Asporti

Asporti: gli oggetti che scompaiono nel nulla

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Cosa sono gli Asporti?

Gli asporti sono l’opposto degli apporti: oggetti che si presume siano fatti sparire o che siano stati trasportati attraverso la materia. Durante l’apice della medianità fisica, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, gli apporti prodotti durante le sedute spiritiche, spesso diventavano asporti, scomparendo misteriosamente dalla stanza della seduta e a volte venivano ritrovati un’altra stanza. Ciò sarebbe avvenuto con l’aiuto degli spiriti dei morti presenti alla seduta spiritica.

Gli apporti e gli asporti hanno iniziato la loro manifestazione nelle sedute spiritiche durante il Movimento Spiritualista nato con le sorelle Fox. Non era raro che un medium, durante una seduta spiritica, chiedesse a un’entità di “produrre” o materializzare un oggetto dal nulla come segno della sua presenza. Alla fine del Movimento Spiritualista sono stati sempre meno i fenomeni riportati di apporti e asporti.

Gli asporti si possono suddividere in quattro tipologie:

  1. Oggetti di grande importanza personale: ad esempio gioielli, cimeli costosi e persino a opere d’arte e auto d’epoca, supponendo che anche questi oggetti di grandi dimensioni possano essere smembrati. Per far parte di questa categoria l’oggetto deve essere considerato virtualmente “insostituibile” dall’esperiente. Gli oggetti che scompaiono possono anche essere importanti dal punto di vista personale, ma hanno un significato emotivo minore.
  2. Oggetti di media importanza: ad esempio, le chiavi della macchina, un portafoglio pieno di carte di credito o un telefono cellulare. Sebbene gli sperimentatori si strappino letteralmente i capelli quando questi oggetti vengono persi e li cerchino freneticamente; le chiavi, le carte e i telefoni possono alla fine essere riacquistati o riordinati.
  3. Oggetti di bassa importanza: ad esempio spazzole per capelli, pettini, spazzolini da denti, tazze e tazzine, posate, piccoli libri, etc. Anche questi svaniscono definitivamente.
  4. Oggetti di scarsa importanza: ad esempio tappi delle penne o le penne stesse, i coperchi delle bottiglie e i rifiuti domestici in generale.

Gli asporti avverrebbero per lo più in ambito privato, come nella propria casa. La maggior parte dei racconti hanno dei buchi narrativi e temporali, motivo per cui si può solo pensare a distrazione, ma alcuni racconti e fatti accaduti mettono in difficoltà anche il più scrupoloso.

Per approfondire l’argomento sugli apporti, suggerisco l’articolo dedicato ai JOTT, acronimo di Just One of That Things (tradotto: Solo una di quelle cose), classificando i fenomeni come una discontinuità spaziale, termine coniato dalla parapsicologa inglese Mary Rose Barrington (1926-2020).

Ritardi associati alle sparizioni

Un’altra variabile che vale la pena considerare è il ritardo. Per quanto riguarda le sparizioni, il ritardo dell’ultimo avvistamento si riferisce al periodo di tempo che intercorre tra l’ultima volta che l’oggetto è stato “visto” o “notato” e la scoperta che è scomparso. Ad esempio, Filippo ha smarrito il suo primo telecomando da una posizione precisa (privilegiata), accanto al suo grembo, e questo è avvenuto con un breve ritardo rispetto all’ultimo avvistamento, letteralmente una questione di secondi. L’insieme di queste due variabili conferisce credibilità al racconto.

Un altro esempio potrebbe essere che Luisa sta montando un galeone sul tavolo della sala da pranzo, che è il più grande della casa, con un sacco di roba sopra, fra cui i pezzi del galeone. Sfiorato con il gomito un pezzo di metallo pesante che cade dal tavolo. Essendo pesante avrebbe dovuto fare rumore quando ha colpito il pavimento, perché quella parte della casa è piastrellata e non rivestita di moquette. Eppure Luisa non l’ha sentita colpire le piastrelle e non ha mai trovato quel pezzo.

Una storia simile mi è stata raccontata nel 2013. Il pomello della porta a soffietto che dà alla dispensa della cucina, era difettoso: ogni tanto si svitava e cadeva. Era un pomello molto pesante di ottone, come quelli che si montano sulle porte di ingresso nel lato esterno. Quella mattina in cucina apre la porta a soffietto della dispensa e il pomello cade a terra. Ma non sente il tonfo sul pavimento. Questo inizialmente l’aveva insospettita, pensando che fosse caduto sopra qualcosa di morbido. Ma nella dispensa non vi era nulla del genere, tanto meno sul pavimento. Era da sola a casa. I suoi figli erano a scuola e il marito al lavoro.

Spazientita per averlo cercato invano, continua a cucinare. Dopo che è rientrata nella dispensa per prendere della pasta, si è trovata il pomello sulla mensola. Ne fu in parte soddisfatta e in parte intimorita, perché non avrebbe dovuto essere lì, ma a terra, da qualsiasi altra parte, ma non sulla mensola che si trova nella dispensa e quindi nella parte opposta della porta dove stava il pomello e ad un’altezza considerevole perché al di sopra di quella dove era posizionato sulla porta. A quel punto chiamò il team di investigatori con cui operavo e i due ci recammo a casa sua. Non trovammo nulla di strano, ma la signora sembrava sincera e preoccupata perché sicura di quello che era accaduto.

Una cosa simile era accaduta a me e ad un amico. Mentre stavamo chiacchierando seduti ai lati opposti e divisi solo da un tavolino basso fra la poltrona e il sofà, io giocherellavo con un piccolo rotolo di nastro isolante. Ad un certo punto cadde e il rumore lo sentimmo, tant’è che entrambi ci abbassammo a recuperarlo: io perché era caduto dalle mie mani e il mio amico come gesto di cortesia. Ebbene, dopo tanto cercare alziamo gli occhi ed era sul tavolino. A quel punto ci accusammo reciprocamente di uno scherzo, fino a comprendere entrambi che nessuno dei due aveva fatto uno scherzo. Ne parlammo molto anche in seguito di questo trano fatto.

La prima documentazione di apporti e asporti

La prima osservazione documentata di apporti e asporti apparve nel Researches psychologique ou corrispondence sur le magnetisme vital entre un Solitaire et M. Deleuze1, pubblicato nel 1839. Il dottor GP Billot, medico francese che praticava durante l’epoca del magnetismo animale e conosceva la maggior parte dei fenomeni dello spiritismo, fu testimone di una colomba che volava per la stanza durante una seduta spiritica. Ha lasciato cadere un pacchetto sul tavolo. All’interno, Billot trovò tre pezzi di carta con un piccolo osso incollato su ciascuno. Sotto c’era scritto: “S. Maxime, St. Sabine e molti martiri”.

Secondo quanto riferito da testimoni, anche durante le sedute spiritiche con la medium partenopea Eusapia Palladino (1854-1918), spesso questi asporti portavano con loro il dispiacere di averli perduti, non solo per un valore affettivo, ma anche per il valore economico. Alcune volte gli oggetti venivano recuperati quando i soggetti tornavano a casa, ma in molti casi rimanevano per sempre “con gli spiriti”.

Il caso del reverendo Charles L. Tweedale

Charles L. Tweedale
Charles L. Tweedale

Il reverendo Charles Lakeman Tweedale (morto il 29 giugno 1944), meglio conosciuto come Charles L. Tweedale, era un ministro e spiritualista anglicano britannico, autore di un’importante opera psichica, Man’s Survival After Death, pubblicata nel 1921. Era uno spiritualista convinto, tant’è che all’inizio degli anni Venti fondò la Society of Communion per i membri spiritualisti della Chiesa d’Inghilterra. Il reverendo divenne noto sia per aver difeso il suo amico, il fotografo spiritista William Hope (1863-1933), accusato di frode, sia per il caso che coinvolse la sua famiglia e la loro dimora, il Weston Vicarage, nel quale affermava che fosse infestata dalla loro zia defunta e dal suo cane fantasma.

Le “manifestazioni” si sarebbero verificate principalmente tra il 1905 e il 1923. Fra queste vi erano apporti ed asporti. Riferì numerosi casi di oggetti che apparivano dal nulla e poi scomparivano. A quel tempo se ne occupò la Society for Psychical Research  (SPR), che inviò sul posto il suo ricercatore psichico William Wortley Baggally (1848-1928), meglio conosciuto come WW Baggally, che ha intervistò i testimoni e affermò che si trattava di fenomeni genuini. Tuttavia, gli scettici non erano convinti perché “come con la maggior parte delle indagini sui fantasmi, o credi ai testimoni o non ci credi, in quanto non ci sono altre prove”.

Il parapsicologo Frank Podmore (1856-1910), membro influente della Society for Psychical Research e per i suoi scritti scettici sullo spiritualismo, ha suggerì che alcune delle visioni potrebbero essere state delle allucinazioni.

Harry Houdini e gli asporti del medium DD Home

Harry Houdini
Harry Houdini

Il prestigiatore austro-ungarico naturalizzato statunitense Harry Houdini (1874-1926) raccontava spesso una storia che è anche contenuta nel suo libro A Magician Among the Spirits: narrava del famoso medium scozzese DD Home, alias Daniel Dunglas Home (1833-1886) e della sua passione per i gioielli, tanto da sfoggiare una costosa collana di smeraldi prestatagli da un membro della corte russa per compiacere gli spiriti.

Sfortunatamente, gli “spiriti capricciosi” non rimaterializzarono gli smeraldi e il loro proprietario fece appello al capo della polizia per esortare gli spiriti a riconsiderare la questione. Dopo aver perquisito Home, il capo scoprì che uno spirito malvagio “aveva portato” i gioielli nella tasca di Home, a sua insaputa, ovviamente. Il gendarme, poco incline ai capricci degli spiriti, suggerì a Home che il clima della corte russa poteva essere dannoso per la sua salute. Home lasciò il paese qualche giorno dopo.

Gli asporti di Sai Baba

Gli asporti si verificherebbero anche nei presunti miracoli dei moderni avatar orientali, che si ritiene siano le incarnazioni di Dio. Si dice che l’indiano Sathya Sai Baba (1926-2011), famoso per i suoi apporti di cenere sacra, cibo, gioielli preziosi, oggetti religiosi e altri oggetti, smaterializzasse gli apporti se ai destinatari non piacevano e li trasformava in qualcos’altro.

E se fosse un problema tecnico nella Matrix?

Se avete visto la saga di Matrix al cinema, ricorderete che Neo vede per due volte lo stesso gatto compiere la stessa azione e, per quanto il protagonista pensasse di aver avuto un déjà vu, viene ragguagliato sul difetto della matrix. Secondo la teoria di alcuni, vivremmo in una grande simulazione al computer e che a volte, come qualsiasi sistema, ci sono glitch e bug che si verificano senza una buona ragione. È un bel modo per dire che è successo qualcosa di strano o insolito e, per quanto ci provi, non riesci a capire perché.

Che tu creda o meno nel fenomeno degli oggetti che scompaiono, una cosa è certa. Continueremo a perdere calzini, chiavi e telecomandi e giureremo che qualcosa di diverso da noi deve esserne responsabile.


1Researches psychologique ou corrispondence sur le magnetisme vital entre un Solitaire et M. Deleuze1, 1839

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