Spirit Release Therapy
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Spirit Release Therapy, la Liberazione Spirituale

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Introduzione

La Terapia del Rilascio dello Spirito (o Liberazione Spirituale), conosciuta meglio in inglese come Spirit Release Therapy (SRT) è un approccio clinico innovativo che si colloca all’interno della vasta gamma di metodi della psicologia transpersonale. Questa terapia si distingue per il suo obiettivo principale: liberare il paziente da qualsiasi forma di coscienza disincarnata. La Spirit Release Therapy ha dimostrato la sua efficacia in numerosi casi in cui i pazienti non hanno risposto positivamente alla psicoterapia tradizionale o ai trattamenti psichiatrici.

In particolare, la Spirit Release Therapy viene spesso impiegata in situazioni in cui i pazienti sembrano essere “posseduti” da un’entità spirituale dannosa e non hanno beneficiato di terapie convenzionali. Nonostante le sue affermazioni necessitino ancora di essere validate da studi empirici rigorosi, la Spirit Release Therapy è stata riconosciuta da alcuni medici, psichiatri e psicologi clinici come un sistema diagnostico più efficiente rispetto alla diagnostica medica tradizionale per identificare l’eziologia di una vasta gamma di disturbi mentali, emotivi e psicosomatici.

Thomas J. Zinser
Thomas J. Zinser

La Spirit Release Therapy è nata dall’esperienza clinica pionieristica di professionisti che hanno riconosciuto i benefici di instaurare un dialogo con le “entità possidenti”, superando i pregiudizi sulla loro esistenza reale o sulla loro natura. Pertanto, la Spirit Release Therapy può essere descritta come una terapia “centrata sulla persona” o, seguendo l’approccio del praticante Thomas J. Zinser, come una terapia “centrata sull’anima. Questo la rende fondamentalmente diversa dall’esorcismo religioso, che presuppone che gli spiriti siano “malvagi” e debbano essere allontanati. La Spirit Release Therapy, invece, si concentra sulla comprensione e sulla comunicazione con queste entità, piuttosto che sulla loro espulsione.

Cos’è la Spirit Release Therapy e come funziona

Attaccamento Spirituale

La Spirit Release Therapy (SRT) si rivelerebbe particolarmente efficace quando ci si trova di fronte a situazioni di disagio emotivo e di esaurimento energetico, spesso causati da entità o energie indesiderate che si sono attaccate all’individuo. Queste entità possono assumere diverse forme e possono essere presenti in una percentuale significativa di pazienti. Grazie alla Spirit Release Therapy, queste presenze indesiderate possono essere individuate e rimosse, risolvendo i problemi che hanno causato.

In alcuni casi, le persone che muoiono non riescono a effettuare la transizione verso il mondo degli spiriti e rimangono legate alla terra. Alcuni di questi spiriti possono attaccarsi alle persone viventi (Attaccamento Spirituale), causando una serie di sintomi, come cambiamenti improvvisi di comportamento, alterazioni dell’umore, sviluppo di dipendenze, problemi relazionali, percezioni anomale come sentire voci o vedere brevemente il volto di un altro nello specchio, sensazione di sabotaggio costante dei propri sforzi, depressione e sintomi fisici.

La Spirit Release Therapy può gestire anche altre entità non fisiche che possono attaccarsi alle strutture energetiche umane, come entità oscure o proiezioni della personalità. Indipendentemente dalla loro origine, queste entità possono essere gestite efficacemente con la SRT.

William J. Baldwin
William J. Baldwin

Ogni praticante della Spirit Release Therapy ha la propria interpretazione della pratica. Il Dr. William J. Baldwin (1939-2004), ad esempio, colloca la Spirit Release Therapy all’interno del dominio della psicologia transpersonale, definita dalla British Psychological Association come lo studio della spiritualità e delle aree della mente umana che cercano significati più alti nella vita, che vanno oltre i confini limitati dell’ego per accedere a una maggiore capacità di saggezza, creatività, amore incondizionato e compassione. La psicologia transpersonale riconosce e onora l’esistenza delle esperienze transpersonali e si occupa del loro significato per l’individuo e del loro impatto sul comportamento.

«La Spirit Release Therapy rientra nell’ampia categoria dei metodi della Psicologia Transpersonale ed è così chiamata perché mira a liberare dal cliente/paziente/ospitante qualsiasi tipo di coscienza disincarnata.»

Spirit Releasement Therapy (1995) di William J. Baldwin

Questa definizione essenziale abbraccia un vasto spettro di realtà spirituali. Baldwin adopera l’espressione “coscienza disincarnata di qualsiasi tipo” per abbracciare:

  • Le anime dei defunti;
  • Entità non umane distruttive, spesso identificate religiosamente come “demoni” o più modernamente come Entità della Forza Oscura (Dark Force Entity, DFE)
  • Manifestazioni di pensieri negativi create dall’individuo stesso o da altre persone viventi;
  • Maledizioni ereditarie, entità elementali, forme di vita extraterrestri e altre entità meno definite.

Si è avanzata l’ipotesi che sia possibile instaurare un dialogo anche con la coscienza disincarnata di un feto. La dottoressa Winafred Blake Lucas descrive i metodi per comunicare con lo spirito del non ancora nato, trattando la sua possibile reintegrazione nel mondo spirituale, dove si presume esista prima del concepimento, piuttosto che subire un aborto fisico traumatico, evento che, a suo dire, potrebbe intrappolare lo spirito del feto sulla terra, legato alla madre. Liberare lo spirito del nascituro, afferma, provoca un aborto spontaneo e indolore.

L’attaccamento alle vite precedenti

Winafred Blake Lucas
Winafred Blake Lucas

Nel suo libro Regression Therapy: A Handbook for Professionals del 2000, Lucas spiega che evita di chiedere al paziente cosa possa vedere o ricordare come fonte dei problemi, così da escludere cosa stia ricordando di “veda perché questo potrebbe sollevare l’intera questione su se stia ricordando ‘”di vedere”. Se il paziente non ricorda nulla, non vede altro che lui nella stanza, chiede al paziente di «inventare semplicemente una storia drammatica su qualcuno, da qualche parte, che fa qualcosa (spesso suggerendo un tema rilevante per i sintomi presentati) con un contesto molto prima della nascita». A volte, afferma Lucas, «è necessario un po’ di aiuto in più per entrare in questo stato, ma quasi sempre entro pochi secondi il paziente si trova nel mezzo di una regressione, anche se negherebbe fermamente se gli venisse chiesto!»

A causa della convinzione diffusa che il ricordo delle vite passate debba assomigliare a un film, spesso Lucas si trova a dover rassicurare il paziente incerto che non c’è nulla di male se sta semplicemente “inventando tutto”. Piuttosto, chiede ai pazienti di essere consapevoli delle sensazioni nei loro corpi, poiché crede fermamente che il corpo conservi sempre dei ricordi.

Nel suo libro la dottoressa Winafred B. Lucas ricorda quando al suo studio si presentò una signora molto in conflitto e infelice. Nel racconto della paziente «nulla sembrava andare per il verso giusto nella sua relazione con suo marito, Jerry, con il quale si sentiva meno una moglie e più una madre o una figlia, a seconda delle circostanze». Circa dieci mesi prima della seduta, al suo gruppo di meditazione la donna aveva incontrato un uomo più giovane di nome John, poco più che trentenne. Nonostante il giovane non lo trovasse così attraente fisicamente, la donna aveva provato «un’istantanea e appassionata attrazione verso di lui, e, nonostante la sua dedizione alla famiglia, presto si ritrovò coinvolta in una relazione extraconiugale.»

Man mano che passava il tempo, quella relazione prendeva sempre più forma fino a metterla in crisi: doveva rinunciare al suo matrimonio durato quindici anni e mettere in crisi anche i suoi figli? Poteva la sua passione incontrollabile essere karmica, cioè legata a un’esperienza di vita passata? Durante l’ipnosi regressiva, la dottoressa Lucas guidò la paziente «attraverso i corridoi del tempo, chiedendo alla sua mente subconscia di indirizzarla alla fonte della sua infatuazione per John».

Fu in quel momento che la donna, guardando i suoi piedi, vide le scarpe che indossava: erano nere e robuste, tipo quelle indossate dalle bambine nel XIX secolo, con spesse calze di lana. Indossava un vestito scuro, semplice, e un grembiule. I capelli eranoi rossicci e folti, aveva le lentiggini (che nella realtà non aveva mai avuto). In quel momento si trovava in cucina a sbucciare verdure. Quella era lei in una vita precedente. E lui, John, era un ragazzino a cui lei, nella vita precedente, si era legata. Ecco da dove sarebbe nata quella strana attrazione. Ora, non posso raccontarvi tutta la storia in questo articolo, ma questo racconto mi è servito da esempio per spiegare il collegamento tra presente e passato e come la Spirit Release Therapy funzioni anche in questi casi.

Il ruolo della Coscienza nella Spirit Release Therapy

Il professionista della Spirit Release Therapy si impegna a identificare il tipo di spirito (o spiriti) che influenzano il paziente. Qui, il termine “coscienza” suggerisce una relazione diretta tra spirito e coscienza. Di conseguenza, uno spirito può essere definito come una coscienza disincarnata. La questione dell’esistenza di queste forme di coscienza disincarnata, sia materiale che metafisica, o se siano frutto dell’immaginazione, è oggetto di dibattito tra i professionisti della Spirit Release Therapy.

I moderni terapeuti del rilascio spirituale e altri esperti che affermano di lavorare con entità spirituali disincarnate le definiscono in base alla loro natura. Alcuni liberano queste entità dai luoghi, altri dalle persone. Un terzo gruppo si autodefinisce salvatore di anime, seguendo la pratica sciamanica di comunicare con gli spiriti secondo “le regole di convivenza con l’altro mondo”. Il primo gruppo comprende professionisti come il parapsicologo Archibald A. Lawrie della Scottish Society for Psychical Research (SSPR) e la folclorista Linda Williamson. Lawrie è considerato da molti un cacciatore di fantasmi; tuttavia, a differenza di altri investigatori del paranormale, si avvale dell’assistenza di un medium per comunicare con gli spiriti irrequieti.

Nel suo libro Ghosts and Earthbound Spirits (2006), Linda Williamson osserva che i medium non concordano su come definire i fantasmi o gli spiriti. Fantasma è il termine generalmente usato per gli spiriti che infestano le case; altri li chiamano spiriti terreni. Gli spiritisti si riferiscono a coloro con cui comunicano semplicemente come spiriti.

«Alcuni spiriti possono rimanere bloccati a causa di colpa o di affari incompiuti. (…) Gli spiriti legati alla terra sono in uno stato mentale confuso. Alcuni di loro non realizzano nemmeno di essere morti fisicamente. A causa di questo, non possono aiutarsi da soli. Hanno bisogno dell’aiuto di un medium per essere liberati.»

Ghosts and Earthbound Spirits (2006) di Linda Williamson

Williamson distingue tra gli spiriti che risiedono in un dominio spirituale, come le “guide” e gli spiriti dei defunti, e coloro che rimangono “legati alla terra” per varie ragioni. Afferma che esistono “spiriti malvagi”, anche se, nella sua esperienza, i poltergeist non sono malvagi ma piuttosto spiriti “perduti e frustrati” di anime ancora legate alla terra che cercano di attirare l’attenzione.

I praticanti della Spirit Release Therapy che sostengono di liberare gli spiriti dalle persone includono lo psichiatra e parapsicologo Carl August Wickland (1861-1945), Hans Naegeli-Osjord (un medico e psichiatra noto per il suo lavoro sul fenomeno della possessione) e William J. Baldwin di cui vi ho già scritto nei paragrafi precedenti.

Approcci di Comunicazione nella Spirit Release Therapy (SRT)

Vediamo quali sono le differenze tra la terapia tradizionale e gli interventi di Spirit Release Therapy (SRT). Nella terapia tradizionale, la comunicazione avviene attraverso colloqui faccia a faccia tra terapeuta e cliente, usando le normali capacità cognitive. Tuttavia, gli interventi di Spirit Release Therapy si distinguono per l’utilizzo di metodi alternativi.

Il Terapeuta Intuitivo

Uno di questi metodi è il Terapeuta Intuitivo, in cui il terapeuta accede a informazioni provenienti da fonti al di là della percezione sensoriale normale. Queste informazioni possono provenire dalla mente subliminale o dal Sé Superiore del paziente, da uno spirito guida o da un’entità disincarnata che potrebbe essere la causa del disagio.

Nell’applicazione pratica delle tecniche di Liberazione dello Spirito, l’osservatore nascosto svolge un ruolo fondamentale. Nel protocollo della Spirit Release Therapy, viene considerato una componente spirituale dell’individuo, chiamata rispettosamente il Sé Superiore, al quale viene sempre chiesto il permesso prima di procedere con un intervento terapeutico. Questo termine indica la parte della personalità più vicina al trascendente nel linguaggio spirituale.

Canalizzazione - Channeling

Il terapeuta cerca di comunicare intuitivamente a un livello più profondo della coscienza comune, senza necessariamente indurre artificialmente uno stato alterato di coscienza. Il fatto che si comunichi con entità disincarnate e che si ricevano informazioni suggerisce un cambiamento nella frequenza mentale o uno stato alterato. Un altro termine per questo metodo potrebbe essere Canalizzazione (o Channeling), in cui il terapeuta utilizza abilità naturali come telepatia, chiaroveggenza, chiaroudienza o chiarosenzienza.

Per chi non ne fosse a conoscenza, ecco le differenze tra telepatia, chiaroveggenza, chiaroudienza e chiarosenzienza:

  • Telepatia: La telepatia è la capacità di comunicare mentalmente direttamente tra individui senza l’uso dei sensi tradizionali come la vista, l’udito o il tatto. In altre parole, è la trasmissione di pensieri, emozioni o informazioni da una mente all’altra senza l’uso di parole o gesti fisici.
  • Chiaroveggenza: La chiaroveggenza è la capacità di percepire eventi, informazioni o oggetti che non sono visibili o accessibili attraverso i sensi normali. Si tratta di una sorta di “visione chiara” che va al di là della vista fisica, permettendo alla persona di vedere al di là del reale.
  • Chiaroudienza: La chiaroudienza è la capacità di udire suoni, voci o informazioni che non sono udibili tramite i normali canali uditivi. Questo può implicare l’ascolto di voci interiori, messaggi o istruzioni provenienti da fonti non fisiche.
  • Chiarosenzienza: La chiarosenzienza è la capacità di percepire sensazioni fisiche o emozionali provenienti da fonti non fisiche. Questo potrebbe includere la sensazione di presenze, emozioni o sensazioni tattili che non hanno una spiegazione razionale o fisica.

Quindi, mentre la telepatia si concentra sulla trasmissione di pensieri o informazioni mentali, la chiaroveggenza, la chiaroudienza e la chiarosenzienza si riferiscono alla percezione di eventi, suoni o sensazioni al di là dei normali sensi fisici.

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