Possessione o malattia mentale
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La battaglia dell’anima: Possessione o malattia mentale?

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Introduzione

Gli esorcismi sono esercitati su persone con una forte fede religiosa, seppur si racconti che anche atei e protestanti siano stati posseduti. Le possessioni e gli esorcismi sono purtroppo fenomeni che si sostengono su alcuni fatti tangibili e moltissime storie raccontate. Tuttavia, è necessario sottolineare che la possessione demoniaca è un argomento molto discusso e controverso e la loro efficacia non è scientificamente provata. In alcuni casi, le persone che manifestano disturbi psicologici o psichiatrici possono essere erroneamente ritenute possedute e sottoposte a un esorcismo, mettendo a rischio la loro salute mentale e fisica. Quindi perché ancora oggi c’è questa diatriba: possessione o malattia mentale?

Anteprima storica della Possessione e malattia mentale

Nei secoli XVI e XVII, epoca della Riforma, si pensava che migliaia di europei fossero posseduti dai demoni. In risposta ai loro sintomi terrificanti (convulsioni violente, manifestazioni di forza soprannaturale, vomito di oggetti estranei, dimostrazione di disprezzo per gli oggetti sacri e altro), gli esorcisti venivano convocati per espellere gli spiriti maligni dai corpi delle vittime. In questo articolo cercherò di indagare nella storia e nell’antropologia in cerca di possibili spiegazioni per la possessione e l’esorcismo, risalendo al XV secolo e arrivando fino ai nostri giorni. Secondo la Chiesa moderna i casi di esorcismo sono in aumento, con esorcisti famosi che operano in Italia, Polonia e America Latina. Le domande che esistono da secoli richiedono ancora risposte: Cosa sono la possessione e l’esorcismo? Come sono perdurati questi fenomeni fino ai giorni nostri?

Fin dagli albori del Cristianesimo esiste la credenza che i demoni possano entrare nel corpo degli esseri umani e prendere il controllo dei loro movimenti fisici e delle facoltà mentali. Coloro che secondo quanto riferito hanno sperimentato tali possessioni, noti come posseduti o demoniaci, hanno mostrato un’ampia varietà di sintomi, tra cui convulsioni, rigidità degli arti e vomito di sostanze estranee come spilli, chiodi o pietre. Alcuni indemoniati, secondo quanto riferito da alcuni osservatori, hanno addirittura levitato. Si è anche riferito che i posseduti hanno conversato in lingue di cui non avevano alcuna conoscenza precedente, hanno parlato con voci profonde diverse dalle loro voci normali, hanno mostrato disprezzo per gli oggetti sacri, hanno pronunciato bestemmie, sono andati in trance e hanno previsto il futuro.

Un’epidemia di posseduti

Nell’epoca della Riforma e della Controriforma (XVI e XVII secolo), ci fu una “epidemia” di tali possessioni. Alcune delle centinaia di casi segnalati erano possessioni collettive in cui molte persone in comunità piccole e unite, come conventi e orfanotrofi, mostravano gli stessi sintomi.

A quei tempi si tramandavano sia per il passaparola che nelle varie documetazioni scritte, fenomeni assurdi come l’esistenza di una razza di umani che vivevano in terre lontane e avevano un solo grande piede (come camminavano?), c’è il racconto di un bambino in Sassonica che aveva i piedi bovini, quattro occhi, naso e bocca di un vitello o che si verificavano non meno di tre eclissi di Sole e due di Luna in un solo anno. Esiste una meravigliosa antologia di sei volumi che raccoglie tutte queste meraviglie, tra cui una possessione demoniaca, pubblicata la prima volta nel 1566 dal titolo Histoires prodigieuses et memorables (ovvero, Storie prodigiose e memorabili) di Pierre Boaistuau.

Mentre molti dei segni e dei prodigi descritti in quest’opera, o in quelle affini di altri autori decenni più tardi, persero gradualmente il loro significato religioso, oppure furono riclassificati come “curiosità” che venivano studiati da una prospettiva empirica e scientifica, o liquidati come finzione, le afflizioni dei posseduti rimasero un soggetto di notevole interesse religioso e medico e di controversie fino al XVIII secolo. Una delle ragioni del perdurante interesse popolare e scientifico per la possessione demoniaca
era che i sintomi mostrati dagli indemoniati differivano solo in parte da quelli di alcune persone che non si riteneva fossero posseduti.

Certo, le manifestazioni della possessione demoniaca sembravano apparire meravigliose, ma solo alcune di queste, come la levitazione, venivano universalmente considerate al di fuori dell’ordine della natura. È impossibile determinare con un certo grado di precisione quante persone in Europa si dicesse fossero state possedute da demoni durante il primo periodo moderno. I registri giudiziari riportano i nomi dei demoniaci soltanto quando accusavano le streghe di essere la causa delle loro afflizioni o quando venivano perseguiti per frode. Poiché i posseduti erano considerati vittime involontarie di un’aggressione demoniaca, non erano perseguibili penalmente per ciò che facevano mentre erano sotto l’influenza del diavolo.

In una lunghissima ricerca negli ultimi anni di riferimenti a possessioni demoniache in vari documenti, come ad esempio nei registri dei processi per stregoneria, nei racconti pubblicati di possessioni ed esorcismi, nei trattati demonologici, in quelli teologi e degli inquisitori, nelle registrazioni di esorcismi eseguiti in santuari e altri luoghi, il numero di citazioni nel primo periodo moderno era eccezionalmente elevato e probabilmente maggiore di qualsiasi altro periodo precedente o successivo.

Il numero di persone che si dice fossero possedute dai demoni nella prima Europa moderna, si aggirava intorno alle migliaia di casi, molti dei quali erano fenomeni collettivi o di gruppo in cui i sintomi si diffondevano rapidamente tra persone che vivevano nella stessa comunità.

Ad esempio, nel 1554 a Roma, si conta un gruppo di ottantadue donne, la maggior parte delle quali erano ebree da poco convertite al cristianesimo, furono possedute in un periodo di tempo molto breve. Oppure, nel 1593, più di centocinquanta persone fra adulti e bambini, sarebbero stati posseduti nella città di Friedeberg, in Slesia, una regione storica dell’Europa centrale, appartenente oggi per la maggior parte alla Polonia e in misura minore alla Repubblica Ceca e alla Germania. O, ancora, quaranta indemoniati nel distretto di Spandau, vicino Berlino, qualche anno dopo.

Il giurista e demonologo Henry Boguet (1550-1619), noto per il suo Discours exécrable des Sorciers (1602), sosteneva che in Savoia si verificassero crisi e convulsioni quotidianamente negli ultimi anni del XVI secolo. I demoni avrebbero posseduto centinaia di suore in una cinquantina di diversi conventi francesi, italiani e spagnoli, fra cui il caso più famoso delle suore Orsoline nella città francese di Loudun tra il 1632 e il 1638 (vedi I Diavoli di Loudun) e, nel 1631, ben ottantacinque persone nel villaggio di Mattaincourt, in Lorena, sperimentarono crisi demoniache che assomigliavano a quelle che avvenivano nei conventi.

Un inquisitore italiano affermò che l’intera popolazione di Belmonte, a nord di Roma, fu posseduta dai demoni nella metà del Seicento. Ma è improbabile che vi fossero duemila abitanti in questo villaggio, quindi, o ha deliberatamente gonfiato il numero delle vittime, oppure le possessioni si diffusero nel territorio circostante, come avvenne per molti altri gruppi descritti nei vari testi. Anche se alcune di queste cifre sono state esagerate, il fenomeno si è avvicinato, ha quasi raggiunto le proporzioni di un’epidemia.

La malattia del Diavolo

L’affermazione che i demoni fossero “realmente” affetti da una condizione medica che aveva cause “naturali”, da una malattia organica o da una malattia mentale, è stata l’analisi laica e razionalista più coerente della possessione demoniaca fin dall’antichità cristiana. Questa interpretazione della possessione demoniaca è servita agli scettici dal Medioevo al XIX secolo e ha continuato ad essere un terreno battuto dagli psichiatri negli ultimi centocinquant’anni. Sebbene alcuni indemoniati fossero probabilmente affetti da varie malattie o disordini mentali, alcuni casi di possessione sperimentati in grandi gruppi, può essere spiegato in questo modo. In questo articolo vedremo quali casi hanno avuto una diagnosi medica che sembra appropriata o plausibile, ma che non può spiegare tutti i sintomi che il posseduto manifestava, soprattutto quelli che riflettevano le culture religiose in cui i demoniaci erano immersi.

In questi casi la diagnosi medica può spiegare solo la manifestazione iniziale della possessione.

La persistenza della credenza nell’origine demoniaca di tutte le malattie è illustrata dalla carriera di Giovan Battista (fine I secolo a.C.-tra il 29 e il 32 d.C.), che esorcizzò centinaia di pazienti in Piemonte alla fine del XVII secolo. In contrasto con molti medici italiani del suo tempo, che nella tradizione di Ippocrate, cercavano di identificare le cause naturali delle malattie che curavano, la Chiesa sosteneva che tutte le malattie avessero un’origine demoniaca o soprannaturale. La causalità demoniaca era più evidente quando i medici non riuscivano a identificare una causa naturale di una malattia o di una patologia; che il rinvio dei posseduti alla Chiesa aiutava a preservare la propria reputazione medica in termini di affidabilità diagnostica.

Ma quando la causa naturale di una malattia era nota, come quando un tumore si sviluppava nel punto in cui un uomo era stato colpito da una raffica di moschetto, la Chiesa sosteneva che la causa ultima della malattia era la decisione del Diavolo, che operava attraverso cause naturali, per intaccare la salute dell’uomo.

Un atteggiamento non dissimile da quello messo in atto durante le inquisizioni, in cui le prove per scoprire se una donna fosse concubina del Diavolo, erano ad esempio, cercare lo stigma diaboli (o marchio del diavolo): uno di questi segni era l’occhio del Diavolo, che consisteva in un particolare neo situato nella parte interna della coscia; se il neo c’era allora la donna era una strega in combutta col demonio, ma se non c’era, lo era comunque perché sarà stato il Diavolo a nascondere il segno.

A differenza dell’inquisizione, in cui la finalità era quella di condannare qualcuno per stregoneria, nel caso della possessione demoniaca, il fine ultimo della Chiesa non era quello di accusare una malattia come opera di una strega o di un maleficio, ma proprio accusare il Diavolo o un demone, di esserne la causa principale, perché solo così era legittimato l’esorcismo.

L’influenza culturale e religiosa nel mondo

La difficoltà per la psichiatria di poter fornire un unico quadro clinico è correlata alle diverse culture e religioni nel mondo. La religione gioca, infatti, un ruolo decisivo sui casi di possessione. Alcune importanti statistiche hanno rilevato che le donne siano più credenti nel paranormale rispetto agli uomini. Non c’è da stupirsi se gli studi sui casi di possessione, di qualsiasi etnia e fede, hanno riscontrato che le maggiori vittime di possessioni siano le donne.

A Zanzibar, infatti, esisteva un culto in voga nell’Ottocento fra le donne Hadimu, che venerava lo spirito di Kitimiri, considerato il protettore del mare. Questo culto è andato perdendosi già nei primi anni Venti fino a scomparire negli anni Sessanta.

In Sudafrica, il popolo degli Xhosa, crede nella possessione di donne sposate. Quando una donna entra in Inwatso, questo è il nome dello stato di possessione, riesce a divinare il futuro. Per questo motivo le possedute ricevono un buon trattamento, così da poter meglio predire il futuro. Anche nel Vodou gli spiriti chiamati Loa, userebbero l’uomo come mediatore per comunicare ciò che il Creatore Supremo, chiamato Bondye (pronunciato alla francese Bon Dieu, in italiano Buon Dio), possa profetizzare eventi imminenti.

Nella cultura Wicca, l’Alta Sacerdotessa della congrega entrerebbe in trance per permettere allo spirito della Triplice Dea, simboleggiata dalla Luna, di parlare attraverso di lei e fare previsioni.

Esistono anche tradizioni nelle quali la possessione è indotta, come avviene nell’isola indonesiana di Bali. Le divinità dette Hyang, sono fatte ospitare temporaneamente nel corpo di alcuni prescelti, per poterlo purificare e ripristinare l’equilibrio spirituale. La possessione indotta è anche una tradizione cinese: una sorta di sciamani, chiamati Jitong, canalizzerebbe delle divinità cinesi a prendere il controllo del proprio corpo o quello dei prescelti, per comunicare con i mortali.

Potrei citare molti altri esempi di possessione spiritica molto simile a quella praticata in Occidente dai medium, ma più la tradizione si avvicina a culture e religioni di maggiore espansione e più la possessione spiritica è accostata a quella diabolica.

Nel Buddismo, ad esempio, i “sequestratori”, divinità dall’aspetto per lo più di animali, sarebbero responsabili delle improvvise scomparse di bambini.

Esorcismo colombiano - Possessione o malattia mentale
Rituale di esorcismo colombiano – fonte: Getty Images

Nell’Islam, le possessioni potrebbero avvenire sia da parte di spiriti benevoli che da veri e propri demoni. In Marocco, per esempio, un posseduto dagli Jinn, creature con il libero arbitrio create dal fuoco senza il fumo di Allah, può acquisire poteri soprannaturali.

Qualora il posseduto dovesse divenire violento, sarebbe esorcizzato. Nell’Islam come nel Cristianesimo, non si crede nella possessione delle anime dei defunti. Difatti, sia l’Islam sia il Cristianesimo sono due religioni che discendono dallo stesso patriarca, Abramo, quindi dall’Ebraismo. Questo è il motivo di molte similitudini e di contrasti.

Nella religione Cristiana la possessione non ha gli stessi aspetti per ciascuna dottrina. Spesso solamente un allontanamento dagli insegnamenti e dalla comunità cristiana, è visto come tentazione diabolica in alcune dottrine protestanti. Nella Chiesa Cattolica, in quell’Ortodossa e in alcune chiese Evangeliche di alcuni pastori, la possessione assume invece gli aspetti che conosciamo e che porta all’intervento di un prete esorcista con dei rituali specifici di liberazione.

Possessione spiritica e Possessione psichiatrica

Innanzitutto i concetti di possessione da parte di uno spirito si suddividono sostanzialmente in due tipologie:

  • Possessione Esecutiva: implica un cambiamento del comportamento della persona che si ritiene posseduta, talvolta con una trasformazione caratteriale e la sostituzione della propria identità;
  • Possessione Patogena: nella quale la persona che crede di essere posseduta da uno o più spiriti, vive la situazione come una sorta di malattia o sventura della quale è vittima.

Le caratteristiche transculturali possono essere spiegate, almeno in parte, con riferimenti ai vari processi di psicologia umana: quello che si occupa della rappresentazione dell’identità di una persona e l’altro che si occupa delle nozioni sulla contaminazione, in altre parole delle conseguenze su altre persone vicine al posseduto.

Possessione Spiritica

S’intende la possessione indotta in cui un medium invoca uno spirito che riesce a entrare nel corpo e a usarlo per compiere azioni o comunicare. In questo caso siamo strettamente in campo spiritico, quindi nella credenza che esistono gli spiriti dei defunti che possono comunicare dall’Aldilà, informandoci di fatti avvenuti o che devono avvenire, oppure per rispondere a domande, o ancora, per chiedere aiuto. La medianità spiritista esiste di due categorie: quella mentale e quella fisica.

  • La medianità mentale si distingue a sua volta in altre forme, come la chiaroveggente, la telepatica e la trance, nella quale il medium è temporaneamente “occupato” da un’apparente entità spirituale.
  • La medianità fisica, invece, sarebbe la presunta capacità del medium di incanalare energie sconosciute che gli permetterebbero di creare, nell’immediato, cambiamenti fisici nell’ambiente.

Possessione Psichiatrica

In termini clinici si parla esattamente di Trance dissociativa e possesso di spirito (PTD), uno stato di “perdita temporanea del senso d’identità personale e piena consapevolezza dell’ambiente circostante”. Così è riportato al codice F44.3 nell’ICD-10 (dall’inglese International Classification of Diseases). Per dissociazione s’intende la perdita delle normali funzioni integrative della mente, che influenzano aspetti come la memoria, la coscienza e la propria identità, provocando diverse manifestazioni: amnesia, trance e disturbo della personalità multipla.

Nei soggetti con possesso e trance, vi è la sostituzione della propria identità con un’altra, nella quale possono manifestarsi variazioni del linguaggio, diversi toni vocali e riferiscono falsi dettagli autobiografici. Accomunare tutti questi stati dissociativi presenta alcune problematiche correlate alle variazioni interculturali. Per questo motivo le scienze sociali e l’antropologia sono spesso molto utili per ottenere un quadro più completo della diagnosi.

Possessione o malattia mentale?

Sin dai tempi di Gesù fino al XVIII secolo una tradizione dominante all’interno del Cristianesimo attribuiva tutte le malattie ai demoni, e i passi del Nuovo Testamento che descrivono gli esorcismi di Cristo sono stati ampiamente intesi in questi termini.

Le tre patologie più dibattute

Quando gli scrittori cristiani medievali e della prima età moderna sostenevano che gli indemoniati soffrivano di malattie causate dal Diavolo, attribuivano solitamente i loro tormenti a una delle tre malattie note ai medici dell’antichità, del Medioevo e della prima età moderna: epilessia, melanconia (ovvero la malinconia come stato psicologico) e l’isteria. Le prime due di queste patologie erano ritenute una dimensione soprannaturale e potevano quindi essere considerate di origine demoniaca o soprannaturale. Mentre l’isteria, invece, ha resistito costantemente a questa interpretazione soprannaturale e per questo è diventata la spiegazione preferita della possessione in epoca moderna.

Non potrebbe esserci ancora una volta un’origine di natura psichiatrica? A rispondere a questa domanda è sempre l’Associazione Internazionale Esorcisti (AIE): «poterlo capire non è facile; l’origine degli insoliti comportamenti potrebbe essere di natura patologica, poiché le “malattie mentali” spesso sono scambiate per “malattie dell’anima”

Sebbene la possessione sia una credenza universale e antica, gli approcci ad essa differiscono ampiamente. Nel Cristianesimo, la possessione è associata a spiriti maligni sotto la direzione del Diavolo che minacciano non solo la salute e la vita di una persona, ma anche la sua vita nell’aldilà.

Cristianità e Medicina

Essere posseduti da demoni o spiriti maligni è uno dei modi più antichi per spiegare i disturbi fisici e mentali. L’idea che la possessione spiritica e la malattia mentale siano correlate ha una lunga eredità storica. Nel corso della storia la malattia mentale è stata attribuita alla possessione demoniaca; i riferimenti più antichi alla possessione demoniaca derivano dai Sumeri, i quali credevano che tutte le malattie del corpo e della mente fossero causate da “demoni della malattia” chiamati gidim o gid-dim.

I Vangeli riferiscono che Gesù esorcizzava regolarmente gli spiriti maligni. Durante il Medioevo in Europa, la possessione (e la stregoneria) era considerata una delle numerose cause di malattia mentale. Le teorie astrologiche hanno prevalso durante questo periodo storico, oltre alle teorie umorali della medicina. Inoltre, sono state fatte distinzioni tra eccentricità, follia e visioni e rivelazioni religiose. Un gran numero delle presunte streghe e persone possedute che furono bruciate avevano probabilmente avuto disturbi mentali.

La stretta affinità tra possessione spiritica e malattia mentale non è esclusiva del Cristianesimo, perché credenze simili sono presenti nell’Islam, nell’induismo, nel buddismo e nel giudaismo. Tra i cristiani evangelici contemporanei, la possessione demoniaca è considerata una possibile causa di malattia mentale, con coloro che mostrano sintomi di possessione soggetti alla “liberazione”. È riconosciuto che una certa percentuale di individui psicotici e meno gravemente disturbati attribuisce i propri sintomi al diavolo.

In molte culture i disturbi dissociativi più importanti riguardano la trance/possessione. Sebbene il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) riconosca l’esistenza della trance dissociativa e dei disturbi da possessione, chiamati semplicemente disturbo dissociativo della trance, richiede ulteriori studi per valutare la sua utilità clinica. La possessione e la trance da possessione, sono elencate sotto la diagnosi disturbo dissociativo non altrimenti specificato. La definizione del DSM comprende «la trance di possesso, un’alterazione singola o episodica nello stato di coscienza caratterizzata dalla sostituzione del senso abituale di identità personale con una nuova identità. Ciò è attribuito all’influenza di uno spirito, di un potere, di una divinità o di un’altra persona».

Gli individui posseduti a volte mostrano sintomi simili a quelli associati a malattie mentali come psicosi, isteria, mania, sindrome di Tourette, epilessia, schizofrenia o disturbo dissociativo dell’identità; questo include comportamenti involontari o non censurati. Poiché la possessione non è normativa nelle varie culture, è il contesto culturale che determina la distinzione tra psicosi e spirituale. La possessione spiritica è un modo culturalmente specifico di mostrare sintomi di psicosi, dissociazione, ansia sociale, etc., ed è un linguaggio abbastanza globale di angoscia.

Cioè, mentre una persona con psicosi può credere di essere controllata da un computer, un membro di una comunità che crede nella possessione spiritica può credere che il suo corpo sia preso da un demone.

Esorcismo o Psicoterapia?

In un articolo pubblicato nel 1994 sul British Journal of Medical Psychology, il professor Samuel Pfeifer, che ha diretto per venticinque anni la cristiana Clinica Sonnenhalde a Riehen, in Svizzera, ha costatato che la richiesta di esorcismo e rituali di liberazione, proveniva da chi apparteneva a chiese carismatiche libere, anziché a quelle statali tradizionali. L’esito negativo, come lo scompenso psicotico, è associato all’esclusione del trattamento medico e alle forme coercitive di esorcismo. Benché molti pazienti abbiano vissuto soggettivamente i rituali di esorcismo come positivi, i risultati nella sintomatologia psichiatrica non sono andati migliorando

Nel libro Il Diavolo del 1994 del monsignore Corrado Balducci (1923-2008), il paziente nel suo comportamento esteriore, potrebbe manifestare una fenomenologia molto simile a quella dei disturbi mentali, innescando così una sorta di sdoppiamento della personalità. A questo punto come si fa a distinguere se l’individuo è posseduto da un’entità o ha problemi psichiatrici o psicologici?

Monsignor Corrado Balducci a Piazza S.Pietro (fonte: Getty Images) - Possessione ed esorcismi - Archaeus, studio e ricerca sul paranormale
Monsignor Corrado Balducci a Piazza S.Pietro

Nonostante la maggior parte dei sacerdoti indirizzi il fedele della propria parrocchia a seguire un percorso terapeutico a secondo i casi (abuso di droga, violenza, problemi psicologici o psichiatrici, etc.), altri sacerdoti scelgono solamente il percorso spirituale. In alcuni casi un aiuto spirituale può risolvere, perché molte persone hanno bisogno di essere ascoltate e trovare un po’ di serenità.

Ci sono casi più gravi, soprattutto quelli che sono trapelati sulla stampa, in cui il sacerdote decide assieme alla famiglia di sospendere le cure farmacologiche e le psicoterapie, per intraprendere esorcismi non ufficializzati dalla diocesi di riferimento o dall’AIE. Questi casi si sono rivelati tutti come delle truffe a discapito di alcune persone, spesso non maggiorenni, che hanno portato a complicare il quadro clinico.

C’è uno psichiatra, però, che sta facendo molto discutere perché credente nella possessione diabolica: il dottor Richard Gallagher, psichiatra a New York, che durante un’intervista al DailyMail del 19 giugno 2018, ha affermato che le possessioni sono causate da angeli caduti, esseri veramente brillanti, molto più luminosi degli esseri umani e che vagano sulla Terra da millenni; questo sarebbe, secondo il dottor Gallagher, il motivo per cui conoscono tutte le lingue. Lo psichiatra afferma di aver sentito dei posseduti parlare in cinese, latino e greco antico, poiché sono lingue da lui studiate in passato.

Sono affermazioni che lasciano basita la comunità scientifica, ma il dottor Gallagher è un devoto cattolico, quindi sarebbe “come chiedere al panettiere se il pane sia buono”. Inoltre sostiene che gli scettici non sanno cosa siano le possessioni perché non ne hanno mai vista una. Affermazioni straordinarie comportano prove altrettanto straordinarie; ciò che è stato mostrato sino a oggi, fiction a parte, sono deliri, urla e bestemmie.

C’è un’ultima affermazione del dottor Gallagher a lasciarmi perplesso: il suo primo caso fu una vittima della “oppressione”, così l’ha definita lo psichiatra, una madre casalinga ispanica in preda alla possessione.

Secondo Gallagher la signora era una cattolica incredibilmente devota e caritatevole, caratteristiche che a volte possono aprire la porta al male. Essere “lontani” da Dio e vivere nel peccato, secondo la Chiesa, aprirebbe dunque le porte al Diavolo così come l’essere troppo cristiani? Mi domando, quindi, se esista una via di mezzo! Non preoccupiamoci perché oggi c’è il nuovo rituale di esorcismo!

Il grande ritorno degli esorcisti

Padre Gabriele Amorth (fonte: Getty Images) - Possessione ed esorcismi - Archaeus, studio e ricerca sul paranormale
Padre Gabriele Amorth

Padre Gabriele Amorth (1925-2016), fondatore dell’AIE nel 1990 assieme a padre René Chenesseau (1924-2010), ha raccontato di chiodi che sarebbero usciti dalla bocca dei posseduti da lui esorcizzati; a parte il racconto e i chiodi mostrati durante un suo intervento al format “A sua immagine” su RaiUno nel novembre del 2010, non sono mai stati forniti filmati che mostrerebbero questo straordinario fenomeno.

Esistono alcuni testimoni che hanno assistito a un esorcismo durante una preghiera di liberazione, solitamente svolta in luoghi privati, dove partecipa una piccola comunità, come ad esempio quella del Rinnovamento nello Spirito.

Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio, classe 1936), nel suo libro Gaudete et Exsultate del 2018, è molto preciso nell’affermare che «Non ammetteremo l’esistenza del diavolo se ci ostiniamo a guardare la vita solo con criteri empirici e senza una prospettiva soprannaturale». Per ammettere l’esistenza del diavolo bisogna quindi crederci.

Se non crediamo, siamo quindi salvi?

Secondo padre Amorth, nel suo libro Esorcisti e Psichiatri (ed. 1996), «tutti possono essere colpiti da possessione diabolica, tanto più gli agnostici, gli atei, i non praticanti, perché sono più indifesi». Se il diavolo è sempre più presente e siamo tutti in grave pericolo, non sarebbe più facile dimostrare la sua esistenza attraverso la sua straordinaria potenza documentata dalle videocamere? Non è possibile per garantire la privacy dei malcapitati? Siamo nel Terzo Millennio, nel pieno dell’evoluzione tecnologica e digitale, quindi non penso sia difficile celare un’identità mostrando la verità così da poter salvare anche i più scettici.

Gli esorcismi tornano in auge nel Terzo Millennio

Nel 1999 la Chiesa Cattolica istituisce una nuova liturgia di esorcismo, creata apposta per una rivincita su colore che vedevano gli esorcismi come malattie mentali invece che possessioni demoniache. Un po’ fuori contesto, dato che oggi le persone sembrano più preoccupate da malocchi, fatture e case infestate. Resta indubbio che, sia padre Amorth che l’ex esorcista spagnolo José Antonio Fortea Cucurull, fossero interesati alla parapsicologia. Ma proprio alla fine del millennio scorso, si è venuto a creare un divario tra gli approcci all’esorcismo che riconoscono la realtà dei malefìci (vedi le esperienze di Amorth e Fortea) e la “demonologia ufficiale” che invece nega la realtà di “stregonerie” e maledizioni.

La cosa più singolare è che all’indomani del Concilio Vaticano II, si è dibattuto di tutto tranne che del pericolo del Diavolo che invece sembra molto presente quando il prelato si rivolge alla gente. A quelle nuove linee di esorcismo ci sono state diverse reazioni: quelle più moderne e certe che la demonologia avrebbe presto ricevuto un ridimensionamento ai giorni nostri, e quelle più tradizionaliste salde alle antiche pratiche cattoliche. Ma ci fu una terza linea di pensiero, quella della volontà di far rinascere l’esorcismo “carismatico” della preghiera di liberazione.

Nonostante Papa Paolo VI (1897-1978) avesse cercato di volgere uno sguardo ad un futuro meno tradizionalista sul Diavolo, dicendo che «il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa», ci pensò l’eco dei media sull’onda del successo planetario del film L’Esorcista (The Exorcist) di William Friedkin (1935-2023) e sulla cronaca stampata dei casi di abusi da parte di sette sataniche che avvenivano già dagli anni Ottanta. In quel periodo, proprio a causa del film, pullulavano programmi televisivi che facevano leva sulle debolezze di chi crede nelle maledizioni e nel Diavolo.

Lo stesso accanimento finì persino nelle edicole agli inizi degli anni Novanta per via della fondazione dell’AIE, come ad esempio (e guarda caso), Un esorcista racconta di Gabriele Amorth.

Nel libro Possessione del 2018 di Francis Young, c’è un’osservazione che mi ha incuriosito:

«All’interno della Chiesa cattolica, a livello globale, è in crescita l’influenza di vescovi provenienti dall’Africa, dal Sud America e dall’Asia, mentre occorre anche competere con il pentecostalismo, che realizza un agguerrito proselitismo: tutto ciò rende altamente improbabile che sull’esorcismo alla fine prevalga la posizione cautamente scettica delle Conferenze episcopali europee».

Possessione. Esorcismo ed esorcisti nella storia della Chiesa cattolica” di Francis Young, a cura di Andrea Nicolotti – 2018

Quindi c’è un grande ritorno degli esorcisti. 

Possessioni ed esorcismi: non sono tutti uguali

Liberami di Federica Di Giacomo - Possessione ed esorcismi - Archaeus, studio e ricerca sul paranormale

Nel 2016, la regista Federica Di Giacomo, ha realizzato Liberami, un docu-film che racconta l’incontro fra la pratica esorcista e la vita quotidiana palermitana di molti fedeli alle prese con il demonio. Il film è stato candidato al David di Donatello e ha vinto il premio come Miglior Film nella sezione Orizzonti alla 73ª Mostra del Cinema di Venezia nel 2016.

La regista non ha mai espresso il reale messaggio del film, a mio parere dimostra che il diavolo esiste per davvero per chi ci crede davvero. Ve ne consiglio la visione, perché si va a toccare la realtà di là dalla fiction hollywoodiana cui siamo abituati.

Il film non è piaciuto molto, ovviamente, ai membri dell’AIE, che si appresa a scriverne un comunicato ufficiale così da prenderne le distanze. Nel documento, però, è citato il film e la regista, ma stranamente non il parroco protagonista dell’opera. Nonostante la ferma presa di posizione e distanza presa da quel modo di esorcizzare, mi sorprende e mi preoccupa quello che non è invece scritto.

Non tutti gli esorcisti sono autorizzati dal vescovo e non tutti quelli che sono autorizzati fanno necessariamente parte dell’AIE. Molto probabilmente il protagonista del docu-film, padre Cataldo Migliazzo, non ne fa parte e quindi osserva un altro approccio. Non esiste quindi, a oggi, un controllo istituzionale ed è questo il motivo per cui ho inteso specificarlo: dimostrare che quando si parla di Chiesa cattolica, esistono in realtà varie sfumature che non si riescono a unificare, se pur a mio avviso, si dovrebbe.

Chi era l’Avvocato del Diavolo?

Leggendo quest’articolo, qualcuno potrebbe pensare che io stia facendo l’avvocato del diavolo, ma quando si fa un’analisi, si prendono in considerazione tutti gli aspetti. Forse non lo sapete, ma fare l’avvocato del diavolo è un’espressione che viene proprio dalla Chiesa, perché l’advocatus diaboli era una figura ecclesiastica istituita nel 1587 da Papa Sisto V (al secolo Felice Piergentile, 1521-1590).

Si trattava di un promoter dei (dal latino, un promotore della fede), che aveva il compito di intervenire ed esaminare le varie canonizzazioni della Chiesa stessa, per evitare che fossero eletti nuovi beati e santi con troppa facilità. Fu Karol Józef Wojtyla (1920-2005), in altre parole Papa Giovanni Paolo II, che nel 1983 sostituì la figura del promoter dei, “l’avvocato del diavolo”, con quella di un redattore della Positio super Virtutibus, una relazione stilata sulla dichiarata Venerabilità di una persona, uno dei requisiti fondamentali per la santificazione.

Rituale e crocifisso, gli strumenti che assieme all'acqua benedetta vengono usati negli esorcismi cattolici - fonte Getty Images - Possessione ed esorcismi - Archaeus, studio e ricerca sul paranormale
Rituale e crocifisso, gli strumenti usati negli esorcismi cattolici

Possessioni in aumento, ma i conti non tornano

Secondo la Chiesa, il fenomeno delle possessioni è in aumento in tutto il mondo tanto quanto il numero di associazioni diocesane dedite all’esorcismo. Se il 70-75% degli americani crede nel diavolo, percentuale molto più alta rispetto gli anni ’90, in Italia sono stati segnalati più di 500 mila casi di possessione. Cerchiamo di capire meglio questi dati. Quel 70-75% di americani, secondo la Chiesa, soffre di patologie di origine psichiatrica, poiché 80% di quei casi ha subito abusi sessuali o traumi infantili.

Per quanto riguarda l’Italia, non ci sono stati 500 mila posseduti, ma 500 mila segnalazioni di presunte possessioni. Lo conferma in un’intervista per Panorama un esorcista di Olbia, il parroco Gianni Sini: solo l’uno o due per cento sono casi da esorcista, di cui il sessantacinque per cento, sono donne del Centro e Sud dell’Italia. Ancora una volta ritroviamo le donne al centro della questione. Indubbiamente qualcuno penserà che sono più sensibili o sensitive, qualcun altro ci vedrà un aspetto più antropologico. Nel Centro e nel Sud d’Italia c’è un folklore più sentito.

Come ho già scritto nell’articolo dedicato al Giorno dei Morti, una tradizione non è altro che il trasmettere nel tempo, da una generazione a quelle successive, importanti memorie, notizie o testimonianze. Le tradizioni generano il Folklore, fatto di miti, leggende, racconti, proverbi, indovinelli, giochi e persino di superstizioni.

C’è una data che emerge nella storia degli esorcismi: il 2012. In quell’anno il cardinale Angelo Scola raddoppiò il numero di esorcisti a Milano per rispondere alle numerose richieste d’interventi. Il 2012 fu un anno particolare, sia per la profezia, che avrebbe visto la fine del mondo il 21 dicembre, sia perché nei due anni precedenti, soprattutto nel nostro paese, ci fu un exploit d’investigatori del paranormale e ghost hunters ispirati dai nuovi format americani d’intrattenimento che vedevano ricercatori dell’occulto riuscire a rilevare presenze spiritiche e demoniache.

Questo fenomeno si è riversato su internet, con un enorme aumento di pagine e gruppi di discussione dedicati al paranormale. Dubito che tutta questa influenza non abbia fatto gridare “al Diavolo” molte persone.

Già negli anni Ottanta, l’esorcismo è pubblicizzato molto di più rispetto il passato, attraverso interventi televisivi e pubblicazioni editoriali. L’atteggiamento degli esorcisti, soprattutto nel momento in cui doveva essere pubblicizzata la nuova associazione fondata da padre Amorth e padre Chenesseau, è stata di vera propaganda e continua a esserlo ancora oggi attraverso la stampa.

L’impressione è che sembra più una manovra “teologico-politica” piuttosto che un avvertimento per il pericolo che ignoriamo. La pressione sul “far credere” è un tentato recupero di fedeli e di un antico rito, che ricordo fa parte della Chiesa Tridentina, capace di contrastare anche la “concorrenza” protestante.

Dopo il Concilio Vaticano II, la Chiesa cattolica ha subìto un colpo di coda che non le ha più permesso di esercitare il controllo sociale e il suo potere in ambito istituzionale. Negli ultimi anni, secondo una statistica del Centro studi sulle nuove religioni (CESNUR), i credenti nella dottrina Cattolica sono diminuiti, mentre sono aumentati i protestanti e quindi le conversioni, non solo in altre dottrine cristiane, ma anche in altre religioni e filosofie come ad esempio il Buddhismo.

Preti esorcisti - Possessione ed esorcismi - Archaeus, studio e ricerca sul paranormale

Il nostro paese è comunque in assoluto quello con il maggior numero di preti esorcisti al mondo, sicuramente perché c’è il Vaticano, ma anche per l’aumento di team d’investigazione sul paranormale; ce ne sono molti che puntano al cliché horror piuttosto che alla ricerca vera e propria.

Sono, infatti, 240 gli esorcisti italiani iscritti all’AIE, cui si aggiungono altri 164 esorcisti stranieri e 124 ausiliari, fra i quali sessantadue sono italiani. Il numero degli esorcisti è sempre molto preciso, ma il numero degli esorcismi “ufficiali” invece è sempre molto approssimativo! Ho sempre pensato che gli esorcismi fossero registrati, ma a quanto pare non tutti gli esorcismi sono approvati da un vescovo.

A confermarlo è il medico psichiatra Valter Cascioli, quale portavoce e consulente scientifico dell’AIE, che alla rivista cattolica online Aleteia, afferma che “non ci sono ancora cifre ufficiali sul numero di persone che ricevono assistenza e rituali di esorcismo da parte dell’Associazione”.

Un’altra domanda che mi sono posto è se l’esorcismo abbia un costo. Il bresciano don Oliviero Faustinoni, a capo del Collegio degli esorcisti diocesani, ha ricordato in un articolo al Giornale di Brescia del 14 gennaio 2018, che un esorcismo non costa assolutamente nulla ed è vietato ricevere denaro. E’ vietato come il ricevere donazioni, spesso sotto richiesta di offerta, per celebrare battesimi, comunioni o la semplice richiesta di benedizione di un ambiente?

L’influenza delle possessioni

Le speculazioni medievali

Seppur il tema delle possessioni demoniache e dei suoi esorcismi ci faccia pensare a reliquie del Medioevo, gli esorcismi continuano a essere eseguiti, soprattutto su persone che sono disturbate emotivamente e mentalmente. I criteri per diagnosticare una possessione sono divenuti più presenti nel primo periodo moderno e si sostengono sulle speculazioni dei teologi medievali.

Tutti gli episodi di esorcismo che si riscontrano nel passato fanno riferimento all’agiografia medievale, la storia dei santi, che sono chiaramente riconducibili a Cristo: i santi sconfissero i demoni con il suo nome e seguendo il suo esempio, usando il sale e l’acqua santa, le preghiere e il segno della croce, l’imposizione delle mani e a volte persino brutali percosse, che erano dirette al demone, ma erano i “posseduti” in realtà a riceverle. Niente di meno di ciò che accade ancora oggi e che apprendiamo solamente quando i casi balzano alla cronaca.

Possessione e religione, dunque, sono strettamente connesse perché furono le religioni abramitiche a prosperare la paura della possessione demoniaca. Medioevo e Rinascimento sono i momenti cruciali nei quali il cattolicesimo e il culto della santità avevano una forte presa sulle masse ignoranti d’Europa. Epoche nelle quali gli esorcisti erano membri del clero e dei laici: solo essere cristiani permetteva di scacciare i demoni, diversamente non era possibile.

Questo il motivo per cui molti esorcisti sono diventati santi e viceversa, post-mortem, nel senso che le tombe dei santi o le loro reliquie erano spesso utilizzate durante gli esorcismi: ogni santo doveva avere un demone con il quale instaurare una lotta.

Accadeva quindi che un individuo creduto posseduto fosse portato nella tomba di un santo e lasciato lì finché il demone non avrebbe lasciato il suo corpo, a volte rimanendoci per molti giorni; oppure, l’individuo era fatto entrare in contatto con le reliquie del santo e portato in luoghi che furono importanti per lui, come ad esempio dove si narravano i suoi miracoli o dove furono martirizzati.

L’influenza mediatica

Il cinema ha trovato terreno fertile nelle vicende di alcuni esorcismi, soprattutto quelli finiti con la morte del presunto posseduto, come il caso Klingenberg dei primi anni Settanta di Anneliese Michel (1952-1976) che ha ispirato tre film fra cui L’Esorcismo di Emily Rose del 2005 e Requiem del 200. Il film che ha segnato la storia delle possessioni e degli esorcismi al cinema è L’Esorcista del 1973, tratto dall’omonimo romanzo del 1971, indubbiamente quello entrato nell’immaginario collettivo e che ha posto un pericolo sull’uso della tavola Ouija.

Una scena tratta dal film L'Esorcista (fonte: Warner Bros.) - Possessione ed esorcismi - Archaeus, studio e ricerca sul paranormale
Una scena tratta dal film L’Esorcista (fonte: Warner Bros.)

Non è solamente l’esorcismo di Anneliese Michel e citerò alcuni casi molto recenti. Nel 2003, Torrance Cantrell, un bambino autistico di soli otto anni, residente nella contea di Milwaukee, nel Wisconsin, fu ucciso durante un esorcismo dai membri della chiesa che incolpavano un demone per la sua disabilità.

Nel 2005, Maricica Irina Cornici (1982-2005), una giovane “suora” (imposta, non per scelta), è morta in Romania per un esorcismo sfuggito di mano a un sacerdote: fu imbavagliata e legata a una croce per giorni, senza cibo e acqua, nel tentativo di espellere i suoi presunti demoni. Esiste anche un film ispirato a questa vicenda (ma solo ispirato, poiché la storia è stata completamente stravolta): The Crucifixion del 2017.

Un altro recente caso è del 2010 e avviene a Londra, in Inghilterra, il giorno di Natale: un ragazzo di quattordici anni di nome Kristy Bamu (1995-2010), è stato picchiato e annegato dai parenti che cercavano di esorcizzare uno spirito malvagio che, secondo loro, lo aveva posseduto.

Il pope con le monache dell'esorcismo a Maricica Irina Cornici nel 2005 in Romania - Possessione ed esorcismi - Archaeus, studio e ricerca sul paranormale
Il pope con le monache dell’esorcismo a Maricica Irina Cornici nel 2005 in Romania

Il più recente caso, fortunatamente con un esito diverso, è tutto italiano ed è accaduto nel 2018 in provincia di Caserta, a Casapesenna, in Campania, balzato sui giornali a seguito del servizio de Le Iene, nel quale una ragazza ha riferito delle violenze subite dalla sorella minore. Questa ragazzina, cui hanno assegnato il nome fittizio Giada, era stata presa sotto “cura” da un sacerdote esorcista, noto per i suoi interventi in trasmissioni televisive su temi quali possessioni ed esorcismi.

Il sacerdote, con la complicità della madre della ragazza, aveva deciso di sospendere psicoterapie e psicofarmaci, in cambio di una pratica esorcista non necessaria e non richiesta alla diocesi o al Vaticano stesso. Il vescovo di riferimento ne era informato.

Se la sorella maggiore non fosse intervenuta tempestivamente a portare sui media quest’assurda storia, probabilmente avremmo avuto lo stesso epilogo di Anneliese Michel, morta a soli ventitré anni per forte debilitazione causata da una malnutrizione e disidratazione, tant’è che quando morì pesava solo trenta chilogrammi. I genitori invasati dall’idea della possessione, il parroco e l’altro sacerdote che assisteva agli esorcismi, furono indagati per omicidio colposo e nel 1978 furono condannati a sei mesi di reclusione.

Anche il caso della ragazza italiana ha portato all’arresto del sacerdote e di alcune persone che hanno ostacolato le corrette cure della ragazza. Potete approfondire anche attraverso il secondo servizio de Le Iene e cercando in rete i vari articoli correlati.

C’è davvero il diavolo dietro l’utero in affitto, nelle coppie gay e nell’aborto, così come monsignor Luigi Nieri, arcivescovo di Ferrara ha dichiarato in una videoconferenza? Può davvero un sacerdote identificare il diavolo in due ragazze lesbiche sedute in aereo nello stesso volo, così come il messicano padre Cesare Truqui, allievo di padre Amorth, ha affermato a Radio Maria? (rif. articolo su Repubblica del 5 aprile 2016) Come disse Peter Pan: se ci credi, esiste!

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