John e Katie King

Gli Spiriti di John e Katie King: I Fantasmi più Popolari dell’Epoca Vittoriana

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Chi era Katie King?

Nella maggior parte dei circoli spiritualisti, non si è mai parlato di Eusapia Palladino come la reincarnazione della figlia del pirata Morgan “in arte” John King, ma di Katie King, che ereditò l’idea del “nome d’arte” spiritico e che fosse lei la vera figlia del bucaniere. Il suo nome da vivente sarebbe stato Annie Owen Morgan. Di lei si diceva che in vita fosse bugiarda e imbrogliona, oltre che una ladra e un’adultera. Quando morì a soli ventitré anni, dopo aver ucciso i suoi due figli e aver commesso vari altri crimini, parrebbe che la sua nuova missione da spirito, fosse quella di dimostrare al mondo la verità dello spiritismo e, naturalmente, dimostrare i talenti di alcuni medium in particolare.

Disegno di una Katie King come ectoplasma ottenuto nelle indagini di T. Talen Hamilton

Una di queste era proprio Florence Cook, alla quale si sarebbe attaccata per tornare tra i vivi e cercare di espiare i suoi peccati. Come suo padre, Katie è apparsa per la prima volta ai fratelli Davenport durante una seduta con la famiglia Koons agli inizi del 1852, per promuovere e vendere un Armadietto degli Spiriti. L’interesse dei Koons per i fenomeni spiritici si deve al capofamiglia Jonathan, quando s’imbatte in alcuni articoli che raccontano le comunicazioni via colpi (raps) della famiglia Fox. Iniziò così a partecipare a diverse sedute in tutta l’Ohio, scoprendo di avere anch’egli il dono di medium.

La presunta esistenza di Katie King generò una considerevole controversia pubblica, diventando uno dei punti più discussi e scrutati della metà degli anni Settanta del XIX secolo. Secondo i Davenport, Kate (o Katie) era la moglie del pirata Morgan ed entrambi gli spiriti divennero parte attiva nelle manifestazioni durante le sedute spiritiche. Che si trattasse dello spirito di Annie O. Morgan, lo si deve solamete alle manifestazioni spiritiche tramite la medium Florence Cook. Successivamente, nel periodo del 1874-1875, fu riportata la sua presenza anche durante le sedute spiritiche tenute dai coniugi e medium Nelson e Jennie Holmes a New York.

La Stanza degli Spiriti della famiglia Koons

Un ritratto del 1843 dei coniugi Koons: Jonathan Koons e Abigail Tuck Bishop
Un ritratto del 1843 dei coniugi Koons

Alla fine i Koons non acquistarono l’armadietto e decisero di costruire una capanna di legno che misurava 3,6 x 4,3 metri, con tre finestre chiuse, una sola porta e un soffitto alto 2,13 metri. La chiamarono Stanza degli Spiriti e, per imitare l’idea che fu lo spirito di John King a istruire i Davenport sulla realizzazione dell’Armadietto degli Spiriti, così anche i Koons dissero che furono gli spiriti che entravano in contatto con loro a suggerire la stanza e le misure. Quando Jonathan Koons tornò a casa nei pressi di Athens County, sul monte Nebo, si convinse che anche sua moglie Abigail e il figlio maggiore Nahum, fossero dotati di capacità psichiche.

La stanza fu arredata con panchine che potevano contenere circa venti persone. Le richieste degli spiriti furono più dettagliate: la stanza doveva contenere alcuni strumenti musicali come una chitarra, una fisarmonica, una tromba, un tamburo tenore, una grancassa, due violini, un corno di latta, una campana del tè, un triangolo e un tamburello. Jonathan Koons non era un uomo ricco e non poteva permettersi tutti gli strumenti, fra l’altro difficili da trovare in quella zona remota dell’Ohio, ma grazie ad aiuti da parte di vicini, riuscì a recuperare quelli necessari.

La manifestazione di Katie King e i sospetti di frode

Katie King
Katie King

Katie ha anche guidato i coniugi Holmes a Filadelfia, ma dopo uno scandalo in cui una donna del posto, Eliza White, ha affermato di aver impersonato Katie, i coniugi decisero di non evocarla più. Florence Cook sentì il nome di Katie King una seconda volta, durante una seduta dei medium Herne e Williams e da allora in poi si è appropriata di Katie come fosse legata a sé. La Katie di Cook possedeva molto più fascino e bellezza della donna alle sedute dei Davenport che parlava volgare.

Perché mai dovrebbero essere lo spirito di un pirata e sua figlia a promuovere la comunicazione degli spiriti? Nel suo libro Mind Over Space, il parapsicologo inglese Nandor Fodor (1895-1964), ipotizzò che i King non fossero reincarnazioni di nessuno, ma fossero archetipi di manifestazioni psichiche, in grado di apparire in qualsiasi seduta spiritica e produrre fenomeni sotto la guida di un maestro medium. La giornalista e storica britannica Ruth Brandon, postulò una spiegazione più semplice: una volta che i King ebbero ristabilito il contatto con il mondo umano, ne acquisirono gusto. Ma visto le numerosi frodi smascherate della maggior parte dei medium e dell’Armadietto degli spiriti.

L’Armadietto degli Spiriti e il Ghost Club

I fratelli Davenport girarono gli Stati Uniti per dieci anni con questi spettacoli illusori spacciati per sovrannaturale, per poi andare oltreoceano in Inghilterra, dove lo spiritismo stava diventando sempre più popolare. L’Armadietto degli Spiriti, era stato costruito per essere un meccanismo per mettersi in contatto con i morti. Ai fratelli Davenport, si aggiunse William Fay (1840-1921), un abitante di Buffalo con un interesse nell’evocazione e poi Jesse Babcock Ferguson (1819-1870), un predicatore cristiano americano di Nashville, che sviluppò le inclinazioni spiritiche fra il 1840 e il 1850.

Fu proprio Ferguson che assicurò il pubblico del potere dello spirito nei loro esperimenti, ma che in realtà erano solo degli ingannevoli stratagemmi. Ai fratelli si aggiunse un loro amico, Robert Cooper, come aiutante e testimone delle loro performance. Ma fu uno dei loro ultimi numeri a fregarli. La prima indagine fu da parte del Ghost Club, la più antica organizzazione di ricerca di fantasmi al mondo fondata nel 1862, quando a Cambridge alcuni borsisti iniziarono a discutere di fantasmi e fenomeni psichici al Trinity College.

Membri del Ghost Club
Membri del Ghost Club

Fra i propri membri si annovera Charles Dickens (1812-1870), conosciuto per opere come Oliver Twist e A Christmas Carol, ma anche altri noti signori: Sir Arthur Conan Doyle, il filosofo di Cambridge Henry Sidgwick (1838-1900) e altri sacerdoti e accademici fra cui i futuri membri della Society for Psychical Research (SPR), fondata nel 1882, i fisici Sir William F. Barrett (1844-1925), Lord Rayleigh (1842-1919) e il futuro primo ministro Arthur Balfour (1848-1930).

Il report del Ghost Club, però, non fu mai reso pubblico. Fu il prestigiatore John Nevil Maskelyne (1839-1917) a studiare il trucco dell’Armadietto degli Spiriti e dichiarò al pubblico del teatro, dove si stavano esibendo i fratelli Davenport, che avrebbe potuto anch’egli ricreare lo stesso trucco senza interpellare il soprannaturale.

Assieme ad un amico, l’ebanista George Alfred Cooke (1825-1905), ha ricostruito una versione dell’armadietto e rivelarono al pubblico l’inganno dei fratelli Davenport, durante uno spettacolo tenutosi a Cheltenham, nei borghi di Gloucestershire, in Inghilterra, nel giugno del 1865.

Le frodi dell’Armadietto degli Spiriti

Il mago John Henry Anderson (1814-1874) e il prestigiatore Jean Eugène Robert-Houdin (1805- 1871), lavorarono per scoprire i trucchi dei Davenport, scrivendo documenti rivelatori ed eseguendo un duplicato dei trucchi. Il pubblico, quindi deluso e sconcertato, chiedeva il risarcimento del denaro speso durante gli spettacoli dei fratelli truffaldini. Il motivo di tale accanimento, non fu per distruggere la fama dei fratelli prestigiatori, ma per smascherare le frodi vendute come effetti causati dai fenomeni soprannaturali. Da lì a breve, i fratelli Davenport furono scoperti più volte dei loro bluff e denunciati come frodi in più paesi.

Un'immagine disegnata di un Armadietto degli Spiriti con all'interno i due fratelli Davenport legati e strumenti musicali sospesi per aria

Secondo il mago Harry Houdini (1874-1926), Ira Davenport, gli aveva confessato che lui e suo fratello avevano falsificato il loro fenomeno per contattare gli spiriti. A prova di questo fu la lettera di Ira in cui afferma di non credere nello spiritismo, pubblicata nel libro di Houdini, A Magician Amongst the Spirits, nel 1924. Questo non fu sufficiente per lo spiritista Conan Doyle, che da lì in avanti fu vittima anch’egli di frodi da parte di presunti medium e ragazzine che fotografavano le fate. Secondo Conan Doyle, Ira Davenport gli avrebbe dimostrato di essere uno spiritualista praticante. Non aveva però del tutto torto.

Difatti, solo di recente, l’investigatore scettico Joe Nickell scoprì l’album di Ira Davenport al museo della Lily Dale Spiritualist Assembly. Dopo averlo esaminato in tutti i suoi contenuti, quali ritagli di giornale, appunti personali e fotografie, concluse che Conan Doyle aveva ragione su Ira e cioè che praticasse lo spiritualismo in privato, ma affermò anche le ragioni di Houdini che i loro fenomeni “spirituali” pubblici fossero il risultato di un inganno. Che Ira Davenport fosse uno spiritualista praticante o presunto, usavano comunque l’inganno per realizzare trucchi che attribuivano a fenomeni spiritici.

Conclusione su John e Katie King

Thomas Glendenning Hamilton
Thomas Glendenning Hamilton

Le ultime apparizioni di Katie King in relazione a Florence Cook, si conclusero nel maggio 1874 nella casa della famiglia Cook a Hackney. Era come chiudere un cerchio, fu lì che Florence Cook scoprì lo spirito di Katie King e nello stesso luogo decise di non evocarla più.

E per chiudere a testa alta dopo i numerosi tentativi di screditare la medium, Florence invitò il pubblico a sedersi in un salotto che si apriva su una camera da letto, in cui Florence avrebbe iniziato la sua trance. Dopo pochi minuti che Katie King entrò in scena, si mostrò una donna sdraiata sul pavimento della camera da letto con la testa coperta da uno scialle, quella che avrebbe dovuto essere Florence Cook, come a testimoniare che non poteva essere lei stessa a impersonare lo spirito. Ma il viso coperto dettava non pochi sospetti. Sia John che Katie King apparvero per l’ultima volta nel febbraio 1930 a una seduta spiritica condotta dallo spiritista Thomas Glendenning Hamilton (1873-1935) a Winnipeg. Da quel giorno più nessun altro medium nominò più questi due spiriti.

Per quanto sciocca possa sembrarci oggi l’intera vicenda, nel grande schema questo concetto dello spirito guida non è affatto insolito. La maggior parte degli spiritisti presume che tutti ne abbiamo uno o più. Tant’è che viene suggerito il contatto con chi si cimenta con la tavola Ouija per evitare amare sorprese. Pare che nonostante sia passato oltre un secolo, la tradizione non è cambiata. Le sorelle Fox avevano il loro primo comunicatore, l’apparente spirito del venditore ambulante assassinato. Così come l’angelo Moroni era il tramite per Joseph Smith (1805-1844),  il fondatore del mormonismo, quale tramite fra l’uomo e Dio, non diversamente da Gesù quale intermediario fra i credenti e Dio o dall’oracolo mediterraneo di Delfi che si canalizzava per arrivare al dio Apollo.

Emma Hardinge Britten
Emma Hardinge Britten

Molti dei medium professionisti avevano spiriti guida che a loro volta divennero famosi. Emma Hardinge Britten (1823-1899) era una sostenitrice inglese del primo movimento spiritista moderno e godeva della protezione di un capo nativo americano che si faceva chiamare Punta di Freccia (Arrowhead) che, nei momenti di pericolo, stava sopra di lei “con l’ascia sguainata”. La scrittrice e poetessa americana Pearl Lenore Curran (1883-1937) affermava che i testi le furono consegnati dallo spirito di Patience Worth attraverso la canalizzazione (channeling).

Quindi chi era in realtà John King? Era solo un gioco di società per vittoriani impressionabili? Era solo un nome che sembrava piacere ai suoi medium? Forse rispondeva a un nome evocato, per poi assumere una propria personalità, forse attraverso talenti extrasensoriali umani? O si trattava di menti sensibili, quali quelle dei sensitivi,  che comunicavano telepaticamente l’una con l’altra?

Gli studi sugli spiriti John e Katie King si concentrano sulla valutazione storica delle testimonianze delle sedute spiritiche, cercando di comprendere la natura di questi fenomeni e di identificare possibili spiegazioni scientifiche o psicologiche per le apparizioni degli spiriti. Alcuni studi suggeriscono che le apparizioni potrebbero essere state il risultato di inganno o di suggestione, mentre altri studiosi si sono invece interessati alla possibilità che queste esperienze fossero autentiche e spiegate da fenomeni paranormali. Questi studi sono ancora in corso perché i due spiriti continuano a suscitare interesse e dibattito tra i ricercatori del paranormale e dello spiritualismo.

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