Testamento di Salomone

Testamento di Salomone

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Capitolo V

Capitolo V: introduce Beelzeboul, il principe dei demoni, che viene catturato da Ornias mediante l’anello magico. Salomone lo interroga scrupolosamente, indagando sulla sua natura e le sue attività. Durante l’interrogatorio, Salomone chiede della possibile esistenza di demoni femminili, presentando Onoskelis, una creatura dalla bellezza affascinante con le gambe di un mulo. Intrigato dalla sua origine, Salomone esamina attentamente le attività di Onoskelis e le assegna il compito di filare canapa per la creazione di corde destinate al Tempio.

Il quinto capitolo si conclude con l’interrogatorio di Asmodeo, durante il quale il demone rivela le sue origini e i suoi comportamenti malvagi, quali il corrompere la bellezza delle vergini e provocare omicidi. Asmodeo racconta anche di come l’angelo Raffaele lo scacciò, bruciando il fegato e il fiele di un siluro, secondo un antico metodo di esorcismo. Salomone ordina quindi ad Asmodeo di modellare l’argilla per la costruzione di vasi destinati al Tempio.

Capitoli: da VI a X

Demone

Capitolo VI: Inizia una nuova fase degli interrogatori di Salomone con Beelzeboul. Questo potente demone rivela di detenere il controllo sulla razza dei legati nel Tartaro e si prepara nel Mar Rosso per un trionfo futuro. Salomone, consapevole della sua influenza, lo sottomette con la potente invocazione di nomi come Eloi-I. Beelzeboul, costretto, viene incaricato da Salomone di tagliare il marmo per il Tempio.

Capitolo VII: Il re continua i suoi interrogatori con Lix Tetrax, il demone dei venti. Questo nome, noto anche dalle tavolette di Creta e dai testi magici di Efeso, è associato a una sorta di “esplosione di demoni“. Lix Tetrax rivela le sue origini e il suo ruolo nei turbini e nelle divisioni. Salomone, con astuzia, ottiene tre nomi che possono allontanare questo demone e lo costringe a sollevare pietre per il Tempio.

Capitolo VIII: Salomone affronta le sette stelle del cielo, personificando l’inganno, il conflitto, il destino, l’angoscia, l’errore, il potere e “il peggiore”. Errore rivela il suo coinvolgimento nella morte di Adonijah, fratello di Salomone, e poi tutti sono incaricati di scavare le fondamenta del Tempio.

Capitolo IX: L’attenzione si sposta su un demone chiamato Murder, una creatura senza testa che attacca i neonati quando piangono. Può essere fermato solo dalla luce lampeggiante.

Capitolo X: Salomone interroga il demone Scettro, dalle sembianze di un cane gigantesco, responsabile di ingannare coloro che seguono la sua stella. Questo demone contribuisce a ottenere uno smeraldo per il Tempio.

Capitoli da XI a XVIII

Capitolo XI: Un demone a forma di leone, con una legione di demoni al seguito, si presenta. Salomone scopre che questo demone rende impossibile la guarigione dai malanni.

Capitolo XII: Un demone drago a tre teste è interrogato. Salomone, con saggezza, ordina a questo demone di fabbricare mattoni per il Tempio.

Capitolo XIII: Obyzouth, un demone femminile con i capelli arruffati, viene esaminato. Viaggia nottetempo per strangolare i neonati, ma viene ostacolato dall’angelo Raffaele che scrive il suo nome su un papiro.

Capitolo XIV: Un demone chiamato “il cosiddetto Demone Alato” è sottoposto a interrogatorio. Questo demone compie atti perversi di notte, e Salomone lo costringe a tagliare il marmo per il Tempio.

Capitolo XV: Solomon affronta il demone femminile Enepsigos, dalle innumerevoli forme, compresa quella di Kronos. L’angelo Rathanael può contrastarla solo con il sigillo di Dio, e predice a Salomone un futuro di divisione e distruzione del Tempio.

Re Salomone sacrifica agli idoli di Sébastien Bourdon (1616-1671), olio su tela, 1640 circa
Re Salomone sacrifica agli idoli di Sébastien (dipinto del 1640 di Sébastien Bourdon)

Capitolo XVI: Salomone interroga Kunopegos, uno spirito a forma di cavallo e pesce. Può provocare il mal di mare e deve essere sigillato con un elaborato rituale. Salomone lo imprigiona nel Tempio.

Capitolo XVII: Un demone oscuro dagli occhi scintillanti viene interrogato. Senza nome, è conosciuto solo come un demone “lascivo” e può essere contrastato con il nome del Salvatore scritto sulla sua testa.

Capitolo XVIII: Salomone si rivolge a trentasei corpi celesti con teste caniformi. Ogni entità, associata a disturbi fisici specifici, è elencata con le relative contromisure. Questa sezione chiude la serie di “interviste” nel manuale di Salomone, fornendo istruzioni dettagliate su come affrontare ogni demonio associato a una specifica afflizione. Il testo mostra chiaramente l’antica credenza nell’associazione tra malattie e attività demoniaca.

Conclusioni

Questo elenco demonologico del Testamento di Salomone rivela una vasta gamma di afflizioni causate dai demoni, che vanno dagli oscuri “atti perversi nella notte” attribuiti a Kourtael, che induce coliche nelle viscere (18.13), a una serie di altre malefiche influenze descritte nel corso delle interviste. Questo manuale demonologico si configura come una guida dettagliata per allontanare gli spiriti maligni: ogni demone è associato a un disturbo specifico, e il testo fornisce istruzioni precise su come affrontare ciascuna situazione.

Raffigurazione del demone Asmodeo
Raffigurazione di Asmodeo

È interessante notare che tale pratica di esorcismo, che include l’accoppiamento di una manifestazione demoniaca a un disturbo fisico, è rilevante anche nel racconto biblico degli Atti degli Apostoli (capitolo 19). Qui, i Figli di Sceva tentano di sfruttare il nome di Gesù, ma falliscono miseramente. Questo episodio sottolinea l’importanza di una comprensione approfondita dei poteri e delle dinamiche sottostanti quando si affrontano entità demoniache, un principio che sembra essere ben radicato nel Testamento di Salomone.

Un aspetto notevole di questo testo è la chiara correlazione tra la presenza di demoni e le malattie fisiche. Ogni demone è associato a un’afonia specifica, sottolineando l’antica credenza nella connessione tra afflizioni fisiche e influenze demoniache. Questo paradigma è in linea con le concezioni culturali dell’epoca, dove spesso le malattie erano interpretate come risultato di forze soprannaturali.

Inoltre, il Testamento di Salomone fornisce una prospettiva su come l’autore, presumibilmente immerso in un contesto teologico e culturale specifico, intendesse gestire le minacce demoniache. L’uso di nomi divini e di pratiche ritualistiche rivela un tentativo di controllare e dirigere le forze oscure attraverso la devozione e l’invocazione di entità superiori.

Complessivamente, il Testamento di Salomone emerge come una testimonianza affascinante delle credenze e delle pratiche demonologiche dell’epoca, fornendo non solo un repertorio di demoni e i loro poteri, ma anche una guida pratica su come affrontarli, sottolineando la complessità delle interazioni tra il divino e il demoniaco in questo antico contesto.

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