666, Il numero del Diavolo

666, Il Numero del Diavolo? Esaminiamo le Teorie

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Visione idealista: lo stato spirituale incompleto

L’idealismo, noto anche come approccio allegorico o simbolico, rappresenta una modalità di interpretazione del Libro dell’Apocalisse che tratta le immagini e i simboli presenti nel testo come rappresentazioni non letterali della realtà. Questa prospettiva, in particolare, si concentra sul numero della bestia, una delle parti più enigmatiche e controverse del libro.

Gli idealisti respingono l’uso della gematria e rifiutano l’idea che il numero della bestia sia un codice da decifrare. Al contrario, vedono il numero come un simbolo che richiede una comprensione più profonda. Questa interpretazione si basa sulla convinzione che i numerosi sistemi proposti per identificare il numero 666 siano inconcludenti, dato che possono portare a molti nomi diversi e richiedono spesso la conversione di nomi in altre lingue o l’aggiunta di titoli per adattarli ai risultati desiderati. Pertanto, gli idealisti ritengono che l’approccio più appropriato sia considerare il numero come una rappresentazione figurata.

Bestia a sette teste dall'Apocalisse di San Giovanni
Bestia a sette teste dall’Apocalisse

Un’idea comune tra gli idealisti è che il numero 666 sia considerato incompleto, poiché il numero 7 è tradizionalmente associato alla completezza e al divino. Di conseguenza, il numero 666, costituito da tre 6, suggerirebbe una “incompletezza intrinseca”. Ciò potrebbe indicare che la Bestia e il Drago, simboleggiando il male e l’inganno, sono essenzialmente insufficienti o mancanti di perfezione. Alcuni studiosi si concentrano sul concetto che la Bestia è in grado di imitare la perfezione, creando l’apparenza di autenticità. Il fatto che il numero 6 sia leggermente inferiore al numero 7 considerato perfetto, suggerirebbe che il numero della Bestia condivida «molti segni distintivi della verità» e quindi sia abile a ingannare.

Un’altra interpretazione suggerisce che il numero 666 rappresenti lo stato spirituale incompleto o immaturo di un individuo, il quale è ancora in ricerca o in lotta per trovare la sua perfezione spirituale. In generale, l’approccio idealista pone l’accento sulla natura simbolica e figurata del testo dell’Apocalisse, spingendo gli studiosi a cercare significati più profondi e universali nelle immagini e nei numeri presentati nel libro.

Visione futurista: la fine dei tempi è ora!

Un’interpretazione futurista del Marchio della Bestia si focalizza sulla possibile ascesa di una valuta sovranazionale, come ad esempio l’euro, e suggerisce che ciò potrebbe costituire un segno distintivo degli eventi legati alla Fine dei Tempi. Secondo questa prospettiva, il Marchio della Bestia potrebbe essere associato a un segno impresso sulla fronte o sulla mano destra delle persone. Gli studiosi e i teologi con una prospettiva futurista concentrano la loro attenzione principalmente sulla seconda venuta di Cristo e sugli eventi apocalittici associati alla fine dei tempi, come indicato in vari passi dell’Apocalisse (1:7; 19:11–16; 22:11–12).

Sebbene questa visione trovi sostenitori che credono nella sua veridicità generale, è importante notare che non tiene conto di tutte le interpretazioni storiche dell’Apocalisse, poiché la stessa contempla anche visioni storiche riguardanti il passato. Oggi, la prospettiva di una valuta mondiale solleva questioni religiose e teologiche. Secondo la visione futurista, per superare le difficoltà attuali, l’Anticristo potrebbe ricorrere a un sincretismo religioso forzato, cercando di unificare e fondere diverse religioni in nome dell’antiterrorismo e della stabilità economica globale. Questo sincretismo potrebbe essere un prerequisito per l’istituzione di una moneta globale.

Giudizio Universale, Apocalisse (di Lorenzo Maitani, XIV secolo), Duomo di Orvieto
Giudizio Universale, Apocalisse (di Lorenzo Maitani, XIV secolo), Duomo di Orvieto

Alcuni interpretano il Marchio della Bestia come un requisito per tutte le transazioni commerciali. In questo contesto, il Marchio potrebbe essere considerato un oggetto con funzione simile a una carta di credito o addirittura agli impianti di microchip RFID, che vengono discussi in alcune prospettive. Nel cristianesimo, alcune persone ritengono che l’impianto di un chip possa rappresentare l’impronta del Marchio della Bestia, previsto come un requisito per ogni transazione commerciale e considerato un precursore degli eventi descritti nella seconda metà del Libro dell’Apocalisse. Questa prospettiva solleva complesse questioni etiche e teologiche legate all’interpretazione delle profezie apocalittiche.

Visione storicista

Gli storicisti rappresentano un’importante scuola di pensiero nell’interpretazione dell’Apocalisse, credendo che questo libro biblico fornisca una prospettiva cronologica della storia della chiesa cristiana, dal tempo dell’autore Giovanni fino alla seconda venuta di Cristo. Questa interpretazione è basata su allusioni al Libro di Daniele, in particolare i capitoli 2:28 e 2:45.

28 ma c’è un Dio nel cielo che svela i misteri ed egli ha fatto conoscere al re Nabucodònosor quello che avverrà alla fine dei giorni. Ecco dunque qual era il tuo sogno e le visioni che sono passate per la tua mente, mentre dormivi nel tuo letto. 

Daniele 2:28 (CEI 2008)

45 Questo significa quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per intervento di una mano, e che ha stritolato il ferro, il bronzo, l’argilla, l’argento e l’oro. Il Dio grande ha fatto conoscere al re quello che avverrà da questo tempo in poi. Il sogno è vero e degna di fede ne è la spiegazione.

Daniele 2:45 (CEI 2008)

La visione di Daniele presenta simboli che prefigurano una sequenza di eventi futuri nella storia, dall’Impero Babilonese al periodo medo-persiano, dalla Grecia a Roma, fino alla conclusione dell’attuale era. In modo analogo, l’Apocalisse si basa sull’approccio di Daniele, concentrandosi su eventi significativi della storia cristiana:

  1. La crocifissione di Cristo (Apocalisse 5:6, 5:9, 5:12).
  2. La Seconda Venuta di Cristo (Apocalisse 14:14-16; 19:11-16).
  3. Il regno di mille anni in cielo (Apocalisse 20:4–6).
  4. Il terzo avvento di Cristo sulla Terra, insieme ai Suoi seguaci fedeli, e la sconfitta di Satana e dei suoi oppositori (Apocalisse 20:7–15).
  5. La creazione di nuovi cieli e di una nuova terra, in cui la morte, il dolore e il peccato non avranno più luogo, e Dio abiterà con il Suo popolo (Apocalisse 21:1–8, 21:22–27; 22:1–5).

Il Libro di Daniele è suddiviso in due parti: una narrazione storica che racconta la prigionia di Giuda e le profezie che indicano sia il Messia promesso che gli eventi alla fine dei tempi. La considerazione dell’Apocalisse da parte degli storicisti aiuta a illustrare come l’apostolo Giovanni e Gesù intendessero che le scritture apocalittiche bibliche fossero interpretate, seguendo il modello presentato in Daniele.

Nel contesto degli avventisti del settimo giorno che adottano questa prospettiva, esiste la credenza che il Marchio della Bestia (sebbene il numero 666 non sia specificamente menzionato) si riferisca a una futura sacralità domenicale universalmente e legalmente imposta. In altre parole, coloro che accettano di adorare e onorare la domenica come giorno sacro, consapevoli che non è il sabato biblico stabilito da Dio, riceveranno il cosiddetto Marchio della Bestia. Questa interpretazione sottolinea la domenica come una creazione del Papato e lo vede come il Marchio della Bestia. La domenica è considerata un simbolo di apostasia religiosa e lontananza dalla vera adorazione del sabato, che è il giorno del riposo divinamente istituito secondo questa visione.

666 corrisponde a Hitler, Martin Lutero e Napoleone?

Un interessante aspetto dell’Apocalisse è la sua natura criptica, che ha portato alcuni studiosi biblici a suggerire che l’autore intendesse che il 666 fosse risolto dagli stessi lettori del primo secolo attraverso un’isosefia, un sistema di assegnazione di valori numerici alle lettere. Il professor Thomas A. Wayment ha affermato che l’uso della frase «è infatti un numero di uomo» rappresenta una tipica formula isosefica. Wayment sostiene inoltre che i cristiani dell’epoca avrebbero immediatamente riconosciuto che si trattava di un messaggio cifrato.

L’Apocalisse è notoriamente criptica e spesso negli scritti apocalittici, un angelo o un messaggero celeste rivela il significato attraverso un linguaggio in codice. In questo contesto, il lettore vive l’esperienza della visione attraverso gli occhi del visionario e viene incoraggiato a dare un senso alle rivelazioni.

Il numero 666 è stato proiettato su molti nemici nel corso della storia. I nomi sono stati manipolati per sommare il valore numerico di 666. Durante la Riforma, i protestanti chiamarono la Chiesa cattolica Italika Ekklesia e si riferirono al papa con la parola greca papeiskos per arrivare al 666, e i cattolici fecero lo stesso con Martin Lutero (1483-1546), il teologo tedesco iniziatore del protestantesimo. Allo stesso modo, il numero è stato applicato anche a Napoleone Bonaparte (1769-1821).

Nel corso del secolo scorso, persino i nomi di figure come Kaiser e addirittura Hitler, tra gli altri, sono stati oggetto di calcoli che li hanno ricondotti al numero 666. Se Adolf Hitler (1889-1945) non ha bisogno di presentazioni, Kaiser è invece un titolo imperiale tedesco, utilizzato dai sovrani del Sacro Romano Impero, dell’Impero austriaco, dell’Impero austro-ungarico e dell’Impero tedesco. Il termine è più frequentemente riferito ai governanti di quest’ultimo, ossia Guglielmo I, Federico III e Guglielmo II. 

Aleister Crowley e il numero 666

L’esoterista britannico Aleister Crowley (1875-1947) era noto per la firma con nomi come La Bestia 666 o To Mega Therion (che si traduce in La Grande Bestia, equivalente a 666). Tuttavia, è importante notare che la sua associazione con il numero 666 non era basata sul concetto del male, ma piuttosto su una connessione con i poteri del Sole. In effetti, nella sua prospettiva, il 666 era strettamente collegato ai simboli solari e non aveva intenti malvagi.

Aleister Crowley e il numero 666
Aleister Crowley e il numero 666

Questo collegamento tra 666 e il Sole può essere rintracciato nella Kabbalah, in cui il Sole rappresenta la sesta emanazione di Dio. Inoltre, la somma dei numeri in un quadrato magico che rappresenta il Sole equivale a 666. Questo quadrato magico è composto da 36 quadrati (6×6), che contengono i numeri da 1 a 36 in modo tale che qualsiasi linea che colleghi i numeri, sia essa orizzontale, verticale o diagonale, dia sempre il risultato di 111. La somma di tutti i quadrati all’interno del quadrato magico è appunto 666.

Un episodio interessante nella vita di Aleister Crowley è quando testimoniò in un processo nel 1934 e gli fu chiesto se si autodefinisse La Bestia 666 e Mega Therion. Crowley spiegò che Therion significava «grande bestia selvaggia» e che 666 era il numero associato al Sole. In modo umoristico, rispose: «Potete chiamarmi Little Sunshine». Questa affermazione dimostrò il suo modo peculiare di affrontare la sua reputazione e il suo interesse per l’occultismo e il simbolismo.

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