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Ricerca del Paranormale: un confronto tra Ghost Hunters e Investigatori del Paranormale

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L’approccio del Ghost Hunting: quale connubio tra scienza e religione?

Ho letto un libro di James Houran, Hauntings and Poltergeists: Multidisciplinary Perspectives (Infestazioni e Poltergeist: Prospettive multidisciplinari) in cui l’autore ritiene che il nostro moderno approccio alla caccia ai fantasmi sia iniziato con il matrimonio fra la scienza e la religione. Nasce da questo connubio il voler usare strumenti di rilevazione di base scientifica per la ricerca della spiritualità. Houran afferma che mentre i filosofi dell’Illuminismo pensassero che la ragione e la scienza avrebbero prevalso sulla superstizione e sulla religione, le credenze mistiche avrebbero creato un legame con l’indagine scientifica.

Perciò, la nascita della scienza moderna è andata a coincidere con l’ibridazione di due correnti di pensiero prevalenti. Dopotutto perché sostituire un paradigma con un altro? In sostanza i fantasmi e la scienza non si escludono a vicenda. Ho voluto trattare la storia dello spiritismo moderno perché è base da cui partire per comprendere la credenza dei fantasmi ancora oggi.

Houran indica, infatti, che il mesmerismo (o magnetismo animale) del tardo XVIII secolo, sia un primo esempio di questo improbabile mix di credenze. Mentre scrivo quest’articolo, sto raccogliendo quante più informazioni possibili sul magnetismo animale che ho già iniziato a raccontare con qualche articolo dedicato e ce ne sarà uno esclusivamente dedicato appunto a Franz Mesmer (1734-1815), un medico e autoproclamato membro dell’Illuminismo. I suoi seguaci associavano spesso il suo lavoro alla chiaroveggenza.

Franz Mesmer
Franz Mesmer

Per farla breve, il suo lavoro è iniziato nel campo della medicina ed è finito nel regno del misticismo. Il culto dell’elettromagnetismo fra il 1820 e il 1830, in cui l’elettricità era riverita come principio universale divino, creò questa fusione fra religione e scienza influenzando gran parte del misticismo del XIX secolo. In seguito, lo spiritismo che emergeva nel 1850 sulla scia di attività di presunti poltergeist, rappresentò il passo successivo verso l’evoluzione della ricerca sul sovrannaturale.

Gli spiritualisti del tempo credevano che l’anima potesse essere empiricamente quantificata attraverso la scienza. Allora come oggi, le persone erano curiose e ricercavano con mezzi scientifici a portata di mano, ovviamente con le tecnologie e i metodi del tempo, possibili prove vivendo particolari esperienze.

Chi ha coniato il termine Ghost Hunter e il primo cacciatore di fantasmi

Restando nel 1830, Marie Laveau (1801-1881), che praticava il voodoo presso il creolo della Louisiana, ottenne il titolo di Regina voodoo a New Orleans. Tre anni più tardi, lo scrittore irlandese Michael Banim (1796-1874) pubblica il suo romanzo The Ghost-Hunter and His Family. Parrebbe che il termine “cacciatore di fantasmi” non abbia altri precedenti.

Edward Moor
Edward Moor

La prima vera caccia ai fantasmi fu condotta dal maggiore Edward Moor (1771-1848), un soldato e indologo britannico, in una casa di un piccolo villaggio chiamato Great Bealings nei pressi di Suffolk, in Inghilterra, nel 1834. Il maggiore Moor indagò nella casa in seguito al misterioso tintinnare delle campane usate per chiamare i domestici, che avevano preso a suonare spontaneamente in modo incontrollato.

Edward Moor fu tra i primi a trattare obiettivamente i fenomeni insoliti, come mi piace chiamarli, e non affermò che il fenomeno avesse un’origine soprannaturale, bensì cercò invece di stabilirne la causa razionalmente, perché solo trovando la risposta logica al fenomeno si poteva escludere l’origine spiritica.

Oggi invece avviene per lo più l’esatto contrario: non si appura in maniera esaustiva la causa naturale, studiando il caso da un punto di vista scientifico, ma si bolla per “anomalia” un dato perché sconosciuto, spesso per propri limiti nei confronti delle conoscenze scientifiche e tecniche. Ho potuto leggere il resoconto di questa indagine nel libro Bellings Bells che è ancora reperibile in forma cartacea in una delle tante ristampe.

Le indagini del Ghost Club

A seguito del nascente movimento spiritista nella metà del XIX secolo, nel 1862 nasce il Ghost Club, la più antica organizzazione di ricerca di fantasmi al mondo. Fra i propri membri si annovera Charles Dickens (1812-1870), Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930), Henry Sidgwick (1838-1900) e altri sacerdoti e accademici fra cui i futuri membri della Society for Psychical Research (SPR), fondata nel 1882, i fisici Sir William F. Barrett (1844-1925), Lord Rayleigh (1842-1919) e il futuro primo ministro Arthur Balfour (1848-1930).

Una delle prime indagini del Ghost Club fu condotta sui fratelli Davenport, inizialmente conosciuti come prestigiatori. Una delle loro specialità, fornita peraltro anche ad altri medium di spicco, era l’Armadietto degli Spiriti, un meccanismo per mettersi in contatto con i morti. Il risultato delle indagini del Ghost Club, però, non fu mai reso pubblico. Durante uno spettacolo tenutosi a Cheltenham, nei borghi di Gloucestershire, in Inghilterra, nel giugno del 1865, fu il prestigiatore John Nevil Maskelyne (1839-1917), assieme all’amico George Alfred Cooke (1825-1905), a ricostruire una versione dell’armadietto svelando il trucco senza interpellare il soprannaturale.

Anche il mago John Henry Anderson (1814-1874) e il prestigiatore Jean Eugène Robert-Houdin (1805- 1871), lavorarono per scoprire i trucchi dei Davenport, scrivendo documenti rivelatori ed eseguendo un duplicato dei trucchi. Il pubblico, quindi deluso e sconcertato, chiedeva il risarcimento del denaro speso durante gli spettacoli dei fratelli truffaldini.

Il motivo di tale accanimento, non fu per distruggere la fama dei fratelli Davenport, ma per smascherare le frodi vendute come effetti causati dai fenomeni soprannaturali. Da lì a breve, i fratelli Davenport furono scoperti più volte dei loro bluff e denunciati come frodi in più paesi. Secondo il mago Harry Houdini (1874-1926), Ira E. Davenport, uno dei due fratelli, gli aveva confessato che fosse una frode attraverso una lettera in cui affermava di non credere nello spiritismo.

I primi ricercatori indipendenti

Thomas Firminger Thiselton-Dyer
Thomas Firminger Thiselton-Dyer

Quando il Ghost Club si sciolse nel 1870 dopo la morte di Charles Dickens, le indagini dei ricercatori e di altre società simili, si concentrarono maggiormente sui medium piuttosto che sui luoghi presumibilmente infestati. Iniziarono ad essere pubblicati i primi libri di ricercatori indipendenti, fra cui Ghost World del reverendo Thomas Firminger Thiselton-Dyer (1848- 1923) pubblicato nel 1893, in cui si teorizza la capacità di un fantasma di attraversare l’acqua, e Haunted Houses di Charles George Harper (1896-1943), pubblicato nel 1907, una cronaca di luoghi presumibilmente infestati.

Nel 1837 finisce l’era georgiana e inizia quella vittoriana. Tre anni più tardi, un medico di Sunderland, siamo sempre in Inghilterra, indaga su una casa infestata a Willington Mill, vicino a Newcastle, che era di proprietà del quacchero Joseph Proctor. I quaccheri erano i fedeli di un movimento cristiano nato nel XVII secolo in Inghilterra. Il dottor Drury, investigatore del caso, apparve su una rivista del gennaio 1860, The Spiritual Magazine, con l’appellativo di ghost detector, il rivelatore di fantasmi.

In quel periodo, la parte da leoni la ebbero senza ombra di dubbio le sorelle Fox, che vivevano nell’allora Hydesville, a New York, oggi chiamata Lily Dale, spesso accreditate come le promotrici del Movimento Spiritista (o Spiritualista). Il libro Spiritualism: A Popular History From 1847 scritto dal francescano Joseph McCabe (1867-1955), pubblicato nel 1920, di cui possiedo una copia nella mia libreria, a pagina dieci, parla di questo movimento come nascente in un periodo antecedente l’evento delle Fox. McCabe cita, infatti, il Burned-over District (ovvero, il Distretto Bruciato) del 1840, come luogo e tempo di origine del movimento spiritista.

Il primo ghost hunter

La verità sull’interesse dell’investigazione sui fenomeni paranormali, è riconducibile all’enorme numero di morti provocati dalla prima guerra mondiale. Anche il diffondersi del trasporto automobilistico ha sicuramente facilitato le indagini, perché era più facile spostarsi da un sito a un altro.

Elliott O'Donnell
Elliott O’Donnell

Il primo uomo ad auto definirsi “cacciatore di fantasmi” fu Elliott O’Donnell (1872-1965), che sostenne di aver visto un fantasma all’età di cinque anni, descrivendolo come una figura elementale coperta di macchie. Affermò anche di essere stato strangolato da un misterioso fantasma durante gli anni di educazione alla Queen’s Service Academy, a Dublino, in Irlanda. Per circa cinquant’anni O’Donnell visitò moltissime dimore presumibilmente infestate, ma nella descrizione dei suoi resoconti poi divenuti libri, non sono mai stati descritti i metodi che applicava nelle sue investigazioni, tanto da far sospettare una scrittura molto romanzata.

Nonostante i suoi numerosi libri e articoli anche su giornali e riviste nazionali, e le sue numerose conferenze e trasmissioni radiofoniche e televisive dell’epoca fra Gran Bretagna e Stati Uniti, hanno sempre portato l’opinione pubblica a spaccarsi in due. C’erano gli invasati credenti che lo sostenevano da una parte e gli scettici, ma anche ricercatori importanti, che ne screditavano l’autorevolezza e l’affidabilità. Durante una conferenza stampa, O’Donnell dichiarò:

«Ho investigato, a volte da solo, a volte con altre persone e con la stampa a seguito, in molti casi di presunti fantasmi… Io credo nei fantasmi, ma non sono uno spiritualista».

Furono però le parti più autobiografiche dei suoi libri a rivelare l’enfasi dei suoi racconti. Raccontava spesso di una sua precedente povertà e il desiderio di approfondire quanta più conoscenza per sentirsi e trovarsi fra i ricchi e le persone più influenti dell’epoca. Si scoprì poi, che nei suoi resoconti video apparivano attori, se pur non così famosi, come Charles Aubrey Smith, che lo aiutò a mettere in scena alcune indagini e inscenare i fantasmi. La dichiarazione di Smith e il non rilascio di documentazioni di studio da parte dello stesso O’Donnell, suggerirono che i suoi resoconti fossero molto arricchiti da idee studiate a tavolino, quindi inventate per suggestionare il pubblico.

Everard Feilding
Everard Feilding

Non è un caso che la tipologia di narrazione dei suoi libri fosse molto romanzata piuttosto che tecnica. Tutto questo portò Elliott O’Donnell a essere ricordato più come autore di fiction piuttosto che come investigatore del sovrannaturale. Forse non è un caso che la Society for Psychical Research non lo abbia mai menzionato, né invitato a farne parte, nonostante conoscesse molto bene Everard Feilding (1867-1936), un investigatore noto per aver indagato sulla famosa medium italiana Eusapia Palladino, alla quale presto dedicherò un articolo.

Investigazione del Paranormale

I primi investigatori del paranormale moderno sono spesso associati alle prime organizzazioni e società fondamentali dedicate alla ricerca e all’indagine dei fenomeni paranormali. Alcuni dei primi investigatori del paranormale includono:

  1. Ghost Club: Costituito nel 1862 a Londra, il Ghost Club è uno dei club più antichi dedicati alla ricerca dei fantasmi e degli eventi paranormali. Ha coinvolto influenti scrittori, studiosi e personalità dell’epoca.
  2. Society for Psychical Research (SPR): Fondata nel 1882 a Londra, la SPR è stata una delle prime organizzazioni dedicate allo studio scientifico dei fenomeni paranormali. I suoi membri hanno condotto ricerche su telepatia, medium, apparizioni e altri fenomeni.
  3. American Society for Psychical Research (ASPR): Fondata nel 1885 a New York, l’ASPR si è concentrata sulla ricerca scientifica delle esperienze psichiche e paranormali. Ha collaborato con numerosi ricercatori di spicco nel campo.
  4. Association for the Scientific Study of Anomalous Phenomena (ASSAP): fondata nel 1981 nel Regno Unito, il cui obiettivo è quello di studiare e indagare in modo scientifico i fenomeni paranormali e anomali, cercando una spiegazione razionale e sostenibile per tali eventi.
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