Harry Price
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Harry Price: il detective del soprannaturale

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Il caso Schneider

Nel maggio 1922 Harry Price accompagnò Eric J. Dingwall, ricercatore di lunga data della SPR e collega prestigiatore, a Monaco, in Germania, per osservare due giovani medium austriaci, i cui effetti colpirono molto lo stesso Price: i fratelli Rudi e Willi Schneider (1903-1971). Lo fecero per conto del barone Albert von Schrenck-Notzing (1862-1929), uno psichiatra forense che si occupò di ipnotismo e metapsichica, studiando medium celeberrime come Eusapia Palladino (1854-1918), la francese Marthe Beraud (più conosciuta come Eva Carrière, 1884-1943) e Stanisława Popielska (1893-?), una sensitiva polacca, presunta autrice di fenomeni come ectoplasma e psicocinesi.

Come per il caso Hope, anche quello sui fratelli Schneider furono molto chiacchierate. Quando il barone Schrenck-Notzing morì alla fine del 1929, Price affermò che le capacità di Rudi Schneider fossero superiori a quelle di suo fratello Willi. Price stava ancora aggiungendo nuove tecnologie scientifiche alla sua gamma di gadget e un dispositivo collegava le mani e i piedi di Rudi, e di tutti gli altri seduti attorno al tavolo della seduta spiritica, a un tabellone. Una luce avrebbe segnalato se qualcuno si fosse mossso abbastanza da interrompere il circuito elettrico. Nonostante questi controlli, Price affermò che Rudi avesse prodotto una serie di effetti, tra cui della massa ectoplasmatica, colpi (raps) e levitazioni del tavolo. Al termine delle sessioni, Price dichiarò che il fenomeno prodotto da Rudi era «assolutamente genuino» e che «nessun controllore o spettatore aveva assistito alla minima azione sospetta».

Rudi Schneider e Harry Price
Rudi Schneider e Harry Price

Poi, però, nella primavera del 1932, Price iniziò nuovamente a testare Rudi Scheider e nel 1933, Price sganciò una “bomba” nel mondo della ricerca psichica quando affermò di avere prove fotografiche che Rudi aveva liberato un braccio durante una seduta spiritica, muovendo fisicamente il fazzoletto che avrebbe dovuto toccare psichicamente. Un esame approfondito da parte di un altro ricercarote della Society for Psychical Research, non trovò però alcuna base a sostegno dell’accusa. Sebbene la maggior parte dei colleghi di Price, nel campo della ricerca psichica, sospettassero che Price stesso fosse il colpevole.

Ma i media e la comunità scientifica (così come molti ricercatori della SPR) presero l’esposizione di Price come attendibile e l’immagine di Rudi “colto sul fatto”, seppur non chiarissima perché granulosa, riuscì comunque a distruggere la reputazione del medium e a mettere in imbarazzo gli investigatori che lo avevano dichiarato autentico. Coloro che sostenevano che Price fosse semplicemente un truffatore in cerca di pubblicità avevano difficoltà a spiegare perché avrebbe danneggiato la propria reputazione in questo modo.

I casi più particolari indagati da Harry Price

Non è un caso che ci sono ancora oggi scettici scientisti che prendono le indagini di Price come oro colato solo quando sono a sostegno della frode di alcuni spiritisti, dimenticando che Price stesso fu un personaggio alquanto sospettabile già a partire dai suoi esordi, dove anch’egli commise frodi nel campo spiritico.

Il cerchio magico sul monte Brocken

Harry Price con il capretto, al suo fianco Cyril E.M. Joad e la signorina Urta Bohn, la fanciulla pura di cuore, che ha eseguito l'esperimento
 Harry Price con il capretto, al suo fianco Cyril E.M. Joad e la signorina Urta Bohn, la fanciulla pura di cuore, che ha eseguito l’esperimento

Basterebbe citare l’esperimento del 18 giugno 1932 sul monte Brocken, la più alta vetta delle montagne dell’Harz, in Germania, dove Price si recò, accompagnato dal filosofo Cyril E.M. Joad (1891-1953) per testare un antico detto in cui in una notte di luna piena e grazie alla presenza di una fanciulla pura di cuore (Urta Bohn), una giovane capra si sarebbe trasformata «un giovane di incomparabile bellezza» all’interno di un triangolo magico. Inutile dire che l’incantesimo fallì e Price fu considerato a dir poco ridicolo! La derisione dei colleghi scientifici colse Price di sorpresa, dal momento che la gita era stata pianificata come un intrattenimento piuttosto che come un esperimento serio.

Gef, la mangusta parlante

Gef, la mangusta parlante, disegnata da George Scott nel 1936
Gef, la mangusta parlante, disegnata da George Scott nel 1936

Oppure, il caso di infestazione a Cashen’s Gap, un luogo isolato sull’Isola di Man, nel Regno Unito, in cui la famiglia Irving avrebbe affermato di avere a cha fare con una mangusta parlante! Riferirono, infatti, che una mangusta che si faceva chiamare Gef, mangiasse i loro conigli e si esprimesse in varie lingue, recitando filastrocche e imitando i versi di altri animali. Price indagò personalmente sul caso in compagnia di Richard Stanton Lambert (1894-1981), allora redattore di un popolare programma radiofonico chiamato The Listener, ma l’animale si rifiutò di manifestarsi fino a quando non se ne furono andati.

Il caso potrebbe essere correlato a fenomeni di poltergeist, poiché Voirey Irving, la figlia tredicenne della famiglia, era strettamente associata alle manifestazioni della mangusta parlante. Price non riuscì a rilevare alcuna prova di frode e aveva pensato che fosse un fenomeno genuino. Questo attirò l’attenzione della BBC, i datori di lavoro di Lambert, che mancò poco lo licenziassero perché il suo interesse per il soprannaturale si rifletteva negativamente sulla competenza dell’emittente. Ma Lambert fece una denuncia per diffamazione e mantenne il suo lavoro.

Il caso fu indagato anche da Nandor Fodor (1895-1964), un pioniere nel campo dei fenomeni di poltergeist legati a soggetti umani, che intervistò numerosi testimoni sul fenomeno, molti dei quali ostili all’infestazione, ma non riuscì a scuoterne nessuno per affermare che non fosse reale. Fodor non accettò la spiegazione del poltergeist e suggerì, quasi sul serio, che avrebbe potuto effettivamente essere una mangusta che aveva imparato a parlare. Price prese la cosa sul serio, se non altro per sottolineare durante la sua visita che i pannelli di legno e la costruzione insolita dell’edificio ne facevano “un grande tubo parlante”, quindi poteva essere una base per l’autoinganno o una possibile bufala. Molti anni dopo, quando la vicenda si fu placata, nella zona fu ucciso uno strano animale non identificato. Alcuni suggerirono che poteva essere Gef.

Alla ricerca degli spiriti di colleghi defunti

Eileen J. Garrett
Eileen J. Garrett

Quando Arthur Conan Doyle morì, Price organizzò delle sedute spiritiche con la medium irlandese Eileen J. Garrett (1893-1970), nel tentativo di comunicare con lui. Furono ricevuti messaggi da Doyle, ma molto più importanti furono una serie di comunicazioni dal pilota di un dirigibile che era precipitato nello stesso periodo (vedi il Caso del dirigibile R-101). Indubbiamente a Price viene riconosciuto anche dai critici il merito di aver introdotto moderne procedure scientifiche nelle indagini sul paranormale, aiutando a scoprire spiegazioni razionali in casi che altrimenti avrebbero potuto essere considerati paranormali, e la sua personalità stravagante contribuì anche a portare il campo della ricerca psichica a un pubblico molto più vasto di quello che potevano essere raggiunti dagli intellettuali dell’alta borghesia che dominavano il campo in Gran Bretagna.

Firewalkers, i camminatori sul fuoco

Negli anni Trenta, il Consiglio per la ricerca psichica dell’Università di Londra organizzò due passeggiate sul fuoco per studiare scientificamente i fenomeni. Nel 1935, il pachistano Kuda Bux (1905-1981), e due scienziati britannici attraversarono un pozzo del fuoco di oltre tre metri, contenente principalmente braci di quercia a circa 400°C.

Kuda Bux mentre cammina sui carboni ardenti
Kuda Bux mentre cammina sui carboni ardenti

Successivamente, nell’aprile del 1937, fu eseguita un’altra marcia sul fuoco per il Consiglio, questa volta dal musulmano Ahmed Hussain, dall’inglese, Reginald Adcock, e da molti altri. Nessuno dei tre camminatori sull fuoco portarono ustioni, nel peggiore dei casi, ricevettero piccole vesciche. Il caso fu seguito dallo stesso Harry Price camminò, non solo sul carbone ardente, ma anche su cinquanta copie del Times, un gesto che il giornale ricambiò pubblicizzando generosamente l’esperimento.

In seguito a questi eventi il C​oncilio emanò dei rapporti in cui affermava che né la fede religiosa, né i poteri soprannaturali avevano nulla a che fare con l’esecuzione dell’impresa, per poi concludere che il segreto della camminata sul fuoco risiede nella bassa conduttività termica del legno che brucia e che il tempo di contatto tra i carboni ardenti e i piedi è breve.

Eleonora Zugan, la “ragazza del diavolo”

Nel 1926, Harry Price si imbatté nel caso di una contadina rumena di nome Eleonore Zugun (1913-1996), che apparentemente stava sperimentando violenti fenomeni di poltergeist, inclusi oggetti che fluttuavano, schiaffi, morsi e pizzicamenti vari. La ragazza era stata prelevata da un manicomio da un investigatore psichico che Price aveva incontrato a Vienna. Price ritornò a Londra, con la ragazza, e iniziò una serie di esami di laboratorio che ebbero successo solo in parte. Testimonianze e resoconti dei test affermavano che le “stimmate” apparivano sul corpo della ragazza in condizioni che escludevano la possibilità che se le producesse con mezzi naturali.

Eleonore Zugun durante un servizio in cui mostra i segni del "diavolo"
La seconda da sinistra è Eleonore Zugun, durante un servizio in cui mostra i segni del “diavolo”

Si diceva, inoltre, che la ragazza fosse in grado di spostare oggetti con la mente, sebbene non sia stato possibile scoprire alcuna causa per le sue capacità al di fuori del fatto che aveva subito gravi abusi da bambina. Le capacità di Eleonore cessarono bruscamente all’età di quattordici anni quando entrò nella pubertà. Questo ci riporta alla possibilità che il fenomeno del poltergeist sia legato alla Psicocinesi Spontanea Ricorrente (RSPK).

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