Shadow People
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Shadow People, il popolo ombra che ci osserva

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Tracce di Shadow People nell’Iliade di Omero?

Restando su Omero, nell’Iliade si parla dello spettro di Patroclo, una figura importante della guerra di Troia; appare all’amico ed eroe Achille, considerato il piè veloce o piè rapido, che lo rimprovera di non avergli dato degna sepoltura. E nel seguente passo si parla delle ombre:

«Tu dormi, Achille, e ti dimentichi di me. Non ti scordavi di me quando ero vivo, ma ora che sono morto ti scordi di me. Sono disteso fuori dal portale dell’Ade e le altre ombre non mi permettono di unirmi a loro oltre il fiume. Dammi sepoltura al più presto, in modo che anch’io possa passare. Quando mi avrai onorato col fuoco, non tornerò più dall’Ade. Mi ha ghermito la morte odiosa e non staremo mai più insieme, appartandoci dai nostri compagni, a discutere piani e progetti, come quello di conquistare Troia da soli. Presto la morte afferrerà anche te, per mano di un dio e di un troiano».

Iliade di Omero

Le ombre di cui parla Patroclo però non sono entità particolari, bensì altri fantasmi come lui, dato che anch’egli si considera un’ombra. Infatti, Achille, appena si sveglio, batte un colpo di mani e dice:

«Ah, esiste anche nell’Ade l’ombra e la parvenza. Ma non è vita. Tutta la notte mi è stata accanto l’ombra di Patroclo, in tutto simile a lui: piangeva e gemeva e mi ha comandato molte cose, una per una»

Iliade di Omero

Delle Shadow People quindi, non c’è “ombra” neppure nella storia antica.

4 Possibili spiegazioni sulle Shadow People

Spiegazione 1: L’immaginazione

La spiegazione più semplice e più probabile per il misterioso fenomeno delle Shadow People è quella della suggestione e di molta immaginazione, a volte la mente gioca brutti scherzi e basta credere in fenomeni spiritici per avere l’illusione di aver visto un’ombra in casa.

Spiegazione 2: L’illusione ipnagogica

Gli incontri più segnalati con le Shadow People possono essere spiegati dalla scienza moderna, in particolare dal funzionamento del cervello umano. Molti testimoni oculari affermano di aver visto una persona ombra proprio nel momento in cui stavano per addormentarsi o nell’attimo in cui si erano svegliate. La maggior parte delle testimonianze ha riferito di trovarsi sul letto durante questi incontri, e riferiscono sensazioni di muscoli bloccati, come se fossero trattenuti da qualche forza misteriosa, una sorta di pressione sul petto come se ci fosse una qualcuno seduto sopra, creando anche affaticamento nella respirazione.

Una volta che l’ombra scompare, i testimoni affermano, la spiacevole e terribile sensazione svanisce. L’illusione ipnagogica è un fenomeno noto anche come “dormiveglia”, una condizione fisiologica nella quale una persona non riesce a discernere tra il sonno e la veglia, e può anche essere una spiegazione plausibile di tali percezioni “paranormali”. Esistono moltissimi casi in cui si racconta di persone che si svegliano nel bel mezzo della notte, convinte che una figura malvagia sia in agguato nel buio, e nonostante i soggetti nel letto tentino di muoversi, il loro corpo in realtà non si muove.
A quel punto cercano di urlare, ma dalle loro bocche non esce alcun suono. E intanto la creatura malevola si avvicina. Sembra la scena di un film horror, ma in realtà queste sono una tipologia di visioni da paralisi del sonno.

La ragione per cui la paralisi del sonno è così spaventosa non è solamente per le immagini, ma per l’impotenza al muoversi e per non riuscire ad emettere alcun suono. Questo stato di “blocco” può portare ad allucinazioni intrusive d’individui malevoli e minacciosi.Un’altra tipologia di allucinazione è di sentire un peso sul petto o sull’addome, come se cercasse di soffocare il soggetto. Infine ci sono le allucinazioni vestibolari-motorie, nelle quali il soggetto è convinto di fluttuare o addirittura di volare, muovendosi al di fuori quindi del proprio corpo, spesso associato alle OOBE (Out Of Body Experiences, esperienze fuori dal corpo).

Spiegazione 3: La Pareidolia e la visione periferica dell’occhio

Alcuni testimoni affermano di non essere stati sul letto durante gli avvistamenti, bensì in casa o in altri ambienti, e di aver visto dei movimenti con la coda dell’occhio.

Il campo visivo dell’uomo si avvale di una doppia visione monoculare (due occhi). Il campo visivo monoculare si estende sul piano orizzontale in un angolo di 90° temporalmente e di 60° nasalmente, mentre sul piano verticale si estende di 60° nella visione superiore e di 70° in quella inferiore. Sommando per cui tutte le parti visibili si forma una sorta di visione ovoidale. I due campi visivi monoculari (occhio destro e sinistro) si sovrappongono parzialmente nella zona binoculare e il campo visivo binoculare amplia l’estensione laterale fino a circa 200°. All’interno di questo campo visivo, la visione distinta è più concentrata nella parte centrale della retina chiamata fovea.

Campo visivo umano e Visione Periferica
Campo Visivo umano

La visione foveale permette di riconoscere gli oggetti. Il resto del campo visivo invece è la visione periferica, caratterizzata da una bassa acuità visiva e da una maggiore sensibilità al colore. Nella visione periferica avvistiamo gli oggetti ma non riusciamo a riconoscerli perfettamente, percepiamo i movimenti ed è utile per segnali di avviso. Nella parte posteriore dell’occhio si trovano le cellule dei foto-ricettori: quelli chiamati bastoncelli e quelli detti conici, entrambi appartenenti alla retina. La nostra visione centrale, utilizzata per la visualizzazione dettagliata, fa affidamento sui coni, mentre quella periferica dipende dai bastoncini.

Quando si osserva in ambienti un po’ bui, la nostra visione centrale è debole a causa della dipendenza dalla luce intensa, perché la visione periferica è molto più forte. La visione periferia allora funziona molto meglio in condizioni di scarsa illuminazione rispetto a quella centrale. Sebbene la visione periferica non sia utilizzata per distinguere i colori, sfrutta maggiormente la rilevazione del movimento.

La combinazione di non vedere il colore e di avere un’eccellente abilità nel rilevare il movimento, potrebbe essere una spiegazione della visione di ombre viste con la coda dell’occhio. In alcuni addestramenti militari in notturna è spesso insegnato di orientare la visione ai lati, destro e poi sinistro, piuttosto che concentrarsi sugli oggetti scarsamente visibili dalla visione centrale. L’ombra poi prenderebbe una forma umanoide a causa della Pareidolia, un tipo d’illusione, o errata percezione, in cui il nostro cervello crea erroneamente un’immagine con caratteristiche umane o animali.

Spiegazione 4: Le diverse frequenze e le lunghezze d’onda della luce

Gli esseri umani vedono la gamma di luce conosciuta come lo spettro della luce visibile. I nostri occhi, infatti, possono vedere una gamma di lunghezze d’onda di 380-750 nanometri (nm). Nella nostra visione centrale, le varie lunghezze d’onda nello spettro della luce visibile, sono viste come colori diversi da tre tipi di coni appartenenti ai foto-ricettori, che vanno a coprire l’intera gamma di tonalità.

Con un picco vicino al centro dello spettro visibile a circa 500 nm, la visione dei nostri bastoncini foto-ricettori, è sensibilizzata alle lunghezze d’onda del viola, del blu, del verde e del giallo. Non vedremo questi colori però come tali, bensì come varie sfumature di grigio. Le lunghezze d’onda più lunghe, quelle di colore arancio e quelle del rosso, saranno completamente eliminate dalla parte periferica della nostra vista. Potremmo per cui tranquillamente dire che la nostra visione periferica è in realtà più focalizzata alla gamma media della luce visibile e non interferisce con le lunghezze d’onda più alte.

Sarà per questo che riusciamo a vedere cose che non vedremmo con la visione centrale? Sono dunque fantasmi o ombre-entità?

Quando nasce il fenomeno delle Shadow People?

Disegno di un Hat-Man o Shadow People, mentre entra da una porta in una camera da letto
Una raffigurazione di Hat-Man o Shadow People

Non essendoci la possibilità di raccogliere dati e prove tangibili per studiare il fenomeno delle Shadow People, e non essendoci alcuna prevedibilità e continuità delle apparizioni, non c’è modo di provare la loro esistenza. Una cosa però è certa a livello storico, visto che si parla di Shadow People nella storia: non c’è alcuna traccia pubblica della loro esistenza che risalga al 2001.

In quell’anno, esattamente il 12 aprile, proprio il conduttore radiofonico Art Bell (nome d’arte di Arthur William Bell III, scomparso il 13 aprile 2018) che ho citato in precedenza in questo articolo, intervistò Thunder Strikes, uno dei tanti pseudonimi di Claude Harley “Swiftdeer” Reagan, un’insegnante definitosi guaritore, fondatore della Deer Tribe Metis Medicine Society (DTMMS), un’organizzazione no profit, che fornisce attività fisiche e spirituali, nonché metodi di guarigione).

In quell’episodio, i due hanno parlato a lungo delle Shadow People, incoraggiando gli ascoltatori a inviare i propri disegni delle proprie terrificanti esperienze. Ovviamente ricevettero molte telefonate con testimonianze diverse.

Ma perché una puntata sulle Shadow People? Perché l’autrice di libri sul paranormale, Heidi Hollis, aveva presentato nello stesso talk show radiofonico e poco tempo prima, il suo libro dedicato alle Shadow People: The Secret War, affermando di aver dato questo nome alle oscure figure nel 1997.
Prima di quell’anno però non c’è alcuna traccia delle Shadow People!

Durante le telefonate da parte degli ascoltatori però, Bell li aiutava, appunto, a reinterpretare le esperienze personali, soprattutto quelle legate alle paralisi del sonno, riconducendole alle Shadow People. La Hollis divenne così un’ospite fissa del talk show, perché aveva portato centinaia di persone a seguire l’argomento delle Shadow People. Una volta che la leggenda si era diffusa, sono nate derivazioni di queste entità, viste come extraterrestri malevoli di origine rettiliana o, se più bassi, appartenenti agli alieni grigi, che potevano soffocare le persone dormienti.

Fantasmi, alieni o viaggiatori del tempo?

"The Woman Next Door" di Junji Ito (2002)
Un disegno tratto dal fumetto “The Woman Next Door” di Junji Ito (2002)

Dagli alieni si passò ai viaggiatori spazio-temporali, in quanto proprio in quel periodo esplose la leggenda di John Titor, un fantomatico viaggiatore del tempo che intrattenne molti utenti di un forum ad accesso libero, raccontando di essere un soldato statunitense che era stato reclutato per compiere viaggi nel tempo per un progetto governativo del 2036, in cerca di un vecchio computer IBM 5100. Dai viaggiatori temporali si iniziò a parlare di quelli astrali, per poi approdare ai classici demoni.

Quest’ultima idea deriva sicuramente dalla battaglia descritta nel libro della Hollis, in cui le Shadow People starebbero lottando contro Dio (come fu per gli angeli ribelli biblici capitanati da Lucifero). Per giustificare le diverse descrizioni dei testimoni, i credenti sono convinti che le Shadow People siano dotate di abilità “magiche” che li fanno apparire nella forma che più ci spaventa, e che sono capaci di svanire prima che qualcuno identifichi la loro vera forma.

Questa volta non ho altro da aggiungere su questo argomento, almeno per il momento. E poi devo interrompere questo articolo perché “ho appena visto un’ombra con la coda dell’occhio”. Direi quindi, che è meglio terminare qui l’articolo.

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