Amityville
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Amityville: Oltre la Leggenda

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L’ombra della mafia sulla strage dei DeFeo

Nel tanto discusso libro del 2002, The Night the DeFeos Died: Reinvestigating the Amityville Murders, Ric Osuna esamina in dettaglio tutte le anomalie che circondano il caso. Discute gli ostacoli che la squadra di difesa ha dovuto affrontare per accedere alle prove non presentate e l’urgenza delle autorità di incarcerare un colpevole prima di ottenere una narrazione coerente degli eventi. Da anni, Osuna chiede la riapertura del caso. Il suo scopo non era di assolvere Butch DeFeo, che ha ammesso il crimine ed è morto in prigione nel marzo 2021 all’età di 69 anni, ma di determinare il suo vero ruolo nell’omicidio della sua famiglia.

Fin dal momento del suo arresto, ci sono stati dubbi sulla colpevolezza di DeFeo, poiché le autorità dell’epoca erano convinte che il crimine fosse stato commesso da più persone. Nelle sue conclusioni, Osuna afferma che DeFeo ha ucciso i suoi genitori con l’aiuto di un amico. Tuttavia, sostiene che i suoi fratelli più piccoli siano stati uccisi dalla sorella Dawn, di 18 anni, che DeFeo avrebbe poi ucciso dopo aver assistito all’orribile atto. Tra le prove citate da Osuna, c’è una dichiarazione giurata firmata nel 1974 dal fidanzato di Dawn, con cui voleva trasferirsi in Florida nonostante l’opposizione dei suoi genitori, e una canzone apparentemente umoristica scritta da Dawn poco tempo prima, intitolata The Night the DeFeos Died (La notte in cui morirono i DeFeo), in cui immaginava l’omicidio della sua famiglia.

La seconda parte del libro di Osuna si concentra sulla ricostruzione della vita familiare dei DeFeo, dal loro arrivo al 112 di Ocean Avenue ad Amityville, che acquistarono nel 1965. Nonostante la stampa scandalistica abbia enfatizzato l’insegna (Grandi Speranze) che Ronnie aveva appeso all’ingresso della casa come simbolo della prosperità che cercava, il 112 di Ocean Avenue era tutt’altro che una casa idilliaca secondo i vicini. Ronnie maltrattava la moglie e i figli. Inoltre, la famiglia era direttamente legata alla criminalità organizzata attraverso il padre di Louise DeFeo, Michael “Mike” Brigante Sr., che era un socio del boss mafioso Carlo Gambino (chiamato anche Charles Gambino o “Don Carlo”). Secondo Butch DeFeo, che lavorava con il padre presso la concessionaria di auto di Brigante, e la sua fidanzata Mindy Weiss, erano già troppo familiari con la morte, avendo dovuto smaltire i corpi per conto della mafia.

Un segno rivelatore della severità delle pratiche di polizia in quel periodo nella contea di Suffolk è l’elevatissimo tasso di confessioni durante gli interrogatori: 95%, un numero molto superiore rispetto al 35% nel Bronx o al 20% nella contea di Kings, a Brooklyn. Osuna sostiene che la confessione di Butch DeFeo, noto per i suoi problemi con alcol e droghe, in cui si autodenunciava come l’unico responsabile, è stata estorta sotto tortura. Tuttavia, i vari giudici coinvolti nel processo hanno respinto tutte le prove a sostegno di questa affermazione.

Il procuratore e la polizia hanno riconosciuto in più occasioni che il crimine avrebbe richiesto la partecipazione di tre persone, e un’ulteriore indagine indipendente condotta dal detective in pensione Herman Race ha confermato questa conclusione. Nonostante ciò, l’attenzione dei media sul caso e le ambizioni personali e politiche di coloro che erano dalla parte della legge richiedevano una risoluzione rapida del caso, anche se ciò significava presentare versioni ufficiali dei fatti che non erano coerenti.

La teoria di Hans Holzer sul caso Amityville

Hans Holzer (1920-2009), un rinomato parapsicologo e romanziere austriaco noto come Cacciatore di Fantasmi, ha apportato un contributo significativo allo studio del caso di Amityville. Era convinto che Butch non fosse l’unico responsabile della morte della sua intera famiglia e che fosse indubbiamente influenzato da uno spirito. Holzer, insieme a Ethel Johnson-Meyers, una medium evocatrice di spiriti, visitò la casa e la donna, posseduta da uno spirito, menzionò l’esistenza di un’entità indigena in quella casa. Poiché il 112 di Ocean Avenue era stato costruito su un antico cimitero indiano Shinnecock, Holzer dedusse che lo spirito che infestava la casa era nientemeno che un capo indiano sepolto in quel terreno. Holzer propose altre teorie per arricchire la storia dello spirito del capo indiano, ma queste erano tutt’altro che credibili.

L’inchiesta rivelò che l’arma del delitto era un fucile che produceva un rumore forte quando sparava e ricaricava. Di conseguenza, l’idea che Butch potesse andare di stanza in stanza sparando alle persone senza svegliare nessuno era piuttosto incredibile. Doveva esserci qualcun altro che aveva aiutato Butch a uccidere l’intera famiglia.

L’idea di Holzer è stata confutata da Paula Uruburu, un’amica di Dawn DeFeo, che ha affermato che era molto semplice per le persone incolpare una certa cultura senza nemmeno pensarci. Le popolazioni indigene hanno lottato per i loro diritti per molto tempo. Hanno subito torture in diverse occasioni e sono state uccise e cacciate dall’isola. Pertanto, l’intera Long Island dovrebbe essere designata come luogo di sepoltura indiano, ma ciò non indica che l’intera isola sia infestata. Un vecchio amico di Butch rilasciò un’intervista in cui la sua testimonianza riguardo ai terrori di Amityville ha trasformato l’atmosfera del racconto. Ha affermato senza mezzi termini che il suo avvocato difensore, William Weber, aveva discusso di sfruttare la storia dei Lutz per guadagnare denaro. E credeva che così fossero state inventate le storie dell’orrore di Amityville.

La fotografia del fantasma di John DeFeo

Sequenza di scatti. In basso la testa del bambino.
Sequenza di scatti. In basso la testa del bambino.

La fotografia del “ragazzo demoniaco” (ritenuto tale per gli occhi bianchi, ma questo è a casua dell’infrarosso e dell’alterazione della fotografia originale), somigliava notevolmente a uno dei figli del loro fotografo. Anche se altre persone pensano che si tratti di Paul Bartz, un investigatore che lavorava con i Warren quella notte. Inoltre, la fotografia venne resa pubblica da George Lutz solo nel 1979, tre anni dopo il caso, guardacaso in concomitanza con la promozione del film The Amityville Horror diretto da Stuart Rosenberg (1927-007).

George Lutz la mostrò quando era ospite al The Merv Griffin Show, un talk show televisivo americano con protagonista Merv Griffin (1925-2007), un conduttore televisivo americano e magnate dei media. Molte persone si sono chieste perché la fotografia non fosse stata resa pubblica prima, il che ha portato a voci secondo cui la fotografia sarebbe stata creata per promuovere il libro che George Lutz stava scrivendo e che conteneva la stessa fotografia.

Ecco una sequenza di due scatti e l’alterazione della seconda fotografia.

Problemi tecnici durante le riprese

Nessuna squadra televisiva ha mai avuto problemi tecnici, né la troupe dell’American International Pictures (AIP) ha mai avuto paura di girare nella casa. Il film The Amityville Horror del 1979 (scritto dallo stesso autore del romanzo, così come accadde analogamente per L’Esorcista del 1973), è stato girato nel New Jersey, nel Connecticut e a Glendale, in California. La casa utilizzata nel film non è l’originale al 112 di Ocean Avenue, ma al 18 Brooks Road, a Toms River, nel New Jersey. Oggi quel set non è più riconoscibile, in quanto le iconiche finestre della casa sono state rimosse. Non fu utilizzata la casa originale perché la comunità di Amityville negò il permesso di poter riprendere con foto e videocamere, in quanto stanchi di vedere curiosi e fanatici nel proprio quartiere.

Falsità sulla casa di Amityville

I rappresentanti locali dei nativi americani hanno respinto l’affermazione presente nel capitolo 11 del libro The Amityville Horror (1977), secondo cui la casa era stata costruita sul luogo in cui gli indiani Shinnecock della zona abbandonavano in passato i malati mentali e i morenti. Prima della costruzione della casa non vi è mai stato un cimitero o un sanatorio della tribù indiana dei Shinnecock, anche perché il loro nome significa “popolo della costa pietrosa”, in quanto le loro terre ancestrali si trovavano all’estremità sudorientale di Long Island, a sud della Great Peconic Bay, quindi ben lontane da Amityville.

Tribù degli indiani Shinnecock
Tribù degli indiani Shinnecock

Non è mai stata costruita una replica della casa né è mai stata spostata a causa di fenomeni paranormali. I primi proprietari, i coniugi Moynahan, avevano solo ampliato la casa dopo un anno dalla costruzione, perché avevano avuto figli. L’unica dimora che hanno realmente spostato di un centinaio di metri, era il cottage prefabbricato dove alloggiavano mentre la famosa casa era in costruzione. Successivamente il cottage fu venduto e venne trasportato altrove.

Non è mai andato in coma nessuno semplicemente toccando la porta della casa perché ci hanno vissuto più persone dopo i Lutz e non hanno mai assistito a fenomeni inspiegabili. Né la porta è mai stata riparata da un fabbro perché non si è mai scardinata. Può essere che si sia rotta la zanzariera che precede la porta di ingresso. Non è mai stato chiesto a nessun acquirente di firmare un impegno a non parlare di fenomeni paranormali nella casa. Questa voce è stata messa in circolazione per far credere che in realtà nella casa continuino ad esserci fenomeni insoliti.

È realmente esistita una camera rossa nella casa, ma si trattava di una zona del sottoscala che i DeFeo utilizzavano come ripostiglio.

Nesssuno stregone ha abitato la casa prima dei DeFeo

Un possibile ritratto di John Ketcham
Un possibile ritratto di John Ketcham

Nessuno stregone o mago di nome John Ketcham (scritto anche Catchum o Ketchum) ha abitato nel sito dove è stata edificata la famosa casa ad Amityville. L’unico John Ketcham che abitò ad Amityville, non aveva a che fare con la stregoneria. Nel maggio 1784, quando John aveva due anni, la sua famiglia si trasferì dal Maryland al Kentucky, stabilendosi a Shelbyville. Nel 1803 John sposò Elizabeth Pearsy ed ebbe sei figli nel Kentucky e altri sei nel territorio dell’Indiana. Era un geometra autodidatta, un imprenditore edile e persino un giudice.

Il suo titolo ufficiale di colonnello John Ketcham gli è stato guadagnato grazie al suo aiuto nell’uccidere i nativi americani che si trovavano nel territorio dell’Indiana. Fu anche uno dei padri fondatori di Brownstown, Indiana e gli fu dato il titolo di elettore del generale Andrew Jackson (1767-1845).

Inoltre, John Ketcham era un parente dell’ispiratore del Dracula di Bram Stoker (1847-1912). Pochi sanno che l’ispirazione principale per il personaggio immaginario del conte Dracula non è stato del tutto Vlad III di Valacchia detto l’Impalatore (1431-1477) come si crede comunemente, ma lo scrittore Walt Whitman (1819-1892). Stoker e Whitman ebbero molti anni di corrispondenza e Stoker attraversò l’Atlantico per vederlo. E Walt Whitman era un “Ketcham”, perché discende da Sarah Ketchum (il vero cognome era scritto con la lettera U). Whitman visitava spesso Amityville perché in famiglia erano quaccheri Hicksite come lo era John Ketcham.

Le false affermazioni dei Lutz

Quello che racconta il libro The Amityville Horror di Jay Anson non corrisponde alla realtà dei fatti. George Lutz stesso confermò che il suo figliastro Danny non fu mai ospedalizzato, contrariamente a quanto affermato nel libro. Questo dettaglio mette in luce le discrepanze tra la realtà e la rappresentazione letteraria degli eventi.

Il racconto di Kathy Lutz sui tre sogni in cui vede Louise DeFeo morire per i colpi da arma da fuoco sulla testa è del tutto falso perché Louise morì a causa di due colpi di pistola nella parte superiore del corpo. Inoltre, il corpo della signora DeFeo non fu mai riesumato e tutte le voci sull’adulterio sono illazioni senza alcun riscontro in quanto era costantemente monitorata dal marito in maniera assillante.

I ricercatori Rick Moran e Peter Jordan hanno condotto un’indagine che ha confutato l’idea che ci fossero impronte di zoccoli fendenti nella neve il 1 gennaio 1976. Il loro esame ha rivelato che in quel periodo non c’era stata alcuna nevicata.

Nel libro del 1977 e nel film del 1979, venivano mostrate scene in cui gli agenti di polizia si fermavano vicino alla casa. Tuttavia, i registri hanno dimostrato che i Lutz non avevano mai chiamato la polizia durante il periodo in cui vivevano in Ocean Avenue. Infine, i vicini hanno smentito di aver notato eventi particolari o degni di nota durante il periodo in cui i Lutz hanno abitato in quella casa.

Le famiglie che abitarono nella casa dopo i Lutz

Dopo che la famiglia Lutz abbandonò 112 di Ocean Avenue, la casa fu acquistata e abitata da altre famiglie che hanno screditato gli eventi paranormali che hanno reso famosa Amityville.

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