Clara Germana Cele © Archeus
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L’esorcismo di Clara Germana Cele

96 minuti di lettura

Premetto che la storia dell’esorcismo di Clara Germana Cele (circa 1890-1913) che sto per raccontarvi è tanto condivisa sul web quanto poco credibile per le numerose attribuzioni postume avvenute sin dalle sue prime apparizioni scritte nel 1932 e nel 1947 e poi riapparse alla fine degli anni Settanta sulla scia del successo del romanzo L’Esorcista (The Exorcist) del 1971 scritto da William Peter Blatty (1928-2017) e dell’omonima trasposizione cinematografica del 1973 diretta da William Friedkin (1935-2023).
La storia ha ripreso a circolare sul web arricchendosi sempre più di particolari e sensazionalismo, come se non fosse già sufficiente la spettacolarizzazione del primo resoconto. Ma andiamo un passo alla volta.

Il racconto sul web

Wikipedia

La storia della possessione e dell’esorcismo di Clara Germana Cele è molto gettonata da coloro che amano questo genere di racconti, in particolar modo a chi ama la spettacolarizzazione in chiave horror di leggende eventi accaduti. La maggior parte dei racconti che si possono trovare su internet in forma scritta nei blog o attraverso video e podcast, è un copia-incolla dell’unica traccia presente sul web, nello specifico su Wikipedia. Ma cos’è Wikipedia? Wikipedia è un’enciclopedia online gratuita e collaborativa gestita da Wikimedia Foundation, che fornisce informazioni su una vasta gamma di argomenti. Gli articoli su Wikipedia sono scritti da volontari provenienti da tutto il mondo e sono soggetti a revisione continua da parte della comunità. Purtroppo non sempre questa revisione viene fatta. Se non c’è nessuno che si prende il compito di fare una bella ricerca e incrementare nuovi dati, quello che resta è un racconto approssimativo, privo di riferimenti e di fonti verificabili. Ma vediamo quali sono le informazioni su Clara Germana Cele che abbiamo su Wikipedia.

L’articolo si sviluppa in meno di venti righe, sia nella versione inglese, sia nella versione portoghese. Il racconto è dubbio, chi lo ha scritto non era sicuro di quello che stava raccontando, tant’è che le frasi iniziano con «Si dice che…» e «Si narra che…». Inoltre contiene molte informazioni errate.

Le versioni dell’esorcismo di Clara Germana Cele

Vi voglio ricordare che esistono quattro versioni versioni scritte su questo caso:

  • la prima è il resoconto di padre Erasmus Hörner1 del 1920, tredici anni dopo gli avvenimenti di Clara Germana Cele avvenuti dal 1906 al 1907, un insieme di avvenimenti a cui ha assistito e varie testimonianze precedenti al suo arrivo nel luogo della vicenda;
  • la seconda è lo stesso resoconto redatto nuovamente da padre Hörner nel 1932, con aggiunte di fatti solo accennati nella prima stesura;
  • la terza è la versione ufficiale redatta dal vescovo Henri Delalle (1869-1949);
  • la quarta versione è apparsa sulla rivista cattolica The Catholic Digest2 Vol.12 N.1, scritta nel novembre 1947 (a pagina 54) e che riprendono la versione ufficiale del vescovo.

Quindi, riassumendo, dopo gli avvenimenti del 1906-1907, la storia venne archiviata perché ritenuta dal vescovo enfatizzata da racconti di cui padre Hörner non ne era testimone diretto. Poi il racconto riappare venticinque anni dopo in un resoconto dello stesso. Per altri quindici anni la storia viene dimenticata fino a quando la rivista The Catholic Digest non la “riesuma” in un articolo di sensibilizzazione. E poi? Com’è finita sul web?

La storia ripresa negli anni Settanta

padre Adolf Rodewyk
padre Adolf Rodewyk

Per questo dobbiamo “ringraziare” padre Adolf Rodewyk (1894-1989), un gesuita che ha scritto di possessione demoniaca, che verso la fine degli anni Settanta, pensò di raccontare la storia di Clara Germana Cele eludendo la versione vescovile e affidandosi direttamente al racconto di padre Hörner. Se siete appassionati di queste storie, padre Adolf Rodewyk non vi suonerà nuovo come nome. Si tratta di uno dei due sacerdoti che hanno eseguito gli esorcismi su Anneliese Michel (il caso Klingenberg), conosciuta cinematograficamente con il film L’Esorcismo di Emily Rose (The Exorcism of Emily Rose) del 2005 diretto da Scott Derrickson. Padre Rodewyk e padre Ernst Alt furono accusati di omicidio colposo per via della morte di Anneliese.

Perché padre Rodewyk avesse bisogno della versione spettacolare della possessione e dell’esorcismo di Clara Germana Cele è semplice: i gesuiti americani e tedeschi guidarono l’attacco contro l’esorcismo negli anni Sessanta, perché si diceva che la possessione fosse un problema degli psichiatri, ma fu proprio un gesuita a difendere la pratica dell’esorcismo, esattamente padre Rodewyk, che iniziò a praticare come esorcista a Treviri, in Germania, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nel suo libro del 1963 Dämonische Bessessenheit in der Sicht des Rituale Romanum (La possessione demoniaca alla luce del Rituale Romanum), raccomandava che l’esorcista dovesse utilizzare “esorcismi probativi” silenziosi, preghiere sussurrate in presenza del presunto indemoniato che probabilmente avrebbero prodotto fenomeni preternaturali o una risposta dal demone, un approccio successivamente approvato anche da padre Gabriele Amorth (1925-2016).

Henry Ansgar Kelly
Henry Ansgar Kelly

Lo storico Henry Ansgar Kelly criticava l’approccio di Rodewyk, notando che, alla luce dell’accettazione da parte di Rodewyk di fenomeni parapsicologici, come la telepatia, la consapevolezza di “esorcismi probativi” segreti non provava la possessione. Kelly era critico anche nei confronti dell’accettazione da parte di Rodewyk di «molti dei racconti agiografici più improbabili di possessione», un riferimento al suo libro Dämonische Besessenheit heute (1966), tradotto nel 1975 come Possessed by Satan e che potete trovare in italiano con il titolo La Possessione Demoniaca Oggi. Oltre a essere il libro più influente sull’esorcismo fino alla pubblicazione di Un Esorcista Racconta di Amorth (1990), il libro Possessed by Satan attingeva alle estese raccolte di documentazione di Rodewyk relative agli esorcismi del XX secolo.

Il libro di Rodewyk provocò notevole controversia tra i gesuiti tedeschi. Josef Sudbrack (1925-2010), gesuita e docente di Teologia spirituale a Innsbruck e docente all’Università di Harvard, sostenne che «una cristallizzazione diretta della causalità diretta di Satana è quasi impossibile da riconoscere». Piuttosto incongruamente, Rodewyk condivise la scrittura dell’articolo su Possessione nel Lexikon für Theologie und Kirche (1957-68) con il teologo Karl Rahner (1904-1984), rinomato per il suo approccio revisionista alla teologia. Tuttavia, Rahner, a differenza di Sudbrack, era disposto ad ammettere che la possessione genuina esistesse e potesse, in teoria, essere distinta dalla malattia naturale attraverso manifestazioni preternaturali. Kelly andò oltre nella sua critica agli esorcisti, oltre quanto sia Sudbrack che di Rahner avevano scritto, mirando principalmente a Rodewyk3.

Il teologo Karl Rahner
Il teologo Karl Rahner

«Gli attuali sostenitori della realtà della possessione, per lo più teologi cattolici romani, hanno aggiunto al carattere semplice degli spiriti immondi del Vangelo… concetti evoluti da mitologie e filosofie obsolete e, per la maggior parte, abbandonate, che li hanno trasformati in angeli caduti e spiriti puri. Di conseguenza, l’ipotesi risultante sulla possessione ha ben poco collegamento sia con le Scritture che con il mondo osservabile, e la sua pretesa di essere presa sul serio deve essere accolta con scetticismo.»

Towards the death of Satan: The growth and decline of Christian demonology (1968) di Henry A. Kelly

La versione della storia sul web

Prima di riportarvi la sensazionale storia di Clara Germana Cele, è opportuno spogliare il racconto di quegli orpelli (falsi) che sono riportati sul web, in particolar modo da chi ha contribuito all’articolo del caso su Wikipedia.

Clara Germana Cele era orfana

Su Wikipedia è riportato che Clara Germana Cele fosse orfana. FALSO! Innanzitutto il nome corretto sarebbe Klara Germana Cele (anche se si tratta di un nome attribuitole dall’anglicizzazione). I suoi genitori erano pagani al momento della sua nascita, e anche dopo la loro conversione al cristianesimo, la loro reputazione non era delle migliori. Clara Germana Cele, così come altri giovani del villaggio, avevano subito abusi sessuali da altri adulti del villaggio, familiari o da “streghe” e “stregoni”.

Clara Germana Cele era una suora posseduta durante una preghiera

Suora zulu. Immagine generata da AI © Archaeus
Suora zulu. Immagine generata da AI © Archaeus

L’articolo su Wikipedia non riporta affatto che Clara Germana Cele fosse una suora, né che stesse studiando per diventarla. Tanto meno è stata posseduta durante una preghiera. Quindi queste affermazioni sono un FALSO! Questa è una leggenda che circola in rete, nata da qualche buontempone che, non avendo voglia di documentarsi, ha deciso di aggiungere nuovi particolari, come se la storia non ne fosse già ricca di suo. Clara Germana Cele era una studentessa presso la stazione missionaria in un paesino del Sudafrica.

Una suora scrisse il resoconto del calvario della ragazza posseduta

Nell’articolo su Wikipedia si legge: «In un racconto scritto da una suora…» FALSO!

Non esiste alcun racconto scritto da una suora, ma il resoconto di padre Erasmus Hörner, confessore di Clara Germana Cele redatto nel 1932, dopo ben 25 anni dagli avvenimenti. La possessione parrebbe fosse la conseguenza ad un patto con il Diavolo che la ragazza avrebbe fatto e che rivelò al sacerdote tramite un bigliettino. Wikipedia riporta correttamente questa versione.

La posseduta parlava tutte le lingue a lei sconosciute

Sempre nell’articolo su Wikipedia si legge: «si diceva che Clara fosse in grado di parlare lingue di cui non aveva alcuna conoscenza precedente. (…) capiva il polacco, il tedesco, il francese, il norvegese e tutte le altre lingue.» FALSO!

Che Germana (così veniva chiamata) avesse parlato lingue a lei sconosciute, viene menzionato da padre Hörner ed è possibile che si faccia riferimento in modo errato ai rapporti dettagliati che preti e suore della stazione missionaria avrebbero scritto al Vescovo di Durban, sempre in Sudafrica. Il condizionale è d’obbligo su un resoconto redatto venticinque anni dopo e privo di riferimenti.

Inoltre, nel resoconto del sacerdote si accenna solo alla comprensione del polacco, ma non si fa riferimento a lingue parlate al di fuori di quelle studiate come il latino e l’inglese o allo zulu, quale lingua madre della ragazza.

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