[Storia dello Spiritismo]
Alla fine del XVIII secolo, nel sud della Germania, nel pieno dell’età dell’Illuminismo, un sacerdote cattolico corpulento e calvo di nome Johann Joseph Gassner, raggiunse la fama pretendendo di guarire migliaia di persone attraverso il potere dell’esorcismo. Com’è stato già affrontato in un articolo sulla demonologia, si credeva, infatti, che i responsabili di molte malattie dell’uomo fossero gli spiriti maligni, i cosiddetti demòni cristiani. Tuttavia, i pensatori riformati e protestanti, come Johann Salomo Semler (1725 – 1791), iniziarono a mettere in discussione queste idee alla base della religione cristiana. Ciò nonostante, la credenza nei demòni quali portatori di malattie, rimase così forte che Gassner decise di auto-esorcizzarsi per guarirsi da alcuni malanni che credeva di avere. Decise così di perfezionare questo metodo con altri pazienti appartenenti a ogni ceto sociale, dai nobili ai contadini, guadagnandosi l’attenzione di scienziati e uomini illustri di scienza.
Della vita di Gassner si sa veramente poco: gli unici racconti biografici sono quelli dello storico Eugen Sierke (1845 – 1925), fortemente prevenuto nei suoi confronti, e quello del medico svizzero, il dott. Johann Georg Zimmermann, considerato il miglior documento biografico sul sacerdote esorcista, ma che in parte sostenitore. Queste biografie si basano principalmente su opuscoli contemporanei e non sul materiale di archivio.
Padre Gassner nacque nel 1727 in un villaggio di Braz, nella Vorarlberg, una regione dell’Austria occidentale; prima di iniziare la sua carriera nel 1750 all’insegna di pseudo-esorcismi, iniziò la sua formazione religiosa con l’ordine dei Gesuiti a Praga. Fu durante il suo esercizio clericale a Klösterle, un comune nel distretto di Bludenz, che scoprì il suo potere per la guarigione. Gassner trascorse molti anni con forti emicranie e sincopi, disturbi che nessun medico parse riuscire ad alleviare. Si convinse quindi che le sue malattie erano causate dal diavolo, e quindi decise di esorcizzare se stesso.
Inizialmente le pratiche esorcistiche di padre Gassner furono modeste, ma con il passare del tempo e con l’accrescere della sua fama, il prete esorcista iniziò a mettere in scena rituali ricchi di enfasi di fronte a folle affascinate dalle sue guarigioni in nome di Dio in cui si “esibiva” con revival di versi biblici da buon cattolico tedesco. Questo iniziò a provocare reazioni da parte di critici scettici che, di fronte alle testimonianze e all’acceso dibattito religioso, tentarono di capire come avvenissero le guarigioni dall’apparenza miracolosa. Quello che ancora non sapevano è che si trovavano di fronte agli albori del cosiddetto “magnetismo animale” e dell’effetto placebo che sarà poi applicato in medicina.
Il metodo di Gassner
Nel 1774 Gassner scrisse un opuscolo in cui spiega i principi del suo metodo di guarigione, distinguendo due tipi di malattie: quelle naturali, che appartenevano al regno del medico, e quelle di origine soprannaturale. Queste ultime le classificò a loro volta in tre categorie: Circumsessio come un’imitazione di una malattia naturale causata dal diavolo; Obsessio, l’effetto della stregoneria; e Possessio, come s’intuisce, una palese possessione demoniaca, ma fu anche la più rara riscontrata dallo stesso esorcista.
In tutti questi casi di malattia demoniaca, Gassner si sedeva dinnanzi al malato facendolo inginocchiare di fronte a sé; successivamente diceva al paziente che la fede nel nome di Gesù era un requisito essenziale per poter guarire, chiedendo quindi il consenso per l’uso dell’esorcismo probativus, cioè quello di prova. Iniziava quindi a parlare in latino, una lingua incomprensibile a molte persone comuni, provocando il potenziale demone a venire allo scoperto. Una volta che lo spirito maligno si manifestava, gli ordinava di compiere azioni sul malato, facendogli a volte assumere posizioni insolite. A quel punto se i sintomi erano riprodotti esteriormente con qualche manifestazione, Gassner considerava quella malattia non naturale bensì causata dal diavolo, e quindi procedeva ad esorcizzarlo. Nel caso in cui però nessun sintomo veniva manifestato esteriormente, consigliava al paziente di recarsi da un medico. Così facendo si sentiva chiaramente più sicuro, perché la sua posizione era impeccabile, sia dal punto di vista dell’ortodossia cattolica che da quella della medicina.
I primi pazienti di Gassner furono invece due suore che furono costrette a lasciare la loro comunità a causa di attacchi convulsivi. Gassner disse alla prima di inginocchiarsi davanti a lui, le chiese il suo nome, quale fosse la malattia che la tormentava e se fosse disposta a fidarsi di lui qualunque cosa potesse accadere. Una volta che la suora accettò l’accordo, Gassner iniziò a parlare in latino e chi registrò l’evento e conosceva il latino annotò cosa disse: «Se c’è qualcosa di soprannaturale in questa malattia, ordino nel nome di Gesù che si manifesti immediatamente». La suora iniziò subito ad avere delle convulsioni. Questa era secondo Gassner, la prova che dentro di lei esisteva qualche spirito malvagio e le convulsioni erano causate dalla sua ribellione alle pratiche esorciste e, quindi, che la suora non fosse affetta da una malattia naturale. A questo punto doveva dimostrare il suo potere sul demone, ordinandogli in latino di produrre convulsioni in varie parti del corpo della paziente; ordinò al demone di manifestarsi in vari modi e la donna sembrò reagire di conseguenza con effettive manifestazioni esteriori di dolore, stupidità, scrupolosità, rabbia e così via, e persino la morte apparente. Tutti i suoi ordini furono eseguiti puntualmente. Logicamente, una volta dimostrata la sua padronanza sul demone e che fosse stato domato come un cavallo selvatico, doveva dimostrare di espellerlo e una volta cacciato dal corpo della suora, questa apparì del tutto calma e frastornata.

Procedette allo stesso modo con la seconda suora. Dopo che le sedute terminarono, l’abate Bourgeois che era già molto noto in quel periodo e ha fatto storia per le sue connessioni all’archeologia, chiese alle suore se la pratica fosse stata molto dolorosa: una suora rispose che aveva solo un vago ricordo di quello che era successo e che non aveva sofferto molto. Quella sessione di guarigioni non era ancora conclusa e Gassner fece inginocchiare una terza paziente, una nobile che era stata in precedenza afflitta dalla melanconia. Gassner chiamò il demone della malinconia esorcizzando la donna, spiegandole in seguito come comportarsi semmai le fosse ricapitato.
Uno degli esorcismi di Gassner fu registrato negli atti da un notaio: un uomo era affetto dal “ballo di San Vito”, un’encefalite conosciuta oggi come Còrea di Sydenham. Gassner iniziò a praticare il suo modus operandi, e dopo una serie di litanie in latino, il “posseduto” iniziò a girare per tre volte nella stanza per poi cadere a terra dopo un ordine del prete, iniziando a “muggire come un bue”. Tutti i presenti rimasero esterrefatti da tale prodigio.
Nel diario di Gassner, tra il 1767 e il 1769, furono annotati i suoi esorcismi con i relativi esiti. Pare che riuscì a curare 132 persone tra cui 13 epilettici, 29 storpi e persino a resuscitare una donna morta. Il prete non esorcizzò però tutti quelli che rivolsero a lui, ma solamente quelli la cui malattia credeva fosse causata dal diavolo. Le persone ritenute sofferenti di una “malattia naturale”, contro cui l’esorcismo si sarebbe quindi rivelato di scarso utilizzo, furono liquidate senza alcuna cura, come ad esempio quelle causate secondo lui da una “fede piccola o riluttante”. Tuttavia, nel 1774, dopo aver guarito una dama di molto conosciuta, la contessa Maria Bernardine von Wolfegg, la reputazione di Gassner raggiunse livelli così soddisfacenti da farlo decidere a intraprendere un “tour di guarigione” nel sud della Germania.
L’opinione dei medici e scienziati
Indubbiamente padre Gassner iniziava a diventare scomodo alla medicina convenzionale, tant’è che nel 1774, in un articolo di un giornale bavarese scrisse: “Se tutte le malattie descritte da questo sacerdote provengono dal diavolo e riescono a curare con gli esorcismi, allora possiamo dire addio ai nostri beneamati medici.”
Più persone guariva Gassner e più aumentava la sua fama e ovviamente il numero di richieste di aiuto. Nel 1775 pare che abbia curato 125 persone solo nell’ultima metà di giugno, mentre i suoi sostenitori, chiaramente invasati, contavano guarigioni a decine di migliaia. Da notare come la fede verso un uomo possa creare leggende.
Le guarigioni continuarono, Gassner esorcizzò i pazienti anche alla presenza di autorità ecclesiastiche cattoliche e protestanti, medici, nobili di ogni ordine, membri della borghesia, scettici e credenti. Ogni sua parola, ogni suo gesto e quelli dei suoi pazienti erano registrati da un notaio e le registrazioni ufficiali erano firmate dagli illustri testimoni oculari. Mentre la carriera di Gassner raggiungeva il suo apice, un altro guaritore austriaco si stava facendo una reputazione grazie a una nuova terapia radicata nella giovane scienza del magnetismo. Nel 1774, infatti, il medico Franz Anton Mesmer scoprì che poteva manipolare strane forze all’interno dei suoi pazienti spostando magneti attorno ai loro corpi. Questa pratica rese Mesmer una celebrità a Vienna e quando scoprì che poteva persino ottenere lo stesso effetto solo attraverso il contatto e la concentrazione mentale, il dottore si convinse che stava guarendo le persone attraverso una forza che chiamava “magnetismo animale”.
Mesmer si rese conto che la sua pratica non era diversa da quella di padre Gassner che, con molta probabilità stava quindi guarendo attraverso il magnetismo animale ma senza saperlo. I discorsi di Gassner sul possesso demoniaco, sugli esorcismi, su Gesù che combatte il Diavolo, avrebbero quindi potuto essere liquidati come una sciocca superstizione. Sebbene la teoria di Mesmer sul magnetismo animale sia stata alla fine respinta dalla comunità scientifica del XVIII secolo, questo attacco a Gassner provocò sia la crescente preoccupazione tra i medici per il successo del sacerdote, sia stimolò la comunità scientifica a trovare al più presto una spiegazione scientifica e razionale delle sue guarigioni. A volte, tuttavia, Gassner dimostrò abilità che i professionisti medici non furono in grado di spiegare. Nel 1775 nella città di Ellwangen (chiamata Jagst), ad esempio, il sacerdote fu apparentemente in grado di manifestare i sintomi del suo paziente, come se li avesse assorbiti, per poi farli sparire a comando, così che “nel polso nel braccio destro le pulsazioni divennero deboli e appena rilevabili, ma nel braccio sinistro divennero invece forti e veloci”.
È interessante notare che i testimoni di Gassner esercitavano un potere ancora più grande dell’esorcismo, poiché con il loro sostegno riuscivano a convincere un paziente sull’origine della sua malattia e del potere del sacerdote su di lui. Gassner oltretutto esagerava, insegnando ad alcuni propri pazienti ad “aiutarsi in futuro”, ordinando quindi al demone della malattia di tornare di nuovo così che il paziente/posseduto potesse esorcizzarsi da solo. Per insegnare questa pratica, Gassner avrebbe quindi portato il paziente allo stato del dolore più e più volte fino a quando non avesse imparato.

Secondo Zimmermann, le cure di Gassner funzionavano attraverso il potere della suggestione, perché esercitava molta influenza sui pazienti che lo ritenevano un’autorità carismatica conferendogli un “dominio sull’immaginazione e sui nervi”. Effettivamente perché mai Gassner doveva scegliere chi trattare e chi no? Quali erano le condizioni che i malati/posseduti dovevano avere per essere curati dai suoi esorcismi?
E’ indubbio che l’incapacità di Gassner di curare i malati con una “fede piccola o riluttante” era alquanto sospetta e questo suggerì a Zimmermann che il suo successo non poteva che essere il risultato di un effetto placebo. Evidentemente quei pazienti che secondo il prete andavano scartati perché non così gravi, erano invece così malati che le sue pratiche non li avrebbero mai guariti, mettendo così in discussione le abilità di guaritore. In tutto questo discorso non si è citato il denaro. Come sempre accade, questi personaggi apparentemente pare lo facciano gratuitamente perché chi possiede un dono, “non chiede denaro” in cambio per aiutare la gente bisognosa; in realtà percepiva denaro e non poco, perché una persona guarita si sente in forte debito verso il proprio guaritore.
La fama di Gassner
A causa della sua improvvisa fama, Gassner ricevette svariati inviti da vari posti fra cui a Bodensee, sul lago di Costanza (così è chiamata da noi), dove si esibì a curare con gli esorcismi, ma senza ottenere il favore da parte dell’allora vescovo di Bodensee, il cardinale Roth. In cambio però trovò un potente protettore, il principe e vescovo di Ratisbona, il conte Fugger, discendente della più importante famiglia tedesca d’imprenditori tra il Tardo Medioevo e l’inizio dell’Età Moderna e che si estinse ufficialmente senza mai andare in bancarotta nel 1657. Molti membri della famiglia rivestirono in seguito cariche pubbliche o ecclesiastiche e questo conte era uno dei tre portatori della discendenza. Il conte Fugger nominò Gassner di una carica onoraria nella sua stessa corte e quindi il prete si stabilì nella vecchia chiesa di Ellwangen (detta Jagst), situata nel land del Baden-Württemberg e vi soggiornò tra il novembre del 1774 e il giugno 1775. Durante questo periodo raggiunse il culmine delle sue attività; i pazienti si affollavano a Ellwangen, e una tempesta di polemiche infuriava intorno a lui. Dozzine di opuscoli furono pubblicati, a favore o contro di lui, non solo in Germania, ma anche in Austria, Svizzera e persino in Francia.
Gassner aveva il sostegno di alcuni protettori ecclesiastici oltre a quello delle masse e di quelli che speravano di essere guariti da lui. I suoi nemici aggiunsero che era particolarmente popolare tra i locandieri e i carrettieri perché in fondo beneficiavano della sua popolarità. Uno dei suoi ammiratori era Johann Kaspar Lavater (1741 – 1801), un famoso pastore di Zurigo, protestante di confessione zwingliana, noto per i suoi studi sulla fisiognomica. Tra gli avversari di Gassner invece, c’erano il teologo cattolico Josef Sterzinger, il teologo protestante Semler citato all’inizio dell’articolo, e la maggior parte dei rappresentanti dell’Illuminismo. Vennero, infatti, diffuse voci secondo le quali si sarebbero sicuramente verificati casi di possesso dovunque la visita di Gassner fosse annunciata, come in un isterismo di massa. Come se non bastasse, si aggiunsero anche altri imitatori invasati, fra cui persino contadini e bambini, che cominciarono a esorcizzare con il suo metodo, i primi credendoci e i secondi emulandolo per gioco.
A Vienna iniziarono a verificarsi manifestazioni sia di protesta sia a favore, spesso animate da interventi delle guardie.
Vi starete chiedendo come mai ci fosse un tale subbuglio? Semplicemente perché la situazione politica nell’Europa del 1775 stava iniziando a uscire dal vecchio stampo feudale in direzione del nuovo sviluppo degli stati nazionali, quindi c’erano netti contrasti fra nazioni unificate come Francia, Inghilterra e la Germania che si trovava sotto la sovranità nominale dell’Imperatore. La maggior parte dell’Europa era sotto il dominio della monarchia austriaca, che regnava non solo sull’Austria propriamente detta, ma anche su una dozzina di nazioni sottoposte. Vienna, centro artistico e scientifico di prim’ordine, fu sede della sua brillante corte. Un sistema così forte e rigido di ceti sociali ereditarie che prevalevano classi sociali ovunque: nobiltà, borghesia, contadini e lavoratori, e relative sottoclassi. La Chiesa aveva una salda presa sulle classi medio-basse, ma l’Europa era venuta sotto l’incantesimo di una nuova filosofia, l’Illuminismo, che proclamava il primato della Ragione sull’ignoranza, sulla superstizione e sulla tradizione cieca. Sotto la guida della Ragione, ci si aspettava che l’umanità procedesse lungo un percorso di progresso ininterrotto, verso un futuro di felicità universale: dopotutto nell’Europa occidentale l’Illuminismo aveva sviluppato tendenze radicali che si sarebbero materializzate in seguito nelle rivoluzioni sia americana sia francese. Il sistema illuministico vedeva fra alcuni personaggi, nomi come Federico II di Prussia e Caterina II di Russia, o ancora Maria Teresa d’Austria. Anche nella Chiesa “illuminata” le tendenze stavano guadagnando terreno: l’ordine dei gesuiti fu preso come capro espiatorio e abolito nel 1773. La famigerata caccia alle streghe e i processi non erano ancora del tutto scomparsi. Una delle ultime esecuzioni a sfavore di una donna condannata per stregoneria in Europa, era quella di Anna Göldi (o Göldin, trascritto anche Goeldi) che fu condannata a morte il 13 giugno 1782 nel Canton Glarona in Svizzera. Tuttavia, l’Illuminismo non fu sufficiente, però, a far scemare tutte quelle pratiche e credenze legate ai demoni, alle possessioni e quindi di conseguenza agli esorcismi.
Vista l’aria che tirava in quel periodo, diventa comprensibile il motivo di tanta opposizione suscitata contro Gassner, anche perché i suoi più fedeli protettori furono stati costretti a posizioni di estrema cautela. Il principe vescovo di Ratisbona, ad esempio, ordinò un’inchiesta che ebbe luogo nel giugno 1775, dopo di che fu consigliato a Gassner di ridurre le sue attività di esorcismi, scegliendo così di esorcizzare solo i pazienti che gli erano stati mandati dai rispettivi ministri della Chiesa. Dalle rive del Danubio si stava muovendo un’inchiesta, voluta inizialmente dall’Università di Ingolstadt che iniziò a delegare una commissione di rappresentanti scelti dalle quattro facoltà universitarie, e poi appoggiata dalla Corte Imperiale di Vienna e dal principato di Monaco di Baviera per volontà del principe eletto Max Joseph.
L’inchiesta fu aperta ufficialmente il 27 maggio 1775 a Ratisbona, suscitando l’interesse di molti nemici di Gassner, alla quale partecipò anche, dietro invito, il dottor Franz Anton Mesmer (1734 – 1815) che, come già anticipato, sosteneva di aver scoperto il “Magnetismo Animale”, ed era appena reduce da cure meravigliose svolte durante un viaggio da lungo il Reno fino al lago di Costanza.
Il 23 novembre 1775, arrivato a Monaco di Baviera, Mesmer iniziò a dare dimostrazione di quanto aveva annunciato, facendo apparire e scomparire vari sintomi nei pazienti e provocando quindi anche le convulsioni che Gassner ordinava ai demoni durante i suoi esorcismi. Tutto ciò con un semplice tocco delle dita. Un certo padre Kennedy, segretario dell’Accademia, soffriva di convulsioni e Mesmer ne approfittò per dimostrare che era in grado di portarle avanti e di dissiparle quando voleva.

Il giorno successivo, alla presenza dei membri della corte e di quelli dell’Accademia, Mesmer provocò attacchi epilettici in un paziente che ne soffriva, ma che era stato già guarito in precedenza attraverso il magnetismo animale. Il suo modus operandi quindi non era differente da quello di padre Gassner, salvo per l’implicazione dei demoni. Mesmer dichiarò quindi, che Gassner era indubbiamente un uomo onesto, ma che stesse curando i suoi pazienti attraverso il magnetismo animale senza però esserne consapevole.
Non è difficile immaginare come deve essersi sentito Gassner dopo aver ascoltato il rapporto di Mesmer… lo immagino come Mosè quando i maghi egizi riprodussero i suoi prodigi o miracoli alla presenza del Faraone. A differenza di Mosè, però, a Gassner non era stato permesso di assistere all’esecuzione di Mesmer o di rispondere alla sua relazione. Nel frattempo, la Corte Imperiale, che era sicuramente non favorevole nei confronti di Gassner, aveva chiesto al principe e vescovo di Ratisbona di congedarlo, e fu mandato nella piccola comunità di Pöndorf, in Austria.
Nel frattempo a Roma, Papa Pio VI, alla nascita Giovanni Angelo Braschi (1717 – 1799), aveva ordinato un’indagine sulle attività di Gassner. Evidentemente fino a quel momento la Chiesa godeva dei prodigi del sacerdote come testimonianza di forze maligne e del potere di un prete cattolico, se pur lo facesse nell’ombra senza mai pronunciarsi pubblicamente. Nel decreto che seguì, si affermò che mentre l’esorcismo era una pratica comune e salutare della Chiesa, da quel momento Gassner doveva eseguire gli esorcismi con molta discrezione e soprattutto con stretta osservanza delle prescrizioni del rituale romano. Della serie… “se devi muoverti negli esorcismi, avvisaci prima perché dobbiamo renderli ufficiali”.
Gassner ci morì a Pöndorf, il 4 aprile 1779, quindi solo quattro anni più tardi che fu svelata la sua pratica esorcistica. Nella sua lapide c’era una lunga iscrizione in latino che lo descriveva come “il più celebre esorcista del suo tempo”. Forse Gassner arrivò troppo tardi a praticare rituali che erano più consoni a periodi precedenti il movimento illuminista che stava insorgendo. Le polemiche che si erano scatenate attorno a lui stavano affrontando ben altra questione più importante: la lotta tra la Ragione e le forze della tradizione. La fine di Gassner ha spianato la strada a un metodo di guarigione completamente slegato dalla religione che andava a sposarsi perfettamente con i requisiti di un’era “illuminata”.
Si conclude qui il primo viaggio storico di Archaeus verso lo spiritismo di Allan Kardec. A questo punto una domanda sorge spontanea: cosa è cambiato da quel periodo ad oggi?
Curare i malati non è mai abbastanza, bisogna curarli con metodi accettati dalla comunità… Sì, ma quale comunità? Quella medica o quella teologica?
Prima di addentrarmi nello spiritismo di Kardec, ho ritenuto doveroso raccontarne le origini. Questo viaggio continuerà molto presto riprendendo esattamente da questo momento storico e sviluppando meglio il concetto di magnetismo animale di Mesmer; un viaggio che attraverserà le varie scuole di pensiero divenute fondamenta per lo spiritismo moderno.
In copertina un particolare di Johann Joseph Gassner,
modificato e ricolorato per l’occasione