli ectoplasmi sono un altro fenomeno svelato: non esistono. Si tratta di sostanze create da medium fraudolenti a partire dall’epoca vittoriana.
Tuttavia, esistono molte tipologie di esseri spettrali che fanno parte delle tradizioni e culture di molte popolazioni, creature spiritiche credute nel folclore e sono così tante che non posso elencarle in questo articolo.
Dove vivono i Fantasmi?
Le apparizioni di fantasmi sono state segnalate in una vasta gamma di luoghi, ma si verificano con particolare frequenza nei luoghi in cui le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo, come le abitazioni e i luoghi di lavoro. Questo potrebbe essere dovuto semplicemente alla maggiore probabilità di osservazione in questi luoghi, data la quantità di tempo che le persone vi trascorrono.
Contrariamente a quanto comunemente si crede, i cimiteri non sono i luoghi in cui si segnalano più frequentemente apparizioni di fantasmi. Questo sfata un mito popolare che associa spesso i fantasmi ai luoghi di sepoltura.

Vari sondaggi, a partire dal Censimento delle allucinazioni (Hallucinations Census) effettuato dalla Society for Psychical Research (SPR) dal 1882 al 1895, hanno rivelato che gli edifici più vecchi tendono a generare il maggior numero di segnalazioni di fantasmi. Questo potrebbe essere dovuto a una serie di fattori, tra cui la storia più lunga e le possibili associazioni emotive legate a questi edifici.
È interessante notare che molte segnalazioni di fantasmi sono eventi isolati, non associati a infestazioni preesistenti. Questo suggerisce che le apparizioni di fantasmi possono essere fenomeni transitori, piuttosto che presenze permanenti. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno la natura di queste manifestazioni.
Da dove vengono i Fantasmi?
Nel folclore e nelle storie di fantasmi, si dice spesso che i fantasmi provengono o risiedono in luoghi associati alla loro vita terrena. Questi possono includere case, castelli, luoghi di battaglia, ospedali, scuole, chiese, cimiteri e altri luoghi in cui possono essere avvenuti eventi significativi.
Secondo la concezione occidentale, dopo la morte, l’anima si dirige verso l’oltretomba, che può consistere nel paradiso per coloro che hanno condotto una vita retta, oppure nell’inferno per coloro che hanno peccato. Entrambe queste destinazioni sono considerate permanenti e senza fine, il che rende l’idea dei fantasmi una violazione delle leggi naturali.
Secondo la tradizione più comune, la comparsa di molti fantasmi (apparizioni) avviene in condizioni nebbiose, talvolta attribuita a effetti di luce, così come le manifestazioni durante i temporali potrebbero essere spiegate dalle cariche elettriche atmosferiche. Sebbene ci siano testimonianze di apparizioni anche di giorno, la maggior parte sembra manifestarsi durante le ore notturne. Questa convinzione potrebbe essere nata dal fatto che le manifestazioni spettrali sono più facilmente rilevabili in assenza di luce. Inoltre, la notte è spesso associata a fenomeni inquietanti che si verificano durante il sonno, i sogni e gli stati di coscienza alterati. Pertanto, la percezione di un’attività paranormale potrebbe essere più intensa durante le ore notturne.
Quando si mostrano i Fantami?

Si ipotizza che la sensibilità alle presenze spettrali possa essere amplificata durante la notte, quando la mente è più rilassata o addirittura durante il sonno, momento in cui i sogni possono diventare il palcoscenico delle visite dall’aldilà. Tuttavia, alcuni ritengono che i fantasmi avvistati di notte, in condizioni di completa veglia, potrebbero essere il frutto di allucinazioni legate allo stato di semi-sogno.
Le investigazioni e gli studi sui fantasmi determinano che le apparizioni di fantasmi sono state segnalate in ogni momento del giorno e della notte, e in ogni periodo dell’anno. Non esiste una particolare predilezione per periodi specifici come Halloween o Natale, come alcuni potrebbero credere. Recenti sondaggi hanno rivelato che due terzi delle segnalazioni di attività paranormali si verificano nel pomeriggio. Inoltre, molte delle segnalazioni di fantasmi sono eventi isolati, non associati a infestazioni preesistenti.
Perché si mostrano?
La questione del perché i fantasmi si mostrerebbero agli esseri umani è complessa e affascinante, e tocca molte aree di indagine, dalla psicologia alla filosofia, dalla religione alla fisica quantistica.
Innanzitutto, è importante sottolineare che l’esistenza dei fantasmi non è stata scientificamente provata. Le segnalazioni di avvistamenti di fantasmi sono spesso aneddotiche e soggettive, e possono essere influenzate da una serie di fattori, tra cui le aspettative culturali, le credenze personali e le condizioni psicologiche. Tuttavia, in questo sito web assumiamo che i fantasmi possano esistere e per cui potrebbero esserci diverse ragioni per cui si mostrerebbero agli esseri umani.
Alcuni sostengono che i fantasmi potrebbero essere spiriti di persone decedute che hanno lasciato affari in sospeso o che cercano di comunicare con i vivi. Questa è una credenza comune in molte culture e religioni, e si riflette in molte storie popolari e leggende. Altri suggeriscono che i fantasmi potrebbero essere manifestazioni di energia residua o impronte lasciate da eventi traumatici o emotivamente carichi. In questo caso, i fantasmi potrebbero non avere una vera e propria “coscienza”, ma sarebbero piuttosto come registrazioni che si riproducono in determinate circostanze.

Un’altra teoria suggerisce che i fantasmi potrebbero essere il risultato di fenomeni quantistici, come la superposizione o l’entanglement. Secondo questa visione, i fantasmi sarebbero manifestazioni di realtà alternative o dimensioni parallele che occasionalmente “sanguinano” nella nostra. Infine, alcuni psicologi sostengono che i fantasmi potrebbero essere proiezioni della nostra mente inconscia, manifestazioni di paure, desideri o traumi non risolti. In questo caso, i fantasmi sarebbero più un riflesso di noi stessi che entità separate.
I fantasmi, in quasi tutti i casi, non sembrano avere uno scopo evidente. Non esistono prove concrete che suggeriscano la presenza di un’intelligenza dietro tali fenomeni. Gli eventi inquietanti si manifestano in modo imprevedibile e la forma che assumono non segue una logica apparente. L’intensità di tali fenomeni può variare nel tempo, aumentando o diminuendo senza una ragione chiaramente identificabile. È interessante notare che la reazione dei testimoni agli eventi può influenzare la percezione di questi ultimi. Curiosamente, si è osservato che i fenomeni tendono a diminuire quando vengono studiati intensamente, sia dai testimoni abituali che dagli investigatori. Questa apparente mancanza di “finalità” è uno dei motivi per cui l’idea che le infestazioni siano il risultato dell’attività degli spiriti non trova sostegno. Esistono, però, molte supposizioni sul perché i fantasmi si mostrino e della loro “risposta” a seconda delle azioni umane sul piano terrestre.
Nella prospettiva della tradizione protestante, i fantasmi sono interpretati come inganni orchestrati dal maligno per confondere le menti dei credenti. Dal punto di vista cattolico, invece, i fantasmi possono avere uno scopo definito, come quello di ritornare dal purgatorio per impartire insegnamenti sui peccati e sul pentimento agli esseri viventi. Nel contesto dello Spiritismo moderno, i fantasmi sono visti come anime defunte imprigionate sulla Terra. Le cause di tale imprigionamento possono variare, includendo affari irrisolti, legami emotivi persistenti o semplicemente la mancata consapevolezza della propria morte e della necessità di proseguire nel proprio cammino verso l’aldilà.
Al proprosito sul perché i fantasmi si manifesterebbero ai viventi, vi suggerisco un documentario che esplora varie ipotesi (alcune moderne), un viaggio tra folclore, storia, scienza e filosofia.
Perché riusciamo a percepire o vedere i Fantasmi?
La percezione o la visione dei fantasmi è un fenomeno complesso che può essere influenzato da una serie di fattori. Si ritiene che le persone sensibili possono “vedere” i fantasmi, anche nel caso in cui i fantasmi non vogliono essere visti. Ma prima di addentrarmi alle spiegazioni paranormali è doveroso vedere quali casi andrebbero presi in considerazione mantenendo i piedi per terra.
Spiegazioni raziocinanti
Quando parlo di “spiegazioni raziocinanti”, mi riferisco a spiegazioni che sono state formulate attraverso un processo di ragionamento logico e critico. Queste spiegazioni non si basano su supposizioni o credenze personali, ma su fatti concreti e su una logica rigorosa.
- Psicologia: Alcuni psicologi sostengono che la percezione dei fantasmi può essere influenzata dalle nostre aspettative, credenze e stati emotivi. Ad esempio, se una persona crede fermamente nei fantasmi e si trova in un luogo che ritiene infestato, potrebbe interpretare rumori o movimenti casuali come attività paranormale.
- Fisiologia: Alcuni studi hanno suggerito che la percezione dei fantasmi può essere influenzata da fattori fisiologici, come la privazione del sonno, l’uso di sostanze psicoattive o condizioni mediche che possono influenzare il cervello e i sensi.
- Ambiente: Alcuni ricercatori hanno suggerito che certi ambienti possono indurre la percezione di fantasmi. Ad esempio, luoghi con campi elettromagnetici forti, bassa qualità dell’aria o rumori a bassa frequenza (infrasuoni) possono causare sensazioni di disagio o paura che vengono interpretate come presenze spettrali.
- Cultura e Società: Le nostre credenze e aspettative sui fantasmi sono fortemente influenzate dalla cultura e dalla società in cui viviamo. Storie di fantasmi, film horror e programmi televisivi possono plasmare la nostra percezione di cosa sia un fantasma e come ci si dovrebbe comportare in presenza di uno di loro.
È importante notare che queste sono solo ipotesi e non esiste una spiegazione scientifica definitiva per la percezione dei fantasmi. La ricerca in questo campo è ancora in corso.
Spiegazioni paranormali
Le “spiegazioni paranormali” si riferiscono a tentativi di interpretare fenomeni che non possono essere spiegati attraverso le leggi scientifiche attualmente accettate.
In questo caso i fantasmi rimangono sul piano terreno perché sono intrappolati in una distorsione temporale: rivivono costantemente una tragedia vissuta in vita. Alcuni fantasmi non se ne vanno perché hanno una missione da compiere, come proteggere qualcuno o per rivelare informazioni o, ancora, per cercare vendetta, mentre altri sono consumati dalla rabbia e dal risentimento.
I fantasmi arrabbiati che detestano e invidiano i vivi potrebbero diventare pericolosi. Quelli più potenti potrebbero manifestarsi in forma corporea e danneggiare i vivi, seppure i racconti di questi fenomeni sono rari e con scarse informazioni. Altri fantasmi, invece, sarebbero abbastanza potenti da esercitare la propria individualità spesso trascendono lo status di fantasma per diventare spiriti. Se onorati e propiziati, anche i fantasmi ostili possono talvolta essere persuasi a usare il loro potere in modo benevolo.

Dal punto di vista dei credenti, il fantasma suggerisce l’idea che l’anima di un defunto mantenga una presenza nel mondo dei vivi, o forse rifiuti di lasciarlo. Alcuni fantasmi potrebbero non essere consapevoli della loro morte, o potrebbero non sapere come o dove andarsene. In tali circostanze, i vivi possono intervenire per assistere nella transizione, utilizzando rituali, ricorrendo a sciamani, o chiedendo a uno psicopompo di guidare l’anima defunta in sicurezza.
Nella mitologia e nelle religioni, uno psicopompo è una figura, spesso una divinità, incaricata di guidare le anime dei defunti nell’aldilà, così come il Caronte dantesco. Il termine deriva dal greco antico ψυχοπομπóς, composto da Psyché (anima) e pompós (colui che manda). Lo psicopompo riveste un ruolo centrale in numerose mitologie e religioni antiche, trovando riscontro anche nelle fedi monoteistiche. Non essendo una divinità nel senso stretto, lo psicopompo non si occupa di giudicare gli individui, bensì li accompagna nel regno ultraterreno. Tra le figure psicopompe più note si annoverano Ermes ed Ecate nella mitologia greca, Osiride nella mitologia egizia e San Michele Arcangelo nel Cristianesimo. In alcune tradizioni sciamaniche, lo psicopompo può essere uno sciamano in carne ed ossa capace di guidare le anime erranti attraverso il mondo di mezzo, cioè il nostro mondo, verso l’aldilà.
Come comunicano i Fantasmi non noi?
La questione se la presenza di un fantasma sia intrinsecamente dannosa è oggetto di dibattito. In alcune culture, il contatto con i fantasmi è considerato nocivo per i vivi, a causa di cattive intenzioni o semplicemente perché il contatto con i morti è considerato debilitante. Altre culture considerano ogni fantasma come un caso individuale. Alcuni sono benevoli, alcuni sono malevoli, altri sono semplicemente presenze neutre che hanno poco effetto in un modo o nell’altro.
Alcuni fantasmi mostrano comportamenti spaventosi, ma molte persone trovano tutti i fantasmi spaventosi semplicemente a causa della loro associazione con la morte o con il soprannaturale. Non è necessario alcun rumore metallico o gemito notturno: il fantasma in realtà non deve fare nulla per causare paura se non essere presente. Secondo lo studio del paranormale, non tutti i fantasmi sarebbero malevoli.

Ad alcuni piace semplicemente rimanere vicino ai vivi. Si sostiene che necessitano di energia per comunicare e, spesso, in particolar modo dell’energia umana: a differenza delle Larve spirituali (o larve astrali), seppure ci sia un aspetto “vampirico” anche nel caso dei fantasmi, se non eccessivo non danneggerà l’individuo da cui attingono energia. Alcuni studi sul paranormale affermano che un fantasma può assorbire meno energia di alcuni vampiri psichici viventi.
I fantasmi che persistono senza causare problemi possono essere tollerati. Ci sono casi in cui ad alcune persone piace la presenza dei fantasmi, soprattutto se possono veicolare pubblico e ricavarne denaro, come nel caso di molti hotel, locande e Bed&Breakfast noti per essere infestati.
Si presuppone che i medium possano contattare i fantasmi, perché considerati tramiti (ponti) attraverso cui i vivi possono comunicare con gli spiriti e agevolarne il passaggio verso l’aldilà. Le credenze spiritualiste sono predominanti nelle concezioni moderne dei fantasmi. Si presuppone che i fantasmi siano ex abitanti del luogo presumibilmente infestato e che possano sentire e reagire.
Nella maggior parte degli episodi, i fantasmi sembrano non interagire o comunicare con i testimoni, né sembrano influenzare l’ambiente fisico circostante, rimanendo spesso immobili. In rare occasioni, si è osservata una forma di comunicazione apparente, come risposte a stimoli, ma tali fenomeni potrebbero essere più correlati a un’esperienza inquietante che alla presenza di un fantasma. Di conseguenza, l’ipotesi diffusa che i fantasmi siano “spiriti” non trova sostegno in queste evidenze. Infatti, la concezione dei fantasmi come “spiriti” capaci di interagire liberamente con i testimoni, sebbene diffusa (soprattutto nei media), sembra essere più radicata nella tradizione e nella narrativa che nella ricerca paranormale.
I testimoni sono affidabili?
Un aspetto affascinante del fenomeno dei fantasmi riguarda la natura dei testimoni. Numerose persone possono vivere l’intera esistenza senza mai incontrare un fantasma, nonostante il desiderio di farlo, come nel caso di molti ricercatori del paranormale. Altri individui, invece, potrebbero avere molteplici esperienze di avvistamenti di fantasmi nel corso della loro vita e riferire frequentemente altri tipi di fenomeni paranormali, incluso, in alcuni casi, avvistamenti di UFO (Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object), in italiano, Oggetto Volante Non Identificato (OVNI). La maggior parte delle apparizioni di fantasmi sono osservate da un singolo testimone. Nei casi in cui sono presenti più testimoni, alcuni potrebbero percepire il fantasma, mentre altri no. È raro che tutti i testimoni presenti vedano esattamente lo stesso fenomeno.
Molti fantasmi non vengono immediatamente riconosciuti come tali al momento dell’avvistamento. Ad esempio, un individuo potrebbe vedere una figura umana in un ufficio e non darle particolare importanza fino a più tardi, quando si rende conto di essere stato effettivamente solo in un edificio chiuso a chiave. Solo a quel punto inizia a considerare l’ipotesi che quella figura fosse un fantasma. È l’apparente impossibilità dell’avvistamento a conferirgli un carattere paranormale.
L’allucinazione soggettiva
Se un singolo individuo sperimenta fenomeni perturbanti, ciò potrebbe essere attribuito a un’allucinazione soggettiva. Le allucinazioni non sono esclusivamente limitate a coloro che soffrono di disturbi mentali. La maggior parte delle persone sperimenta almeno un’allucinazione nel corso della propria vita. Esistono numerose condizioni del tutto normali che possono generare tali allucinazioni, come la paralisi del sonno, l’assorbimento, etc. Anche alcune condizioni mediche, come l’epilessia, possono anch’esse produrre allucinazioni.
La paralisi del sonno
La paralisi del sonno è un disturbo del sonno che si manifesta più frequentemente al risveglio, ma talvolta anche durante l’addormentamento. Durante tali episodi, l’individuo rimane consapevole ma sperimenta una temporanea incapacità di muoversi o parlare. Questo stato di paralisi è attribuibile a una prolungata permanenza nella fase del sonno REM (Rapid Eye Movement, ovvero, movimento oculare rapido) detto anche sonno paradosso o sonno paradossale, ma può anche manifestarsi al suo inizio prematuro. Nel corso della fase REM, sebbene l’attività mentale sia intensa e consenta il manifestarsi dei sogni, si verifica una paralisi muscolare che coinvolge tutti i muscoli eccetto quelli oculari. Questo fenomeno ha una durata molto breve, di solito non oltre i due minuti dopo il risveglio o pochi secondi prima dell’addormentamento. Nonostante la sua brevità oggettiva, chi ne è affetto può percepire il tempo in modo distorto, avvertendo una durata soggettivamente più lunga.

L’assorbimento
L’assorbimento, invece, è fenomeno psicologico in cui un individuo diventa completamente immerso o assorbito in un’attività o in un’esperienza sensoriale o mentale. Questo stato di intensa concentrazione può portare a una temporanea perdita di consapevolezza dell’ambiente circostante e può aumentare la probabilità di sperimentare allucinazioni o percezioni alterate. Ad esempio, una persona che è profondamente assorbita in un libro o in un film potrebbe non notare un rumore di sottofondo o potrebbe percepire il tempo in modo diverso. In alcuni casi, l’assorbimento può portare a esperienze più intense, come le allucinazioni o le percezioni di fenomeni paranormali.
Avvistamenti collettivi
Nel caso in cui più testimoni riferiscano di vedere fantasmi, la suggestione può costituire una parte della spiegazione. Una possibile fonte di suggestione può essere rappresentata dalle precedenti segnalazioni di fantasmi. Se un testimone è consapevole che un luogo è ritenuto infestato, è più probabile che interpreti erroneamente suoni e visioni normali come fenomeni paranormali. Inoltre, la ricerca suggerisce che alcune caratteristiche fisiche di un luogo possono portare a un maggior numero di segnalazioni di fenomeni perturbanti. In sostanza, se un luogo appare “inquietante”, alcune persone potrebbero segnalare fenomeni anomali.
Un’altra causa potenziale di segnalazioni di fantasmi potrebbe essere le allucinazioni indotte. L’esempio più noto di ciò sono i campi magnetici a bassa frequenza, che oscillano a frequenze relativamente basse, tipicamente nell’intervallo da alcuni hertz (Hz) a diversi chilohertz (kHz). Questi campi magnetici possono essere generati da una varietà di fonti, tra cui linee elettriche, apparecchiature elettroniche, dispositivi medici e naturali processi geofisici. L’esposizione ai campi magnetici a bassa frequenza è un argomento di crescente interesse e ricerca a causa delle preoccupazioni riguardanti i potenziali effetti sulla salute umana. Tuttavia, gli studi scientifici non hanno ancora fornito una chiara comprensione degli effetti biologici di tali campi magnetici e le prove sono spesso contrastanti.
I Campi Elettro-Magnetici (EMF)
Gli esperimenti di laboratorio hanno suggerito che alcune persone possono sperimentare allucinazioni spettrali quando esposte a campi magnetici deboli, a bassa frequenza e complessi. La terminologia ELF (Extremely Low Frequency) definisce i campi elettromagnetici a frequenze molto basse, comprese tra 30Hz e 300Hz, spesso prodotti da vari oggetti magnetici e apparecchi elettrici comunemente presenti nelle abitazioni.
Altri fattori che potrebbero indurre allucinazioni che potrebbero portare a segnalazioni di fantasmi includono gli infrasuoni e l’avvelenamento da monossido di carbonio.

Dalle indagini emerge che molti casi di infestazione sono il risultato di una percezione errata, allucinazioni o suggestioni. I casi rimanenti sono ancora un mistero, anche se, in alcuni casi, ciò potrebbe semplicemente essere dovuto al fatto che non disponiamo di informazioni sufficienti. Anche con i casi di fantasmi che rimangono irrisolti, ci sono poche prove che indichino che siano effettivamente anomalie non spiegabili. È certamente un mistero che merita sempre ulteriori indagini, ma svolte con criterio e metodo.
Infine, purtroppo, spesso molti testimoni non sono testimoni di apparizioni o fenomeni paranormali, ma cercano attenzioni o fantasticano per sentirsi coinvolti in un “gioco di ruolo” dove il più delle volte sono anche ricercatori improvvisati, scattando fotografie ovunque e ingrandendole finché non vedono qualcosa che somiglia vagamente ad una figura antropomorfa. Questi falsi testimoni non fanno bene alla ricerca sul paranormale, ma molti improvvisati ghost hunters e investigatori del paranormale li assecondano, causando solo confusione e diffondendo bufale.
È possibile fotografarli?
La validità delle affermazioni che sostengono la possibilità di “catturare” fantasmi attraverso la fotografia appare dubbia o addirittura priva di fondamento. Nonostante l’abbondanza di immagini che si afferma ritraggano entità spettrali, in quasi tutti i casi, non è stata rilevata alcuna apparizione al momento dello scatto. Di conseguenza, si pone in dubbio che le figure presenti in tali immagini corrispondano effettivamente alle entità percepite dai testimoni di fenomeni paranormali. Inoltre, spesso le figure ritenute fantasmi nelle fotografie appaiono trasparenti, mentre generalmente si riferisce che le apparizioni nella realtà appaiano perfettamente solide. È plausibile che la maggior parte di queste immagini siano il frutto di esposizioni prolungate di soggetti reali.
Cosa sappiamo dei Fantasmi
Le peculiarità delle apparizioni spettrali (fantasmi), come precedentemente descritte, suggeriscono che queste non costituiscono necessariamente il motivo, né un elemento imprescindibile, delle infestazioni. È concepibile che le entità spettrali e le infestazioni siano fenomeni indipendenti.
Quando alcune persone avvertono la presenza di fantasmi, molti eventi comuni vengono riconfigurati come fenomeni paranormali. Poiché un ampio numero di persone associa le apparizioni spettrali a “ciò che i fantasmi fanno”, potrebbero percepire la presenza di fantasmi semplicemente perché se lo aspettano. Tuttavia, la relativa scarsità delle apparizioni nelle infestazioni suggerisce che tali allucinazioni complete sono difficili da generare esclusivamente attraverso la suggestione. Potrebbero essere necessari ulteriori fattori, come la paralisi del sonno o gli Eventi di Infestazione Frequente (EIF), per scatenarli.
Esistono fantasmi che non siano il risultato di allucinazioni o percezioni errate?
Certamente esiste un piccolo gruppo di casi che non aderiscono al modello generalizzato sopra descritto. È quindi possibile che alcune esperienze di infestazione e/o di apparizione possano essere causate da altri fattori, attualmente sconosciuti. È evidente la necessità di ulteriori ricerche, sebbene dovremmo esaminare un gran numero di fenomeni xenonormali (qualcosa che sembra paranormale ma che ha cause naturali) prima di poter scoprire le potenziali gemme del paranormale.
La tradizione fantasmagorica
La rappresentazione dei fantasmi delineata in precedenza si basa su testimonianze dirette e indagini approfondite e affidabili sul fenomeno spettrale. Esiste anche una vasta “tradizione fantasmagorica”, fondata su racconti di terze parti (ad esempio storie di amici di amici), casi non indagati o indagati superficialmente o in modo pressapochista, leggende, folclore, narrazioni su opuscoli turistici, speculazioni e finzione.
Ne sono un esempio, i racconti di cavalieri senza testa, carrozze spettrali, personaggi storici noti come fantasmi, catene che tintinnano, rumori di passi, fantasmi parlanti e così via, sebbene facciano parte dell’immagine popolare dei fantasmi, non sono sostenuti in modo convincente dalle prove disponibili. Alcuni frammenti della “tradizione fantasmagorica” sono parzialmente supportati da casi reali, ma le prove sono ambigue. In questa categoria rientrano aspetti come i fantasmi fluttuanti e invisibili.

Molti di questi racconti leggendari sui fantasmi potrebbero essere originati da autentici avvistamenti di che sono stati successivamente collegati a leggende preesistenti o esagerati ed enfatizzati nel corso del tempo. Altri possono rappresentare storie di fantasmi che si accumulano tipicamente attorno a vecchi edifici dall’aspetto inquietante, anche in assenza di resoconti credibili di avvistamenti. Di solito è molto difficile, se non impossibile, trovare testimoni di tali rapporti. Questo accade perché risalgono a molto tempo fa (decenni o addirittura secoli) o perché i resoconti sono esagerati o semplicemente errati.
Quelli che potremmo definire (azzardatamente) casi di fantasmi (o infestazioni) attendibili, contengono principalmente gli elementi descritti nei paragrafi precedenti e sono molto diversi dalla tradizione dei fantasmi che viene comunemente utilizzata come base per film horror e storie di fantasmi. La tradizione dei fantasmi rappresenta probabilmente gli effetti più estremi delle rappresentazioni immaginarie dei fantasmi su casi reali. È fondamentale che tale leggenda dei fantasmi non venga inclusa in alcuna teoria generale sui fantasmi a meno che non emergano prove nuove e credibili a suo sostegno.
Conclusioni: Fantasmi, tutto quello che crediamo (e sbagliamo)
Mettiamola così: se c’è un cliché duro a morire, è quello che dipinge i fantasmi come semplicemente gli spiriti dei morti. Ce lo ripetono da sempre: nei film horror, nei romanzi gotici, nelle serie tv. E così, ci ritroviamo a pensare che bisogna scegliere se crederci o meno, come se fosse una specie di test di fede: ci credi o sei uno scettico. Fine della storia.
Ma il paradosso è che nessuno ha mai definito davvero cosa sia un fantasma. Eppure, quell’equazione spirito = fantasma è diventata quasi un dogma. Prova a metterla in dubbio e verrai guardato con sospetto, come se stessi bestemmiando. Il problema è che questa visione rigida è figlia della cultura popolare, che per secoli ha confezionato storie da tramandare, dalla nonna davanti al camino alle chat online di oggi. Alcune erano solo invenzioni, altre forse ispirate a fatti reali, ma tutte – col tempo – sono diventate altro.
La verità è che i fantasmi non sono sempre “spiriti di morti”, anzi. In giro per il mondo ci sono culture che li vedono come energie, ombre psichiche, entità interdimensionali, o addirittura proiezioni della mente. Insomma, il concetto di fantasma è molto più ampio di quello che ci hanno fatto credere, e ridurlo alla solita storiella della “povera anima in pena” significa perdere di vista una complessità affascinante.
Ogni epoca ha avuto i suoi fantasmi, le sue leggende. E con esse, i suoi modi di esorcizzare paure, traumi, tensioni. Questo è il cuore del progetto Archaeus: non dire “ecco cos’è un fantasma”, ma esplorare tutte le possibilità, dal folklore più classico fino alle esperienze vissute oggi, documentate con serietà.
Il punto, però, è che cerchiamo nel posto sbagliato. I ghost hunters moderni vanno nei soliti castelli, negli ospedali abbandonati, armati di torce, registratori e rilevatori EMF. Ma spesso ignorano chi ha avuto esperienze autentiche. Per capire davvero qualcosa, bisognerebbe ascoltare le persone, quelle che raccontano di aver vissuto qualcosa di strano, magari nel proprio salotto. Non inseguire solo rumori nei seminterrati. Serve un’indagine più umana, più profonda, più aperta.

E poi c’è un altro fatto: i casi più convincenti, quelli dove un fantasma sembra “essere” davvero una persona defunta, spesso risalgono a secoli fa. Non ci sono testimoni diretti, né indagini fatte all’epoca. Solo storie, che nel tempo sono diventate leggende. I casi moderni, invece, quando vengono indagati sul serio – magari intervistando subito i testimoni – raccontano qualcosa di molto diverso. Le apparizioni non parlano, non interagiscono. Spesso si limitano a esserci, a comparire in un punto preciso della casa, come un’eco. E non di rado, si scopre che si trattava di un fenomeno naturale frainteso.
Detto questo, alcuni casi restano comunque un mistero, anche dopo analisi attente. E forse è proprio qui che sbagliamo: quando pretendiamo una risposta a tutti i costi, magari infilandola in una delle solite etichette – “illusione”, “spirito”, “suggerimento inconscio”. Ma se ci fosse qualcos’altro che ci sfugge solo perché partiamo con la testa piena di idee precotte?
Forse il segreto non è trovare subito la spiegazione perfetta, ma imparare a camminare nel dubbio, ad abitare il mistero. Non tutto va capito subito. Alcune domande esistono proprio per farci riflettere meglio. E quando si parla di fantasmi, il rischio è volerli ridurre a qualcosa che possiamo dominare, invece di ascoltarli per davvero.
La scienza, la filosofia, la spiritualità… tutte ci dicono da secoli che il mistero non va eliminato. Va rispettato. Va indagato con mente aperta, con spirito critico, con pazienza. E anche con un pizzico di meraviglia.
Perché, in fondo, forse i fantasmi non abitano case abbandonate, ma si nascondono nelle pieghe della nostra percezione. E finché non saremo disposti a guardarci davvero dentro, loro continueranno a sfuggirci. E a farci domande.