Gli esorcismi di Gassner

Gli esorcismi di Gassner: il mistero delle guarigioni

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Il potere di padre Gassner

È interessante notare che i testimoni di Gassner esercitavano un potere ancora più grande dell’esorcismo, poiché con il loro sostegno riuscivano a convincere un paziente sull’origine della sua malattia e del potere del sacerdote su di lui. Gassner oltretutto esagerava, insegnando ad alcuni propri pazienti ad “aiutarsi in futuro”, ordinando quindi al demone della malattia di tornare di nuovo così che il paziente/posseduto potesse esorcizzarsi da solo. Per insegnare questa pratica, Gassner avrebbe quindi portato il paziente allo stato del dolore più e più volte fino a quando non avesse imparato.

Secondo Zimmermann, le cure di Gassner funzionavano attraverso il potere della suggestione, perché esercitava molta influenza sui pazienti che lo ritenevano un’autorità carismatica conferendogli un “dominio sull’immaginazione e sui nervi”. Effettivamente perché mai Gassner doveva scegliere chi trattare e chi no? Quali erano le condizioni che i malati/posseduti dovevano avere per essere curati dai suoi esorcismi?
E’ indubbio che l’incapacità di Gassner di curare i malati con una “fede piccola o riluttante” era alquanto sospetta e questo suggerì a Zimmermann che il suo successo non poteva che essere il risultato di un effetto placebo.

Evidentemente quei pazienti che secondo il prete andavano scartati perché non così gravi, erano invece così malati che le sue pratiche non li avrebbero mai guariti, mettendo così in discussione le abilità di guaritore. In tutto questo discorso non si è citato il denaro. Come sempre accade, questi personaggi apparentemente pare lo facciano gratuitamente perché chi possiede un dono, “non chiede denaro” in cambio per aiutare la gente bisognosa; in realtà percepiva denaro e non poco, perché una persona guarita si sente in forte debito verso il proprio guaritore.

La fama e il declino di padre Gassner

A causa della sua improvvisa fama, Gassner ricevette svariati inviti da vari posti fra cui a Bodensee, sul lago di Costanza (così è chiamata da noi), dove si esibì a curare con gli esorcismi, ma senza ottenere il favore da parte dell’allora vescovo di Bodensee, il cardinale Roth. In cambio però trovò un potente protettore, il principe e vescovo di Ratisbona, il conte Fugger, discendente della più importante famiglia tedesca d’imprenditori tra il Tardo Medioevo e l’inizio dell’Età Moderna e che si estinse ufficialmente senza mai andare in bancarotta nel 1657.

Molti membri della famiglia rivestirono in seguito cariche pubbliche o ecclesiastiche e questo conte era uno dei tre portatori della discendenza. Il conte Fugger nominò Gassner di una carica onoraria nella sua stessa corte e quindi il prete si stabilì nella vecchia chiesa di Ellwangen (detta Jagst), situata nel land del Baden-Württemberg e vi soggiornò tra il novembre del 1774 e il giugno 1775. Durante questo periodo raggiunse il culmine delle sue attività; i pazienti si affollavano a Ellwangen, e una tempesta di polemiche infuriava intorno a lui. Dozzine di opuscoli furono pubblicati, a favore o contro di lui, non solo in Germania, ma anche in Austria, Svizzera e persino in Francia.

I detrattori del magnetismo animale

Johann Kaspar Lavater
Johann Kaspar Lavater

Gassner aveva il sostegno di alcuni protettori ecclesiastici oltre a quello delle masse e di quelli che speravano di essere guariti da lui. I suoi nemici aggiunsero che era particolarmente popolare tra i locandieri e i carrettieri perché in fondo beneficiavano della sua popolarità. Uno dei suoi ammiratori era Johann Kaspar Lavater (1741-1801), un famoso pastore di Zurigo, protestante di confessione zwingliana, noto per i suoi studi sulla fisiognomica.

Tra gli avversari di Gassner invece, c’erano il teologo cattolico Josef Sterzinger, il teologo protestante Semler citato all’inizio dell’articolo, e la maggior parte dei rappresentanti dell’Illuminismo. Vennero, infatti, diffuse voci secondo le quali si sarebbero sicuramente verificati casi di possesso dovunque la visita di Gassner fosse annunciata, come in un isterismo di massa. Come se non bastasse, si aggiunsero anche altri imitatori invasati, fra cui persino contadini e bambini, che cominciarono a esorcizzare con il suo metodo, i primi credendoci e i secondi emulandolo per gioco.
A Vienna iniziarono a verificarsi manifestazioni sia di protesta sia a favore, spesso animate da interventi delle guardie.

Vi starete chiedendo come mai ci fosse un tale subbuglio? Semplicemente perché la situazione politica nell’Europa del 1775 stava iniziando a uscire dal vecchio stampo feudale in direzione del nuovo sviluppo degli stati nazionali, quindi c’erano netti contrasti fra nazioni unificate come Francia, Inghilterra e la Germania che si trovava sotto la sovranità nominale dell’Imperatore. La maggior parte dell’Europa era sotto il dominio della monarchia austriaca, che regnava non solo sull’Austria propriamente detta, ma anche su una dozzina di nazioni sottoposte.

L’illuminismo

Vienna, centro artistico e scientifico di prim’ordine, fu sede della sua brillante corte. Un sistema così forte e rigido di ceti sociali ereditarie che prevalevano classi sociali ovunque: nobiltà, borghesia, contadini e lavoratori, e relative sottoclassi. La Chiesa aveva una salda presa sulle classi medio-basse, ma l’Europa era venuta sotto l’incantesimo di una nuova filosofia, l’Illuminismo, che proclamava il primato della Ragione sull’ignoranza, sulla superstizione e sulla tradizione cieca. Sotto la guida della Ragione, ci si aspettava che l’umanità procedesse lungo un percorso di progresso ininterrotto, verso un futuro di felicità universale: dopotutto nell’Europa occidentale l’Illuminismo aveva sviluppato tendenze radicali che si sarebbero materializzate in seguito nelle rivoluzioni sia americana sia francese. Il sistema illuministico vedeva fra alcuni personaggi, nomi come Federico II di Prussia e Caterina II di Russia, o ancora Maria Teresa d’Austria.

Dipinto di Anna Göldi dal Museo a lei dedicato a Ennenda, Glarona, in Svizera
Dipinto di Anna Göldi dal Museo a lei dedicato a Ennenda, Glarona, in Svizera

Anche nella Chiesa “illuminata” le tendenze stavano guadagnando terreno: l’ordine dei gesuiti fu preso come capro espiatorio e abolito nel 1773. La famigerata caccia alle streghe e i processi non erano ancora del tutto scomparsi. Una delle ultime esecuzioni a sfavore di una donna condannata per stregoneria in Europa, era quella di Anna Göldi (o Göldin, trascritto anche Goeldi) che fu condannata a morte il 13 giugno 1782 nel Canton Glarona in Svizzera. Tuttavia, l’Illuminismo non fu sufficiente, però, a far scemare tutte quelle pratiche e credenze legate ai demoni, alle possessioni e quindi di conseguenza agli esorcismi.

Vista l’aria che tirava in quel periodo, diventa comprensibile il motivo di tanta opposizione suscitata contro Gassner, anche perché i suoi più fedeli protettori furono stati costretti a posizioni di estrema cautela. Il principe vescovo di Ratisbona, ad esempio, ordinò un’inchiesta che ebbe luogo nel giugno 1775, dopo di che fu consigliato a Gassner di ridurre le sue attività di esorcismi, scegliendo così di esorcizzare solo i pazienti che gli erano stati mandati dai rispettivi ministri della Chiesa.

L’inchiesta contro il magnetismo animale

Dalle rive del Danubio si stava muovendo un’inchiesta, voluta inizialmente dall’Università di Ingolstadt che iniziò a delegare una commissione di rappresentanti scelti dalle quattro facoltà universitarie, e poi appoggiata dalla Corte Imperiale di Vienna e dal principato di Monaco di Baviera per volontà del principe eletto Max Joseph.

L’inchiesta fu aperta ufficialmente il 27 maggio 1775 a Ratisbona, suscitando l’interesse di molti nemici di Gassner, alla quale partecipò anche, dietro invito, il dottor Franz A. Mesmer che, come già anticipato, sosteneva di aver scoperto il Magnetismo Animale, ed era appena reduce da cure meravigliose svolte durante un viaggio da lungo il Reno fino al lago di Costanza.

Franz Anton Mesmer durante la sua esercitazione di magnetismo animale - Gli esorcismi di Gassner - Archaeus, studio e ricerca sul paranormale
Franz Anton Mesmer durante la sua esercitazione di magnetismo animale

Il 23 novembre 1775, arrivato a Monaco di Baviera, Mesmer iniziò a dare dimostrazione di quanto aveva annunciato, facendo apparire e scomparire vari sintomi nei pazienti e provocando quindi anche le convulsioni che Gassner ordinava ai demoni durante i suoi esorcismi. Tutto ciò con un semplice tocco delle dita. Un certo padre Kennedy, segretario dell’Accademia, soffriva di convulsioni e Mesmer ne approfittò per dimostrare che era in grado di portarle avanti e di dissiparle quando voleva.

Il giorno successivo, alla presenza dei membri della corte e di quelli dell’Accademia, Mesmer provocò attacchi epilettici in un paziente che ne soffriva, ma che era stato già guarito in precedenza attraverso il magnetismo animale. Il suo modus operandi quindi non era differente da quello di padre Gassner, salvo per l’implicazione dei demoni. Mesmer dichiarò quindi, che Gassner era indubbiamente un uomo onesto, ma che stesse curando i suoi pazienti attraverso il magnetismo animale senza però esserne consapevole.

Non è difficile immaginare come deve essersi sentito Gassner dopo aver ascoltato il rapporto di Mesmer… lo immagino come Mosè quando i maghi egizi riprodussero i suoi prodigi o miracoli alla presenza del Faraone. A differenza di Mosè, però, a Gassner non era stato permesso di assistere all’esecuzione di Mesmer o di rispondere alla sua relazione. Nel frattempo, la Corte Imperiale, che era sicuramente non favorevole nei confronti di Gassner, aveva chiesto al principe e vescovo di Ratisbona di congedarlo, e fu mandato nella piccola comunità di Pöndorf, in Austria.

Un’indagine sugli esorcismi di Gassner

Nel frattempo a Roma, Papa Pio VI, alla nascita Giovanni Angelo Braschi (1717-1799), aveva ordinato un’indagine sulle attività di Gassner. Evidentemente fino a quel momento la Chiesa godeva dei prodigi del sacerdote come testimonianza di forze maligne e del potere di un prete cattolico, se pur lo facesse nell’ombra senza mai pronunciarsi pubblicamente. Nel decreto che seguì, si affermò che mentre l’esorcismo era una pratica comune e salutare della Chiesa, da quel momento Gassner doveva eseguire gli esorcismi con molta discrezione e soprattutto con stretta osservanza delle prescrizioni del rituale romano. Della serie… “se devi muoverti negli esorcismi, avvisaci prima perché dobbiamo renderli ufficiali”.

Incisione del 1871, riscaldamento magnetico dei piedi e stimolazione dell'attività arteriosa e capillare
Incisione del 1871, riscaldamento magnetico dei piedi e stimolazione dell’attività arteriosa e capillare

Gassner ci morì a Pöndorf, il 4 aprile 1779, quindi solo quattro anni più tardi che fu svelata la sua pratica esorcistica. Nella sua lapide c’era una lunga iscrizione in latino che lo descriveva come “il più celebre esorcista del suo tempo”. Forse Gassner arrivò troppo tardi a praticare rituali che erano più consoni a periodi precedenti il movimento illuminista che stava insorgendo. Le polemiche che si erano scatenate attorno a lui stavano affrontando ben altra questione più importante: la lotta tra la Ragione e le forze della tradizione.

La fine di Gassner ha spianato la strada a un metodo di guarigione completamente slegato dalla religione che andava a sposarsi perfettamente con i requisiti di un’era “illuminata”.

Alla fine di questo articolo mi pongo una domanda: cos’è cambiato da quel periodo ad oggi? Curare i malati non è mai abbastanza, bisogna curarli con metodi accettati dalla comunità… Sì, ma quale comunità? Quella medica o quella teologica?

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