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Esorcismo: tra Folclore e Verità, alla Ricerca del Confine tra Reale e Immaginario

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L’esorcismo nel Taoismo

I Tre Puri, sono gli dèi della trinità taoista (Pubblico dominio)
I Tre Puri, sono gli dèi della trinità taoista

L’esorcismo è una pratica che si riscontra anche in altre tradizioni e culture, tra cui il Taoismo, un sistema di pensiero e una religione nati in Cina, caratterizzato da una diversificata gamma di interpretazioni. Nel contesto taoista, gli esorcismi vengono eseguiti quando un individuo viene posseduto da uno spirito maligno per due motivi principali: o la persona ha disturbato un fantasma, anche involontariamente, il quale ora cerca vendetta, oppure è stata vittima di un incantesimo di magia nera, utilizzato per evocare un fantasma che lo possieda.

I Fashi, che sono sia specialisti rituali cinesi che sacerdoti taoisti, sono in grado di condurre specifici rituali esorcistici. Tuttavia, questi rituali possono variare considerevolmente tra le numerose sette taoiste, ognuna delle quali è influenzata dalla regione geografica di provenienza. Ad esempio, un taoista della setta Zheng Yi a Pechino può praticare un rituale completamente diverso rispetto a un membro della stessa setta proveniente da un’area meridionale come Hong Kong.

Tra i rituali di esorcismo, troviamo quelli guidati dai tangki, leader che invocano i poteri divini delle divinità e conducono uno spettacolo drammatico per sconfiggere i demoni e ripristinare la pace nel villaggio. Durante tali rituali, i tangki si colpiscono con varie armi affilate per dimostrare la loro invincibilità e allontanare i demoni, spesso facendo scorrere il proprio sangue. Questo sangue viene considerato sacro e potente, pertanto dopo il rituale viene utilizzato per ungere talismani che vengono poi appesi sulle porte delle case, a scopo di protezione spirituale contro gli spiriti maligni. È importante notare che questa pratica che coinvolge il sangue è più comune tra le sette popolari come LuShan, e non è tipica delle sette più ortodosse come QuanZhen o Zheng Yi, le quali tendono ad avere una natura più monastica. Tuttavia, è possibile che i taoisti popolari nelle aree rurali, discendenti da sette ortodosse, possano essere influenzati dalle religioni popolari locali e adottare tali pratiche.

Storicamente, tutti gli esorcismi taoisti comprendono l’uso di canti, la preghiera, gesti fisici come i mudra e simboli magici come i Fulu.

  • I mudra sono antichi gesti rituali e simbolici utilizzati nelle tradizioni spirituali e religiose, in particolare nel buddismo e nell’induismo. Questi gesti coinvolgono posizioni specifiche delle mani e delle dita, che possono essere eseguite in modo statico o dinamico durante la meditazione, la preghiera o la pratica rituale. Ogni mudra ha un significato simbolico unico e può essere utilizzato per rappresentare concetti spirituali, stati mentali o invocare l’energia divina. Ad esempio, il Mudra della Benedizione (o Abhaya Mudra) viene eseguito con la mano destra sollevata, il palmo rivolto verso l’esterno, simboleggiando la protezione e la rimozione della paura. I mudra sono parte integrante della pratica spirituale in molte tradizioni e sono considerati veicoli per trasmettere e canalizzare l’energia spirituale.
  • I Fulu (符籙), rappresentano simboli magici e incantesimi nel contesto taoista, costituendo una sorta di scrittura talismanica. Questa pratica è tipicamente eseguita da praticanti noti come fúlù pài (符籙派), appartenenti a un gruppo informale comprendente sacerdoti di varie scuole di taoismo. È importante sottolineare che l’utilizzo di questi talismani non si limita al taoismo, ma si estende anche a diverse forme di buddismo cinese. Inoltre, essi hanno influenzato la creazione di oggetti simili come l’ofuda nel buddismo giapponese e nello shintoismo, e il bujeok nello sciamanesimo coreano.

L’esorcismo nell’induismo

Shiva, divinità induista (foto Mukesh vishwakarma)
Shiva, divinità induista (foto Mukesh vishwakarma)

L’esorcismo nell’Induismo è una pratica che risale a tempi antichi e si basa su una serie di rituali e credenze profondamente radicate nella spiritualità induista. Questa pratica viene considerata un’azione estrema e viene attuata solamente quando uno spirito maligno, che si è insediato nel corpo di un individuo, persiste nel suo possesso nonostante il passare del tempo.

In questa visione, l’individuo posseduto non viene visto come un mero recipiente per lo spirito maligno, ma piuttosto come una figura sacra meritevole di attenzione speciale. Questo punto di vista riflette l’approccio olistico dell’Induismo alla vita e alla spiritualità, dove ogni aspetto dell’esistenza è intriso di divinità e merita rispetto e considerazione.

Durante un esorcismo induista, il celebrante, spesso un sacerdote o un praticante spirituale esperto, utilizza foglie di nīm (o neem), una pianta della famiglia delle Meliacee diffuso in India, per percotere il corpo del posseduto. Il nīm è una pianta ritenuta sacra nell’Induismo e le sue foglie sono spesso utilizzate in vari rituali, non solo esorcistici, e anche per pratiche religiose. L’uso del nīm durante l’esorcismo non è solo simbolico, ma si ritiene anche che abbia un effetto purificante e protettivo.

L’esorcismo stesso è un rituale complesso e teatrale, che può includere canti, preghiere, offerte e altre pratiche rituali. Questo rituale non solo serve a espellere lo spirito maligno, ma è anche un’occasione per la comunità di riaffermare la sua fede e la sua devozione. Infine, è importante notare che, sebbene l’esorcismo sia una pratica presente in molte religioni, la sua interpretazione e attuazione nell’Induismo è unica. Questa pratica riflette la ricchezza e la diversità delle tradizioni spirituali induiste e sottolinea l’importanza del rapporto tra l’uomo e il divino nell’Induismo.

L’esorcismo in Africa

L’esorcismo è una pratica antica e diffusa in molte culture e religioni del mondo, compresa l’Africa. In Africa, l’esorcismo è spesso visto come un modo per liberare una persona o un luogo da spiriti maligni o influenze negative. In alcune parti dell’Africa, la pratica dell’esorcismo è ancora molto sentita. Questo può essere attribuito a una serie di fattori, tra cui la forte presenza di credenze spirituali e soprannaturali, la mancanza di accesso all’istruzione e ai servizi sanitari, e la prevalenza di malattie e condizioni mediche non diagnosticate o non trattate.

Un esempio interessante di esorcismo in Africa è raccontato nel libro Esorcista in Africa. Un missionario contro Satana e gli spiriti maligni di Annalisa Colzi. Questo libro racconta la vita vera di un esorcista, un sacerdote missionario, che ha svolto il suo ministero in Congo per quarant’anni. Il libro, molto interessante e davvero ben scritto, sottolinea l’importanza della fede e della comprensione dei fenomeni spirituali, mettendo in luce come molte persone finiscano da maghi, stregoni e gente senza scrupoli a causa della mancanza di istruzione.

L’esorcismo in Africa può assumere molte forme diverse, a seconda della cultura e delle credenze religiose. Può includere preghiere, rituali, danze, sacrifici animali, e l’uso di erbe e altri rimedi naturali. Mentre alcuni esorcismi possono essere pacifici e centrati sulla preghiera, altri possono essere molto intensi e fisicamente esigenti. Nonostante la diffusione dell’esorcismo in Africa, la pratica è spesso circondata da controversie e critiche. Molti sostengono che l’esorcismo può essere dannoso, soprattutto quando viene praticato su individui vulnerabili, come i bambini o le persone con malattie mentali. Inoltre, ci sono preoccupazioni riguardo al fatto che l’esorcismo possa essere usato come giustificazione per l’abuso fisico e psicologico.

L’esorcismo in Africa è un fenomeno complesso e multifacettato che riflette le diverse credenze spirituali e culturali del continente. Mentre la pratica può avere un ruolo importante in molte comunità africane, è importante che venga condotta in modo sicuro e rispettoso, con una considerazione adeguata per il benessere fisico e mentale dell’individuo.

Esorcismo nello sciamanesimo

L’esorcismo, nel contesto dello Sciamanesimo, può assumere forme diverse rispetto a quelle tradizionalmente associate alle pratiche esorcistiche nelle religioni abramitiche come il cristianesimo. Tuttavia, in molte tradizioni sciamaniche, esistono pratiche simili che coinvolgono la rimozione di influenze negative o spiriti dannosi da individui o comunità.

Nei contesti sciamanici, l’esorcismo spesso implica un processo di guarigione spirituale che mira a rimuovere o a neutralizzare l’influenza degli spiriti maligni o delle entità negative che possono essere considerate responsabili di malattie, sfortuna o problemi psicologici. Lo sciamano, come figura chiave nella pratica sciamanica, svolge un ruolo centrale nell’esecuzione di tali rituali di esorcismo.

Il Complesso Sciamanico è un concetto antropologico introdotto dall’antropologo romeno Mircea Eliade (1907-1986), uno studioso delle religioni, nel suo libro Lo Sciamanesimo e le tecniche dell’estasi (1951). Questo concetto si riferisce a una serie di pratiche, credenze e ruoli culturali associati allo sciamanismo, un sistema di credenze e pratiche spirituali diffuse in molte culture indigene in tutto il mondo.

Le pratiche esorcistiche nello sciamanesimo possono includere:

  1. Il ruolo dello sciamano: Una figura centrale in molte culture che praticano lo sciamanesimo è lo sciamano, un individuo considerato in grado di comunicare con il mondo degli spiriti e di svolgere ruoli di guaritore, mediatore spirituale, visionario e guida rituale.
  2. Trance e comunicazione con gli spiriti: Lo sciamano può entrare in uno stato di trance per comunicare con gli spiriti, identificare la fonte del disturbo o dell’energia negativa e negoziare con loro per rimuoverla o neutralizzarla.
  3. Guarigione rituale: Attraverso l’uso di canti, danze, strumenti musicali, rituali di purificazione o l’offerta di doni agli spiriti, lo sciamano può facilitare il processo di guarigione e liberazione dagli influssi negativi.
  4. Cerimonie di purificazione: Le cerimonie di purificazione, come il fumo di erbe sacre, il bagno rituale o l’uso di amuleti protettivi, possono essere utilizzate per rimuovere le energie negative e ripristinare l’equilibrio spirituale.
  5. Viaggi spirituali: Lo sciamano può intraprendere viaggi spirituali nel mondo degli spiriti per affrontare direttamente le entità negative o per ottenere informazioni e aiuto da guide spirituali.
  6. Consulenza spirituale: Oltre alla pratica dell’esorcismo, lo sciamano può offrire consulenza spirituale e supporto emotivo per aiutare l’individuo a comprendere e affrontare le cause sottostanti dei loro problemi.

Il Complesso Sciamanico offre una spiegazione possibile sull’efficacia degli esorcismi o su ciò che potrebbe aumentarne l’efficacia. Gli esorcismi fanno parte delle pratiche di guarigione culturali, processi sociali influenzati dalle norme sociali. Questo vale per molte altre pratiche di guarigione, comprese quelle per la salute spirituale, psicologica e fisica. Pertanto, i sistemi stabiliti dalle comunità religiose per diagnosticare e combattere la possessione spirituale come malattia sono efficaci solo se c’è una convinzione psicologica in tali aspetti.

Esorcismo sulla possessione spiritica

Carl August Wickland e sua moglie Anna W. Anderson
Carl August Wickland e sua moglie Anna W. Anderson

Secondo alcune interpretazioni, la possessione non è un fenomeno malevolo, ma piuttosto spirituale. L’esorcismo non è un’espulsione religiosa, ma un addio deciso, che rimanda lo spirito al di fuori del suo ospite vivente e nel suo regno. Queste tecniche di persuasione coinvolgono l’uso della forza psichica. Gli esorcisti spirituali possono eseguire diverse partenze persuasive in un giorno, a seconda della loro intuizione e della forza personale. Lavorando con gli spiriti, l’esorcista è in grado di riconoscere le sensazioni associate a queste entità inquietanti, solitamente descritte come vibrazioni o sensazioni di freddo. Alcune entità emettono odori, come fiori appassiti o peggio.

Lo psichiatra e ricercatore psichico svedese-americano Carl August Wickland (1861-1945) e il Reverendo canonico John S. Pearce-Higgins (1905-1985) sono due dei più noti praticanti di esorcismo persuasivo. Wickland sosteneva che la possessione si verificasse quando un’entità umana disincarnata entrava confusamente nell’aura di una persona vivente e rimaneva intrappolata. Utilizzando i servizi di sua moglie, Anna W. Anderson, una medium, Wickland riuscì a convincere lo spirito a lasciare la sua vittima e a entrare in sua moglie, attraverso la quale comunicò con esso.

Il canonico Pearce-Higgins concordava con Wickland sul fatto che la possessione non è demoniaca, ma una manifestazione di spiriti confusi e legati alla terra. Si rifiutò di definirsi un esorcista e ha utilizzato servizi religiosi e semplici conversazioni per persuadere lo spirito a lasciare. Ha affermato che lo spirito possessore ha bisogno di tanta assistenza e conforto quanto la vittima posseduta.

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