Stanza degli Spiriti
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Stanza degli Spiriti e la Macchina Spirituale in grado di dare energia ai morti

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Conclusioni personali

Insomma, c’è da dire che la famiglia Koons operò in un’epoca antecedente alla parapsicologia e ancora prima della Society for Psychical Research (SPR) costituita a Londra nel 1882, quindi non vi erano ancora studi scientifici sui medium. Ma se Jonathan Koons non lo faceva per soldi, per quale motivo avrebbe messo in piedi il teatrino coinvolgendo anche la sua famiglia?

Beh, come già scritto in qualche paragrafo precedente, Jonathan era attratto dai riflettori, amava suonare e questo “taetrino” era il suo palcoscenico. Così ha reclutato sua moglie e i suoi figli in una forma complessa di performance artistica. Dopotutto, la maggior parte delle persone che partecipava alle loro sedute spiritiche erano benestanti, signori importanti, uomini d’affari, giornalisti, artisti, medici, etc. Jonathan era alla ricerca di una filosofia di vita che fosse essenzialmente piena di speranza. Il Cristianesimo lo aveva deluso, ma continuava a cercarlo attraverso le cose in cui credeva, come lo Spiritualismo, ad esempio.

Grazie a questo riuscì a scacciare la paura della dannazione e della disperazione, nutrendo la sua anima mentre offriva una visione di un universo benevolo
ai suoi simili, uomini e donne. Era disposto a fare praticamente qualsiasi cosa pur di condividere quella visione, persino l’inganno.

Harry Houdini
Harry Houdini

Dopotutto anche il mago Harry Houdini (1874-1926) una volta pubblicò una lettera anonima di un ex medium che scrisse di aver creduto nello spiritismo per molto tempo, persino praticandolo, e dato che gli spiriti non lo aiutavano e non si manifestavano, lo fece lui al posto loro. Si chiama autoillusione! E non avete idea di quante persone credenti nello spiritismo e nei fantasmi, si autoilludono fino a crederci. Non so dirvi se questo sia accaduto anche a Jonathan Koons, ma è probabile.

La seduta spiritica può avere un insieme di motivazioni contrastanti da parte del medium e anche di chi riceve dei messaggi dai presumibili spiriti. Chi assiste ad una seduta spiritica fasulla, viene ingannato o sta ricevendo qualcosa di valore?

Nel 1865 ci fu un aso giudiziario che sembrava portare ad una risposta inequivocabile. Un medium di nome Charles J. Colchester, che si era guadagnato un seguito di appassionati perché diceva di evocare musica suonata dagli spiriti, per essere in grado di far comparire scritte “col sangue” sul suo braccio e per l’abilità di saper leggere cosa ci fosse scritto in buste sigillate di cui diceva di non esserne a conoscenza. In realtà era un prestigiatore che per questioni economiche non riuscì a comprarsi la licenza di prestigiatore.

Mary Todd Lincoln
Mary Todd Lincoln

Ma nonostante gli avvocati difensori lo giustificavano come uno che stava solamente praticando il proprio credo, fu accusato di aver ricattato la vedova del presidente Abraham Lincoln (1809-1865), Mary Todd (1818-1882). Alla fine Colchester fu giudicato colpevole e condannato a pagare una multa e le spese processuali. Quindi, anche se qualcuno riceve dei benefici da una truffa spiritista, alla fine resta una truffa e va punita.

Nel 1871, alcuni spiritualisti cristiani si trasferirono nella contea di Athens guidati da uno dei seguaci di Koons, Eli Curtis (1845-1861), un editore e redattore di New York che passò dall’avventismo millerita allo spiritismo. A partire dal 1851, Eli Curtis pubblicò diversi documenti e trattati spiritici contenenti presunte comunicazioni spiritiche e nel 1870 acquistò una proprietà sul Monte Nebo, in Ohio, allo scopo di formare una colonia spiritica. Voleva anche avviare una comunità utopica vicino alla vecchia fattoria dei Koons. Sperava di attrarre i medium, ma la maggior parte degli spiritisti lo abbandonarono nel 1875.

Come già accennato in qualche paragrafo precedente, quello che più mi ha colpito non è la costruzione della Stanza degli Spiriti, bensì la macchina spirituale, perché parrebbe che senza quella non si sarebbe potuto manifestare alcun spirito. Benché tutto sia stato bollato come bufala, perché mai tutto questo impegno nella costruzione di macchinari e casette in legno? Dopotutto bastava poco per stupire i presenti, come qualche mano che appariva nel buio e suonava gli strumenti musicali (fratelli Davenport docet). Eppure sembrava che dovessero esserci delle precise condizioni affinché una particolare energia che si propagava nella Stanza degli Spiriti, desse forza alle entità per poter apparire e comunicare.

E se anche in questo caso, come tantissimi altri nella storia del paranormale, ci fosse un fondo di verità? Voglio dire, le aspettative dei presenti erano così alte che i Koons, così come i Tippie, non potevano deluderle e quindi dove non arrivavano gli spiriti ci pensavano loro a farli apparire, emulandoli.
Che la Stanza degli Spiriti facesse da cassa di risonanza all’energia “invisibile” sprigionata dalla macchina spirituale? E se invece sia la Stanza degli Spiriti che il macchinario non erano stati costruiti esattamente come avrebbero dovuti essere? Se così fosse, non sarebbe mai apparso alcuno spirito e, forse proprio per questo motivo, le due famiglie li hanno simulati per la forte delusione: non potevano accettare il fallimento.

Vorrei concludere questa storia con una frase scritta proprio da Jonathan Koons nel 1856, in quella che possiamo definire un’autobiografia e che, credo, possa far riflettere.

«Se queste cose (intende ciò che accadeva alle sedute spiritiche) sono o meno significative per qualsiasi parte della storia della mia vita, è materia che deve essere giudicata e decisa da coloro che la esaminano. Io conosco solo i fatti.»

Jonathan Koons
Spettro all'uscio della porta

Magari Jonathan Koons non avrà fatto chissà quali soldi, ma secondo le varie testimonianze riportate in vari libri e documenti, ha sicuramente attirato l’attenzione. A volte è più appagante questo momento di gloria che il guadagno ecomomico. Non è un caso che i resoconti su queste sedute iniziarono presto ad apparire su riviste e giornali spiritualisti. Non si trattava delle solite sedute spiritiche eseguite in un rigoroso silenzio, ma di esibizioni spesso rumorose con uno stordente frastuono di strumenti musicali neanche accordati. 

Indipendentemente dal fatto che scegliamo di crederci o meno, tutti i rapporti concordano sul fatto che nell’oscurità totale della stanza affollata, sarebbe stato impossibile per gli stessi Koons fornire l’intrattenimento assordante e chiassoso da soli. Ma erano davvero soli? Forse ai tanti articolisti dei vari giornali spiritualisti sfuggiva un piccolo particolare. La famiglia era composta di undici persone, praticamente una squadra di calcio.

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