Vedo la gente morta
Quante volte capitato di vedere bambini giocare con i loro amici immaginari. E quante volte abbiamo pensato alla possibilità che fossero spiriti? Soprattutto capita quando un bambino afferma di parlare con una persona che non c’è più, spesso un parente. Molti mi chiedono se i bambini vedono i fantasmi. Come dimenticare la frase di Cole Sear ne Il Sesto Senso?
«I see dead people»… «Vedo la gente morta!»
Si dice che crescendo diventiamo più razionali e incapaci di “vedere” cose che da bambini riuscivamo a “vedere”. Quindi i bambini riescono davvero a vedere entità? E la Scienza che cosa pensa a riguardo?
Sulla rivista Psychological Medicine è stato pubblicato uno studio su 8000 bambini di età compresa fra i 9 e gli 11 anni. Il metodo è stato più che altro analitico a seguito di una raccolta di autocertificazioni in cui si poteva già avere un quadro della vita sociale, dei problemi e delle competenze personali di ogni bambino. Quasi due terzi dei bambini avevano problemi personali. Questo esperimento ha praticamente bollato la “visione” di strane cose con allucinazione visiva e uditiva.
A questo punto c’è da chiedersi se davvero i bambini vedono i fantasmi o se si tratta di allucinazioni.
Ma come si può fare una valutazione? Su quali basi?
Secomdo le statistiche sono i bambini con età inferiore ai 9 anni a provare queste esperienze e a raccontarle.
Circa il 17% di questi bambini hanno avuto le stesse allucinazioni. Sulla rivista The Guardian, lo psichiatra infantile Renaud Jardri che esercita la propria professione a Lille, in Francia, ha potuto ascoltare molti bambini con esperienze allucinatorie. Jardri sostiene che forse c’è troppo allarmismo e che i genitori dovrebbero valutare bene lo stato di stress del proprio bambino prima di sottoporlo a consulti psichiatrici per allucinazioni. Valutare ad esempio la frequenza e la complessità delle allucinazioni, e cosa provocano nella loro vita quotidiana.
Le allucinazioni non sono debilitanti, ma qual è la prognosi?
Ho letto un bel libro a riguardo, si intitola Kids who see Ghosts della psicoterapeuta Caron B. Goode. In questo libro si aiutano i genitori a riconoscere i poteri di percezione dei loro bambini, allenandoli nelle loro abilità psichiche. Secondo l’autrice, un bambino osserverebbe un mondo sottile a causa di sovraccarico emotivo o un ambiente domestico negativo. Alcune situazioni stressanti possono, secondo la dottoressa Goode, innescare un sovraccarico surrenale del cortisolo dell’ormone dello stress, mandando in overdrive la parte del cervello più associata all’attività psichica.
Nella sua ricerca, l’autrice ha potuto capire quali potrebbero essere le situazioni stressanti o gli eventi traumatici che innescherebbero questo processo, come ad esempio la perdita di una persona cara. Non a caso spesso i bambini dicono di vedere parenti stretti già defunti.
Le 5 Teorie più diffuse sui Bambini che vedono Fantasmi
Teoria 1: Amici immaginari o Spiriti?
Si crede che siamo nati tutti con la capacità di potersi connettere con l’altra dimensione. Da bambini questo accade più facilmente perché non siamo stati condizionati da dogmi scientifici e religiosi molto razionali o penalizzanti.
Da piccoli non siamo costretti a ignorare ciò che la società ritiene impossibile. Quindi i bambini hanno il potere di parlare con i loro amici immaginari, godersi il mondo attraverso gli occhi filtranti e non essere costretti a credere a un concetto piuttosto che un altro. Tuttavia, tutto questo finisce quando gli adulti iniziano a dire loro come pensare e cosa vedere. Se ad un bambino viene detto che i fantasmi non sono reali, alla fine ci crederanno.
Il documentarista Michael Mendizza spiega che «Se i bambini vedono una forma o qualcosa che l’adulto non vede, imparano rapidamente a schermarla o nasconderla, perché la ritengono un’anormalità nell’ambiente dei loro genitori. Il fantasma non fa parte di ciò che la cultura riflette». Chi lo sa… Forse è per questo motivo che gli adulti del mondo orientale sembrano più propensi a vedere e poter comunicare con gli spiriti rispetto a quelli del mondo occidentale.
Teoria 2: lo spettro elettromagnetico
Gli adulti possono vedere solo 400 – 700 nm (nanometri) sullo spettro elettromagnetico. La luce UV-A (UltraVioletto A) scende appena sotto la luce visibile a 400 – 315 nm. La luce IR (InfraRosso) è appena sopra i 750nm – 1mm. Quindi per farla breve, noi adulti possiamo vedere in modo abbastanza limitato. E adesso le cose si fanno interessanti.
I bambini, quelli piccoli, possono vedere a 380nm. Quindi hanno la possibilità di vedere in uno spettro elettromagnetico che noi non riusciremmo a vedere.
Teoria 3: il nostro stesso Spirito
Quando i bambini molto piccoli fissano un punto nello spazio, si dice che abbiano visto qualcosa che non riescono a capire. La terza teoria sostiene che essendo nati da pochissimo, lo spirito che ognuno di noi vivente porta comunque dentro di sé, è ancora sensibile a livello di coscienza a percepire o “vedere” i visitatori spettrali che attraversano il loro nuovo mondo.
Teoria 4: i cervelli dei bambini
I cervelli dei bambini sono proporzionalmente più grandi dei cervelli adulti. Già, secondo gli studi di Caron B. Goode, durante i primi anni di vita, il cervello dei bambini è proporzionalmente più grande di quello di un adulto medio del 135%. Questo significherebbe funzioni più estese del cervello e quindi anche immaginazione più vivida, riuscendo a passare tra uno stato d’onda e l’altro senza difficoltà. Dai due ai sei anni è difficile per un bambino distinguere tra concezioni interne e quelle generate dall’esterno.
La dottoressa Goode pensa che un bambino non troverebbe alcuna differenza tra un personaggio della TV e lo spirito della nonna deceduta. Questo sarebbe il motivo per cui bambini stabilizzerebbero più facilmente conversazioni con le entità.
Teoria 5: il cervello smette di “vedere”
Sempre secondo il documentarista Mendizza, il cervello umano comincia a riorganizzarsi intorno all’età di 11 anni. A meno che un essere umano non faccia ogni sforzo per tener conto dei collegamenti neurali e renderli psichici, verranno completamente cancellati. Quindi il cervello smetterebbe di “vedere”. In poche parole, la capacità di vedere oltre questo mondo (e la nostra immaginazione) verrebbe schiacciata. Forse è per questo che alcuni medium tentano di invitare la gente a riattivare quella capacità di poter comunicare con gli spiriti.
Cosa fare se il tuo Bambino sembra vedere i Fantasmi?
Cosa si fa se il proprio figlio afferma di vedere persone defunte, quindi, fantasmi? Si dice che bisognerebbe innanzitutto assecondarli, perché non ci sarebbe nulla di male. Come genitore è chiaro che il primo istinto potrebbe essere quello di protezione verso il figlio e quindi metterlo sulla visione negativa di ciò che non sente assolutamente negativo.
Psychic Sally, vero nome Sally Morgan, durante un’intervista al The Sun ha detto «Credo che i bambini possono essere più aperti a vedere i fantasmi che gli adulti. […] Questo perché i bambini hanno un’energia più pura: non sono stati contaminati da una prospettiva da adulti e dai loro pareri. […] Sono semplicemente più aperti al mondo che li circonda senza pregiudizi o scetticismo. […] Penso che nella maggior parte dei casi non sia il bambino che si spaventa perché accetta solo quello che vede, ma è il genitore che può innescare la paura nei confronti di qualcosa che l’adulto vede strana.»
Le 3 Regole da adottare se i Bambini vedono i Fantasmi
Ecco le tre regole nel caso che i bambini dovessero affermare di vedere persone defunte:
- La prima regola sarebbe quella di “NO PANIC!” Niente panico. Anzi, sollecitare con molta serenità il bambino a descrivere esattamente quello che vede e ascoltarlo. Se faceste gli increduli sarebbe ovvia una non condivisione dell’esperienza da parte del bambino.
- La seconda regola sarebbe valutare l’impatto emotivo sul bambino. Non tutti possono essere sereni durante queste strane visioni. Ma di certo sembrerebbe che col tempo, crescendo, svaniranno da sole. Nel caso che il bambino fosse spaventato, si dovrebbe tranquillizzare spiegando che quelle “cose” sono solamente curiose e non farebbero nulla di male. E’ chiaro però che se ci appelliamo al cinema horror e alle leggende metropolitane, si griderebbe “allarme demoni!”
- La terza regola, nel caso in cui la cosa dovesse diventare troppo presente e fastidiosa per la concentrazione del bambino, sarebbe quella di giocare con i propri figli e leggere storie dal lieto fine prima della buonanotte. Più il bambino è impegnato con persone vive, e meno si concentrerà sulle strane entità che gli galleggerebbero attorno.
Più attenzione si darà e più si mostreranno
Gli esperti del paranormale, infatti, sostengono che più frequentemente si dà attenzione ai fantasmi e più loro si mostreranno.
È chiaro che non va confuso l’amico immaginario con quella che potrebbe essere un’entità. Sotto i cinque anni la maggior parte dei bambini ha amici immaginari. Ma sono davvero amici immaginari o fantasmi? E quindi come fare a capire se i bambini stanno avendo un’esperienza psichica o meno?
Semplice: come accennato prima, chiedete dettagli! Se il bambino si mette a pensare allora è un amico immaginario. Diversamente le risposte saranno abbastanza imminenti.
Perché gli Spiriti visiterebbero i Bambini?
I bambini vedono gli spiriti perché visitati per lo stesso motivo per cui visiterebbero gli adulti. Forse per comunicare un messaggio dall’Altrove, per confortare un momento difficile o di malattia, per controllare come il bambino cresce e se ha sostegni validi, per vedere il nuovo componente in famiglia arrivato sul mondo terrestre.
Se siete interessati ad approfondire l’argomento del perché i bambini vedono i morti (fantasmi), per curiosità o perché genitori di bambini che affermano di vedere persone defunte, vi suggerisco il progetto Perceptive Children che trovo molto interessante, creato da Athena A. Drewes, una psicologa infantile, nonché parapsicologa e consulente volontaria al Rhine Research Center e alla Parapsychology Foundation che si occupa delle esperienze psichiche dei bambini. Il progetto di Athena Drewes è consultabile anche su Facebook alla propria pagina pubblica dedicata. Oppure iscrivetevi al gruppo di discussione (in lingua inglese).