scienza e paranormale

Scienza e Paranormale: due mondi opposti o complementari?

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Una ricerca imparziale fra Scienza e Paranormale

L’ascesa e la caduta della parapsicologia

Nel XIX secolo le sedute spiritiche erano un argomento di tendenza tra le classi più abbienti. Lo spiritismo seduceva personaggi come il sedicesimo presidente degli Stati Uniti d’America Abraham Lincoln (1809-1865), l’autore di Shelock Holmes Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930), il fisico francese Pierre Curie (1859-1906), il naturalista Alfred Russel Wallace (1823-1913), quel genio di Thomas Edison (1847-1931), e molti altri.

William McDougall
William McDougall

Sebbene all’epoca alcuni scienziati iniziassero timidamente ad approfondire lo studio di questi fenomeni, fu nel XX secolo che la scienza del paranormale conobbe il suo massimo splendore. Nel 1930, lo psicologo britannico William McDougall (1871-1938) della Duke University, invitò il botanico Joseph Banks Rhine (1895-1980) e sua moglie Louisa Ella Weckesser (1891-1983) a fondare il Parapsychology Laboratory, il primo grande centro per questo tipo di ricerche.

La Duke non è stata l’unica università prestigiosa ad avere un proprio laboratorio sul paranormale. All’Università della California di Los Angeles, l’attrice e parapsicologa Thelma Moss (1918-1997) ha diretto un laboratorio simile dal 1968 al 1978, e anche l’Università di Stanford in California aveva il suo.

Tuttavia, tutto questo ha cominciato a scemare quando gli esperimenti non hanno dato i risultati sperati. Oggi il laboratorio della Duke University si chiama Rhine Research Center, e non è più affiliato all’università. Queste storie di laboratori universitari che hanno chiuso i battenti per gli scarsi risultati a sostegno dell’attività paranormale, sono state d’ispirazione per il film Ghostbusters – Acchiappafantasmi di Ivan Reitman (1946-2022) del 1984, in cui il laboratorio del dottor Venkman (Bill Murray) è costretto a chiudere, riflettendo il modo in cui la parapsicologia è vista nella cultura popolare.

Tuttavia, nella vita reale, a differenza della finzione, i fantasmi non hanno finito per dare ragione ai ricercatori, almeno finora. E se l’hanno data è stato solamente perché si vuole credere che alcuni risultati siano degni di nota, ma è raro oggi vedere invstigatori del paranormale presentare risultati ai propri debunkers e dibattere a difesa dei risultati.

Almeno si tenga viva la memoria

Isaac Newton (a 46 anni), dipinto da Godfrey Kneller, 1689
Isaac Newton dipinto da Godfrey Kneller, 1689

Come ricercatore ho deciso di dedicarmi allo studio dei fenomeni sul piano storico e antropologico, per preservare una memoria. Non credo che tutti gli studi svolti nell’arco degli ultimi secoli siano totalmente da cestinare. Forse hanno bisogno di una nuova chiave di lettura ed essere ripresi in mano per valutare nuove strade. Ma quanti ricercatori sul campo studiano e si acculturano sull’argomento? Pochissimi, ve lo posso garantire. Esiste una sorta di allergia ai libri e si legge solo un po’ qua e là notizie condivise in rete portandoli completamente a credere in cose non confermate o addirittura inventate da qualche bontempone. O, peggio, si fidano quasi ciecamente del primo che sembra loro molto sicuro di sé portando esempi storici o prove del tutto non attendibili.

La Scienza, sia chiaro, non è una religione, non è la Verità assoluta e non ha certezze. E’ invece fondata su teorie che vengono formulate su altre teorie, in un susseguirsi di costruzioni dinamiche che hanno portato a quello che viene considerata la Scienza classica, quella moderna, tanto moderna che viene chiamata newtoniana, da Isaac Newton (1642-1727), un modello che si basa su cinque colonne: la Semplicità, l’Universalità, la Certezza, il Determinismo e l’Evoluzionismo.

Una Scienza, quella newtoniana, che si basa appunto sulla semplicità dei fenomeni naturali, tralasciando dettagli troppo complessi considerati inutili e fuorvianti. Una Scienza che si basa sulla ripetibilità, sulla riproducibilità e sulla prevedibilità dei fenomeni per essere considerati attendibili.

Credere o non credere?

Il braccio di ferro tra Scienza e Paranormale

La visione del mondo paranormale che sembra emergere è in contrasto con il modello di universo derivato dalle scienze fisiche e comportamentali. È alimentata dai mass media: libri, articoli, TV, quasi-documentari e film che annunciano le nuove “frontiere” della conoscenza paranormale. Innumerevoli milioni di persone sono incuriosite da questo regno del paranormale: sono convinte che l’ESP sia un fatto provato, che ci siano prove inconfutabili della vita dopo la morte o della vita prima della vita, che la guarigione psichica possa curare i disturbi fisici, che ci siano stati incontri ravvicinati del terzo tipo con esseri intelligenti provenienti dallo spazio.

Quale dovrebbe essere la risposta degli scienziati all’attuale esplosione di credenze irrazionali? Fino a poco tempo fa, molti scienziati hanno scelto di ignorarle, attribuendo la loro persistenza alla credulità e alla superstizione, sperando che alla fine si sarebbero dissolte. Altri, invece, sono turbati dalla loro continua crescita. Si chiedono se questo presagisca la fine dell’Illuminismo e dell’Età della Scienza, iniziata nel XVI e nel XVIII secolo.

Braccio di ferro tra Scienza e Paranormale

Forse non indica la fine della tecnologia, ma solo della prospettiva scientifica in cui la conoscenza si basa su metodi accurati di indagine e verifica. Alcuni hanno ipotizzato che una nuova Apocalisse dell’irragionevolezza stia per abbattersi su di noi. I sintomi di questo fenomeno, secondo loro, si possono vedere anche nella proliferazione di numerosi culti e sette che offrono la salvezza, abbandonano gli standard oggettivi di verità e manifestano una paura della tecnologia e della scienza. Se in epoche passate si guardava alla scienza e alla ragione come alla grande promessa del futuro, oggi si ha spesso una grande paura della scienza e della tecnologia come dannose e distruttive.

I periodi classici della civiltà greca e romana, in cui fiorirono la filosofia e le arti, furono piuttosto brevi e alla fine furono inghiottiti dal Medioevo. Alcuni avvertono che lo stesso “fallimento dei nervi” potrebbe ripetersi, con uno shock futuro e un crollo culturale che ci travolgeranno. Queste previsioni sono probabilmente troppo speculative, perché ci sono ancora milioni di persone istruite che credono nell’uso della scienza e che hanno bisogno di prove concrete per stabilire la verità.

Fortunatamente, ci sono anche alcuni scienziati che hanno riconosciuto di avere una responsabilità che va al di là delle loro specialità: applicare i metodi della scienza all’esame delle affermazioni sul paranormale e contribuire così all’informazione e all’educazione del pubblico.

Lo scietticismo a priori

A mio parere, gli scienziati non dovrebbero semplicemente respingere di punto in bianco le affermazioni non ortodosse, per quanto fantasiose possano apparire, ma dovrebbero piuttosto sottoporle a un’attenta indagine. Sebbene al giorno d’oggi ci sia un forte spirito antiscientifico e antitecnologico che rifugge dal metodo di indagine scientifica, ci sono anche molti sostenitori del paranormale che tentano di cooptare il mantello della scienza, affermando che il loro lavoro è supportato dalla scienza stessa.

Il termine pseudoscienza è stato talvolta applicato a molti campi di questo tipo: campi di indagine che affermano di basarsi sulla ricerca scientifica, ma che non hanno teorie coerenti o consistenti, non hanno un quadro concettuale chiaramente definibile, non usano metodi rigorosi per verificare le loro ipotesi e fanno affermazioni su scoperte che non sono suffragate da prove. Questo è il caso oggi della teoria del bioritmo e dell’astrologia, per esempio, come lo era della frenologia nel XIX secolo, secondo cui dalla conformazione del cranio è possibile risalire allo sviluppo di certe zone del cervello, sedi di particolari funzioni psichiche.

Pregiudizio sul Paranormale. Un uomo gigante guarda in basso una donna col megafono

Il problema è che alcuni scienziati commettono la fallacia del negazionismo a priori, cioè rifiutano nuove aree di conoscenza prima dell’indagine. La storia della scienza è piena di rotture radicali con teorie consolidate, per quanto inaspettate: la modifica “einsteiniana” della fisica classica, la teoria dei germi e la battaglia di Simmelweiss1 con la confraternita medica, il concetto di spostamento dei continenti e così via. D’altra parte, non tutte le pretese di verità, da qualsiasi fonte provengano, sono responsabili o meritano di essere ascoltate. I concetti e le ipotesi introdotte devono essere significativi e devono prestarsi a qualche test verificabile.

Alcune aree del paranormale sono state esaminate in passato da investigatori scientifici. Questo è particolarmente vero per la “ricerca psichica”. La Society for Psychical Research (SPR), ad esempio, fondata nel 1882 da alcuni illustri scienziati e filosofi, era dedicata all’indagine dei fenomeni “spirituali” e “psichici”. A questa attività si è sostituita la nascita della parapsicologia negli anni Venti e Trenta, che ha segnato lo sforzo di utilizzare metodi sperimentali per indagare i fenomeni psi. Sfortunatamente, attorno a questi campi c’è un gran numero di affermazioni non provate, estrapolate al di là degli stretti confini del laboratorio.

Molti investigatori in questi campi sono condizionati da un impegno a priori nella convinzione che un determinato fenomeno esista e possa avere solo una spiegazione paranormale. Contro di loro si schierano spesso gli scettici intransigenti che rifiutano proprio la PSI come una presunta capacità psichica generale che si manifesta in precognizione, psicocinesi, chiaroveggenza, telepatia e altri presunti fenomeni paranormali come l’ESP, sostenendo che sono in contrasto con i principi scientifici esistenti.

Purtroppo, entrambe le posizioni sono sbagliate! La scienza deve sempre essere aperta a nuove deviazioni di pensiero e ricettiva nei confronti di nuove teorie, anche se queste possono rovesciare il quadro esistente. E forse è proprio il rovesciamento di questa medaglia ad essere temuta dagli scientisti più fedeli, perché si sa, la scienza è come una religione, solo che non si basa su concezioni teologiche.

La maggior parte delle affermazioni secondo cui sono stati scoperti nuovi modelli paradigmatici nel regno paranormale non sono state suffragate da prove. La semplice proclamazione di una “scoperta” non la valuta; c’è una differenza tra uno scetticismo costruttivo, che si basa su un’attenta indagine e analisi e che sospende le credenze finché non vengono confermate sperimentalmente, e uno che pregiudica un argomento senza indagare. Solo il primo è difendibile e contribuisce al progresso scientifico.

E non avete idea di quati scientisti pieni di pregiudizio si scagliano contro il paranormale. Sono due i problemi che si pongono oggi alla scienza sono particolarmente gravi.

Isaac Asimov (fonte: Alex Gotfryd/Corbis via Getty Images)
Isaac Asimov (fonte: Alex Gotfryd/Corbis via Getty Images)

Primo, c’è stata una certa confusione nella mente della gente nel distinguere tra fantascienza e verità. Questa è l’era della fantascienza, dove l’immaginazione umana supera la realtà attuale. Isaac Asimov (1920-1992) è stato un brillante autore di fantascienza, ma molto scettico sulla verità del paranormale, ben consapevole che la plausibilità o la possibilità di un’idea non la rendono necessariamente vera. La creatività umana può costruire mondi ideali, ma non dovremmo accettarli come veri finché non ci sono conferme indipendenti.

In secondo luogo, si è verificata un’evidente rottura del consenso riguardo agli standard o ai criteri per giudicare le affermazioni di verità. In parte ciò può avere origine nella recente filosofia della scienza, dove sono stati messi in discussione i criteri positivistici di convalida e conferma scientifica. In parte può anche derivare dalle nuove frontiere della fisica e dell’astronomia, spesso difficili da comprendere o da tradurre in termini di senso comune per i non addetti ai lavori. Purtroppo, molte persone hanno apparentemente concluso (e questo vale soprattutto per numerosi studenti universitari di oggi) che non esistono standard di conoscenza, che tutta la conoscenza è soggettiva e che ogni credenza è vera quanto l’altra.

Il soggettivismo contesta le basi epistemologiche della scienza: l’uso controllato di metodi di indagine oggettivi, i criteri della logica e l’uso di test sperimentali per verificare le ipotesi. In ultima analisi, è l’evidenza che può decidere la verità di un’affermazione piuttosto che di un’altra (e questa evidenza deve essere disponibile all’esame di osservatori indipendenti e in grado di essere replicata in condizioni di prova in qualsiasi laboratorio del mondo).

Purtroppo, la maggior parte di ciò che va sotto il nome di paranormale è pseudoscienza, poiché non soddisfa questi standard rigorosi e troppi format televisivi discutibili recenti hanno esaltato il paranormale facendolo sfociare nel ridicolo.

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