Introduzione
La bambola Letta (Letta Me Out), è una bambola che si dice si muova per conto proprio. A sostenerlo è Kerry Walton che, con suo fratello, trovò la bambola negli anni Settanta durante un’eplorazione in una casa abbandonata a Wagga Wagga, in Australia. Secondo Walton, oltre lui, anche altri testimoni hanno visto la bambola muoversi e hanno trovato segni visibili come dei graffi in giro per la casa.
Storia della bambola Letta
Nel 1972, Kerry Walton ritornò al suo paese natale, Wagga Wagga nelle zone rurali del Nuovo Galles del Sud, in Australia, per il funerale della nonna. Durante quel periodo, decise di affrontare una paura radicata nell’infanzia esplorando un edificio dismesso che lo aveva spaventato per anni. Durante la sua visita a questa dimora abbandonata, scoprì una vecchia marionetta sotto i pavimenti del portico.
Inizialmente i due fratelli si spaventarono perché a prima vista sembrava essere il corpo di un bambino morto, ma dopo un’ispezione più attenta, Kerry aveva scoperto che si trattava di una strana bambola dal sorriso inquietante. La bambola Letta è di legno ed è a misura di bambino con un viso particolare, vestita di verde con una lunga treccia. Presenta veri capelli umani e sotto il suo cuoio capelluto si intravede una struttura che ricorda un cervello umano. Kerry si è sentito obbligato a salvare la bambola da sotto casa e da allora sono stati inseparabili.
Fenomeni paranormali segnalati
Fu durante il lungo viaggio verso Brisbane che i fratelli Walton avrebbero soprannominato la bambola Letta, probabilmente a causa della sua eredità zingara europea e perché è un’abbreviazione di Let Me Out (“Lasciami uscire“), in quanto i due fratelli avevano scherzato sul fatto che la bambola sembrava muoversi all’interno del sacco in cui veniva trasportata. La voce che circola sul web riguardo al nome che deriverebbe dalle urla della bambola che chiede di uscire è del tutto falsa. La famiglia di Kerry era giustamente preoccupata quando i due fratelli portarono a casa la bambola per la prima volta. Soprattutto per la strana serie di eventi.
Gli oggetti della casa verrebbero spostati misteriosamente e, apparentemente, la bambola si sarebbe mossa davanti ad alcuni testimoni. Kerry Walton ha riferito che i segni di graffi sulla parte inferiore delle scarpe della bambola erano un indizio inequivocabile che si era mossa. Qualcuno ha affermato di aver udito dei suoni provenire da Letta. Inoltre, ogni volta che viene portata fuori, pare che il clima cambi e inizi a piovere, e a volte i quadri appesi cadono dai muri quando la bambola entra in una stanza.
«Credo che lui cammini di notte: siamo entrati qui, in una casa nuova, e non ho mai sentito così tante cose strane in vita mia», ha riferito Kerry.
Un gruppo di esperti in antiquariato è stato in grado di determinare l’età della bambola, approssimativamente ducento anni, attraverso l’analisi di alcuni chiodi posizionati sotto i suoi piedi. Si è supposto che la bambola fosse prodotta artigianalmente in Europa orientale, verosimilmente in Romania, considerando il suo aspetto gitano. È degno di nota il fatto che la bambola presenti una testa ricoperta di veri capelli umani.
Dopo essere stata consultata da un sensitivo, sono emerse informazioni sulla storia della bambola Letta, confermate nel corso degli anni da altri sensitivi. Si racconta che la bambola sia abitata dallo spirito di un giovane che morì annegato molti anni fa. Si suppone che la bambola sia stata modellata secondo le sembianze di questo ragazzo. Si è addirittura detto a Kerry che non si sarebbe mai dovuto separare dalla bambola. Gli zingari credevano nella trasfigurazione degli spiriti e le bambole servivano come nuova dimora per gli spiriti dei defunti.
Uno spirito tutt’altro che malevolo
Per quanto il suo aspetto non sia gradevole, la bambola Letta non è mai stata segnalata come malevola. Anzi, dopo averla trovata, la fortuna di Walton ha cominciato a cambiare in meglio e il suo commercio di oggetti da collezione ha prosperato.
E lo credo, per ammirare la bambola da vicino, Kerry viaggia con lei quando non è nella sua casa a Warwick e concede apparizioni presso strutture come hotel e locali; vedere la bambola da vicino non costa nulla, ma una fotografia con Letta costa cinque dollari. Non solo, Walton è apparso con Letta in numerosi programmi televisivi in cui afferma che c’è qualcosa di paranormale nella bambola ed è così famosa adesso che ha persino una pagina ufficiale su Facebook.
Quando Letta sembrava non attirare più così tanto il pubblico, soprattutto nel periodo in cui Annabelle rubava l’intera scena delle bambole infestate (e nel periodo della pandemia Covid-19), Walton ha provato a disfarsi della bambola cercando di venderla per quattrocento dollari. Il propietario ha affermato che era per far uscire la sua famiglia da una difficile situazione finanziaria e che quando è stato sul punto di consegnare la bambola ad un acquirente e quindi tirarla fuori dal bagagliaio dell’auto, puntualmente non ci riusciva, come se una forza di qualche tipo lo stesse fermando. Sarà davvero così? Comunque sia, la bambola Letta è ancora di proprietà di Walton.
Conclusioni
Mentre caliamo il sipario sulla intrigante storia della bambola Letta, ci troviamo ad un bivio di fascinazione e contemplazione. Attraverso i tortuosi corridoi della storia e i sussurri del folclore soprannaturale, Letta emerge come più di una semplice bambola; essa incarna un nexus di credenza umana, emozione, e gli enigmatici regni al di là della nostra comprensione.
Il viaggio attraverso la ricerca di notizie sulla bambola Letta è stato a dir poco un giro di una montagna russa, perché laddove sembrava di trovare notizie interessanti, immediatamente scoprivo che erano solo fantasie di scrittori che riempivano un articolo sul proprio blog. Tuttavia, la storia di Letta trascende i confini del mondo tangibile, invitandoci in un regno dove i misteri si nascondono in ogni ombra e i sussurri degli spiriti aleggiano nell’aria.
Ma oltre l’inquietante fascino del presunto abitante di Letta, trovo che alla fine della storia ci troviamo al solito bivio che continua a dipanarsi fra fede e scetticismo. Da una parte abbiamo il commovente legame indissolubile di Kerry Walton con la bambola che ci serve come testimonianza dell’impatto profondo dell’attaccamento emotivo e della resilienza della fede di fronte allo scetticismo; ma dall’altra abbiamo un racconto del suo proprietario che non trova riscontri tangibili e verificabili. Il suo rifiuto di separarsi da Letta, nonostante le offerte allettanti, è perché Walton è suggestionato dagli avvertimenti dei medium che hanno incontrato la bambola Letta o c’è dietro un bisogno di attenzioni e la possibilità di sfruttare il mistero per guadagnare “qualche dollaro”?
Le bambole infestate sono un concetto che, secondo la credenza popolare, sono posseduti o abitati da spiriti maligni o presenze soprannaturali. Questo concetto è spesso associato al folclore e alle leggende urbane, e ha alimentato numerose storie nell’ambito dell’occulto e del paranormale.
La Chiesa cattolica, generalmente, considera le credenze riguardanti le bambole infestate come superstizioni o credenze popolari senza fondamento spirituale solido. Mentre la scienza, d’altro canto, affronta il concetto di bambole infestate come parte del folclore e delle credenze culturali, senza alcuna prova scientifica che supporti l’esistenza di spiriti o demoni che possano possedere oggetti materiali come bambole.
La leggenda della bambola Letta si è diffusa oltre i confini della casa Walton. Il ghigno malvagio della bambola e la sua aura inquietante hanno catturato l’immaginazione di coloro che l’hanno incontrata. Kerry Walton, il riluttante custode, ha portato Letta in interviste televisive e in tour, condividendo il suo racconto con un pubblico affascinato. Letta Me Out diviene così sinonimo dell’inspiegabile, un ponte tra il nostro mondo e l’ignoto.
Che la storia di Letta sia intrisa di verità o avvolta nel mito, rimane una testimonianza affascinante della complessità della nostra realtà e delle profondità senza limiti dell’immaginazione umana. Mentre diciamo addio a Letta, la sua eredità perdurerà come un faro di meraviglia, ispirando stupore e curiosità in coloro che osano ponderare i misteri che giacciono oltre il velo del noto.
Che la storia di Letta serva come promemoria che in un mondo pieno di incertezze, è spesso nell’abbraccio dell’ignoto che scopriamo la vera essenza di cosa significhi essere umani. E così, mentre chiudo questo capitolo sulla bambola Letta, portiamo avanti lo spirito di curiosità, meraviglia, e riverenza per l’incomprensibile che lei incarna così splendidamente.
Il concetto di bambole infestate ha attirato l’attenzione nel XIX secolo quando la tecnologia cinematografica e dell’intrattenimento è stata in grado di ritrarre realisticamente le bambole “sicuramente inanimate” come “pericolosamente animate”.
La popolarità dei film e dell’intrattenimento sulle bambole infestate ha portato alla vendita di bambole che si dice siano infestate su eBay, Amazon, Etsy e molti altri siti. Queste bambole portano con sé una certa fascinazione che una bambola normale non ha, dal momento che una bambola infestata richiede una prova, o almeno abbastanza retroscena che un potenziale acquirente può accogliere la possibilità del soprannaturale.
Il mondo del paranormale si trova al confine dove il reale e il soprannaturale si sfumano, lasciandoci con interrogativi senza risposta e una sensazione di meraviglia. La vicenda di Kerry Walton e della sua relazione con Letta ci ricorda l’importanza dei legami affettivi e delle connessioni spirituali nella nostra vita quotidiana.