Introduzione
Gli esorcismi sono esercitati su persone con una forte fede religiosa, seppur si racconti che anche atei e protestanti siano stati posseduti. Le possessioni e gli esorcismi sono purtroppo fenomeni che si sostengono su alcuni fatti tangibili e moltissime storie raccontate. Tuttavia, è necessario sottolineare che la possessione demoniaca è un argomento molto discusso e controverso e la loro efficacia non è scientificamente provata. In alcuni casi, le persone che manifestano disturbi psicologici o psichiatrici possono essere erroneamente ritenute possedute e sottoposte a un esorcismo, mettendo a rischio la loro salute mentale e fisica. Quindi perché ancora oggi c’è questa diatriba: possessione o malattia mentale?
Anteprima storica della Possessione e malattia mentale
Nei secoli XVI e XVII, epoca della Riforma, si pensava che migliaia di europei fossero posseduti dai demoni. In risposta ai loro sintomi terrificanti (convulsioni violente, manifestazioni di forza soprannaturale, vomito di oggetti estranei, dimostrazione di disprezzo per gli oggetti sacri e altro), gli esorcisti venivano convocati per espellere gli spiriti maligni dai corpi delle vittime. In questo articolo cercherò di indagare nella storia e nell’antropologia in cerca di possibili spiegazioni per la possessione e l’esorcismo, risalendo al XV secolo e arrivando fino ai nostri giorni. Secondo la Chiesa moderna i casi di esorcismo sono in aumento, con esorcisti famosi che operano in Italia, Polonia e America Latina. Le domande che esistono da secoli richiedono ancora risposte: Cosa sono la possessione e l’esorcismo? Come sono perdurati questi fenomeni fino ai giorni nostri?
Fin dagli albori del Cristianesimo esiste la credenza che i demoni possano entrare nel corpo degli esseri umani e prendere il controllo dei loro movimenti fisici e delle facoltà mentali. Coloro che secondo quanto riferito hanno sperimentato tali possessioni, noti come posseduti o demoniaci, hanno mostrato un’ampia varietà di sintomi, tra cui convulsioni, rigidità degli arti e vomito di sostanze estranee come spilli, chiodi o pietre. Alcuni indemoniati, secondo quanto riferito da alcuni osservatori, hanno addirittura levitato. Si è anche riferito che i posseduti hanno conversato in lingue di cui non avevano alcuna conoscenza precedente, hanno parlato con voci profonde diverse dalle loro voci normali, hanno mostrato disprezzo per gli oggetti sacri, hanno pronunciato bestemmie, sono andati in trance e hanno previsto il futuro.
Un’epidemia di posseduti
Nell’epoca della Riforma e della Controriforma (XVI e XVII secolo), ci fu una “epidemia” di tali possessioni. Alcune delle centinaia di casi segnalati erano possessioni collettive in cui molte persone in comunità piccole e unite, come conventi e orfanotrofi, mostravano gli stessi sintomi.
A quei tempi si tramandavano sia per il passaparola che nelle varie documetazioni scritte, fenomeni assurdi come l’esistenza di una razza di umani che vivevano in terre lontane e avevano un solo grande piede (come camminavano?), c’è il racconto di un bambino in Sassonica che aveva i piedi bovini, quattro occhi, naso e bocca di un vitello o che si verificavano non meno di tre eclissi di Sole e due di Luna in un solo anno. Esiste una meravigliosa antologia di sei volumi che raccoglie tutte queste meraviglie, tra cui una possessione demoniaca, pubblicata la prima volta nel 1566 dal titolo Histoires prodigieuses et memorables (ovvero, Storie prodigiose e memorabili) di Pierre Boaistuau (noto anche come Pierre Launay o Sieur de Launay, 1517-1566).
Mentre molti dei segni e dei prodigi descritti in quest’opera, o in quelle affini di altri autori decenni più tardi, persero gradualmente il loro significato religioso, oppure furono riclassificati come “curiosità” che venivano studiati da una prospettiva empirica e scientifica, o liquidati come finzione, le afflizioni dei posseduti rimasero un soggetto di notevole interesse religioso e medico e di controversie fino al XVIII secolo. Una delle ragioni del perdurante interesse popolare e scientifico per la possessione demoniaca
era che i sintomi mostrati dagli indemoniati differivano solo in parte da quelli di alcune persone che non si riteneva fossero posseduti.
Certo, le manifestazioni della possessione demoniaca sembravano apparire meravigliose, ma solo alcune di queste, come la levitazione, venivano universalmente considerate al di fuori dell’ordine della natura. È impossibile determinare con un certo grado di precisione quante persone in Europa si dicesse fossero state possedute da demoni durante il primo periodo moderno. I registri giudiziari riportano i nomi dei demoniaci soltanto quando accusavano le streghe di essere la causa delle loro afflizioni o quando venivano perseguiti per frode. Poiché i posseduti erano considerati vittime involontarie di un’aggressione demoniaca, non erano perseguibili penalmente per ciò che facevano mentre erano sotto l’influenza del diavolo.
In una lunghissima ricerca negli ultimi anni di riferimenti a possessioni demoniache in vari documenti, come ad esempio nei registri dei processi per stregoneria, nei racconti pubblicati di possessioni ed esorcismi, nei trattati demonologici, in quelli teologi e degli inquisitori, nelle registrazioni di esorcismi eseguiti in santuari e altri luoghi, il numero di citazioni nel primo periodo moderno era eccezionalmente elevato e probabilmente maggiore di qualsiasi altro periodo precedente o successivo.
Il numero di persone che si dice fossero possedute dai demoni nella prima Europa moderna, si aggirava intorno alle migliaia di casi, molti dei quali erano fenomeni collettivi o di gruppo in cui i sintomi si diffondevano rapidamente tra persone che vivevano nella stessa comunità.
Ad esempio, nel 1554 a Roma, si conta un gruppo di ottantadue donne, la maggior parte delle quali erano ebree da poco convertite al Cristianesimo, furono possedute in un periodo di tempo molto breve. Oppure, nel 1593, più di centocinquanta persone fra adulti e bambini, sarebbero stati posseduti nella città di Friedeberg, in Slesia, una regione storica dell’Europa centrale, appartenente oggi per la maggior parte alla Polonia e in misura minore alla Repubblica Ceca e alla Germania. O, ancora, quaranta indemoniati nel distretto di Spandau, vicino Berlino, qualche anno dopo.
Il giurista e demonologo Henry Boguet (1550-1619), noto per il suo Discours exécrable des Sorciers (1602), sosteneva che in Savoia si verificassero crisi e convulsioni quotidianamente negli ultimi anni del XVI secolo. I demoni avrebbero posseduto centinaia di suore in una cinquantina di diversi conventi francesi, italiani e spagnoli, fra cui il caso più famoso delle suore Orsoline nella città francese di Loudun tra il 1632 e il 1638 (vedi I Diavoli di Loudun) e, nel 1631, ben ottantacinque persone nel villaggio di Mattaincourt, in Lorena, sperimentarono crisi demoniache che assomigliavano a quelle che avvenivano nei conventi.
Un inquisitore italiano affermò che l’intera popolazione di Belmonte, a nord di Roma, fu posseduta dai demoni nella metà del Seicento. Ma è improbabile che vi fossero duemila abitanti in questo villaggio, quindi, o ha deliberatamente gonfiato il numero delle vittime, oppure le possessioni si diffusero nel territorio circostante, come avvenne per molti altri gruppi descritti nei vari testi. Anche se alcune di queste cifre sono state esagerate, il fenomeno si è avvicinato, ha quasi raggiunto le proporzioni di un’epidemia.
La malattia del Diavolo
L’affermazione che i demoni fossero “realmente” affetti da una condizione medica che aveva cause “naturali”, da una malattia organica o da una malattia mentale, è stata l’analisi laica e razionalista più coerente della possessione demoniaca fin dall’antichità cristiana. Questa interpretazione della possessione demoniaca è servita agli scettici dal Medioevo al XIX secolo e ha continuato ad essere un terreno battuto dagli psichiatri negli ultimi centocinquant’anni. Sebbene alcuni indemoniati fossero probabilmente affetti da varie malattie o disordini mentali, alcuni casi di possessione sperimentati in grandi gruppi, può essere spiegato in questo modo. In questo articolo vedremo quali casi hanno avuto una diagnosi medica che sembra appropriata o plausibile, ma che non può spiegare tutti i sintomi che il posseduto manifestava, soprattutto quelli che riflettevano le culture religiose in cui i demoniaci erano immersi.
In questi casi la diagnosi medica può spiegare solo la manifestazione iniziale della possessione.
La persistenza della credenza nell’origine demoniaca di tutte le malattie è illustrata dalla carriera di Giovan Battista Chiesa (ca
La persistenza della credenza nell’origine demoniaca di tutte le malattie è illustrata dalla carriera di Giovan Battista Chiesa (ca , che esorcizzò centinaia di pazienti in Piemonte alla fine del XVII secolo. In contrasto con molti medici italiani del suo tempo, che nella tradizione di Ippocrate, cercavano di identificare le cause naturali delle malattie che curavano, la Chiesa sosteneva che tutte le malattie avessero un’origine demoniaca o soprannaturale. La causalità demoniaca era più evidente quando i medici non riuscivano a identificare una causa naturale di una malattia o di una patologia; che il rinvio dei posseduti alla Chiesa aiutava a preservare la propria reputazione medica in termini di affidabilità diagnostica.
La persistenza della credenza nell’origine demoniaca di tutte le malattie è illustrata dalla carriera di Giovan Battista Chiesa (ca 1667-??), che esorcizzò centinaia di pazienti in Piemonte alla fine del XVII secolo. In contrasto con molti medici italiani del suo tempo, che nella tradizione di Ippocrate, cercavano di identificare le cause naturali delle malattie che curavano, la Chiesa sosteneva che tutte le malattie avessero un’origine demoniaca o soprannaturale. La causalità demoniaca era più evidente quando i medici non riuscivano a identificare una causa naturale di una malattia o di una patologia; che il rinvio dei posseduti alla Chiesa aiutava a preservare la propria reputazione medica in termini di affidabilità diagnostica.
Ma quando la causa naturale di una malattia era nota, come quando un tumore si sviluppava nel punto in cui un uomo era stato colpito da una raffica di moschetto, la Chiesa sosteneva che la causa ultima della malattia era la decisione del Diavolo, che operava attraverso cause naturali, per intaccare la salute dell’uomo.
Un atteggiamento non dissimile da quello messo in atto durante le inquisizioni, in cui le prove per scoprire se una donna fosse concubina del Diavolo, erano ad esempio, cercare lo stigma diaboli (o marchio del diavolo): uno di questi segni era l’occhio del Diavolo, che consisteva in un particolare neo situato nella parte interna della coscia; se il neo c’era allora la donna era una strega in combutta col demonio, ma se non c’era, lo era comunque perché sarà stato il Diavolo a nascondere il segno.
A differenza dell’inquisizione, in cui la finalità era quella di condannare qualcuno per stregoneria, nel caso della possessione demoniaca, il fine ultimo della Chiesa non era quello di accusare una malattia come opera di una strega o di un maleficio, ma proprio accusare il Diavolo o un demone, di esserne la causa principale, perché solo così era legittimato l’esorcismo.
L’influenza culturale e religiosa nel mondo
La difficoltà per la psichiatria di poter fornire un unico quadro clinico è correlata alle diverse culture e religioni nel mondo. La religione gioca, infatti, un ruolo decisivo sui casi di possessione. Alcune importanti statistiche hanno rilevato che le donne siano più credenti nel paranormale rispetto agli uomini. Non c’è da stupirsi se gli studi sui casi di possessione, di qualsiasi etnia e fede, hanno riscontrato che le maggiori vittime di possessioni siano le donne.
A Zanzibar, infatti, esisteva un culto in voga nell’Ottocento fra le donne Hadimu, che venerava lo spirito di Kitimiri, considerato il protettore del mare. Questo culto è andato perdendosi già nei primi anni Venti fino a scomparire negli anni Sessanta.
In Sudafrica, il popolo degli Xhosa, crede nella possessione di donne sposate. Quando una donna entra in Inwatso, questo è il nome dello stato di possessione, riesce a divinare il futuro. Per questo motivo le possedute ricevono un buon trattamento, così da poter meglio predire il futuro. Anche nel Vodou gli spiriti chiamati Loa, userebbero l’uomo come mediatore per comunicare ciò che il Creatore Supremo, chiamato Bondye (pronunciato alla francese Bon Dieu, in italiano Buon Dio), possa profetizzare eventi imminenti.
Nella cultura Wicca, l’Alta Sacerdotessa della congrega entrerebbe in trance per permettere allo spirito della Triplice Dea, simboleggiata dalla Luna, di parlare attraverso di lei e fare previsioni.
Esistono anche tradizioni nelle quali la possessione è indotta, come avviene nell’isola indonesiana di Bali. Le divinità dette Hyang, sono fatte ospitare temporaneamente nel corpo di alcuni prescelti, per poterlo purificare e ripristinare l’equilibrio spirituale. La possessione indotta è anche una tradizione cinese: una sorta di sciamani, chiamati Jitong, canalizzerebbe delle divinità cinesi a prendere il controllo del proprio corpo o quello dei prescelti, per comunicare con i mortali.
Potrei citare molti altri esempi di possessione spiritica molto simile a quella praticata in Occidente dai medium, ma più la tradizione si avvicina a culture e religioni di maggiore espansione e più la possessione spiritica è accostata a quella diabolica.
Nel Buddismo, ad esempio, i “sequestratori”, divinità dall’aspetto per lo più di animali, sarebbero responsabili delle improvvise scomparse di bambini.
Nell’Islam, le possessioni potrebbero avvenire sia da parte di spiriti benevoli che da veri e propri demoni. In Marocco, per esempio, un posseduto dagli Jinn, creature con il libero arbitrio create dal fuoco senza il fumo di Allah, può acquisire poteri soprannaturali.
Qualora il posseduto dovesse divenire violento, sarebbe esorcizzato. Nell’Islam come nel Cristianesimo, non si crede nella possessione delle anime dei defunti. Difatti, sia l’Islam sia il Cristianesimo sono due religioni che discendono dallo stesso patriarca, Abramo, quindi dall’Ebraismo. Questo è il motivo di molte similitudini e di contrasti.
Nella religione Cristiana la possessione non ha gli stessi aspetti per ciascuna dottrina. Spesso solamente un allontanamento dagli insegnamenti e dalla comunità cristiana, è visto come tentazione diabolica in alcune dottrine protestanti. Nella Chiesa Cattolica, in quell’Ortodossa e in alcune chiese Evangeliche di alcuni pastori, la possessione assume invece gli aspetti che conosciamo e che porta all’intervento di un prete esorcista con dei rituali specifici di liberazione.