I Fantasmi di Dickens

Il lato oscuro di Charles Dickens: i fantasmi che lo ispirarono

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Il fantasma della spasimante di Dickens

Nel 1844 Dickens continuò il suo viaggio da sperimentatore in Italia, questa volta per un altro saggio: Pictures From Italy. La prima tappa fu Genova, dove divenne amico del banchiere svizzero Émile de la Rüe (1802-1870), che era divenuto anche il consigliere personale di Camillo Cavour (1810-1861), da noi noto più come Camillo Benso o Conte di Covour, considerato assieme a Giuseppe Garibaldi, Vittorio Emanuele II e Giuseppe Mazzini, come uno dei “padri della patria”. La moglie del banchiere, Augusta Granet, conosciuta meglio come Agusta de la Rüe (1811-1887), soffriva di una moltitudine di disturbi derivati dalla sua ansia, come ad esempio l’insonnia. Madame Augusta finì per essere la paziente più avvincente per Dickens e quindi si offrì di aiutarla con l’unico modo che sapeva: il magnetismo animale.

La loro prima sessione ebbe luogo nel dicembre 1844 e invece di mettere la donna a suo agio, il movimento delle mani di Dickens la rendevano più agitata. La signora de la Rüe cedette a un massiccio attacco di panico e Dickens pensò invece che quell’isteria fosse simile alle risposte già avute dalla moglie e dalla cognata durante il processo di trance. Così la donna si fece convincere a rivedersi e i loro incontri divennero una routine. Madame Augusta sembrò rispondere sempre più positivamente alle terapie di Dickens, tant’è che il suo viso, una volta teso dagli spasmi muscolari, iniziò a rilassarsi, fino a riuscire a lasciarsi andare più facilmente al “sonno ipnotico”.

Dickens fu molto soddisfatto e quindi le chiese di descrivere i suoi pensieri durante le terapie e gli eventuali sogni nello stato di trance, così da poter giungere alla vera problematica legata all’ansia. Una delle visioni più ricorrenti erano quelle di un “fantasma” che la perseguitava, sia nei sogni sia da sveglia. Dickens decise così di scrivere una lettera al marito di Augusta spiegando il problema. Decenni prima che Sigmund Freud (1856-1939) adottasse l’ipnosi come strumento di psicoterapia, Dickens stava già usando il mesmerismo per tracciare i sintomi visibili della sua paziente nel suo subconscio.

Catherine Hogarth - I Fantasmi di Dickens - Archaeus, studio e ricerca sul paranormale
Catherine Hogarth

Catherine, la moglie di Dickens, era sempre stata gelosa delle donne che suo marito aveva ipnotizzato e questa volta si sentiva particolarmente minacciata dal suo rapporto con Madame de la Rüe. Le attenzioni che sperava di avere dal marito durante il viaggio in Italia, furono spazzate via da quelle che Dickens dava alla moglie del banchiere. Infatti, una volta lasciata Genova, Dickens continuava a ricevere lettere da parte di Augusta de la Rüe che lo aggiornavano sul suo stato di salute. Anche se i due non condividevano la stessa stanza, a Catherine questo dava molto fastidio.

Il culmine fu raggiunto quando vide suo Charles Dickens tentare ogni mattina alle undici, un contatto telepatico con Madame de la Rüe, che durava anche per un’ora. La nobildonna voleva incontrare Dickens ancora una volta e fissarono un appuntamento a Genova nel maggio del 1845, quando lo scrittore sarebbe tornato dal viaggio per il resto dell’Italia. Appuntamento che slittò per via di un’indigestione di Dickens che si scusò prontamente via lettera.

La moglie di Dickens era esausta, le liti fra i coniugi erano all’ordine del giorno. Nel 1850 muore anche una dei dieci figli della coppia e il fatidico incontro fra lo scrittore e la sua spasimante, segnarono indelebilmente una rottura coniugale che portò Catherine a volersi separare da Dickens. Anche la passione per il mesmerismo stava oramai scemando in cambio di altri hobby mistici, come quello di esibirsi come mago in teatro con lo pseudonimo de Rhia Rhama Rhoos, il negromante ineguagliabile. Pensare che un personaggio come Dickens sia arrivato a queste assurdità, mi ha davvero lasciato basito.

Nel 1852 scrive un libro di narrativa, il Bleak House, specificando che conteneva storie vere come quella di una combustione spontanea. Indubbiamente questo libro fece storcere non poco il naso degli scienziati dell’epoca. Molte assurde mode e linee di pensiero dell’epoca vittoriana sono andate perdendosi, ma il mesmerismo gettò comunque le basi per l’ipnosi moderna, seppur il trattamento sia oggi in mano a psicologi e psichiatri professionisti e non da giovani romanzieri in vacanza.

La resistenza del folklore al boom tecnologico

I fantasmi dell’epoca vittoriana non sono un fenomeno isolato, perché nell’ultimo decennio, nonostante ci sia stato un incredibile progresso tecnologico e digitale, la credenza nei fantasmi è ancora molto vivida in moltissime persone. Così come allora, anche oggi avviene la stessa cosa: da una parte abbiamo l’evoluzione tecnologica e scientifica che avanza e dall’altra persone che depongono la propria fede nella religione e nel folklore. L’epoca vittoriana ha vissuto enormi accelerazioni nello sviluppo tecnologico, come il treno per lo spostamento rapido delle merci e poi anche delle persone, il telegrafo per la comunicazione istantanea a lunga distanza e l’energia del gas che ha permesso un’illuminazione maggiore a minor costo rispetto a quello delle candele.

A Londra, il primo sistema fognario risale alla metà dell’Ottocento. Eppure, i vittoriani continuavano a essere trascinati da quell’amore per la magia e gli spettacoli paranormali, in realtà più come intrattenimento piuttosto che come dimostrazioni dell’inspiegabile. Lo dimostrano le centinaia di medium smascherati nel corso del tempo. Oggi, invece, si vuole utilizzare questo intrattenimento in maniera più seria e con lo scopo di dimostrare che quel paranormale esiste.

Giro di apertura della ferrovia di Liverpool e Manchester, A.B. Clayton, 1830 - I Fantasmi di Dickens - Archaeus, studio e ricerca sul paranormale
Giro di apertura della ferrovia di Liverpool e Manchester

È singolare pensare che nonostante internet viaggi velocemente attraverso la fibra ottica in ogni casa e la comunicazione mobile sia oramai lo standard del momento, i fantasmi non si siano evoluti, ma anzi si siano adattati alle nuove tecnologie rimanendo invariati nel loro tentativo di comunicazione. Sicuramente in futuro si guarderà indietro a questa epoca così come oggi si guarda l’epoca vittoriana: persone che faticano a stare al passo con i tempi e che s’innamorano del soprannaturale.

Forse una differenza fra quest’epoca e quella vittoriana sono le illustrazioni: fatta eccezione per qualche romanzo, la maggior parte dei racconti non era accompagnato da disegni rappresentanti gli spiriti, quindi ci si appassionava di più alle storie che dovevano spaventare il lettore.

La locandina del film Crimson Peak di Guillermo del Toro - I Fantasmi di Dickens - Archaeus, studio e ricerca sul paranormale
Crimson Peak di Guillermo del Toro

Oggi, invece, si dà più importanza alle immagini, non più disegni ma fotografie e video che “uccidono” la fantasia e decidono come dovrebbe essere un fantasma. Questo lo possiamo riscontrare nella televisione, nel cinema e sul web. Eppure tutte le rappresentazioni degli spettri sono strettamente collegate ai racconti spiritici dell’epoca vittoriana, così come questi ultimi facevano riferimento ai loro antenati della narrazione gotica.

L’epoca vittoriana la vediamo ancora oggi rappresentata nei film: un esempio su tutti è il film Crimson Peak del 2015 diretto da Guillermo del Toro, o come ho già accennato, The Others, o ancora il fantasma della casa dei Grifondoro nella serie Harry Potter.

Dickens morì il 9 giugno del 1870 e cinque giorni più tardi gli spiritisti americani affermarono che il suo spirito era entrato in contatto durante una seduta spiritica dando vari messaggi attraverso dei colpi e l’intenzione di finire il suo ultimo libro incompiuto, Il mistero di Edwin Drood. I soci di Dickens non riuscirono a partecipare a quella seduta, quindi dovremmo supporre che sia stata reale fino a prova contraria?

La storia dunque si ripete: così come gli spiritisti dell’epoca vittoriana decifravano parole dai colpi (i cosiddetti raps, in inglese) da parte degli spiriti, così oggi gli investigatori del paranormale e i ghost hunters sentono parole tra i crepitii dell’elettricità statica o nei rumori catturati dai registratori digitali o analogici utilizzati durante le indagini in dimore presumibilmente infestate. L’incantevole fascino dell’ignoto continua ed è forse per questo che i fantasmi “vivranno per sempre”.

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