Tromba Spirituale

Tromba Spirituale: uno strumento per amplificare le Voci dell’Aldilà

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La tromba spirituale ispirata a quella angelica

Non so dire per quale vera ragione si pensò ad usare una tromba spirituale nelle sedute spiritiche. Jonathan Koons disse che gli fu ordinata dagli spiriti, ma nel suo caso le entità gli dissero di costruire molte atre cose necessarie come una macchina spirituale e una Stanza degli Spiriti arredata secondo le loro istruzioni. Ma voglio soffermarmi proprio su Koons. Lui era stato deluso dal Cristianesimo, cercava un modo che lo avvicinasse a Dio. Questo mi fa tornare in mente le trombe suonate dagli angeli nella Bibbia e non solo.

Statua di un angelo che suona una tromba

Gli angeli che suonano le trombe, secondo la cultura popolare, annunciano un evento importante. L’angelo è considerato un messaggero di Dio con il compito di fare da tramite tra Lui e l’uomo. Al di là dell’angelo che suonerà la tromba nel giorno del Giudizio finale (l’Arcangelo Gabriele per i cristiani e Isrāfīl – in arabo: إسرافيل‎ – nella tradizione religiosa coranica e islamica) e dei sette angeli nell’Apocalisse che annunciano la lotta tra il bene e il male, ci sono altri passaggi che ne sottolineano l’importanza, come nella Prima lettera ai Tessalonicesi scritta da Paolo di Tarso ( 4 d.C.- 67 d.C.) verso il 53 d.C..

16Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; 17quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore.

1 Tessalonicesi 4:16-17 (CEI 2008)

Durante le sedute spiritiche di Jonathan Koons ci fu anche un messaggio da parte di un antico angelo di nome Oress (non appare in nessuna scrittura religiosa) che venne recapitato dallo spirito guida John King. Quindi un collegamento con gli angeli era già presente. Inoltre, nella Stanza degli Spiriti della famiglia Koons, c’erano anche altri strumenti musicali.

Penso che avrete già visto sculture o dipinti con un angelo che suona un’arpa su una nuvola. E chissà quante volte avrete sentito nominare la musica angelica o coro angelico. L’angelo che suona l’arpa (o meglio, una cetra) lo possiamo trovare in Apocalisse:

E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi.

– Apocalisse 5:8 (CEI 2008)

Già a partire dal XIII secolo, ci furono le prime rappresentazioni sacre della musica angelica. In quel periodo era molto diffuso il culto mariano. Ci sono numerosi dipiti di quell’epoca che rappresentano orchestre di angeli che suonano. La musica, si credeva, era un modo per angeli di comunicare con gli esseri umani. Il saggista scozzese Thomas Carlyle (1795-1881) scrisse:

«Si dice che la musica sia il discorso degli angeli; infatti, nulla tra le espressioni consentite all’uomo è sentito come così divino. Ci avvicina all’infinito.»

– Thomas Carlyle
Un'iconografia di un angelo che suona la tromba in una vetrata

Gli angeli userebbero la musica come un ponte tra il mondo dei vivi e quello divino e, quindi, perché gli spiriti dei morti non avrebbero potuto usare lo stesso ponte per comunicare con i vivi? Dopotutto gli spiriti non sarebbero nel regno di Dio? Ci sono racconti in cui la musica ha fatto parte delle esperienze pre-morte (NDE, Near Death Experience) o che sono servite per svegliare persone in coma.

La tromba è considetata una manifestazione della voce di Dio per mezzo degli angeli, perché ha un suono curvo, così come è curva la Parola di Dio o perché è uno strumento che strutturalmente unisce linee e cerchi, quelle che potremmo definire le due spazialità semantiche della Bibbia e, perché no, della vita stessa. Quindi, quale migliore strumento poteva ideare Jonathan Koons per far parlare i morti coi vivi?

Attraverso la tromba spirituale, lo spirito poteva parlare possedendo le corde vocali di chi parlava nella tromba. Troppo pacati per proiettarsi davvero in una Stanza degli Spiriti, i morti avevano bisogno di tutto l’aiuto possibile per l’amplificazione del suono.

Molte sedute spiritiche vittoriane condividevano un itinerario prevedibile, scrisse William J. Crawford. Per prima cosa, tutti si sedevano in cerchio, pregavano e magari cantavano un inno, il tutto nell’oscurità più assoluta. Quindi lo spirito evocato picchiettava sul pavimento per annunciare la sua presenza, da colpi leggeri a colpi fragorosi che potevano far tremare le sedie dei partecipanti. Subito dopo, il tavolo levitava e, a volte, girava su se stesso o si girava di lato. Solo dopo questa fanfara il medium avrebbe suonato la tromba spirituale. Quando lo spirito lasciava la stanza, scrisse Crawford, la tromba spirituale iniziava a suonare con fragore.

In una seduta a cui Crawford fu testimone, due trombe spirituali “apparvero” nella stanza e inaugurarono una serie di voci senza nome, ordinando agli ospiti viventi presenti nella stanza, di cantare qualcosa e di allontanare una lanterna a gas dal sensitivo.

E se la tromba è considetata una manifestazione della voce di Dio per mezzo degli angeli, perché ha un suono curvo, così come è curva la Parola di Dio o perché è uno strumento che strutturalmente unisce linee e cerchi, quelle che potrremmo definire le due spazialità semantiche della Bibbia e, perché no, della vita stessa, quale migliore strumento poteva ideare Jonathan Koons per far parlare i morti coi vivi?

Quanto c’è di vero?

La confessione dell’acclamata medium Annie M. Benninghofen sulla bufala della tromba spirituale, fu una grande sorpresa per Houdini e un vero colpo basso contro lo Spiritualismo. Il 15 aprile 1926, Houdini tenne una conferenza stampa all’Hotel Sherman di Chicago con la medium che ammise di aver praticato frode per ben trent’anni. Houdini e la medium tennero in seguito una seduta dimostrativa per i giornalisti esponendo le sue tecniche. Qui sotto, una serie di fotografie di Harry Houdini con la medium Annie M. Benninghofen scattate nello studio Butler di Chicago.

Nell’ultima immagine in basso, Houdini con il trucco della tromba spirituale. Secondo il mago Harry Houdini (1874-1926), il falso medium, col favore dell’oscurità, liberava una mano per far esibire gli “spiriti”. Ma come può un medium suonare o parlare nella tromba, mentre ha le mani tenute saldamente dalle persone ai suoi lati nel “cerchio” della seduta spiritica? Secondo Houdini era un gioco da ragazzi. Nel cerchio medianico, il suo polso destro era tenuto dall’uomo alla sua destra, mentre lui afferrava il polso dell’uomo alla sua sinistra. Con movimenti convulsi e a scatti, come in preda a un’estasi sublime, riusciva nel buio a trasferire la presa dalla mano sinistra a destra, liberando la mano sinistra, con la quale prendeva in mano la tromba e il “cerchio” rimaneva ininterrotto.

«Mio padre era uno spiritista. Era devoto nella sua fede. Era un uomo colto, ma si lasciò ingannare come tutti gli altri. Anche se ora ammetto che il lavoro che facevo era una frode, devo dire che allora ero sincera. Credevo davvero di aiutare gli spiriti. Ma non ho mai ingannato mia madre. E sul letto di morte, mi ha chiesto di rinunciare. Ho rifiutato, ma ho avuto modo di pensarci e alla fine ho smesso»

– Annie M. Benninghofen
Cartellone pubblicitario per la performance di Harry Houdini e Annie M. Benninghofen allo Shubert Princess Theatre di Chicago nel 1926

Houdini aggiunse: «Sono tutti uguali. Devo ancora incontrare un vero medium. La signora Benninghofen è la più grande di tutti quelli che ho incontrato e ammette che il suo lavoro era una frode».

La medium Benninghofen apparve con Houdini sul palco durante i suoi 3 spettacoli in uno la sera del 16 aprile 1926. Houdini la presentò successivamente come parte del suo spettacolo per l’intera settimana successiva, dal 19 al 25 aprile. Nell’immagine qui a fianco, il cartellone pubblicitario della performance allo Shubert Princess Theatre di Chicago. Houdini la promuoveva come «la più grande rivelazione dalla confessione delle sorelle Fox.

Da notare anche la citazione alla medium americana Cecil M. Cook: «Guardate in azione la medium che ha insegnato alla signora Cecil Cook dello Stead Center i suoi trucchi». Una delle denunce spirituali più famose di Houdini fu proprio quella di Cecil M. Cook, la “medium della tromba“. Houdini partecipò sotto mentite spoglie (trucco e parrucca bianca) alla seduta spiritica del 1° luglio 1925 nel seminterrato a casa della medium a New York. Durante la seduta in cui parteciparono 34 persone, la medium disse che c’era uno spirito di nome Alfred e il mago disse che era suo figlio.

L'articolo in cui Houdini fa arrestare la medium Cecil M. Cook e la sua assistente per frode, pubblicato sul magazine The Ithaca Journal il 2 luglio 1925.

A quel punto una voce si sentì da una tromba spirituale dire: «Ciao papà!» E Houdini: «Ciao Alfred, come stai?» E mentre lo spirito rispondeva, il mago si avvicinò per scoprire da dove provenisse la voce e puntando una torcia sulla signora Cook, scoprì che stava tenendo una tromba di metallo fra le sue mani. A quel punto due poliziotti si avvicinarono e arrestarono la medium e la sua assistente/cassiera, Antoinette Benson, accusate di aver ottenuto denaro con l’inganno. Qui accanto l’articolo uscito sul newyorkese The Ithaca Journal il 2 luglio 1925 e, a destra, il travestimento di Houdini.

Nella prossima sequenza di fotografie si vede Houdini che dimostra come le mani spirituali, che apparivano durante le sedute spiritiche, fossero realizzate da esseri meno eterei. Nel lirbo A Magician Among The Spirits del 1924, Houdini descrive la frode medianica nota come “impronta digitale di uno spirito”. Un calco della mano di una persona morta veniva preparato con cura e, durante una seduta spiritica con i presunti parenti, le impronte delle dita del presunto defunto apparivano su una tromba spirituale annerita. Nel suo libro Houdini afferma quanto segue:

«Ci sono due casi documentati in cui erano in gioco delle fortune a causa di questo tipo di frode. In un caso cinquecentomila dollari passarono di mano dopo il riconoscimento delle impronte digitali di un uomo che era morto due anni prima.»

– A Magician Among The Spirits, di Harry Houdini – 1924

Nell’immagine di copertina di questo articolo (e ripetuta qui nella sua versione originale in bianco e nero), c’è una tromba sospesa “miracolosamente” nello spazio con l’aiuto di un complice del medium, mentre la voce alterata della signorina Rose Mackenberg (1892-1968) simulata attraverso la mano a coppa sulla sua bocca. Mackenberg è stata un’investigatrice americana a capo di una squadra di investigatori sotto copertura che ha indagato sui medium fraudolenti per conto di Houdini negli anni Venti.

Come sempre, nel mondo della medianità, il dubbio della frode è sempre dietro l’angolo. E quello che un po’ lascia basiti è che finché il medium non è accusato di frode colto sul fatto o con dismostrazioni delle sue abilità riprodotte, puoi solo credergli o non credergli.

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