666, Il numero del Diavolo

666, Il Numero del Diavolo? Esaminiamo le Teorie

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La gematria ebraica

I teologi preteristi solitamente aderiscono all’interpretazione numerica che afferma che 666 rappresenta l’identità di Nerone Cesare (imperatore romano dal 54 al 68 d.C.) come nome e titolo. Per coloro che non ne sono a conoscenza, il preterismo è un’opinione o credenza escatologica cristiana che interpreta alcune o tutte le profezie della Bibbia come avvenimenti che si sono già verificati nella storia.

Ma per arrivare a Nerone Cesare si è fatta un’interpretazione inversa, partendo da nome in aramaico e usando la numerologia ebraica della gematria. Ma prima di addentrarci nell’analisi di come sia saltato fuori Nerone Cesare, c’è da capire come funziona la gematria. Nelle antiche tradizioni ebraiche, gruppi di studiosi ebrei erano incaricati di conteggiare il numero di volte in cui ciascuna lettera appariva nelle Scritture, insieme al numero di parole, versetti, paragrafi e altro.

Torah
Torah

Questi specialisti del testo erano noti come Soferim (contatori). La loro responsabilità principale consisteva nell’assicurarsi che ogni rotolo della Torah (i primi cinque libri della Bibbia ebraica, noti anche come il Pentateuco) e gli altri libri del Tanakh (la versione ebraica dell’Antico Testamento della Bibbia cristiana, che include la Torah, i Profeti e le Scritture) fossero identici, registrando qualsiasi parola o ortografia insolita e replicandole con precisione attraverso le loro competenze di scriba. Molte persone credono che Esdra lo Scriba (480-440 a.C.) abbia istituito molte delle pratiche dei Soferim.

Quini la gematria costituisce un elemento della prospettiva teologica ebraica che si focalizza sull’analisi delle parole scritte nella lingua ebraica, attribuendo loro valori numerici. Questo sistema afferma che parole o frasi con lo stesso valore numerico siano connesse o riflettano una qualche relazione con il numero stesso. La gematria viene applicata, ad esempio, all’età di una persona, a un anno nel calendario ebraico e a situazioni analoghe. Questo approccio è uno dei metodi di analisi utilizzati nella cabala.

Esistono vari metodi di gematria utilizzati nella tradizione ebraica, ognuno dei quali assegna valori numerici alle lettere in modo leggermente diverso: standard, Mispar Katan, Metodo del valore ordinale, Metodo Bash, Mispar HaKadmi, Mispar HaPerati, Mispar Shemi e Mispar Gadol.

Noi prenderemo in considerazione quest’ultimo perché è quello su cui si sono basati per arrivare all’interpretazione del numero 666 come Nerone Cesare. Il metodo Mispar Gadol è lo stesso del metodo standard, ma conta le forme finali (sofit) delle lettere ebraiche come continuazione della sequenza numerica dell’alfabeto. Queste lettere sofit sono assegnate rispettivamente da 500 a 900:

  • Aleph (א) = 1
  • Bet (ב) = 2
  • Gimel (ג) = 3
  • Dalet (ד) = 4
  • Hei (ה) = 5
  • Vav (ו) = 6
  • Zayin (ז) = 7
  • Het (ח) = 8
  • Tet (ט) = 9
  • Yod (י) = 10
  • Kaf (כ) = 20
  • Lamed (ל) = 30
  • Mem (מ) = 40
  • Nun (נ) = 50
  • Samekh (ס) = 60
  • Ayin (ע) = 70
  • Pei (פ) = 80
  • Tzadi (צ) = 90
  • Kuf (ק) = 100
  • Resh (ר) = 200
  • Shin (ש) = 300
  • Tav (ת) = 400

Ad esempio, il valore della parola shalom (Shin, Lamed, Vav, Mem) è 300+30+6+600 = 936.
Questo metodo è stato usato anche per dare il valore al tetragramma biblico YHVH (Yod, Hey , Vav, Ehi) è 10+5+6+5 = 26. YHVH è la sequenza delle quattro lettere ebraiche che compongono il nome proprio di Dio utilizzato nella Bibbia ebraica, il Tanakh, o per i cristiani l’Antico Testamento, in cui «il nome ricorre più di seimilaottocento volte».

Un altro esempio di gematria è rappresentato dalla parola ebraica חי (Chai), che significa vivere. Se sommate secondo gli attributi numerici del metodo Mispar gadol, il risultato è il numero 18. Questo ha reso il numero 18 particolarmente significativo tra gli ebrei, ed è spesso associato alla fortuna. Di conseguenza, i regali che includono cifre multiple di 18 sono comuni tra gli ebrei.

Ora che si sono appresi i metodi di interpretazione dei numeri, ecco come è stato interpretato il numero biblico 666.

666 è Nerone Cesare?

Nerone Cesare
Nerone Cesare

Innanzitutto va detto che le diverse traduzioni sono state interpretate per il significato della frase che può essete tradotta con «Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia» (o «Ecco la saggezza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia»), dove viene usata la peculiare parola greca ψηφισάτω (psephisato). Le possibili traduzioni includono “contare”, “fare i conti” e anche “votare” o “decidere”.

Se andiamo a prendere il Textus receptus1 derivato da manoscritti di tipo testuale bizantino, il numero seicentosessantasei è rappresentato dai numeri greci χξϛ , con la lettera greca stigma ( ϛ ) che rappresenta il numero 6:

17καὶ ἵνα μή τις δύνηται ἀγοράσαι ἢ πωλῆσαι εἰ μὴ ὁ ἔχων τὸ χάραγμα, τὸ ὄνομα τοῦ θηρίου ἢ τὸν ἀριθμὸν τοῦ ὀνόματος αὐτοῦ. 18Ὧδε ἡ σοφία ἐστίν· ὁ ἔχων τὸν νοῦν ψηφισάτω τὸν ἀριθμὸν τοῦ θηρίου· ἀριθμὸς γὰρ ἀνθρώπου ἐστί· καὶ ὁ ἀριθμὸς αὐτοῦ χξϛʹ

In Italiano: 17E che nessuno potesse comprare o vendere, salvo colui che avesse il marchio, o il nome della bestia, o il numero del suo nome. 18Ecco la saggezza. Chi ha intendimento conti il ​​numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è Seicentosessantasei.

Apocalisse 13:17-18 Nuovo Testamento in Greco e traduzione in italiano

Nel Novum Testamentum Graece, il numero è rappresentato dalle tre parole finali, ἑξακόσιοι ἑξήκοντα ἕξ , hexakósioi hexēkonta héx, che significano seicentosessantasei:

17καὶ ἵνα μή τις δύνηται ἀγοράσαι ἢ πωλῆσαι εἰ μὴ ὁ ἔχων τὸ χάραγμα, τὸ ὄνομα τοῦ θηρίου ἢ τὸν ἀριθμὸν τοῦ ὀνόματος αὐτοῦ. 18ὧδε ἡ σοφία ἐστίν· ὁ ἔχων νοῦν ψηφισάτω τὸν ἀριθμὸν τοῦ θηρίου, ἀριθμὸς γὰρ ἀνθρώπου ἐστίν· καὶ ὁ ἀριθμὸς αὐτοῦ ἑξακόσιοι ἑξήκοντα ἕξ

In Italiano: 17e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 18Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è infatti un numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei.

Apocalisse 13:17-18 Nuovo Testamento in Greco e traduzione Bibbia CEI 2008

1Textus receptus è il termine latino che si traduce come “testo ricevuto”, e indica la serie dei testi greci a stampa del Nuovo Testamento che costituiscono la fondamenta per la versione della Bibbia di Martin Lutero, la traduzione del Nuovo Testamento in inglese realizzata da William Tyndale (1494-1536) e gran parte dei Nuovi Testamenti prodotti durante il periodo della Riforma protestante in Europa.

Busto di Nerone (Musei capitolini, Roma) - Wikimedia Commons
Busto di Nerone (Musei capitolini, Roma)

Uno degli identificativi più comuni associati a 666 è stato proprio Nerone, basato su una traslitterazione ebraica del titolo Nerone Cesare (NeRON QeiSaR). Per arrivare ad interpretare il numero 666 come Nerone Cesare è stata usata la gematria ebraica. Questo metodo veniva usato per parlare segretamente contro l’imperatore. Se avete letto il paragrafo sulla gematria ebraica, avrete capito come funziona il metodo Mispar Gadol. Usando quella tabella, Nerone Cesare (NRON QSR, נרון קסר) corrisponde a:
50+200+6+50+100+60+200 = 666

La teoria su Nerone ha guadagnato una certa popolarità, ma non è priva di complicazioni. La confusione sull’ortografia precisa in ebraico del titolo Cesare è uno dei punti di discussione. Inoltre, questa teoria non tiene conto del fatto che i lettori del Libro dell’Apocalisse erano in gran parte di lingua greca, mentre Nerone aveva molti titoli diversi oltre a Cesare.

Un’ulteriore sfida nell’interpretazione di 666 è che se l’autore del Libro dell’Apocalisse avesse inteso utilizzare la gematria per cifrare il significato, avrebbe probabilmente dovuto farlo in modo esplicito per guidare i lettori. Ad esempio, potrebbe aver scritto qualcosa del tipo: “Il numero in ebraico (o greco) è…”. Tuttavia, non ci sono indicazioni chiare di questo tipo all’interno del testo, a differenza di altri passaggi in cui l’autore specifica “in ebraico” o “in greco” per attirare l’attenzione dei lettori su un significato particolare (come in Apocalisse 9:11 e 16:16).

Il termine greco χάραγμα (Charagma, ovvero, Segno) che troviamo in Apocalisse 13:16 era inizialmente associato a impronte su documenti o monete. È ben documentato che il Charagma fu utilizzato come un sigillo imperiale dell’Impero Romano su documenti ufficiali durante il I e il II secolo. Durante il regno dell’imperatore Decio (249-251 d.C.), coloro sprovvisti del certificato di sacrificio (libellus) a Cesare erano soggetti a restrizioni commerciali, una pratica che si suppone abbia radici nell’era di Nerone, come menzionato nell’Apocalisse 13:17:

17 e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.

I preteristi sostengono che l’Apocalisse fu composta prima della distruzione del Tempio, sostenendo che Giovanni fosse stato esiliato a Patmos sotto Nerone. Tuttavia, la maggior parte degli studiosi ritiene che l’Apocalisse sia stata scritta dopo la morte di Nerone nel 68 d.C.. Secondo l’Enciclopedia Cattolica, l’Apocalisse fu redatta «verso la fine del regno dell’imperatore romano Domiziano, probabilmente nel 95 o 96 d.C.». Notate come questa certezza sia incoerente con l’avverbio “probabilmente”. Nonostante sia “probabile”, ma non certo, ce lo fanno passare per certo.

Ma alcuni studiosi protestanti concordano con questa datazione. Poiché Apocalisse 13 è interpretata da alcuni come una profezia su eventi futuri:

8La adoreranno tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita dell’Agnello, immolato fin dalla fondazione del mondo.

Apocalisse 13:8 (CEI 2008)

Alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi che il riferimento numerico a Nerone fosse un codice che implicava ma non identificava direttamente l’imperatore Domiziano (51-96 d.C.). Quest’ultimo, il cui stile di governo richiamava quello di Nerone, governava all’epoca dell’Apocalisse e aveva posto il popolo dell’Asia (principalmente la Lidia), a cui il Libro dell’Apocalisse era principalmente indirizzato, sotto una pesante tassazione.

Altri ritengono che l’interpretazione di Nerone sia problematica se l’Apocalisse è stata scritta circa trent’anni dopo la morte di Nerone. Tuttavia, è importante notare che in quei tempi circolavano voci, soprattutto nelle province orientali, sulla possibile sopravvivenza di Nerone al suo suicidio nel 68 d.C. e, quindi, il suo ritorno al potere (la leggenda popolare di Nero Redivivus, cioè, risorto). Questa credenza era supportata da profezie astrologiche di corte che prevedevano la sua caduta, ma affermavano che avrebbe mantenuto il potere in Oriente. Di fatto, almeno tre impostori si fecero avanti come Nero resuscitato.

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