Questo articolo avrebbe potuto intitolarsi “La vera storia delle sorelle Fox”. È proprio così: sebbene molti conoscano chi fossero e cosa abbiano fatto, la loro vicenda è spesso narrata in modo sommario e accomodante, senza aggiornamenti significativi. Questo è particolarmente vero in Italia, dove le leggende tendono a sopravvivere per secoli, anche dopo che la verità è stata svelata. L’articolo che segue è accompagnato da una lunga e necessaria premessa: mettetevi comodi, perché ci sono molte cose da raccontare.
Per i credenti negli spiriti e nei fantasmi e per chi afferma di avere doni di medianità, non c’è alcun dubbio, le sorelle Fox sono state le pioniere del contattismo a suon di colpi (raps) e,grazie a questi fenomeni, venne rapidamente elaborata la storia che un venditore ambulante era stato assassinato da un ex residente nella casa dove vivevano le sorelle Fox. Il nome dell’omicida sarebbe stato “pronunciato” con un alfabeto fatto di colpi.

Dopo poco più di un secolo e mezzo, una giovane scrittrice, Barbara Weisberg, decide di riaprire il caso delle sorelle Fox e di fare luce attraverso tutta la documentazione reperibile e quello che scopre è una storia piena di contraddizioni e con molti lati tenuti nascosti, sicuramente per agevolare l’idea che lo spiritualismo attuale avesse delle radici ben solide.
La prima notizia eclatante è che gli scrittori che si sono occupati del caso dopo il 1848, l’anno in cui le sorelle Fox hanno dichiarato le manifestazioni spiritiche in casa loro, hanno cambiato la storia, aggiungendo informazioni dai membri della famiglia Fox (che potrebbero essere inaffidabili) e alterando frasi, parole e fatti dalle fonti che stavano utilizzando.
Se vi interessala ricerca della Weisberg, vi consiglio il libro: Talking to the dead, Kate and Maggie Fox and the rise of Spiritualism del 2001, reperibile anche in spagnolo, ma non in italiano.
Ed è questo il primo grande problema che c’è nel nostro paese: non solo si legge e ci si documenta poco, ma non si leggono neppure i libri giusti, perché non vengono tradotti in italiano e questo accade perché non c’è mercato! Questo mi ha spinto ad investire il mio tempo a raccontarvi, con onestà intellettuale, la vera storia del paranormale e aggiornarvi sulle nuove scoperte.
Il trattato di E.E. Lewis sulle manifestazioni
Tuttavia, un resoconto dei fenomeni di Hydesville era stato pubblicato poche settimane dopo il 31 marzo 1848, data fatidica in cui iniziarono le manifestazioni. Si trattava fondamentalmente di testimonianze personali raccolte da un avvocato di una città vicina, E.E. Lewis, anche se le ultime testimonianze furono aggiunte alla fine, dopo la conclusione principale dell’autore.
Il trattato di Lewis, A Report of Mysterious Noises divenne poi un libro nel 1905 scritto da Thomas Olman Todd e, guarda caso, da Kate Fox, proprio su richiesta di quest’ultima. Il libro si intitola Hydesville: The Story of the Rochester Knockings, which Proclaimed the Advent of Modern Spiritualism (in italiano, Hydesville: La storia dei colpi di Rochester che ha proclamato l’avvento dello spiritualismo moderno) e, come si può già intuire dal titolo, è la chiara autoproclamazione delle sorelle Fox e del loro movimento spiritista.

Il libro è tratto da più fonti: Modern American Spiritualism (1869) di Emma Hardinge Britten (1823-1899), una sostenitrice inglese del primo movimento spiritista moderno, e da Footfalls on the Boundary of Another World (1860) di Robert Dale Owen (1801-1877), un riformatore sociale gallese di origine scozzese immigrato negli Stati Uniti nel 1825 che, come il padre, si convertì allo spiritualismo.
L’opuscolo di Lewis, oggi, è possibile leggerlo per intero. È ripetitivo, ma è notevole anche per ciò che non dice. Non ci sono dichiarazioni delle sorelle Fox, anzi sono poco citate e nemmeno nominate. Raccoglie soprattutto le dichiarazioni della signora Margaret, la madre delle note sorelle Fox, la prima vera responsabile di ciò che è accaduto.
Quanto c’è di vero?
Se ci siano stati davvero dei fenomeni paranormali nella loro casa, oggi è difficile affermarlo, ma questo non significa che i fantasmi non debbano esistere, qualunque sia la loro reale spiegazione. Come spesso accade in questo strano mondo del paranormale, quando i riflettori si accendono su un caso e sui testimoni, il passo dal metterci delle forzature per non deludere le aspettative, è breve. E una volta che si varca la soglia dell’imbroglio, è difficile tornare indietro.
È capitato a moltissimi testimoni e medium della storia: una volta smascherati si sono giustificati più o meno con la stessa frase: “non volevo deludere le aspettative perché i fenomeni non si ripetevano con la stessa frequenza”. E non meno è l’intenzione di lucrarci sopra, perché soprattutto in epoca vittoriana, ma accade ancora oggi, una fonte di guadagno c’è, anche se fossero delle semplici offerte. E questo non coinvolge solo il mondo dello spiritualismo e del paranormale, ma soprattutto quello della divinazione e delle apparizioni mariane con madonnine piangenti al seguito.
La fede va rispettata, ma il fanatismo non è più una vera fede.

Gli albori dello Spiritualismo
La nascita dello Spiritualismo storicamente è attribuita alle sorelle Fox di New York, ma in realtà, per quanto si parli delle tre sorelle Fox, sono state solo due al centro di fenomeni di tipo poltergeist nel 1848: Margaret detta Margaretta o Maggie (1833-1893) e Catherine detta Kate (o Katie, 1837-1892). Erano le più giovani di sei fratelli nati da Margaret Fox e suo marito John David Fox, un fabbro. Eppure degli altri fratelli, ad eccezione della sorella maggiore Leah (1814-1890), se ne parla poco, nonostante anche loro ebbero un ruolo importante nell’evoluzione del movimento spiritista.
Le ragazze nacquero a Consecon, Prince Edward County, nell’Ontario (allora Alto Canada), dopo che i genitori si riunirono, essendosi temporaneamente separati nel 1820 in seguito alla nascita del loro quarto figlio. La separazione è sicuramente stata dovuta all’alcolismo di John, che poi si riprese e divenne metodista. All’epoca c’era questo movimento religioso chiamato Metodismo, una nuova espressione del protestantesimo che ha dato vita a una delle chiese evangeliche più diffuse nel mondo; iniziato dal teologo inglese John Wesley (1703-1791) e continuato assieme al fratello, il presbitero Charles Wesley (1707-1788) e, successivamente dal predicatore inglese George Whitefield (1714-1770).
L’inizio della storia delle sorelle Fox
La famiglia Fox prese in affitto a Hydesville, ad una cinquantina di chilometri da New York. Leah, la sorella maggiore delle sorelle Fox, viveva a Rochester con sua figlia per conto suo, anche se non se la stava passando molto bene da quando il marito l’aveva abbandonata. Verso la fine di marzo del 1848, una delle tante sere prima di andare a dormire, udirono dei suoni simili a colpi, ma senza un’apparente spiegazione. Nell’aprile del 1848, i Fox e alcuni vicini di casa, testimoniarono di aver sentito colpi e vibrazioni in casa. (Affermazioni contenute nell’opuscolo di Lewis).

Il movimento spiritista, uno dei più grandi movimenti religiosi del XIX secolo, iniziò nella camera da letto della famiglia Fox. In un giorno di fine marzo del 1848, Maggie di 14 anni e Kate di 11 anni, si misero a schioccare le dita ripetendo i numeri dei colpi che si sentivano. La madre, Margaret, pose domande a voce stabilendo un contatto con una presunta entità che rispondeva alle domande con dei colpi. Il fenomeno andò avanti per alcune sere, dopodiché si manifestarono anche di giorno. La signora Fox chiamò una vicina di casa che, scettica, andò a constatare di persona.
A suon di colpi, Margaret stabilì un alfabeto per ricevere risposte sempre più precise che andavano dall’età dei presenti al sapere che lo spirito apparteneva ad un venditore ambulante di nome Charles Rosna, che morì nella stessa casa all’età di 31 anni, lasciando moglie e cinque figli, specificò due maschi e tre femmine ancora in vita; della moglie non ebbe risposte. Margaret chiese dove fossero i resti dello spirito con cui stava comunicando. Secondo le risposte a suon di colpi, i suoi resti erano sepolti sotto la casa.
Chi era John Bell?
La ricostruzione della signora Fox e dei vari conoscenti e vicini di casa che pellegrinavano a casa loro ponendo domande all’entità, riteneva che Rosna fu assassinato un martedì sera a mezzogiorno di cinque anni prima con un taglio alla gola eseguito da un coltello da macellaio. Il movente? Denaro, cinquecento dollari. Il suo omicida era un ex occupante della casa di nome John Bell, che aveva seppellito i resti sotto le assi del pavimento della cantina. Scavando in cantina a lungo, non con pochi problemi dato che trovarono una fonte acquifera, sono stati trovati resta umane: capelli e alcune ossa, fra cui denti.
Quello che Margaret non fece era la cosa più naturale: ricordare che tutto iniziò la sera del 31 marzo, un possibile pesce d’aprile giocato in leggero anticipo dalle sue figlie e la possibilità che queste ultime fossero spaventate non da una presenza invisibile, ma dall’imprevisto successo del loro scherzo.
La famiglia Fox abbandonò la casa, mandando Maggie e Kate a vivere con la loro sorella maggiore, Leah Fox Fish, a Rochester. Leah a quel tempo aveva 34 anni. La storia avrebbe potuto finire lì se non fosse stato che Rochester era un focolaio di riforme e attività religiose; la stessa zona, la regione dei Finger Lakes nello Stato di New York, ha dato vita sia al mormonismo che al millerismo, il precursore dell’Avventismo del Settimo Giorno.
La prima svolta delle sorelle Fox

I leader della comunità Isaac Post (1798-1872) e sua moglie Amy Kirby (1802-1889) sono rimasti incuriositi dalla storia delle sorelle Fox e dall’identità dello spirito. I Post invitarono Maggie e Kate Fox a un raduno a casa loro, ansiosi di vedere se potevano comunicare con gli spiriti in un altro luogo diverso dalla loro casa. Furono accompagnate dalla sorella maggiore Leah.
L’idea che si potesse comunicare con gli spiriti non era certo nuova, la Bibbia contiene centinaia di riferimenti agli angeli che contattavano l’uomo, ma il movimento noto come Spiritualismo moderno scaturì da diverse distinte filosofie e personaggi rivoluzionari. Le idee e le pratiche di Franz Anton Mesmer (1734-1815), un guaritore australiano del XVIII secolo, si erano diffuse negli Stati Uniti e negli anni Quaranta dell’Ottocento teneva il paese in schiavitù.
Allo stesso tempo, anche le idee del filosofo e mistico svedese Emanuel Swedenborg (1688-1772), divennero popolari nel XVIII secolo. Swedenborg decrisse un Aldilà composto da tre paradisi, tre inferni e una destinazione provvisoria, il mondo degli spiriti, dove tutti andrebbero immediatamente dopo la morte, un luogo simile a quello a cui erano abituati sulla terra.
L’amor proprio spingeva verso i vari gradi dell’inferno; l’amore per gli altri elevava al cielo. Swedenborg sostenne che «il Signore non getta nessuno nell’inferno, ma quelli che sono lì si sono deliberatamente gettati in esso e vi rimarranno». Affermò anche di aver visto e parlato con gli spiriti su tutti i piani da lui descritti.

Il Giovanni Battista dello spiritualismo moderno
Settantacinque anni dopo, il veggente americano del XIX secolo Andrew Jackson Davis (1826-1910), che sarebbe diventato noto come il Giovanni Battista dello spiritualismo moderno, combinò queste due ideologie, affermando che lo spirito di Swedenborg gli parlò durante una serie di trance ipnotiche. Davis registrò il contenuto di questi messaggi e nel 1847 li pubblicò in un voluminoso tomo intitolato The Principles of Nature, Her Divine Revelations, and a Voice to Mankind, letteralmente: I principi della natura Le sue rivelazioni divine e una voce per l’umanità.
«È una verità che gli spiriti comunicano tra loro mentre uno è nel corpo e l’altro nelle sfere superiori […] tutto il mondo saluterà con gioia l’inizio di quell’era quando gli interiori degli uomini saranno aperti e la comunicazione spirituale sarà stabilita».
L’idea di uno spirito che facesse da tramite fra il mondo dei vivi e quello dei morti, fu poi ripreso più tardi in Francia dal codificatore dello spiritismo Allan Kardec (1804-1869) che chiamò Perispirito. Il concetto viene comunque dagli antichi Egizi, i quali credevano che un individuo era un sistema complesso formato da un corpo materiale e da cinque elementi spirituali: ib, ka, ba, ren e shut.
«Fuori dal contesto dello spiritismo, poche persone comprendono […] la concezione egiziana dell’essere umano. L’uomo, dicevano, è un triplice essere: dentro, prima il corpo fisico, poi il Ba che era equivalente all’anima, per terzo il Ka, corrispondente al perispirito nella terminologia kardechiana. Innumerevoli figure umane sono rappresentate in duplice copia nei disegni e sculture in pietra di antichi artisti egiziani.»
da Estudos e crônicas di Hermínio Corrêa de Miranda (1910-2013), uno dei principali ricercatori e scrittori spiritisti del Brasile

A destra: i simboli Egizi di Ka, Ba e Akh
Le capacità medianiche delle sorelle Fox
Saputo dell’incidente di Rochester, Davis ha invitato le sorelle Fox a casa sua a New York City per testimoniare di persona le loro capacità medianiche. Unirsi alla sua causa con le manifestazioni spettrali delle sorelle Fox elevò la sua statura da oscuro profeta a leader riconosciuto di un movimento di massa, che fece appello a un numero crescente di americani inclini a rifiutare la cupa dottrina calvinista della predestinazione e ad abbracciare l’ottimismo riformista della metà XIX secolo. A differenza dei loro contemporanei cristiani, gli americani che adottarono lo spiritismo credevano di avere una mano nella propria salvezza e la comunicazione diretta con coloro che erano passati, offriva una visione del destino ultimo delle proprie anime.
Ecco quale fu la vera miccia dello spiritismo moderno, altro che il movimento delle sorelle Fox di cui tanto si parla nel campo dello spiritismo e della ricerca dei fantasmi. La stampa ha sensazionalizzato la storia. A quel tempo, il mesmerismo e lo swedenborgianismo erano popolari e fornivano un terreno fertile per l’affermazione di una nuova religione. L’opportunità è stata colta da Leah, che si è presa cura delle sue sorelle più giovani e delle loro “dimostrazioni spirituali” assecondando il megalomane Davis.
L’inizio del Movimento Spiritista
Le tre sorelle Fox intrapresero un tour professionale per diffondere la “voce degli spiriti”, prenotando una suite al Barnum’s Hotel che si trovava all’angolo tra Broadway e Maiden Lane, una struttura di proprietà di un cugino del famoso circense statunitense Phineas Taylor Barnum (1810-1891), ricordato soprattutto per la capacità di attrarre spettatori in luoghi di spicco grazie ad un’intensa pubblicità murale e giornalistica. Un editoriale dello Scientific American si fece beffe dell’arrivo delle sorelle Fox, titolando “Spiritual Knockers from Rochester” (Le battenti spirituali di Rochester).

Le sorelle Fox hanno condotto le loro sessioni nel salotto dell’hotel, invitando fino a trenta partecipanti a riunirsi attorno a un grande tavolo in tre diverse fasce orarie. Un primo gruppo di dieci partecipanti alle ore 10, un secondo alle 17 e un terzo alle 20, tenendo occasionalmente un incontro privato nel mezzo.
L’ingresso costava un dollaro e tra i visitatori c’erano membri eminenti della New York Society: Horace Greeley (1811-1872), l’iconoclasta e influente editore e fondatore di uno dei più importanti quotidiani della Grande Mela, il New York Tribune; lo scrittore James Fenimore Cooper (1789-1851), noto per il suo romanzo L’ultimo dei Mohicani; il giornalista e poeta William Cullen Bryant (1794-1878) e l’editore e abolizionista William Lloyd Garrison (1805-1879), che ha assistito a una sessione in cui gli spiriti avrebbero suonato a tempo di una canzone popolare e avrebbero pronunciato un messaggio: «Lo spiritualismo farà miracoli nella causa della riforma». Molto politicanti questi spiriti…
Nasce un amore e inizia il declino delle sorelle Fox

Leah però dovette rinunciare alle prime tappe del tour per impegni inderogabili e così Kate e Maggie portarono lo spettacolo in altre città, tra cui Cleveland, Cincinnati, Columbus, St. Louis, Washington DC e Filadelfia, dove un visitatore, l’esploratore e medico presbiteriano, ufficiale della United States Navy, Elisha Kent Kane (1820-1857), si invaghì di Maggie al primo incontro, anche se lui la considerava fraudolenta, seppur non avesse idea di come producessero quei colpi. Ha corteggiato Maggie, tredici anni più giovane di lui, e l’ha incoraggiata a rinunciare alla sua “vita di triste monotonia e sospetto di inganno”, così la apostrofò.
Maggie ricambiò i sentimenti per Elisha Kane e acconsentì a ritirarsi dalle sedute spiritiche e tornare a frequentare la scuola a spese del partner. Kane la voleva salvare dalle truffe a sfondo spiritico. La sposò segretamente nel 1856 e lei cambiò il proprio nome in Margaret Fox Kane. mentre era impegnato a far luce sulla spedizione di John Franklin (1786-1847), l’esploratore inglese che partì con il suo equipaggio alla ricerca del leggendario Passaggio a nord-ovest, una rotta navale che collega gli oceani Atlantico e Pacifico, passando attraverso l’arcipelago artico canadese all’interno del Mar Glaciale Artico. Della nave non si seppe più nulla, se non molto tempo dopo: era rimasta bloccati fra i ghiacci e perì quasi tutto l’equipaggio, compreso Franklin.
Anche il veliero di Kane rimase bloccato fra i ghiacci durante le ricerche, ma fortunatamente l’equipaggio fu tratto in salvo da una nave di passaggio. Da quel momento la salute di Kane andò peggiorando e morì il 16 febbraio 1857. Per onorare la sua memoria, Maggie si convertì al cattolicesimo, ma iniziò a bere molto, pur giurando di mantenere la sua promessa di “abbandonare per sempre lo spiritualismo”. Ma andò davvero così?
Lo spiritualismo delle sorelle Fox incalza

Gli affari di Kate, invece, esplosero durante e dopo la guerra civile, poiché un numero crescente di persone in lutto trovò conforto nello spiritualismo. Aveva sposato il devoto spiritualista Henry D. Jencken (1828-1881). Alla fine della festa la coppia tornò nella bella casa di Henry per iniziare la vita coniugale e mettere su famiglia. Rimase incinta quasi subito. Il primo, Ferdinand, nato nel 1873, fu acclamato come medium già all’età di tre anni.
Secondo quanto riferito, gli spiriti si impossessarono del suo corpo e fecero fluire una luce soprannaturale dai suoi occhi. All’età di cinque anni, iniziò a praticare la scrittura automatica , scrivendo persino in greco e una delle frasi più significative fu «Chi si fida di me vivrà».
Nella primavera del 1873 Kate ed Henry parteciparono a quattro sedute con il medium William Stainton Moses (1839-1892), che aveva studiato per un periodo a Oxford ed era stato ordinato ministro nel 1863. Moses, che teneva appunti, fornì forse l’unica descrizione della voce di Kate, commentando che parlava rapidamente, piuttosto bruscamente e con un leggero accento yankee.
Le investigazioni sul caso delle sorelle Fox
Le sorelle Fox si sottoposero a molti controlli e accertamenti, dall’essere bloccate ai piedi durante le sedute, alla perquisizione di attrezzature adatte all’inganno. Alcuni esaminatori erano sorpresi e tendevano a credere al potere medianico delle sorelle Fox, come ad esempio lo spiritualista Eliab Wilkinson Capron (1820-1892). Il primo ad accendere una vera miccia che minasse il presunto dono delle Fox e l’intero movimento spiritista, fu il giornalista Charles Chauncey Burr (1817-1883), intimo amico di Edgar Allan Poe.

Burr sosteneva che le sorelle Fox stessero creando i suoni facendo schioccare le dita dei piedi. Lui e suo fratello affermarono di aver dimostrato che i suoni risultanti potevano essere uditi in una sala piena di un pubblico di mille persone. Fu così che nel 1851, tre professori di medicina dell’Università di Buffalo, Austin Flint (1812-1886), Charles A. Lee (1801-1872) e CB Coventry (1801-1875), esaminarono le tre sorelle in una serie di indagini e riferirono che non si sentiva alcun suono quando le loro ginocchia venivano tenute o se venivano messi dei cuscini sotto i loro piedi, portandoli a concludere che le donne causavano i rumori con mezzi fisici.
Leah rispose con aggressività attraverso una serie di articoli sulla stampa, accusando i medici di deliberato offuscamento, ma riconoscendo errori occasionali… Errori non delle sorelle Fox, bensì degli spiriti, ammettendo che «quando i nostri piedi erano posti su cuscini imbottiti di trucioli e appoggiati sui nostri talloni, non si sentivano suoni», ma insistette sul fatto che gli spiriti avevano avuto il diritto di ritirarsi, offesi com’erano, dal comportamento duro dei loro persecutori medici.
Credere negli spiriti è un atto di fede?
Ora, se gli spiriti si sono manifestati a decine di persone a dimostrazione della loro esistenza, perché mai avrebbero dovuto sottrarsi proprio laddove avrebbero potuto dimostrare che fosse tutto vero? E torniamo al famoso atto di fede religioso: devi crederci se vuoi vedere, una propaganda che lascia il tempo che trova.
I medici, per spiegare il modo in cui i suoni variavano e sembravano rimbalzare nella stanza, si sono appellati alle leggi dell’acustica. Il dottor Lee disse che: «coloro che hanno un buon orecchio musicale, generalmente possono localizzare [i colpi] direttamente nelle vicinanze [della signorina Fox]. Ma se l’attenzione viene attratta da un’altra parte della stanza, allora, come nel caso del ventriloquo, i suoni sembrano provenire da un punto in cui è attirata l’attenzione.»
Nonostante qualche tempo prima, nel giugno 1857, Leah e Kate accettarono la sfida del Boston Courier di pagare cinquecento dollari a chiunque potesse dimostrare la comunicazione spirituale, furono liquidate con “si trattava di piccoli rumori facilmente riproducibili con il proprio corpo”. Altri medium che si presentarono, non ottennero nessun riscontro degno di nota.
La scoperta della frode delle sorelle Fox
Durante una seduta del 1874 di Kate Fox con la ricercatrice psichica Eleanor Mildred Sidgwick (1845- 1936), quest’ultima rimase sorpresa nel vedere un foglio di carta sotto al tavolo, che prima era bianco e sopra il tavolo, con una scritta al centro; il marito, Henry Sidgwick (1838-1900), che stava indagando sul caso, ha rassicurato Eleanor che seppur Kate sia rimasta immobile ben visibile e in luce, avrebbe potuto usare il piede per scrivere, un comune trucco di molti medium ciarlatani.

Nel 1884, Maggie Fox era fra i medium indagati dalla Seybert Commission, un gruppo formato per indagare sulle affermazioni degli spiritisti e finanziato da Henry Seybert (1801-1883), un ricco filantropo americano che voleva smascherare le frodi nello spiritualismo. Quello che si evinse dai test è che le trascrizioni mostravano che i colpi non erano affatto regolari, così come le risposte alle domande, durante due sedute.
Dopotutto, se andassimo a leggere le varie testimonianze raccolte da Lewis nel 1848, le risposte non sempre arrivavano puntuali, anzi, spesso c’erano dei lunghi silenzi. La commissione di Seybert aggiunse che mentre non ci fosse movimento nel piede di Maggie quando si verificavano i colpi, vi era però una “pulsazione insolita”, che portava a pensare che la ragazza stesse in qualche modo causando i suoni, deliberatamente o inconsapevolmente. Per ammissione delle sorelle Fox, capirete presto come facevano a produrre alcuni suoni.
Uno spiraglio e lo Spiritualismo diviene inarrestabile
A intermittenza dal 1872 in poi, Kate Fox aveva anche tenuto sedute spiritiche con lo scienziato britannico William Crookes (1832-1919), che fu presidente della Society for Psychical Research (SPR) dal 1896 al 1897. In quel periodo, Crookes, si stava occupando anche di altri medium, come Florence Cook (1856-1904) con cui ebbe una relazione, e con Daniel Dunglas Home (1833-1886). Purtroppo, nonostante l’importanza di Crookes riconosciuta in ambito scientifico, era così disposto a sostenere la sua amata Cook, da eseguire test poco accurati. Per accreditare la Cook doveva necessariamente accreditare altri medium; diversamente, la medianità sarebbe stata una cialtroneria.
Quando Jencken morì di ictus nel 1881, Kate tornò con i suoi figli in America, rimanendo prima con Leah, poi con suo fratello David.
Nascono altri medium
Nel corso delle sessioni con un ricco banchiere, Charles Livermore (1824-1889), Kate convocò sia la defunta moglie dell’uomo che il fantasma del padre fondatore degli Stati Uniti d’America Benjamin Franklin (1706-1790), annunciando la sua identità scrivendo il suo nome su un biglietto. La famosa spiritualista inglese Emma Hardinge Britten, scrisse che la guerra aveva aggiunto due milioni di nuovi credenti al movimento spiritista, e che nel 1880, c’erano circa otto milioni di spiritualisti negli Stati Uniti e in Europa. Questi nuovi praticanti erano sedotti dall’esuberanza dell’Età dell’Oro e dai miracoli tanto attesi, come l’evocazione di apparizioni ad ogni seduta spiritica di Kate.

All’improvviso altri iniziarono a scoprire i propri poteri medianici e le sedute spiritiche divennero sempre più frequenti facendo salire la rabbia popolare. C’erano medium che facevano molto di più di quanto le sorelle Fox facessero. Alcuni levitavano, manifestavano apporti e producevano una sostanza chiamata ectoplasma. Man mano che le frodi delle sedute spiritiche venivano smascherate, negli Stati Uniti, iniziò a diminuire l’interesse per lo spiritualismo. Leah e Kate venivano regolarmente smascherate da persone che avanzavano varie possibili spiegazioni, ma nessun inganno venne trovato nonostante i numerosi test.
Queste pressioni e i numerosi tour finirono per stancare Kate che, come la sorella Maggie, iniziò a bere. La sorella maggiore Leah approfittò di quel momento per rientrare in gioco. Aveva sposatoun ricco uomo d’affari decise di portare avanti da sola le sedute spiritiche a suon di colpi. Non solo, riuscì a convincere la Society for the Prevention of Cruelty to Children (la prima agenzia di protezione dei bambini al mondo fondata nel 1875) a portarle via i figli di Kate a causa del suo alcolismo. Questo fu devastante per Kate.
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L’ammissione di frode di una delle sorelle Fox
Il 21 ottobre 1888, l’allora quotidiano statunitense New York World, pubblicò un’intervista con Maggie Fox in previsione della sua apparizione quella sera alla New York Academy of Music, dove avrebbe pubblicamente denunciato lo spiritualismo come una frode e un male caratterizzato dalla licenziosità sessuale. Per questa intervista esclusiva fu pagata $1500. A spingerla verso questa dichiarazione, non era il compenso, ma la rabbia contro sua sorella Leah e altri importanti spiritualisti, che avevano pubblicamente rimproverato Kate per il suo bere e l’avevano accusata di non essere più in grado di prendersi cura dei suoi due bambini piccoli. Kate volle essere tra il pubblico durante l’intervista di Maggie, prestando il suo tacito sostegno.

Durante l’intervista, Maggie confessò che lei e Kate erano le artefici dei colpi a Hydesville e che si trattava di uno scherzo innocente alla madre. Raccontò che la sera, quando andavano a letto, legavano una mela a uno spago e lo muovevano su e giù, facendo urtare la mela sul pavimento, oppure, lasciavano cadere la mela sul pavimento, facendo uno strano rumore.
Oltre al trucci della mela c’era la manipolazione delle nocche, delle articolazioni e delle dita dei piedi per produrre i colpi (raps). Maggie affermò che molte persone quando sentono i colpi immaginano subito che gli spiriti stiano comunicando, proprio come credeva loro madre.
Quella burla che divenne la miccia dello Spiritualismo
Maggie ricordò di alcune persone molto ricche che erano andate a trovarle e loro eseguirono i colpi, facendo battere “lo spirito” sulla sedia, e una delle signore si mise a urlare «sento lo spirito che mi picchietta sulla spalla!». Il grande potere della suggestione! Maggie spiegò come i muscoli sotto il ginocchio siano molto flessibili nei bambini e che, praticando spesso per emulare l’entità, avevano mantenuto i muscoli flessibili.
Offrì una dimostrazione, togliendosi la scarpa e mettendo il piede destro su uno sgabello di legno. La stanza divenne silenziosa e immobile, e fu ricompensata da una serie di brevi colpetti. Maggie aggiunse al suo discorso che la loro sorella maggiore Leah, consapevole delle frodi, le aveva portate in giro come agnelli perché voleva creare una nuova religione, e che eseguivano rumori ai suoi accenni durante le sedute spiritiche.
«Eravamo solo delle bambine innocenti. […] Nostra sorella ci ha usato nei suoi spettacoli e noi abbiamo fatto soldi per lei. Adesso si rivolta contro di noi perché è la moglie di un uomo ricco, e si oppone a entrambe (intende alla sorella Kate) dove può. Oh, la sto puntando! Puoi uccidere a volte senza usare armi, lo sapete…»
Margaret (Maggie) Fox
Non solo attaccava sua sorella Leah, ma anche la defunta madre Margaret, colei che per suggestione o voglia di popolarità, mise in circolo l’idea del fantasma in casa. La descrisse come una madre sciocca e fanatica… onesta sì, ma fanatica. E Maggie ammise di credere all’idea degli spiriti, ma solo all’inizio, perché essendo consapevole che le manifestazioni fossero fraudolente, quel credo andò inesorabilmente scemando. Prima di abbandonare il palco dell’intervista, Maggie ringraziò Dio di essere stata in grado di esporre cosa fosse in realtà lo spiritualismo.

Frode nella frode
Kate tacque per tutta la durata dell’intervista della sorella, ma in seguito disse prima di essere d’accordo con Maggie e poi ritrattò tutto quando si accorse dei malumori dei vari spiritualisti. Leah mantenne un basso profilo pubblico.
Per rimarcare che lo spiritualismo fosse una cosa seria, qualche giorno dopo, guarda caso, lo spirito dell’ex editore dello Spiritual Telegraph, di Samuel Byron Brittan (1815-1883), apparve durante una seduta spiritica per offrire un’opinione comprensiva: «sebbene Maggie fosse un’autentica medium, ha riconosciuto, la banda di spiriti che frequentava durante la prima parte della sua carriera ed è stata usurpata da “altre intelligenze invisibili”, che non sono scrupolose nei loro rapporti con l’umanità».
Altri spiritualisti accusarono che il cambiamento di opinione di Maggie fosse del tutto mercenario, poiché non era riuscita a guadagnarsi da vivere come medium, cercò di trarne profitto diventando una delle critiche più feroci dello spiritualismo.
Maggie Fox ritratta la sua confessione
Qualunque fosse il motivo, Maggie ritrattò la sua confessione un anno dopo, insistendo sul fatto che i suoi spiriti guida l’avevano supplicata di farlo. Il suo capovolgimento suscitò più disgusto che approvazione, soprattutto da parte dei più devoti degli spiritualisti, molti dei quali non riuscirono a riconoscerla in un successivo dibattito al Manhattan Liberal Club. Allora Maggie si inventò uno pseudonimo: Mrs. Spencer, tornando nuovamente a gettare fango sullo spiritualismo e rivelando diversi trucchi della professione, incluso il modo in cui i medium scrivevano messaggi su una tavola usando i denti o i piedi.
Di tanto in tanto Kate andava in tournée con le sue sedute spiritiche, ma nel 1889, rivelò ad un’amica, che finalmente c’erano più soldi da guadagnare e per questo era tornata a fare spettacoli, dimostrandole che i colpi non erano stati fatti con le dita dei piedi come affermava sua sorella Maggie, ma con le ginocchia. E anche quest’ultima, nel novembre 1889, ribaltò nuovamente la sua posizione, affermando di aver screditato lo spiritualismo sotto la pressione dei detrattori, compresi persone di rilievo nella Chiesa cattolica.
La storia fu pubblicata il giorno successivo con il titolo “Un medium celebrale afferma che gli spiriti non tornano mai”, consisteva in una lunga intervista con Maggie, una in cui prendeva di mira Leah e la defunta madre Margaret Fox.
Lo Spiritualismo si stacca dalle sorelle Fox
La debolezza delle sorelle Fox per l’alcool e, si vociferava, anche per la droga, avevano imbarazzato per qualche tempo gli spiritisti; molti aderenti conservatori e borghesi del movimento, preoccupati per la propria credibilità, si sentirono a disagio anche con altri aspetti del movimento, comprese le idee radicali spesso associate allo spiritualismo e manifestazioni stravaganti come le materializzazioni. In realtà, fuori dalla comunità spiritualista, erano tutti erano a disagio per quella che sembrava essere una frode dilagante. I medium sottoposti a processo in quegli anni per aver presumibilmente ingannato spettatori paganti, erano davvero tanti.
Nel frattempo sua sorella Kate lottava per uscire dall’alcolismo, fino a che la situazione non precipitò per la sua famiglia. Nel maggio del 1888, la Society for the Prevention of Cruelty to Children, la prima agenzia di protezione dei bambini al mondo, dispose l’incriminazione nei confronti di Kate per aver trascurato i propri figli: il quattordicenne Ferdie e il dodicenne Henry. Fu arrestata e trattenuta per una cauzione di trecento dollari presso il tribunale di polizia di Harlem.
In realtà la società aveva avuto pressioni dagli spiritualisti che ce l’avevano con lei e la sorella Maggie. Ferdie ed Henry, i figli di Kate, sembravano ben curati e visibilmente provati per l’arresto della madre, ma Kate era innegabilmente ubriaca. I ragazzi furono inviati all’asilo minorile, un istituto per bambini, in quanto si ritenne che non potevano avere casa migliore, viste anche le condizioni delle zie.

Maggie Fox aiuta la sorella Kate a rivedere i figli
Il giorno dopo la sua incriminazione, Kate rilasciò un’intervista al quotidiano newyorkese The World, in cui scoppiò a piangere e confessò al giornalista che i ragazzi erano stati a scuola a Rochester, negando di averli maltrattati, ammettendo le sue cattive “abitudini intemperanti”. La notizia della detenzione dei suoi nipoti giunse rapidamente a Maggie, che elaborò un piano: inviò un cablogramma firmato (un messaggio telegrafico che veniva inviato da condotti sottomarini), non con il proprio nome, ma con quello di Edward Jencken, il fratello di Henry, che viveva in Australia, sostenendo di fosse il tutore legale dei ragazzi e si ordinava il rilascio di Henry e Ferdie. Lo stratagemma funzionò.
Una nota carina è che quando i ragazzi arrivarono a Londra, Maggie li salutò ironicamente «Ecco vostro zio Edward, ragazzi!» e loro risposero «Ciao zio Edward!». Con i suoi ragazzi di nuovo al suo fianco, Kate prenotò immediatamente un passaggio per l’Inghilterra. Secondo Maggie, al loro arrivo a Londra i suoi nipoti l’hanno salutata con gioia, e lei li ha abbracciati, scherzando: “Ecco i vostri zio Edward ragazzi”.
Il Movimento Spiritista divenne inizialmente inarrestabile e, di medium come le sorelle Fox, vere o presunte, ne uscivano fuori uno alla settimana. Dare ragione a Maggie significava, per gli spiritualisti, autoaccusarsi di credulità e frode, quindi decisero un’altra strada: svalutare la confessione di Maggie come i deliri di una donna malata. La testata giornalistica che avrebbe dovuto pubblicare l’intervista, la denigrò:
«C’era una vedova vestita di nero e dalla faccia tosta, che muoveva l’alluce affermando che fosse il modo con cui aveva creato l’eccitazione che ha spinto così tante persone al suicidio o alla pazzia. Un momento era ridicolo, quello dopo era strano.» Maggie ha insistito sul fatto che sua sorella Leah sapesse che i rap erano finti fin dall’inizio e ha sfruttato avidamente le sue sorelle più giovani.
Le affermazioni di frode delle sorelle Fox
Gli spiritisti italiani di oggi, che cercano di portare l’acqua al proprio mulino affermando che Maggie Fox ammise le frodi per poi ritrattare la sua deposizione, mentre le altre sorelle non lo avrebbero mai fatto, sappiate che mentono! Ma lo fanno perché non si sono documentati abbastanza e raccontano la versione accomodante che si diffonde con il copia-incolla. Non solo Maggie restò ferma nella sua dichiarazione, ma la seguì anche Kate, anche per riconoscenza per quanto avesse fatto per i suoi figli quando era incriminata.
«Beh, ho esplorato l’ignoto fin dove può la volontà umana. Sono andata dai morti per ottenere da loro un piccolo segno. Non ne è venuto fuori niente… niente di niente!»
Catherine (Kate) Fox
Ecco cosa affermò Kate Fox nella sua denuncia contro lo spiritismo; il suo stato d’animo proveniva, non solo dalla sua rabbia condivisa con Maggie nei confronti della sorella maggiore Leah, ma anche dalla sua profonda delusione per la mancata risposta degli spiriti. Kate ritornò negli Stati Uniti dall’Inghilterra a metà ottobre 1888, senza dubbio per presentare un fronte comune con Maggie nell’attaccare Leah e lo spiritismo.

Maggie pubblicò una lettera sul New York Herald nella quale denunciava l’ascesa di falsi medium e, come aveva fatto Kate, criticava i fanatici che credevano ciecamente a qualsiasi cosa. Un giornalista che seguì tutta la vicenda scrisse che erano “due donne innamorate l’una dell’altra, in un’estasi di affetto e gioia per essere di nuovo insieme”. Kate sembrava piuttosto “affascinante”, ha osservato, aggiungendo che aveva giurato “con sincera serietà” che “aveva chiuso per sempre con l’alcol e lo spiritismo”.
La denuncia delle due sorelle Fox contro lo spiritismo era forte. Maggie scrisse che «tali fanatici volevano che “lo spirito” venisse da loro in piena forma, camminasse davanti a loro, li abbracciasse, e tutte queste sciocchezze, e con quale risultato? Come affermarono il giudice Edmonds e il signor Seybert di Filadelfia, sono dei veri folli». E aggiunse: «gli sciocchi hanno perso i loro soldi, la loro sanità mentale e altro che è abbastanza per le loro vite».
Attribuiva la colpa delle sue disgrazie e di quelle di Kate, in maniera inequivocabile, tanto ai membri del movimento spiritista quanto ai creduloni che li stavano ad ascoltare. Fu una vera e propria denuncia contro l’ossessione di alcuni spiritisti per gli effetti sempre più eclatanti, contro la volontà di medium senza scrupoli di produrre i desiderati effetti pirotecnici e, il terrore dello scandalo di altri spiritualisti, portò sempre di più a sgattaiolare via dal rapping. Secondo Maggie, le aspettative del Movimento Spiritista avrebbe portato anche il medium più onesto e sobrio, all’inganno e a commettere frodi.
Contrasti e rivalsa tra le sorelle Fox
I colpi bassi fra le sorelle Fox non mancarono. Le frasi al vetriolo non erano finite lì, perché Maggie e Kate sospettavano che dietro l’incriminazione di quest’ultima e l’allontanamento dei suoi figli, ci fosse la vendetta della sorella maggiore Leah. Sebbene Leah avesse certamente legittime preoccupazioni per l’alcolismo di Kate, le sue sorelle più giovani credevano che avesse agito puramente per gelosia e dispetto nel tentativo di ottenere il controllo dei ragazzi e che avrebbe potuto osare di farlo nuovamente. Temevano anche che altri spiritisti, amici di Leah, l’avessero sostenuta.
Questi presunti complici, ha affermato Maggie, avevano paura di essere smascherati di frode e stavano usando i figli di Kate come ricatto. Quindi era giunto il momento, pensavano Maggie e Kate, di distruggere il potere di Leah sulle loro vite.
Mentre Maggie partì per New York nel settembre 1888 e prima che potesse intraprendere qualsiasi azione, Kate si mise nuovamente nei guai, conducendo una seduta spiritica in Inghilterra che anche i non spiritualisti trovarono ridicola e che finì sulla popolare Pall Mall, perché un giornalista era presente alla seduta. Questo fu un passo falso che venne usato dal movimento per gettare ancora più fango sulle due sorelle Fox, come due deliranti in preda agli effetti dell’alcol.
E in questa lunga serie di colpi e contraccolpi, Kate e Maggie, a lungo disprezzate da molti spiritualisti borghesi per il loro modo di porsi nei confronti dello spiritualismo e per l’alcolismo, furono attaccate esplicitamente dall’establishment britannico, ancora prima di quello americano.

Kate fece molta eco alla denuncia di Maggie sullo spiritualismo, definendolo “un tessuto di bugie e un imbroglio dall’inizio alla fine”. Leah uscì di sorpresa con un libro che portava avanti la sua missione spiritualista, ma secondo Kate era tutto inventato. Le due sorelle Fox affermarono anche quanto guadagnasse Leah ad ogni seduta fraudolenta: dai cento ai centocinquanta dollari a seduta.
Secondo le due sorelle Fox, Leah era a conoscenza dei trucchi che faceva loro ripetere, ma era intenzionata a fondare una nuova religione e, per riuscirci, aveva detto alle sue sorelle che lei stessa riceveva veri messaggi spirituali. Un gioco malato: Leah si definiva l’autentica medium mentre forniva alle due sorelle istruzioni di come e quando emettere i raps durante le sedute spiritiche.
Maggie e Kate confessarono le proprie responsabilità, quali vittime dell’ambizione e dell’avidità della sorella maggiore Leah. Non c’è dubbio che entrambe, da bambine, meritassero di essere protette meglio, ma le domande su chi avrebbe potuto o dovuto farlo, resta più complesso stabilirlo. I genitori, sicuramente, ma anche la comunità spiritualista che ha sfruttato la loro storia per crescere.
Problemi familiari dopo l’ammissione della frode
Il perché le sorelle Fox, Leah in primis, si siano comportate in maniera fraudolenta e perché finirono nell’alcol, è presto detto: il padre delle ragazze, John Fox, era un alcolista, da alcune testimonianze pare avesse anche abusato fisicamente di Kate e Maggie. Forse solo una teoria di alcuni che si basava in parte sull’idea che gli “spiriti” rappresentassero la risposta immaginaria delle sorelle ai maltrattamenti.
Un’altra grave accusa fu quella verso Margaret Fox, la madre delle note spiritiste: una donna superstiziosa, spesso ingenua e spaventata, che ha sempre ceduto a chi ha spinto più forte, colei che ha pressato sul fantomatico poltergeist e che ha sostenuto con forza la figlia maggiore.
Leah, che come età era più vicina a quella di sua madre che delle sue sorelle minori Kate e Maggie, era cresciuta negli anni Venti dell’Ottocento in una città in piena espansione; desiderava ardentemente la sicurezza ed era disposta a correre dei rischi per guadagnarsela. Quello che sembra aver intravisto nel caso del presunto poltergeist è stata la possibilità di ricreare sé stessa e di darsi quell’opportunità che le potesse permettere di barattare la rispettabilità marginale di una madre single a Rochester, prima con la fama e la fortuna e poi con un vita di comodità borghese.
Epilogo delle sorelle Fox
L’epilogo delle sorelle Fox è complesso e contraddittorio. Sebbene abbiano contribuito significativamente alla nascita del movimento spiritista, le loro stesse affermazioni e confessioni successive hanno gettato dubbi sulla veridicità delle comunicazioni con gli spiriti. Il fenomeno delle sorelle Fox ha avuto un impatto duraturo sulla cultura e sulla storia dell’occultismo e dello spiritismo.
La triste fine delle sorelle Fox
Maggie non si riconciliò mai con la sorella Leah, che morì il primo novembre del 1890. Kate continuò a bere fino a spegnersi il 2 luglio 1892, all’età di 55 anni. Il suo corpo fu ritrovato da uno dei suoi figli. Maggie morì l’8 marzo 1893, all’età di 59 anni, a casa di un amico a Brooklyn; era malata e indigente. Quell’anno gli Spiritualisti formarono l’Associazione Spiritualista Nazionale, che oggi è conosciuta come National Spiritualist Association of Churches, l’Associazione Spiritualista Nazionale delle Chiese.
Il 21 novembre 1904, degli scolari che giocavano nella casa d’infanzia delle sorelle Fox a Hydesville, conosciuta localmente come “la casa degli spettri”, scoprirono la maggior parte di uno scheletro tra la terra e le fatiscenti pareti di cedro. Fu consultato un medico, il quale stimò che le ossa avessero circa cinquant’anni, dando credito al racconto delle sorelle sui messaggi spirituali di un venditore ambulante assassinato. Ma non tutti ne furono convinti.

«Uno scalpore divertente sproporzionato rispetto a qualsiasi significato necessario della scoperta. […] Le tre sorelle Fox erano state semplicemente abbastanza intelligenti da sfruttare un mistero locale. Anche se le ossa fossero quelle del venditore ambulante assassinato, rimarrà ancora quella terribile confessione di Maggie Fox, che riduce l’intero caso a una farsa».
24 novembre 1904, New York Times
Cinque anni dopo, un altro medico esaminò le ossa e stabilì che erano costituite da «solo poche costole con alcune stranezze, tra queste una sovrabbondanza di alcune e una carenza di altre. Tra queste c’erano anche alcune ossa di pollo.» Inoltre aggiunse che seppe di un uomo che abitava lì vicino che nascose le ossa per uno scherzo alimentando la storia delle sorelle Fox, ma si vergognava troppo per confessare.
E fin qui potremmo pensare che potrebbe esserci un fondo di verità in tutta questa storia: forse per davvero, le sorelle Fox, avevano iniziato qualcosa di incredibile dando vita ad un movimento religioso senza neppure rendersene conto.
Ma la storia non finisce qui.
Le divergenti oponioni delle sorele Fox
Le opinioni di Kate e Maggie sono variate così come variano spesso quelle di molti presunti medium che leggiamo nei social media. Diversi decenni dopo la morte delle sorelle Fox, due antagonisti particolarmente memorabili hanno contribuito al dibattito sullo spiritismo: l’illusionista Harry Houdini (1874-1926) e il suo caro amico e scrittore Arthur Conan Doyle (1859-1930), creatore del maestro detective Sherlock Holmes. Negli anni Venti del secolo scorso, Houdini cercò di convincere Doyle che lo spiritualismo fosse una frode smascherando falsi medium, mentre Doyle persisteva nel tenersi stretto alle sue convinzioni spiritualiste.

La controversia sulle sorelle Fox spiega in parte la frequente rivisitazione della storia delle ragazze nel corso degli anni: ci sono così tante possibilità e versioni… Per gli spiritualisti, la vicenda ha la risonanza di una storia sacra, che aiuta a illuminare le origini, o almeno un aspetto della loro fede, che continua ad espandersi. Altri trovano intrigante la storia delle sorelle Fox perché suona come un classico racconto di fantasmi o perché ha innescato un’indagine così diffusa e colorata sulla natura della vita dopo la morte. Altri ancora sono interessati a esplorare come le ragazze potrebbero aver simulato le loro manifestazioni spirituali.
Cosa accadde realmente quella notte di fine marzo a Hydesville? Se fosse stata una burla innocente di due ragazzine, come avrebbero potuto perpetuare una tale frode per quarant’anni? Forse lo scherzo aveva innescato una qualche potente illusione condivisa? Oppure, come suggeriscono alcuni teorici a proposito degli adolescenti in generale e di coloro che scatenano strani fenomeni in particolare, lo stress della pubertà aveva forse liberato forze inconsce, energie sessuali capaci di trasformare la più comune famiglia in un orrore? Si era di fronte ad un effetto poltergeist dalla parte subconscia delle ragazzine? O, ancora, Kate e Maggie erano davvero delle medium spirituali, così come credevano molte persone rispettabili dell’epoca? Quante domande… Ma di risposte ne abbiamo?
Che fine ha fatto Leah Fox?
Negli ultimi tre decenni, gli storici hanno prodotto una mole di documenti significativa, esplorando lo spiritualismo sia come riflesso che come espressione delle tensioni inerenti all’America del XIX secolo.
Non sorprende che esista una documentazione meno consistente per ciò che accadde prima delle vicende spiritualiste di Kate e Maggie Fox. La loro sorella maggiore, Ann Leah Fox Fish Brown Underhill, giusto per citare correttamente tutti i cognomi che si è portata appresso per essere convolata a nozze ben tre volte, scrisse un libro di memorie che credo sia molto utile per alcuni passaggi cronistici, ma resta inaffidabile ed egoistico per essere preso sul serio, motivo per il quale andrebbe letto con distacco e attenzione.
Il libro, scritto nel 1885 sotto la firma di Ann Leah Underhill (ovvero, Leah Fox) è ancora reperibile edito dalla Kessinger Publishing che ne ha curato un’edizione nel 2010. Si tratta di oltre cinquecento pagine, un vero e proprio diario di Leah e si intitola The Missing Link In Modern Spiritualism (L’anello mancante dello spiritismo moderno).
Per quanto sia una storia del passato, quello che scopro nelle mie ricerche, è che per chiunque ne sia davvero interessato, ci sono ancora molte scoperte da fare… anche in relazione alle sorelle Fox!

Il libro di Leah, The Missing Link in Modern Spiritualism, pubblicato a metà degli anni 1880 con il suo nome da sposata Underhill, dà pochi indizi del ribollente risentimento dei suoi fratelli più piccoli. D’altra parte, pur essendo enormemente affascinante, è ben lungi dall’essere un testo del tutto attendibile e necessita di essere letto con occhio critico. A parte lo scetticismo che i lettori possono provare riguardo agli incidenti spettrali che descrive, i ricordi di date e cronologia della vita successiva di Leah sono spesso confusi, e lei tende a sorvolare sugli episodi in cui è stata criticata, anche dalla sua stessa carne e sangue.
Stando così le cose, molti spiritisti rimasero sbalorditi quando, solo tre anni dopo, Maggie, con il sostegno di Kate, annunciò al mondo che la loro carriera quarantennale come medium era stata un’elaborata bufala. Dal palco della New York Academy of Music, Maggie ha dimostrato come le sorelle producessero i famosi colpi facendo schioccare le articolazioni delle dita dei piedi. Lei e Kate hanno continuato a collaborare con Reuben Briggs Davenport (1852-1932), altro fratello dei già noti Davenport e corrispondente del New York Herald, e nel libro The Death-Blow to Spiritualism (ovvero, Il colpo mortale allo spiritualismo), hanno attribuito la colpa alla sorella maggiore per aver manipolato il loro sé giovanile per il proprio guadagno finanziario.

Per i lettori che avevano letto un altro libro, pubblicato due decenni prima, tuttavia, la posizione apparentemente nuova di Kate e Maggie sarebbe stata meno una sorpresa. In The Love-Life of Dr. Kane (che raccoglie le lettere intime tra il defunto esploratore artico Elisha Kent Kane e il fulcro dei suoi affetti, Maggie), un senso di risentimento emerge dalle pagine della descrizione di accompagnamento, presumibilmente sancita da Maggie. Leah viene definita freddamente “una parente” e viene considerata la persona spesso da incolpare per l’infelicità di lunga data delle sue sorelle minori.
I due libri, The Love-life of Dr. Kane e The Death-Blow to Spiritualism, non dovrebbero essere letti senza fare domande. Nell’anno successivo al libro di Reuben Briggs Davenport, Maggie e Kate ritrattarono le loro confessioni, sollevando ancora più domande sull’affidabilità delle sorelle Fox e su ciò in cui ognuna di loro credeva veramente. Tuttavia, se valutati insieme (e con altri resoconti contemporanei di scettici e credenti), questi libri offrono spunti unici su un affascinante movimento del XIX secolo e su tre donne che ne furono al centro.
In un articolo dal titolo The Mystery of the Three Fox Sisters pubblicato sulla rivista Psychic Science nell’ottobre del 1922, Sir Arthur Conan Doyle tiene a ricordare che:
«È un errore supporre che il movimento che si chiama Spiritismo o Spiritismo (il nome è indifferente) abbia trovato la sua nascita fisica o intellettuale nella famiglia Fox. Per quanto riguarda i segni fisici, colpi inspiegabili e simili, potrebbero essere abbinati a molti casi più antichi, nessuno riportato in modo più completo di quello in cui fu coinvolta la famiglia Wesley a Epworth, nel 1726. Sul lato mentale trovano il loro prototipo nelle filosofie precedenti, in particolare quella di Swedenborg, ed esisteva una scuola molto attiva che aveva studiato la lucidità della chiaroveggenza, prima in relazione al trattamento medico, ma poi con lo scopo di raggiungere una visione religiosa ampliata».
The Mystery of the Three Fox Sisters, scritto da Conan Doyle su Psychic Science dell’ottobre 1922

Ogni qual volta mi documento a fondo su un tema del paranormale, mi sento come forse si sentivano i partecipanti alle sedute spiritiche delle sorelle Fox più di un secolo e mezzo fa, ponendomi probabilmente le stesse domande, per capire la possibile spiegazione di un fenomeno considerato paranormale. Domande, è questo che un ricercatore deve farsi. Se si hanno già le risposte, del tipo “è tutto vero” o “è tutto falso”, non siamo di fronte ad un vero cercatore della verità, ma ad un credente fanatico o ad un detrattore a priori.
E.E. Lewis, che ha intervistato la famiglia Fox nel 1840, concluse la sua introduzione con un invito che ora rivolgo a voi lettori:
«Lasciate che si facciano avanti e che risolvano questo mistero, se dovessero collegarsi allo spiritismo moderno».
E non potrei essere più d’accordo. Spesso, nei vari casi del paranormale, più persone ci sono di mezzo e più diventa noto il caso… E più diventa noto e meno verità vengono a galla. Non so se Lewis avesse cercato i riflettori per un tornaconto commerciale, non mi è possibile saperlo, ma ciò che so e sappiamo perché documentato, che prima dei Fox, in quella casa a Hydesville, ci avevano abitato i Weekman, che non mancarono di farsi avanti quando il fenomeno dei raps si era diffuso nella zona.
Dichiararono a Lewis di essere stati anche loro terrorizzati dai colpi, ma prima non ne avevano mai parlato con nessuno o, forse, non avevano avuto la stessa idea delle sorelle Fox di poterci lucrare sopra.
La domestica dei Weekman, la diciannovenne Lucretia Pulver, andò anche lei a testimoniare e aggiunse che quando serviva la famiglia in quella casa, ha visto un uomo che «indossava pantaloni grigi, una redingote nera (una sorta di giacca lunga fino al ginocchio) e un berretto nero». Era certa che si trattasse di uno spettro. Come si alimentano facilmente le storie di fantasmi, non è vero?
Ma ecco da dove saltò fuori la storia del giovane ambulante assassinato…
La leggenda di John Bell
Prima di raccontarvi la storia del giovane ambulante, vi ricordo che ci sono molte leggende su John Bell, tre delle quali riconducono alla leggenda della Strega di Bell.
La storia del giovane ambulante
Lucretia Pulver confidò anni prima, di aver lavorato per la famiglia Bell. Un giorno, un giovane venditore ambulante si presentò alla porta di casa. Era amichevole e portò con sé una cassa di merce. Questi beni erano costituiti da pentole, padelle e altri oggetti utili per la casa. Rimase con la famiglia per diversi giorni ed è stato suggerito che forse godeva di un rapporto più stretto del dovuto con la signora Bell. Poco tempo dopo, Lucrezia si ritrovò licenziata dalla sua posizione in casa.
Nessuna spiegazione le fu mai data, ma a quanto pare non ci erano stati rancori per il suo licenziamento. La signora Bell accompagnò la ragazza a casa sua con il proprio carro e prima che uscisse di casa, Lucretia acquistò un piccolo coltello da cucina dalla selezione del venditore ambulante, lasciando all’uomo l’indirizzo e le istruzioni per consegnare l’oggetto alla fattoria di suo padre, ma il coltello arrivò mai.
Appena una settimana dopo, Lucretia fu sorpresa di scoprire che la signora Bell avesse nuovamente bisogno dei suoi servizi. Grata di riavere il suo lavoro, si presentò in servizio la mattina dopo. Il venditore ambulante che aveva lasciato in casa dei Bell, se n’era andato. Notò però che un numero spropositato di oggetti che il venditore teneva nella sua valigia, erano in possesso della signora Bell. La prima cosa che pensò è che la signora li avesse acquistati dal venditore ambulante prima che partisse e tutto sembrò normale. Ma col passare del tempo, Lucrezia iniziò a notare che stavano accadendo cose particolarmente strane.
Rumori inspiegabili, come bussare e picchiettare, e che provenivano dalla stanza che un tempo aveva occupato il venditore ambulante, si susseguirono per giorni e in diverse occasioni. La domestica udì anche dei passi che attraversavano la casa e poi scendevano le scale fino alla cantina. Non sorprende che Lucrezia abbia iniziato a sentirsi spaventata e nervosa quando un giorno rimase sola in casa. Suggestionata, spesso mandava a chiamare suo fratello, o un amico, per venire a stare con lei e farle compagnia e, solitamente i sinistri suoni cessavano. Tuttavia, in un’occasione, continuarono per ore e spaventarono così tanto il fratello di Lucrezia che se ne andò declinando ulteriori inviti.
E ora attenzione a questo particolare evento.
Un pomeriggio, mentre si trovava in cantina, Lucrezia inciampò e cadde su un pezzo di terra che era stata appena spianata. Si fece leggermente male e il signor John Bell le spiegò che il cumulo di terra era stato gettato per coprire le “buche dei topi”.
I nuovi proprietari della casa
Quando i Bell si trasferirono e subentrarono i Weekman, con loro c’era inizialmente una parente, una certa signora Lafe. Lucretia Pulver non poteva spostarsi nella città in cui si trasferirono i Bell, perché era troppo lontana da casa sua. Così, quando subentrarono i Weekman, Lucretia si presentò come domestica e venne assunta.
Durante la sua permanenza nella casa, la signora Lafe vide l’apparizione di un uomo con una redingote nera in piedi, dall’altra parte della stanza. Urlò di terrore e la figura svanì. Presto, tutti iniziarono a sentire i colpi e i passi in casa. Spesso erano di notte, ma era possibile sentire quei rumori anche di giorno. Alla fine, gli strani avvenimenti si rivelarono troppo inquietanti e disturbanti e i Weekman pensarono di trasferirsi.

E la casa rimase vuota fino al 1848, quando la famiglia Fox si trasferì nella casa. John Fox era un contadino canadese che andò a New York per aver acquistato un terreno nelle vicinanze. La casa era ancora in costruzione e, quindi, pensò di trattenersi temporaneamente nel cottage fino a quando l’altra casa non fosse completata. Pochi giorni dopo il trasloco, iniziarono i rumori. E cosa successe poi lo sappiamo già. C’è solo un piccolo particolare: la storia di Lucretia Pulver, dei Weekman e dei Bell, è totalmente di fantasia, una leggenda che si è arricchita col passare del tempo e dopo gli eventi delle sorelle Fox. Come facciamo ad esserne sicuri?
Conclusione e riflessioni personali sulle sorelle Fox
Ancora una volta, la storia e l’antropologia ci tornano in aiuto, per capire meglio questo intricato caso.
Ebbene, per gli americani del 1840, qualunque fosse la loro religione o classe sociale, gli spiriti erano una credenza popolare, sia quelli spettrali che quelli beati. Alcuni spiriti erano creduti come entità indipendenti, altri come la manifestazione di una persona deceduta. Sebbene la maggior parte degli abitanti dei giovani Stati Uniti si vantasse della propria razionalità e si vantasse di vivere in un’epoca di progresso materiale, in realtà una ricchezza di credenze sul soprannaturale, derivate da tradizioni cristiane e non cristiane, permeava la religione tradizionale e il folclore popolare.
John Bell, un nome frequente nelle Ghost Stories
Indipendentemente dal fatto che uno sfortunato vagabondo giacesse sepolto sotto la cantina della famiglia Fox o meno, i venditori ambulanti non erano solo figure familiari nello Stato di New York, ma anche fantasmi ben noti nel folclore locale. Arrivando in carrozza o a piedi, questi venditori ambulanti erano perenni outsider e quindi candidati ideali per racconti di arrivi inaspettati e partenze misteriose, avidità e punizione. In molti racconti, i venditori ambulanti minacciavano di maledire un’acquirente, in altri, erano essi stessi vittime innocenti.
Una storia, ad esempio, lamentava la sorte di un venditore ambulante in una locanda del villaggio: «Alle tre del mattino, una mezza dozzina di festaioli trascinarono il venditore ambulante fino alla cantina, lo uccisero e gettarono il suo corpo nel pozzo.»
Non è che prima delle sorelle Fox non si parlasse di fantasmi e fenomeni poltergeist, seppur venissero chiamati diversamente, anzi, le ghost stories viaggiavano in lungo e in largo col passaparola e sui giornali che prendevano liberamente in prestito una storia l’uno dall’altro. Perfino John Bell non era l’unico uomo con quel nome, per quanto comune fosse, ad aver lottato con il soprannaturale.
Nel Tennessee all’inizio del 1800, si diceva che una strega avesse spinto a morte un certo John Bell. I suoi travagli, iniziati con i raps, potrebbero essere stati conosciuti nel nord negli anni Quaranta dell’Ottocento. E da quel momento in poi, il fantasma del venditore ambulante ha cercato di guadagnarsi un posto di rilievo a Hydesville.
Non furono le sorelle Fox a inventare il rapping
E anche il rapping non fu inventato dalle sorelle Fox, perché il fondatore del metodismo John Wesley (1703-1791), aveva a lungo riflettuto sulla questione della stregoneria quando la sua stessa famiglia aveva sperimentato quella che poteva essere una visita soprannaturale.
Nel 1726, infatti, Wesley scrisse che la famiglia di suo padre era stata sconvolta da colpi, passi, gemiti e boati. Il comportamento era caratteristico di un poltergeist, uno spirito distinto per la sua malizia da altri tipi di spettri più dolenti e passivi. I genitori di Wesley e le sue sorelle avevano chiamato l’invisibile piantagrane Old Jeffrey, il vecchio Jeffrey. Questo episodio è riportato nelle Memoirs of the Wesley Family, un libro pubblicato nel 1823 e più volte ristampato. Una nuova edizione fu recensita per il New York Tribune negli anni Quaranta dell’Ottocento dalla critica Sarah Margaret Fuller Ossoli (1810-1850), e presumibilmente provocò vivaci discussioni nei circoli e nei salotti metodisti.
Il grave errore nell’indagine sulle sorelle Fox

Per quanto l’opuscolo di Lewis includa le testimonianze di oltre quaranta persone sui fenomeni in casa Fox, lo stesso autore commise un grave errore… che poi è lo stesso che commisero tanti giornalisti che si occuparono del caso: nessuno era riuscito a raccogliere le dichiarazioni di Kate e Maggie!
Forse le ragazze avevano evitato di essere intervistate, oppure, i loro genitori le avevano scoraggiate a farne parte. O, forse, nessuno ha pensato di intervistare qualcuno così giovane. In tutto quel trambusto è davvero singolare e sospetto che proprio le protagoniste abbiamo taciuto sui primi eventi.
Che avessero undici o dodici anni Kate e quattordici o quindici Maggie (poco importa se la madre sbagliò nelle varie dichiarazioni sulla loro età), erano comunque in quella fascia d’età in cui l’infanzia si fonde con l’età adulta, un periodo che i romantici avevano dipinto come una linea di confine tra innocenza ed esperienza e un tempo in cui le paure e le fantasie infantili coesistono con la realtà delle mestruazioni e dei sentimenti sessuali.
Maggie aveva quasi la stessa età di Leah quando questa rimase incinta di Lizzie, ma stava anche crescendo in un ambiente diverso. La società signorile della metà del XIX secolo incoraggiava le ragazze a rimanere bambine molto più a lungo che in passato e, almeno in apparenza, era più pudica in materia di sesso.
Lo spiritualismo non nasce come movimento religioso
Sebbene molti critici abbiano liquidato le due sorelle come abili creatrici di malizia, ragazzine birichine e fantasiose che si sono intrappolate in una vita di frodi, è improbabile che la verità sia così semplice.
Kate e Maggie, che contenevano mondi dentro di loro e sperimentavano molti mondi all’esterno, erano indubbiamente soggette a impulsi potenti e contrastanti. Come avrebbero dimostrato gli eventi successivi, erano anche dotate di insolita apertura e sensibilità, sia ai messaggi degli spiriti che ai desideri espressi e non espressi di altri mortali.
È interessante notare che lo spiritualismo non è mai stato concepito per trasformarsi in una fede o in un vero e proprio movimento religioso. All’inizio era poco più di un popolare passatempo e l’idea di comunicare con gli spiriti era un modo divertente per trascorrere una lunga serata invernale.

C’erano un paio di fattori che hanno lavorato indipendentemente per far sì che lo spiritualismo fosse gonfiato di importanza tale da essere accettato come una vera fede religiosa. Uno di questi fu l’ascesa della Chiesa Apostolica in America, che iniziò a New York.
Oltre al movimento apostolico, lo spiritualismo ha visto un enorme aumento di popolarità dopo la guerra civile e poi, dopo un periodo più tranquillo, ha visto un’altra incredibile rinascita dopo la prima guerra mondiale. Già nei primi del Novecento, lo spiritualismo si era in gran parte estinto come movimento popolare, poiché non era mai stato veramente abbastanza organizzato per continuare, grazie al dissenso nei ranghi e alla politica interna tra i leader.
Anche l’esposizione di molte frodi ha avuto il suo pedaggio e con la scienza che non è stata disponibile a legittimare la prova dei principi spiritualistici, il movimento ha iniziato a crollare. Poco più di un decennio dopo, però, la prima guerra mondiale riportò migliaia di persone in lutto alle sedute spiritiche quando il movimento attraversò il suo secondo periodo di massimo splendore. L’interesse del pubblico però presto si raffreddò e negli anni Venti, l’era dei medium era praticamente finita.
Conclusioni

A volte, le più grandi scoperte del mondo nascono proprio da un incidente. E sì, anche la storia delle sorelle Fox non fa eccezione. Alla fine della loro vita, erano così amareggiate e distrutte che è difficile pensare che sarebbero state orgogliose del movimento che, inconsapevolmente, avevano avviato. Eppure, anche una bufala può trasformarsi in qualcosa di profondo.
Lo Spiritualismo è un’invenzione tipicamente americana che, attraverso pratiche uniche e quel senso di mistero che riusciva a suscitare, ha avuto un impatto enorme: ha contribuito a dare forza a cause come il suffragio femminile e l’abolizione della schiavitù.
I movimenti politici e i loro leader possono svanire con il tempo… ma lo Spiritismo e gli spettri delle donne che lo hanno creato sono ancora riconosciuti oggi.
Se oggi lo Spiritismo (o meglio, una sua versione distorta e super moderna) è tornato alla ribalta, dobbiamo ringraziare – o biasimare – i sensitivi televisivi che dicono di poter parlare con i morti.
Fino ai primi anni Duemila, erano un fenomeno di nicchia… ma con l’esplosione dei social media, questi presunti medium sono letteralmente sbocciati ovunque. Certo, le polemiche non sono mai mancate: ancora oggi, come ai tempi d’oro dello spiritualismo, rimangono più domande che risposte.
Mi auguro che le mie ricerche possano esserti utili. Perché anche cercare una verità del passato è, a tutti gli effetti, una ricerca. E poi, per dirla con Shakespeare nell’Amleto, “ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne sogni la tua filosofia“. Il consiglio che do sempre a chi si avvicina seriamente a questi temi è semplice: mantieni la mente aperta e il cuore saldo, perché chissà quali enigmi stanno ancora aspettando di essere svelati.
In fondo, sta a noi scegliere: accontentarci della leggenda che vola veloce come il vento, oppure scavare più a fondo, alla ricerca di quel frammento di verità magari meno scintillante… ma infinitamente più interessante.