Introduzione
La bambola Mandy è un oggetto antico che ha suscitato grande interesse e curiosità tra gli appassionati di fenomeni paranormali. La sua storia, avvolta nel mistero, ha dato vita a numerose leggende e racconti spaventosi. La bambola Mandy era già novantènne quando è stata donata al Quesnel & District Museum and Archives in British Columbia, Canada, nel 1991. La bambola risale al 1910 ed è diventata famosa per le sue presunte attività paranormali.
Secondo le storie, Mandy avrebbe la capacità di muoversi da sola. Gli oggetti vicini a lei sembrano sparire e riapparire in luoghi inaspettati. Inoltre, si dice che la bambola emetta strani rumori, come il pianto di un bambino, quando nessuno è nelle vicinanze. Ma la cosa più inquietante di Mandy è forse il suo aspetto. La bambola ha un’espressione particolarmente intensa e sembra fissare le persone con uno sguardo penetrante. Questo, unito alle storie di attività paranormali, ha contribuito a creare un’aura di mistero e paura attorno alla bambola Mandy.
Nonostante le molte storie e leggende, la verità sulla bambola Mandy rimane un mistero. Alcuni credono che sia posseduta da uno spirito, mentre altri pensano che le storie siano solo frutto della fantasia. Ma una cosa è certa: Mandy continua a affascinare e a terrorizzare le persone con la sua presenza inquietante.
In questo articolo, esploreremo la storia di Mandy, le leggende che la circondano e le testimonianze di coloro che affermano di aver sperimentato la sua attività paranormale. Entreremo nel mondo del paranormale e cercheremo di capire cosa rende la bambola Mandy una delle bambole più spaventose del mondo.
La bambola indossa un abito bianco dell’inizio del XX secolo e assomiglia in ogni parte alla classica bambola antica. Fra le gambe della bambola c’è un piccolo peluche raffigurante un agnello che, secondo lo staff del museo, è stato aggiunto per non far sentire sola la bambola. Ma cosa sappiamo di Mandy? Quello che è stato raccontato ha diverse fonti e versioni che si contraddicono. Eccole!
Prima versione della storia di Mandy
Nella prima versione della storia della bambola Mandy, troviamo Lisa Sorensen, una donna che ricevette la bambola in dono da sua nonna. Inizialmente, la bambola era chiamata Mereanda e, solo successivamente, divenne Mandy.
Il suo viso screpolato è distorto in un mezzo sorriso dall’aspetto sinistro. I suoi occhi sembrano seguire i tuoi movimenti e i dispositivi elettronici sembrano avere l’abitudine di andare in tilt in presenza della bambola. Questi sono gli elementi che avrebbero portato Lisa Sorensen (ma un’ennesima versione vede la sua proprietaria chiamarsi Mereanda) a disfarsi della bambola, donandola al museo.
La bambola Mandy è stata posta in una borsa trattata per reagire a qualsiasi possibile infestazione di insetti (come da prassi per alcuni oggetti antichi). Dopo una notte nel laboratorio del museo, il personale trovò al mattino il laboratorio in subbuglio, sembrava come se «come se un bambino lo avesse saccheggiato». Stando alle testimonianze dello staff del museo, «sembrava che Mandy avesse cercato di “uscire con gli artigli” dalla sua zona di confinamento». Forse uno scherzo? Forse era davvero entrato un intruso? Secondo alcnuni membri dello staff, lo strano fenomeno si sarebbe ripetuto più volte nel corso delle varie tecniche di conservazione.
Quando Mandy fu finalmente pronta per l’esposizione, tutti coloro che guardarono la bambola affermarono di provare una sensazione di “inquietudine”. I “sentimenti” sono diventati così travolgenti che l’area dove è ubicata Mandy, fu chiusa per un certo periodo, giusto il tempo per un’ispezione di investigatori del paranormale che avrebbero dichiarato la natura spiritica della bambola, posseduta dallo spirito di una bambina morta in modo orribile e che cercherebbe l’attenzione degli altri, ma per il suo aspetto inquietante riceve l’esatto opposto, facendola così arrabbiare e fare dei “capricci”. Secondo lo staff, Mandy non viene esposta permanetemente, ma solo in alcuni periodi, perché quando i fenomeni si intensificano, viene posta in un caveau del museo.
Seconda versione della storia
La bambola Mandy sarebbe posseduta da uno spirito molto arrabbiato. La storia risalirebbe al 1910, quando un contadino, passando vicino a un fienile abbandonato, sentì un singhiozzo seguito da lamenti e pianti di un bambino. Preoccupato, decise di indagare e trovò una scala che portava a un seminterrato. Lì, fece una scoperta raccapricciante: una bambina morta da tempo, che teneva stretta tra le braccia la sua bambola. Dopo l’indagine della polizia, il contadino prese la bambola, la pulì e la chiamò Mandy.
Non è mai stato chiarito chi fosse la bambina morta o se fosse sospettata di un crimine. Forse era in fuga, o forse stava giocando da sola ed è caduta nel seminterrato. Forse era ferita e non poteva fuggire. Il motivo per cui nessuno la cercò rimane un mistero. Poteva essere altrimenti?
Negli anni Venti, Mandy ha vissuto tempi duri. La sua testa di ceramica si era rotta e fu mal riparata, e uno dei suoi occhi di vetro non venne stato sistemato correttamente, dandole un aspetto stravagante, per molti anche inquietante. Nel 1991, un uomo di cui il museo non vuole fare il nome, donò la bambola come oggetto d’antiquariato, affermando che non poteva più tenerla a casa e che meritava un luogo più adatto. Il curatore del museo notò che, nonostante fosse malconcia, la bambola e i suoi vestiti erano in ottime condizioni, così, prese in custodia Mandy, ma da quel momento, iniziarono gli strani eventi di cui è leggendaria.
Terza versione
La bambola Mandy fu donata al museo nel 1991 da un donatore sconosiuto, senza nome, praticamente un anonimo. L’uomo non poteva più sopportare di avere Mandy nella propria casa. Raccontò di essere tormentato dal suono di un bambino che piangeva di notte. Seguendo il rumore nel seminterrato, non trovò altro che la brezza che soffiava attraverso una finestra aperta. Dopo aver trovato Mandy in un deposito nel seminterrato, ha donato la raccapricciante bambola di porcellana vintage al museo e, misteriosamente, il pianto fantasma cessò una volta che la bambola se ne fu andata dalla casa.
Dopo che Mandy fu esposta al museo, iniziarono a verificarsi eventi insoliti tra il personale e i volontari. I pasti iniziavano a sparire dal frigo, per poi essere ritrovati nascosti nei cassetti. Oggetti come penne, foto, libri e pezzi da esposizione iniziavano a sparire misteriosamente, molti dei quali non sono mai stati ritrovati. Qualche addetto del museo ha raccontato che Mandy sedeva di fronte all’ingresso del pubblico, e i visitatori si sentivano disturbati dallo sguardo della bambola che sembrava fissarli e seguirli, così fu spostata in un’altra parte del museo e messa con cura in una teca da sola perché correva voce che non avrebbe dovuto essere collocata con le altre bambole in quanto le avrebbe “danneggiate”.
Quanto c’è di vero sulla bambola Mandy?
Mandy sembra contenta di spaventare i visitatori e di fare brutti scherzi allo staff del museo, testimone do aver udito il rumore di passi in assenza di personale e pubblico e la scomparsa di oggetti poi ritrovati in altri luoghi.
Mandy attira ogni anno tantissimi visitatori curiosi e, alcuni di questi, hanno raccontato strani avvenimenti, come batterie che si scaricano completamente in presenza della bambola, l’accensione o spegnimento di strumenti elettronici, come smartphone, fotocamere digitali o aver visto la bambola sbattere le palpebre. Il personale racconta che Mandy sia stata trovata in tre teche diverse, come se si fosse teletrasportata.
Ma sono vere queste storie? Lascio a voi la sentenza dopo avervi scritto quanto segue. Come accennato, Mandy attira ogni anno tantissimi visitatori al museo e l’ingresso non è gratuito come per altri musei. Inoltre, ciò che sappiamo della bambola Mandy proviene dallo staff del museo, non ci sono altre fonti.
La responsabile del museo, Elizabeth Hunter, sostiene che la bambola non è mai stata posta in un caveau del museo, né è mai stato trovato il laboratorio in subbuglio durante la pulizia della bambola prima dell’esposizione. Tutte le voci sui fenomeni paranormali della bambola sono le classiche storie che si raccontano e che creano fascino e mistero, tanto da attirare molti turisti più per la bambola che per altri oggetti molto più importanti esposti nel museo. La suggestione di alcuni visitatori avrebbe alimentato la leggenda.
La bambola è stata donata da un’anziana signora nel 1991, il cui nome è sconosciuto per ragioni di privacy. La signora disse che sua nipote aveva da poco dato alla luce una bambina e dopo poco ha trovato la bambola mentre stava aiutando a pulire la casa della nonna. L’anziana signora avrebbe riferito che «sono successe cose brutte quando giocavo con lei (Mandy), quindi l’abbiamo messa in un baule». Ma quali cose siano accadute rimane un mistero.
E così, l’anziana signora ha ritenuto che la bambola Mandy potesse trovare una giusta collocazione al museo, dato che si tratta di un oggetto costruito e venduto un secolo prima nella stessa zona e il museo tratta anche questo tipo di memorabilia, oggetti del passato che sono appartenuti all’infanzia di molte persone.
La notorietà della bambola è nata quindi dal personale del museo che ha iniziato a segnalare strani eventi; per un certo periodo c’era una sorta di suggestione contagiosa che poi col tempo e col cambio di parte del personale andò scemando. Il resto si è diffuso grazie a giornali ed emettenti radiofoniche e televisive in Canada e negli Stati Uniti. Internet non ha fatto altro che ampliare la leggenda espandendola oltre oceano.
La leggenda che la bambola fosse posseduta da uno spirito fu la conseguenza di uno show televisivo The Montel Williams Show (noto anche come Montel) è un talk show scandalistico americano, condotto da Montel Williams. conduttore televisivo, attore e oratore motivazionale americano. Il talk show è andato in onda dal 1991 al 2008. Nell’aprile del 1999, la bambola divenne protagonista di una puntata in cui partecipò anche la nota sensitiva Sylvia Browne (all’anagrafe Sylvia Celeste Shoemaker, 1936-2013), divenuta nota in Italia per una particolare “coincidenza” riportata in un suo libro, la previsione di una pandemia molto simile al Covid-19.
Silvia Brown credeva che la bambola fosse appartenuta a due gemelli morti di poliomielite. Il dolore della madre per la perdita dei suoi figli fu radicato nella bambola e disse che questa energia viene percepita dai visitatori o dallo staff del museo, forse perché più sensibili. Da quel momento la storia dell’energia negativa divenne la possessione di un demone o di uno spirito malevolo, sicuramente molto più attrattiva rispetto all’energia negativa di un lutto.
Le affermazioni della sensitiva furono il trampolino di lancio del libro Supernatural Stories Around British Columbia di Yasmin John-Thorpe e altri autori, pubblicato proprio nello stesso anno, e non ci volle molto tempo prima che le persone iniziassero a visitare il museo per vedere il museo e la strana bambola descritti nel libro.
Curiosità su Mandy
Il gruppo di investigatori del paranormale Paranormal Road Trippers, ha indagato una prima volta sulla bambola Mandy già nel 2015. Mike, un membro del team ha riferito di essere entrayo in trance mentre stava fissando la bambola e poi si è sentito male dovendo correre fuori dallo stabile perché in preda ad un attacco di panico.
Nel 2022 sono tornati nuovcamente al Quesnel & District Museum e in un video girato durante l’indagine, sembra che qualcosa stia toccando i capelli di Sandra, un altro componente del team di investigatori. Ma al di là di questo fatto che potrebbe avere una spiegazione più plausibile, gli investigatori del paranormale non hanno riscontrato niente di anomalo.
Film ispirati alla bambola Mandy
Esiste solo un film ispirato alla bambola Mandy e si intitola Mandy the Haunted Doll (2018) diretto da Jamie Weston. La storia narra di tre ladri che si renderanno presto conto di non essere soli in una casa padronale quando scoprono la misteriosa bambola.
Oltre ad essere del tutto poco originale, Mandy the Haunted Doll ha alcune performance poco brillanti che faranno rabbrividire. I pessimi dialoghi vengono forniti in modo poco convincente e la maggior parte dei personaggi ha la stessa profondità di una pozzanghera di pioggia. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti positivi. Per essere un horror indipendente, il regista Jamie Weston ha un talento per gli angoli di ripresa e le luci, è un film di bell’aspetto. Visto le varie versioni della storia “originale”, forse sarebbe stata più interessante una trasposizione più fedele.
Conclusioni
La bambola (presumibilmente infestata) Mandy è un oggetto che suscita sia fascino che terrore, così come altre famose bambole: Annabelle e Robert. La sua storia, avvolta in un alone di mistero e superstizione, ha catturato l’immaginazione di molti, rendendola un argomento di grande interesse nel mondo del paranormale. Le sue presunte attività paranormali, che vanno dal movimento autonomo al causare incidenti inexplicabili, sfidano la nostra comprensione della realtà. Questo la rende una figura affascinante e inquietante allo stesso tempo.
Tuttavia, è importante ricordare che, nonostante le storie spaventose, Mandy rimane un oggetto inanimato. Le sue presunte attività paranormali non sono state confermate scientificamente e molte delle storie che la circondano potrebbero essere esagerate o frutto di suggestione. Nel complesso, la bambola infestata Mandy rappresenta la nostra fascinazione per l’ignoto e il paranormale. Che si creda o meno alle sue presunte attività paranormali, non c’è dubbio che Mandy continuerà a incantare e spaventare per molti anni a venire.