Ballechin House

I fantasmi di Ballechin House

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La Society for Psychical Research non approva l’indagine svolta

E poi The Times ha stampato tre lettere (e in un’unica colonna) riguardanti l’articolo originale. Il primo è firmato JMS Steuart, il proprietario della Ballechin House, che dice che non l’avrebbe affittata a Lord Bute se avesse saputo che sarebbe stata usata come indagine per i cacciatori di fantasmi (ghost hunters). Il successivo è di un precedente inquilino, che nega di aver avuto alcun ruolo nel diffondere voci secondo cui la casa era infestata. L’ultimo è di qualcuno che disprezza la pratica della Society for Psychical Research di nascondere l’identità delle persone coinvolte nei casi esaminati.

Nel frattempo, la medium Ava Goodrich-Freer fu colta in fragrante durante una seduta spiritica e fu accusata di frode; emigrò a Gerusalemme, per poi trasferirsi negli Stati Uniti.

Ormai la SPR stava tentando di ridurre al minimo i danniThe Times aveva pubblicato la lettera1 del loro segretario Frederic WH Myers (1843-1901) in risposta alle lettere precedenti. In questa lettera si menzionano i numerosi test che la Society for Psychical Research utilizzaba su presunti fantasmi, stabilendo che sarebbe stato “pedante” testare l’attività sismica. Per quanto riguarda l’occultamento delle identità, Myers scrisse che i membri incoraggiano i loro informatori a renderlo pubblico, ma rispettano i desideri di quegli informatori quando scelgono la privacy.

Frederic WH Myers e la lettera a The Times - 15 giugno 1897
Frederic WH Myers e un frammento della lettera a The Times – 15 giugno 1897

La SPR utilizzò anche le proprie pubblicazioni per prendere le distanze dal caso Ballechin House, attraverso il Journal of the Society for Psychical Research del luglio 1897.

Journal of the Society for Psychical Research - luglio 1897
Journal of the Society for Psychical Research – luglio 1897

Altre testimonianze ai fenomeni di Ballechin House

Solo il 21 giugno 1897 i lettori di The Times ebbero la possibilità di avere notizie di qualcuno che si trovava al Ballechin House, non per indagare, bensì per lavorare e, in particolare, per servire. L’articolo del maggiordomo della casa, Harold Sanders, spiega che era stato al suo incarico solo pochi giorni prima che le cameriere e i membri della famiglia iniziassero a riferire di “rumori spettrali”. Titubante nel pensare che questi suoni fossero qualcosa di più dello sbattere dei tubi dell’acqua calda o, forse, dei rami che colpivano la casa, Sanders ha fatto una parte della sua caccia ai fantasmi. Nonostante sia rimasto alzato fino a tardi per tre settimane, non ha mai sentito nulla. Alla fine, però, affermò di aver udito un «tonfo tremendo appena fuori dalla mia porta», e aggiunge: «La stessa cosa è accaduta con variazioni “quasi” notturne per i successivi due mesi in cui sono stato lì».

Dal libro Inferences From Haunted Houses and Haunted Men, 1901
Dal libro Inferences From Haunted Houses and Haunted Men, 1901

L’esperienza fu preceduta da un brivido, «come entrare all’improvviso in una ghiacciaia». Di questo particolare avevo già letto qualcosa nel libro Inferences From Haunted Houses and Haunted Men di John William Harris (1849-1932), in cui scrive: «nelle cosiddette esperienze spirituali (spiritiche è la parola migliore), c’è generalmente una sensazione precedente come se si entrasse in una ghiacciaia. Questo è accaduto al maggiordomo della Casa stregata di B- (B- sta per Ballechin House), Harold Sanders, nel 1896».

Tornando all’articolo di Sanders, questi una notte udì «due gemiti distinticome qualcuno che viene pugnalato e poi cade a terra». Quando finalmente andò a letto, sentì che le lenzuola si sollevavano. Tentò di accendere un fiammifero, ma «la mia mano è stata trattenuta come da un potere invisibile». Sanders conclude dicendo che, se il corrispondente che aveva dato inizio alla polemica «fosse rimasto al Ballechin tanto tempo quanto me e avesse avuto alcune delle mie esperienze, avrebbe una storia molto diversa da raccontare». Nella stessa pagina del giornale, l’eminente geologo John Milne (1850-1913), afferma e sviluppa la teoria dei “disturbi sismici” postulata nelle lettere precedenti.

Il fantasma della suora

Le sessioni di investigazione presso Ballechin House raccolsero molte testimonianze, fra cui quella di una cameriera che vide la metà superiore della figura di una donna che indossava uno scialle grigio, apparentemente sospesa nell’aria. Gli investigatori hanno condotto sessioni anche con una tavola Ouija e hanno anche ricevuto messaggi di scrittura automatica. Un messaggio proveniva da uno “spirito che spinse la planchette” sulle lettere che formarono il nome Ishbel (forse lo spirito di Isabella?) e diceva ai ricercatori di recarsi al ruscello ghiacciato verso il crepuscolo, lo stesso luogo in cui due testimoni affermarono di aver visto una figura incappucciata simile alla tonaca di una suora.

Dal libro The Alleged Haunting of B— House, pubblicato nel 1899 da Ada Goodrich-Freer (Miss X) e dal Marchese di Bute, John Crichton-Stuart.
Dal libro The Alleged Haunting of B— House, pubblicato nel 1899

In quel luogo, la medium Goodrich-Freer vide una figura vestita da suora muoversi lentamente lungo la valle e poi scomparire sotto un albero. Ha visto la stessa figura altre volte, piangendo o parlando. La medium non fu l’ultima testimone, perché seguirono altri rapporti che descrissero la figura come una giovane donna dal viso pallido, con i capelli lunghi e con indosso un cappuccio, che scompariva rapidamente quando le persone si avvicinavano.

Alcuni, infatti, ipotizzarono che la figura fosse proprio Isabella, che, per qualche motivo sconosciuto, stava piangendo nella valle coperta di neve. L’intero resoconto dell’esperimento fu riportato sul quotidiano The Times e fu registrato in un libro, The Alleged Haunting of B– House, pubblicato nel 1899 da Ada Goodrich-Freer (Miss X) e dal Marchese di Bute, John Crichton-Stuart. Tuttavia, la famiglia Steuart sollevò così tanta opposizione alla pubblicità, che tutti i nomi propri dovettero essere cancellati dal libro. Il risultato fu che le infestazioni dovevano essere denunciate come “presunte” e l’intera storia non ottenne mai credito come vera infestazione.

Il resoconto dell’indagine

Il libro The Alleged Haunting of B– House racconta suoni, visioni e altri avvenimenti vissuti dagli occupanti di Ballechin House. I visitatori si dedicarono anche all’ipnosi e alla contemplazione dei cristalli. Un’appendice registra circa un centinaio di fenomeni sonori, tra cui urla, gemiti, colpi, etc. In qualità di redattori, Ada Goodrich-Freer e il Marchese di Bute, hanno affermato di non aver offerto “alcuna conclusione”. Due anni dopo, i due pubblicavano ancora aggiornamenti a questo resoconto degli avvenimenti a Ballechin, inclusa la dichiarazione di Myers nelle pagine iniziali.

Una serie di tabelle elenca i fenomeni udutivi "registrati" a Ballechin House. Tratto dal libro The Alleged Haunting of B– House del 1899
Una serie di tabelle elenca i fenomeni udutivi “registrati” a Ballechin House.
Tratto dal libro The Alleged Haunting of B– House del 1899

Come riportato alla fine del libro The Alleged Haunting of B– House, i fenomeni uditivi a Ballechin House «erano così frequenti e così vari che un conspectŭs (metodo di valutazione delle raccolte bibliotecarie) è stato riportato in appendice. Alcuni di essi sembravano essere di origine umana, come le voci, che leggevano o parlavano, i passi e, secondo le prime testimonianze, le urla e i gemiti. Altri potrebbero essere stati causati dai cani, come il rumore dei passi, i salti e i balzi come il classico giocare dei cani, lo scodinzolio contro la porta e il suono di un cane che si lancia contro i pannelli inferiori.

Altri suoni sono stati differenziati, come il rumore detonante o esplosivo; il suono del clangore, come se il metallo colpisse il legno; il tonfo o la caduta pesante senza risonanza; e lo schianto, che non è mai stato descritto meglio che come se una delle teste delle bestie sulla parete della scala fosse caduta nella sala sottostante.»

Questi rumori sembravano verificarsi per lo più sotto la cupola di vetro che illuminava il corpo della casa, e l’oggetto che cadeva sembrava colpire altri nella sua discesa, «così che non era inefficace imitarlo facendo rotolare una ciotola sul pavimento di pietra della sala e lasciandola colpire contro le porte o i pilastri, quando la peculiare qualità dell’eco veniva riprodotta in modo corretto dal tetto a cupola cavo e dalle gallerie circostanti.»

Il libro su Ballechin House non dà alcuna conclusione o giustificazione ai fenomeni, né natuarli né paranormali, in quanto è stato realizzato con il solo scopo di documentare i fatti e le testimonianze e non per formulare ipotesi.
Resta una storia molto affascinante e ricca di fenomeni, ma non sapremo mai se sia stata solo suggestione, se ci siano state frodi o se qualcosa accadde davvero.


Ringraziamenti: Per questo articolo voglio ringraziare la Newcastle University per alcune documentazioni, la rivista The Times per la concessione degli articoli e la Canmore Archive per la concessione delle immagini di Ballechin House. Ogni diritto è riservato ai rispettivi proprietari e ne è vietata la divulgazione se non previ accordi presi con le rispettive istituzioni.

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