Aleister Crowley è una delle figure più enigmatiche e controverse del XX secolo. Occultista, scrittore, mistico, poeta e alpinista, Crowley ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’esoterismo e della magia. Conosciuto come La Grande Bestia 666 e fondatore della religione Thelema, Aleister Crowley ha sfidato le convenzioni sociali e religiose del suo tempo, diventando un simbolo di ribellione e libertà spirituale. Le sue opere, tra cui The Book of the Law e Magick in Theory and Practice, hanno influenzato numerosi movimenti esoterici e culturali, rendendolo una figura chiave nello studio dell’occultismo moderno. Tuttavia, la sua vita è stata anche segnata da scandali, dipendenze e controversie, che hanno contribuito a costruire il mito di un uomo dedicato alla ricerca della conoscenza e del potere attraverso vie non convenzionali.
Ad Aleister Crowley sono stati dedicati numerosi scritti, tanto che qualsiasi ricercatore esperto potrebbe trovarsi a chiedersi cosa ci sia ancora da dire. Storici contemporanei come Lawrence Sutin, Richard Kaczynski e Tobias Churton, hanno compiuto un lavoro straordinario nel tracciare quasi ogni passo della Grande Bestia. Probabilmente nessun altro occultista, inclusa Helena Blavatsky (1831-1891), è stato analizzato così minuziosamente sia nella letteratura accademica che in quella generale.
L’infanzia di Aleister Crowley

Aleister Crowley (pseudonimo di Edward Alexander Crowley) nacque in una famiglia benestante il 12 ottobre 1875 a Leamington Spa, Inghilterra. Suo padre, Edward Crowley, era un ricco produttore di birra (la Alton Ales), ma si ritirò prima della nascita del figlio. Sua madre, Emily Bertha Bishop, proveniva da una famiglia del Devonshire-Somerset e aveva un rapporto teso con suo figlio, che descriveva come “la Bestia”. I suoi genitori erano cristiani evangelici e suo padre era un predicatore itinerante molto devoto della setta cristiana Plymouth Brethren.
Dopo la morte di una figlia nel 1880, la famiglia si trasferì a Redhill, nel Surrey. Aleister frequentò diverse scuole, tra cui il collegio cristiano evangelico di HT Habershon a Hastings e la scuola preparatoria Ebor a Cambridge, ma non le apprezzava. Nel marzo 1887, suo padre morì di cancro alla lingua, un evento che Crowley descrisse come un punto di svolta nella sua vita.
Ereditando un terzo della ricchezza di suo padre, Crowley iniziò a comportarsi male a scuola e fu duramente punito. Divenne sempre più scettico nei confronti del Cristianesimo e andò contro la moralità cristiana della sua educazione. Frequentò poi il Malvern College e la Tonbridge School, che lasciò dopo pochi trimestri. Mandato a vivere con un tutore dei fratelli evangelici a Eastbourne, seguì corsi di chimica all’Eastbourne College. Aleister Crowley sviluppò interessi per gli scacchi, la poesia e l’alpinismo. Nel 1894 scalò Beachy Head, un promontorio calcareo sulla costa Sud dell’Inghilterra, più precisamente nel distretto di Eastbourne della contea di East Sussex e, l’anno successivo, tornò sulle Alpi bernesi, scalando l’Eiger, il Trift, la Jungfrau, il Mönch e il Wetterhorn.
La nascita dell’occultista Aleister
Fu durante la frequentazione del Trinity College dell’Università di Cambridge che adottò il nome Aleister e nel 1898 abbandonò l’università senza laurearsi. La sua eredità gli permise di viaggiare molto e di finanziare la pubblicazione dei suoi scritti. Il suo primo libro di poesie fu pubblicato nel 1898, seguito da molti altri libri. Come alpinista, Aleister Crowley affinò le sue abilità sulle scogliere della Gran Bretagna prima di partecipare a tentativi pionieristici di scalare il K2 e il Kanchenjunga, la seconda e la terza montagna più alta del mondo. La spedizione del K2 del 1902 raggiunse un’altitudine di 18.600 piedi (5.670 metri), mentre quella del Kanchenjunga, tre anni dopo, fu segnata dalla tragedia con la morte di quattro compagni alpinisti in una valanga. Si racconta che Crowley, nonostante avesse sconsigliato loro di intraprendere quella strada, ignorò le grida di aiuto dei sopravvissuti.




Come molti altri scettici religiosi del XIX secolo, Crowley si interessò all’occultismo. Nel 1898 entrò nell’Ordine Ermetico della Golden Dawn, un’organizzazione derivata dai Rosacroce. Uno dei suoi rivali all’interno del gruppo londinese della Golden Dawn era il poeta William Butler Yeats (1865-1939). Nell’Ordine, Aleister Crowley fu addestrato nella magia cerimoniale da Samuel Liddell MacGregor Mathers (1854-1918).
Il Libro della Legge
Il Liber AL vel Legis, noto anche come il Libro della Legge, è un’opera scritta da Aleister Crowley nel 1904 e rappresenta il testo sacro fondamentale della Thelema, un nuovo movimento religioso fondato all’inizio del 1900 dallo stesso Crowley. Questo testo, diviso in tre parti, è di natura spirituale e trascendentale e si basa su una legge unica, la cui parola è per l’appunto thelema, un termine greco che significa “volontà” e che viene usato principalmente nella versione greca della Bibbia.




Secondo quanto riferito, il testo sarebbe stato comunicato da un’entità sovrumana chiamata Aiwass, nell’aprile 1904, precisamente nelle date dell’8, 9 e 10. La comunicazione avrebbe avuto luogo attraverso la medium Soror Ouarda (alias Rose Edith Kelly, 1874-1932), moglie di Aleister Crowley), che l’occultista britannico identificava come il suo angelo custode.
Le tre divinità del Libro della Legge
Ciascun capitolo del Libro della Legge esprime una divinità: Nuit, Hadit e Ra-Hoor-Khuit. Aleister Crowley ha definito queste divinità come una «convenzione letteraria». Di seguito una descrizione delle tre divinità:
- Nuit: la dea del cielo stellato, rappresenta l’infinito, lo spazio e le possibilità illimitate. Nel Libro della Legge, Nuit è descritta come una donna bellissima, il cui corpo contiene le stelle. È la personificazione del macrocosmo e simboleggia l’infinito potenziale di ogni individuo. Nuit è associata con il principio dell’amore e della libertà.
- Hadit: il compagno di Nuit e rappresenta il punto, il nucleo centrale di ogni cosa, l’individuo stesso. Egli è descritto come la scintilla di vita all’interno di ogni essere vivente, il microcosmo che risiede in ogni individuo. Hadit è associato con il movimento, l’energia e la realizzazione personale. Mentre Nuit è il potenziale, Hadit è l’atto di manifestare questo potenziale.
- Ra-Hoor-Khuit: una forma di Horus, il dio falco dell’antico Egitto. Egli rappresenta la forza e la guerra, la manifestazione del nuovo Eone, il tempo di Thelema. È visto come il dio del sole e del fuoco, un simbolo di potere e autorità. Ra-Hoor-Khuit incarna l’idea di sovranità e di auto-affermazione, di prendere il proprio posto nell’universo con determinazione e coraggio.
Queste tre divinità insieme costituiscono la trinità centrale del Libro della Legge, ognuna rappresentante un aspetto fondamentale della filosofia thelemica: il potenziale infinito (Nuit), l’individualità e l’energia (Hadit), e la manifestazione del potere e dell’autorità (Ra-Hoor-Khuit).
La Legge di cui tratta il libro di Aleister Crowley, vissuta come una filosofia di vita o una religione, può essere riassunta in tre versi dello stesso Libro, che indicano il conseguimento stesso:
- Fai ciò che vuoi sarà tutta la legge;
- Amore è la legge, amore sotto la volontà;
- Non vi è altra legge oltre Fai ciò che vuoi.
Fai ciò che vuoi e la Vera Volontà

La massima «Fai ciò che vuoi» è un principio cardine della filosofia di Thelema e richiama alla mente la celebre proposizione di Agostino d’Ippona (354-430 d.C.): «Ama e fa’ ciò che vuoi» (Dilige et quod vis fac). Entrambi i detti esprimono un concetto profondo di libertà e responsabilità morale.
Sant’Agostino, nel contesto del Cristianesimo, affermava che l’amore per Dio e per il prossimo dovrebbe guidare ogni azione. Quando l’amore è sincero e puro, le azioni che ne derivano saranno intrinsecamente buone. In altre parole, se l’amore è il principio guida, allora qualsiasi cosa si faccia sarà moralmente corretta e giusta. L’amore, per Sant’Agostino, è una forza che ordina l’anima, orientando la volontà verso il bene e la virtù.
Analogamente, Aleister Crowley, attraverso il suo assioma «Fai ciò che vuoi», invita gli individui a seguire la loro vera volontà («True Will» – Vera Volontà). La vera volontà non è un semplice capriccio o desiderio passeggero, ma una profonda e autentica comprensione del proprio scopo nell’universo. In Thelema, scoprire e seguire la propria vera volontà è considerato l’obiettivo più alto della vita umana. Questa volontà, quando è in armonia con l’universo e gli altri esseri, conduce naturalmente a una vita di libertà, amore e realizzazione.
Quindi, entrambe le massime, pur emergendo da contesti e tradizioni molto diversi, condividono una visione comune: la libertà di agire deve essere accompagnata da un principio etico fondamentale. Per Sant’Agostino, questo principio è l’amore cristiano; per Crowley, è la scoperta e l’attuazione della propria vera volontà. In entrambe le visioni, la vera libertà è inseparabile dalla responsabilità morale e dalla ricerca di un allineamento con una forza superiore, sia essa divina o cosmica.
«La frase più famosa di questo libro, familiare a persone che non sanno nient’altro di Crowley, è: “Fai ciò che vuoi sarà l’intera Legge”. Questa massima evoca disagio immediato, persino paura. Con i suoi insistenti monosillabi staccati, testimonia l’impatto viscerale del Libro della Legge . Fate di quel libro quello che volete, ha avuto una vita discontinua ma persistente dal momento in cui è stato scritto per la prima volta fino alla fine del ventesimo secolo. E tutto indica che continuerà ad esercitare un’influenza sul secolo a venire.»
Lawrence Sutin
«Fai ciò che vuoi» e «Ama e fa’ ciò che vuoi» si intersecano, quindi, nella loro essenza, proponendo che il cuore dell’etica e della realizzazione personale risieda nella connessione con l’amore o la volontà profonda, orientando le azioni verso un bene più grande e una vita autenticamente vissuta.


(foto di Ansel Santosa)


Nonostante Aleister Crowley abbia creato un vasto numero di libri, saggi, poesie, traduzioni, lettere e articoli, il Libro della Legge si distingue come la sua dichiarazione più celebre e sofisticata. In molti modi, questo breve lavoro ha posto le fondamenta per gran parte del suo successivo percorso professionale, similmente a come un versetto del Talmud genera commenti copiosi. A mio parere, questo delicato manoscritto rappresenta una delle opere più significative e durature dell’occultismo contemporaneo. Come opera di collage di riferimenti, impressionismo frammentato e potenza inquietante, è l’equivalente occulto, in termini di tempistica, impatto e originalità, de La terra desolata (The Waste Land) del 1922 di T.S. Eliot, pseudonimo di Thomas Stearns Eliot (1888-1965).
Thelema, la nuova religione di Aleister Crowley
Durante una visita in Egitto nel 1904, Crowley raccontò di aver avuto esperienze mistiche e fu in quel contesto che scrisse il Libro della Legge, il poema in prosa che sosteneva gli fosse stato dettato da un’entità disincarnata chiamata Aiwass. Il Libro fu accolto come sacro dall’Ordo Templi Orientis, un gruppo mistico di origine tedesca.
La magia è una pratica centrale in Thelema, che comprende una serie di esercizi fisici, mentali e spirituali. È visto come un mezzo per scoprire la propria Vera Volontà e attuare il cambiamento in allineamento con essa. Rituali occulti, yoga, meditazione e altre pratiche vengono utilizzati per esplorare la coscienza e raggiungere la padronanza di sé. La Messa gnostica, un rituale centrale a Thelema, rispecchia la struttura dei servizi religiosi tradizionali ma comunica i principi thelemici.




Il termine Thelema (θέλημα), spesso presente nella Settanta (la traduzione greca dell’Antico Testamento), è raro nel greco classico. Il significato del termine si riferisce alla volontà appetitiva, includendo il concetto di desiderio e, talvolta, anche di desiderio sessuale. Nei primi testi cristiani, infatti, thelema viene usato a volte per indicare la volontà umana o quella del Diavolo, ma solitamente si riferisce alla volontà di Dio.
Gli sviluppi post-Crowley hanno ulteriormente ampliato la portata di Thelema. Figure occultiste come Nema Andahadna (pseudonimo di Margaret E. Ingalls, nata Cook, 1939-2018), il chimico e ingegnere missilistico Jack Parsons (Marvel Whiteside Parsons, 1914-1952), il romanziere Kenneth Grant (1924-2011) e il mago inglese James Lees (1939-2015) — noto per aver scoperto il sistema che chiamò English Qaballa — hanno contribuito all’evoluzione di Thelema introducendo nuove idee, pratiche e interpretazioni. Questi contributi post-Crowley hanno arricchito la diversità di Thelema e approfondito la sua esplorazione della volontà personale, della crescita spirituale e delle pratiche magiche cerimoniali.
Ispirazioni per Thelema
Durante il Rinascimento, un personaggio chiamato Thelemia rappresenta la volontà o il desiderio nell’Hypnerotomachia Poliphili (1499), un libro che si dice sia di Francesco Colonna (ca 1434-1527), un monaco domenicano. Il protagonista Polifilo, guidato da Logistica (ragione) e Thelemia (volontà o desiderio), sceglie di seguire i suoi desideri sessuali piuttosto che la logica. Quest’opera ha influenzato François Rabelais (ca 1494-1553), che nel XVI secolo ha utilizzato Thélème, la versione francese della parola, come nome di un’abbazia immaginaria nei suoi romanzi, Gargantua e Pantagruel. L’unica regola di questa Abbazia era infatti «Fais ce que tu veux», ovvero «Fai ciò che vuoi».




Nel XVIII secolo, il politico Sir Francis Dashwood (1708-1781), fondatore dell’Hellfire Club, ha inciso questo adagio su una porta della sua abbazia a Medmenham, dove è diventato il motto dell’Hellfire Club (club esclusivi per liberti dell’alta società).
L’ordine A∴A∴
Intorno al 1907, Aleister Crowley fondò il proprio ordine, A∴A∴, le cui iniziali sono sincretiche e combinano l’essenza del Buddismo Theravada con lo yoga Vedanta e la magia cerimoniale. L’A∴A∴ utilizza ciò che descrive come metodi mistici e magici per il conseguimento spirituale, basandosi sulla struttura dell’Albero della Vita cabalistico. L’obiettivo è quello di ricercare, praticare e insegnare “illuminismo scientifico”.




Non si sa a cosa si riferiscano le iniziali A∴A∴. Nella Trilogia degli Illuminati (The Illuminatus! Trilogy), una trilogia di romanzi scritti da Robert Joseph Shea (1932-1994) e Robert Anton Wilson (1932-2007), originalmente pubblicati a partire dal 1975 e poi riuniti in un’unica opera omnia nel 1984, le iniziali sarebbero state deliberatamente fuorvianti per rivelare chi mentiva riguardo alla propria appartenenza, poiché qualsiasi significato attribuito sarebbe stato riconosciuto dai veri membri come erroneo. Non è chiaro se Wilson e Shea abbiano inteso questa idea come una seria proposta al di fuori del contesto del romanzo. Ma vediamo quali altri significati sono stati dati all’acronimo A∴A∴:
- Argentium Astrum: nonostante molti storici indichino che A∴A∴ stia ad indicare le prime due lettere del termine latino di Stella d’Argento, l’occultista americano James A. Eshelman ritiene che questa traduzione non è il nome corretto dell’Ordine.
- Astron Argon: secondo Eshelman è questo il vero nome dell’Ordine, che nella gematria greca corrisponde a 451, lo stesso valore delle parole Konx Om Pax, interpretate nella Golden Dawn come Luce in estensione. Inoltre, 451 è il valore ebraico di Eth ha-Adam (L’essenza dell’umanità). Eshelman afferma che, a causa dell’uso di Aleister Crowley di Astron Argon, questo deve essere considerato il vero nome greco. La traslitterazione in Aster Argos è gematricamente 489, lo stesso valore di Sothis, nome greco di Sirio, ritenuta la Stella d’Argento dell’Ordine.
- Arikh Anpin: in aramaico significa viso lungo o volto esteso e, secondo qualche occultista, è un concetto che si trova nella Cabala ebraica.
- Arcanum Arcanorum: in mancanza di altre informazioni, potremmo ipotizzare che le iniziali si riferiscano al Segreto dei Segreti, situato nel luogo più sacro. Tuttavia, secondo Eshelman, il loro significato è diverso da quello apparente.
- Angelo e Abisso (Angel and Abyss): fa riferimento all’operato dell’iniziato nell’interagire con il suo Santo Angelo Custode e nel perseguire l’obiettivo di attraversare l’Abisso nell’Albero della Vita della Cabala.
- Adepti Atlantidei (Atlantean Adepts): questa è l’ipotesi (non accreditata) del romanziere di fantascienza Lyon Sprague de Camp (1907-2000).

I membri dell’Ordine A∴A∴ (Golden Dawn) e e del Dominus Liminis (Signore della Soglia), devono dichiarare pubblicamente il loro legame con A∴A∴ (Liber CLXXXV). Gli adepti lavorano in silenzio, mentre i Magi dichiarano la loro Legge. Gli Ipsissimi mantengono segreto il loro grado più alto. Nel sistema di A∴A∴, i membri conoscono solo quelli direttamente sopra e sotto di loro. L’organizzazione mira all’illuminazione individuale, mantenendo una catena di iniziazione e dedicando i risultati agli altri membri. Ogni membro di A∴A∴ deve raggiungere la Conoscenza e Conversazione del Santo Angelo Custode come Adeptus Minor, e attraversare l’Abisso come Magister Templi. È proibito accettare pagamenti per i servizi dell’Ordine.
La struttura iniziatica dell’A∴A∴ si basa sull’Albero della Vita della Cabala. I suoi gradi seguono le sephirot in ordine inverso. L’A∴A∴ è organizzato in tre ordini principali:
- Le SS (Terzo Ordine): Questo ordine funge da organo di governo e include i gradi che sono al di sopra dell’Abisso.
- Il RR et AC (Secondo Ordine): Comprende i gradi che sono al di sotto dell’Abisso ma al di sopra del Velo di Paroketh.
- L’Alba Dorata (Primo Ordine): Include i gradi che sono sotto il Velo di Paroketh.
Oltre a questi tre ordini, ci sono due “gradi” aggiuntivi che collegano gli ordini principali: il Dominus Liminis in Paroketh e il Babe of the Abyss nell’Abisso.
I membri del Terzo Ordine hanno il permesso di sviluppare le proprie interpretazioni degli insegnamenti del Primo e del Secondo Ordine, riflettendo la propria comprensione personale e contemplando sistemi di realizzazione non inclusi nel curriculum principale.
Il percorso inizia con lo Studente, il cui compito è acquisire una conoscenza intellettuale generale di tutti i sistemi di conseguimento, come indicato nei libri prescritti. Dopo un periodo stabilito, lo Studente sostiene un esame scritto per verificare la sua lettura. Successivamente, completa un piccolo rituale che prevede la lettura della Lezione di Storia (Liber LXI) e avanza al grado di Probazionista.
Linee di pensiero di Aleister Crowley

Crowley ha scritto nella sua autobiografia che il suo scopo nella vita era portare la saggezza orientale in Europa e restaurare il paganesimo in una forma più pura. Il suo pensiero non era sempre coeso e fu influenzato da una varietà di fonti, tra cui le pratiche religiose orientali come lo yoga indù e il Buddhismo, il naturalismo scientifico e varie correnti all’interno dell’esoterismo occidentale, come la magia cerimoniale, l’alchimia, l’astrologia, il rosacrocianesimo, la Cabala e i Tarocchi.
Aleister Crowley credeva che il XX secolo segnasse l’ingresso dell’umanità nell’Eone di Horus, una nuova era in cui gli esseri umani avrebbero assunto un controllo crescente del proprio destino. Credeva che Thelema fosse la religione propria dell’Eone di Horus e si considerava il profeta di questo nuovo Eone. Thelema, infatti, ruota attorno all’idea che gli esseri umani hanno ciascuno la propria Vera Volontà che dovrebbero scoprire e perseguire, e che questa esiste in armonia con la Volontà Cosmica che pervade l’universo.
«In questa rivelazione è la base del futuro Æon. Nella memoria dell’uomo abbiamo avuto il periodo pagano, l’adorazione della Natura, di Iside, della Madre, del Passato; il periodo cristiano, l’adorazione dell’Uomo, di Osiride, del Presente. Il primo periodo è semplice, tranquillo, facile e piacevole; il materiale ignora lo spirituale; il secondo è di sofferenza e morte: lo spirituale si sforza di ignorare il materiale. Il cristianesimo e tutte le religioni affini adorano la morte, glorificano la sofferenza, deificano i cadaveri. Il nuovo Eone è l’adorazione dello spirituale fatto uno con il materiale, di Horus, del Bambino, del Futuro. Iside era Libertà; Osiride, schiavitù; ma la nuova Libertà è quella di Horus. Osiride la conquistò perché non la capiva. Horus vendica sia suo Padre che sua Madre. Questo bambino Horus è un gemello, due in uno. Horus e Harpocrates sono uno, e sono anche uno con Set o Apophis, il distruttore di Osiride. È con la distruzione del principio della morte che nascono. L’istituzione di questo nuovo Æon, questo nuovo principio fondamentale, è il Grande Lavoro ora da compiere nel mondo.»
L’equinozio degli dei (capitolo 8) del 1936, di Aleister Crowley
In un certo senso, questa fu la risposta di Alister Crowley al grido esistenziale di Cristo sulla croce: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» Secondo l’occultista, l’umanità era passata dalla materialità della sussistenza alla consapevolezza spirituale, ma senza riuscire a integrare e onorare entrambe. Il Libro della Legge pare risolvere questa divisione, affermando: «Il nuovo Eone è il culto dello spirituale unito al materiale». Considero questa la nota chiave spirituale della nostra epoca e una soluzione al dilemma dello sforzo abbinato al non attaccamento, che, a mio avviso, spesso divide il ricercatore contemporaneo e lo mette nella posizione impossibile di discutere per il primato di un sistema spirituale su un altro, una contraddizione rispetto alla stessa idea di non attaccamento.
Crowley non era un satanista
Le convinzioni teologiche di Aleister Crowley non erano chiare. Alcuni degli scritti di Crowley potrebbero essere usati per sostenere che fosse un ateo, mentre alcuni sostengono l’idea che fosse un politeista, e altri rafforzerebbero l’idea che fosse un mistico monoteista. Quest’ultima ipotesi però risulta errata, perché alla base degli insegnamenti contenuti nel Libro della Legge, Aleister Crowley descrisse un pantheon di tre divinità prese dall’antico pantheon egiziano: Nuit, Hadit e Ra-Hoor-Khuit.

Sia durante la sua vita che dopo, Crowley è stato ampiamente descritto come un satanista, solitamente dai detrattori. Aleister Crowley dichiarò di non considerarsi un satanista, né di adorare Satana, poiché non accettava la visione cristiana del mondo in cui si credeva che Satana esistesse. Tuttavia usò immagini sataniche, ad esempio descrivendo se stesso come la Bestia 666 (probabilmente perché sarcasticamente – o forse più cinicamente – la madre lo apostrofava da bambino come “la Bestia”).
Nei suoi scritti, Aleister Crowley occasionalmente identificò Aiwass come Satana e in un’occasione lo designò come «Nostro Signore Dio il Diavolo». Fu anche accusato di sostenere il sacrificio umano, in gran parte a causa di un passaggio del Libro 4 in cui affermava che «Un bambino maschio di perfetta innocenza e grande intelligenza è la vittima più soddisfacente» e aggiungeva che aveva sacrificato circa centocinquanta persone ogni anno. Questo era un riferimento ironico all’eiaculazione, qualcosa non compreso dai suoi critici.
Il biografo di Crowley, Martin Booth (1944-2004) lo descrisse come sicuro di sé, eccentrico, egoista, estremamente intelligente, arrogante, spiritoso, ricco e talvolta crudele. Similmente, lo storico e professore universitario Richard Bruce Spence, osservò che Aleister Crowley era capace di infliggere una grande crudeltà sia fisica che emotiva. Anche il biografo di Crowley, Lawrence Sutin, notò la sua spietatezza, ma anche molta audacia, abilità, energia incrollabile e una volontà concentrata straordinaria. Eppure, lo stesso Sutin apostrofò Aleister Crowley come un «cieco arrogante» dagli scatti di bile e disprezzo per le capacità degli altri uomini. Anche il thelemita Lon Milo DuQuette, noto anche come Rabbi Lamed Ben Clifford, riconobbe che Crowley, pur non essendo perfetto, spesso alienava coloro che lo amavano di più.


(Rabbi Lamed Ben Clifford)


Orientamento sessuale
Aleister Crowley era attratto sia dalle donne che dagli uomini, ma mostrava una preferenza per le prime, soprattutto nei primi anni della sua vita. Si innamorò ripetutamente di donne esotiche, vivendo passioni intense e brevi, come attestato da Richard Kaczynski, autore e studioso americano esperto in psicologia sociale, credenze metafisiche e nuovi movimenti religiosi. Anche in età avanzata, attirava giovani donne bohémien grazie al suo carisma, definendo alcune «Donne Scarlatte». Nei rapporti omosessuali, spesso ricopriva il ruolo passivo, soddisfacendo il suo lato masochista. Molti degli scritti di Aleister Crowley enfatizzano come la trasgressione delle norme sociali e sessuali porti all’illuminazione spirituale.
Crowley sosteneva la libertà sessuale completa per tutti, inclusi omosessuali e bisessuali, condannando la repressione del proprio orientamento sessuale a causa di pregiudizi religiosi o sociali. Tuttavia, manteneva posizioni conservative sull’aborto per motivi morali, credendo che le donne non desiderassero mai aborti se seguissero la loro vera volontà.




La sessualità ha giocato un ruolo importante nelle idee di Aleister Crowley sulla magia e nella sua pratica, ed è stata descritta come centrale per Thelema. Ha delineato tre forme di magia sessuale:
- autoerotica;
- omosessuale;
- eterosessuale.
Crowley ha proposto l’idea che tali azioni possono essere impiegate per concentrare l’intenzione del mago verso un obiettivo preciso, come ad esempio un incremento finanziario o un trionfo personale nel campo creativo.

Ronald Edmund Hutton osservò che durante la giovinezza di Aleister Crowley, questi era un giovane uomo indulgente e stravagante che provocava deliberatamente le norme sociali e religiose, protetto dalla sua eredità finanziaria contro un’opinione pubblica indignata. Hutton descrisse inoltre Crowley come una persona con un desiderio incessante di dominare qualsiasi organizzazione a cui appartenesse, e incline a litigare violentemente con chiunque lo sfidasse.
«Per lui [Aleister Crowley] lo scopo più grande del mago era quello di fondersi con un potere superiore connesso alle sorgenti dell’universo, ma non si preoccupava troppo di definire quel potere in modo coerente; a volte era Dio, a volte l’Uno, a volte una dea e talvolta il proprio Santo Angelo Custode o il sé superiore. In ultima analisi, si accontentava che la natura della divinità rimanesse un mistero. Di conseguenza, a volte scriveva come un ateo, a volte come un monoteista e altre volte come un politeista.»
The Triumph of the Moon: A History of Modern Pagan Witchcraft (1999) di Ronald Edmund Hutton
Sia critici che sostenitori di Aleister Crowley hanno accusato lui di sessismo. Booth lo descriveva come misogino, attribuendo tale comportamento al rapporto problematico con sua madre. Crowley sosteneva l’idea vittoriana delle donne come inferiori, ma in altre opere promuoveva l’emancipazione femminile attraverso Thelema, mostrando un atteggiamento complesso verso le donne.
Orientamento politico
Aleister Crowley era noto per il suo comportamento provocatorio e la sua tendenza a sfidare la moralità tradizionale. Il drammaturgo inglese John Symonds (1914-2006) osservò che Crowley si ribellava contro i valori morali e religiosi del suo tempo. Marco Pasi, Professore Associato (UHD) in storia della filosofia ermetica, ha studiato il pensiero politico di Crowley, notando che le sue preoccupazioni politiche erano secondarie rispetto a quelle spirituali e metafisiche. Aleister Crowley non si identificava né con la sinistra né con la destra, ma potrebbe essere più accurato definirlo un «rivoluzionario conservatore», nonostante non fosse legato all’omonimo movimento tedesco. Pasi ha descritto l’interesse di Crowley per le ideologie estreme del nazismo e del marxismo-leninismo, entrambe intese a sovvertire violentemente la società. Aleister Crowley era attratto da questi movimenti per la loro posizione anticristiana e le loro implicazioni rivoluzionarie e sovversive. Vedeva nel loro potere sovversivo la possibilità di distruggere le antiche tradizioni religiose e creare un vuoto che Thelema avrebbe potuto riempire.




Aleister Crowley disprezzava la democrazia, che descriveva come un «culto imbecille e nauseante della debolezza». Commentò che il Libro della Legge proclamava l’esistenza del padrone e dello schiavo, del nobile e del servo, del “lupo solitario” e del gregge. Questa visione era influenzata dal darwinismo sociale e dalle opere del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche (1844-1900). Nonostante il suo disprezzo per la maggior parte dell’aristocrazia britannica, Aleister Crowley si considerava un aristocratico e si autodefiniva Laird Boleskine. In una occasione, descrisse la sua ideologia come «comunismo aristocratico».
Come tradotto nel 1974 dal filosofo Walter Kaufmann (1921-1980), Nietzsche scrisse:
«Nuove lotte – Dopo la morte di Buddha, la sua ombra fu ancora mostrata per secoli in una grotta – un’ombra tremenda e raccapricciante. Dio è morto; ma visto il comportamento degli uomini, potrebbero esserci ancora caverne per migliaia di anni in cui verrà mostrata la sua ombra. – E anche noi… dobbiamo ancora sconfiggere la sua ombra.»
La gaia scienza (1882) di Friedrich Nietzsche
Nietzsche non promuoveva né il nichilismo né la disperazione; stava invece indicando la fine dei concetti sacri. Anche Aleister Crowley condivideva preoccupazioni simili. Allo stesso modo, Ralph Waldo Emerson (1803-1882), la figura più influente del movimento trascendentalista americano del XIX secolo e ispiratore del pragmatismo, espresse idee affini nel suo saggio del 1841 Self-Reliance, che presenta elementi in comune con il Libro della Legge:
«Ricordo una risposta che da giovanissimo fui spinto a dare ad un apprezzato consigliere, il quale era solito importunarmi con le care vecchie dottrine della chiesa. Sul mio dire: cosa c’entro io con la sacralità delle tradizioni, se vivo tutto dal di dentro? il mio amico suggerì: “Ma questi impulsi possono provenire dal basso, non dall’alto”. Risposi: “Non mi sembrano tali; ma se sono figlio del Diavolo, allora vivrò del Diavolo”. Nessuna legge può essere sacra per me se non quella della mia natura.»
Self-Reliance (1840) di Ralph Waldo Emerson
Secondo questi scrittori, la forma aveva prevalso sul contenuto, e il significato era stato separato dal Vero Sé. Questa è la base della critica di Aleister Crowley alla vecchia spiritualità, e l’annuncio di una nuova cosmologia. Il biografo Lawrence Sutin riconosceva che Crowley manifestava occasionalmente pregiudizi razziali e sociali, incluso antisemitismo, pur lodando la poesia ebraica. Aleister Crowley aveva opinioni contrastanti sugli ebrei, criticandoli per alcuni tratti negativi che attribuiva alla persecuzione storica.




La magia secondo Aleister Crowley
Aleister Crowley credeva nell’esistenza oggettiva della magia, che scelse di scrivere come Magick, un’ortografia arcaica della parola. Definì la Magick come «la scienza e l’arte di far sì che il cambiamento avvenga in conformità con la Volontà». Vedeva la Magick come una terza via tra religione e scienza, esortando i maghi a tenere registrazioni dettagliate dei loro esperimenti magici. La sua comprensione della magia fu influenzata dal lavoro dell’antropologo James George Frazer (1854-1941), ma credeva che la magia dovesse essere adattata per adattarsi alla nuova era della scienza.
Qui sotto il libro Magick. A sinistra la scritta: «a Dennis Wheatley da Aleister Crowley in memoria di quel sublime banchetto ungherese nel 1928». A destra il frontespizio con alcune aggiunte: «Questa l’unica copia di Magick in teoria e pratica di The Master Therion (Aleister Crowley) La Beastia666, pubblicata per Dennis Wheatley solo nel 1934».

Nel novembre del 1911, durante un rituale, Aleister Crowley afferma di aver ricevuto istruzioni da un’entità spirituale chiamata Abuldiz (o Ab-ul-diz). Questo avvenne poco prima della pubblicazione del Liber Legis nel The Equinox Vol I, No. VII (sottotitolo: The Review of Scientific Illuminism), un periodico che funge da organo ufficiale dell’A∴A∴. Successivamente, con l’aiuto della veggente Soror Virakam (ovvero l’autrice Mary Desti, 1871-1931), Aleister Crowley completò la stesura del Libro 4 in una villa a Posillipo, vicino a Napoli. Il libro fu pubblicato nell’inverno 1912-1913 nel The Equinox Vol I, No. VIII.




Crowley era un demonologo?

Nonostante Aleister Crowley non si definiva specificamente un demonologo, ma piuttosto un occultista e mago cerimoniale, le sue opere e i suoi scritti, come quelli su Thelema, la magia cerimoniale, e il misticismo, includono riferimenti a varie entità spirituali, sia positive che negative, tra cui demoni. Tuttavia, il suo approccio era più complesso e sincretico, combinando elementi di diverse tradizioni esoteriche, religiose e magiche.
Alcunipraticanti e studiosi dell’occulto potrebbero interpretare il suo lavoro come avente aspetti demonologici, ma sarebbe riduttivo definirlo esclusivamente un demonologo. La sua influenza si estende ben oltre questo ambito, abbracciando filosofia, religione, psicologia e letteratura esoterica. Non sapendo in quale categoria collocare questo articolo su Aleister Crowley, ho scelto quello sui demonologi per aver contribuito alla traduzione del Lemegeton Clavicula Salomonis (Piccola Chiave di Salomone), seppure alcune formule siano state intenzionalmente inserite dallo stesso Crowley e non appartengono a nessuna delle versioni considerate pseudo-originali.
L’uomo più malvagio del mondo
Nel corso della Prima Guerra Mondiale, Aleister Crowley si stabilì negli Stati Uniti, dove collaborò con il giornale pro-tedesco The Fatherland, un periodico settimanale del poeta, scrittore e noto propagandista George Sylvester Viereck (1884-1962). Al termine del conflitto, Crowley si trasferì a Cefalù, in Sicilia, dove convertì una dimora in un luogo sacro che denominò Abbazia di Thelema. In questo periodo scrisse Diario di un drogato (The Diary of a Drug Fiend) che, sebbene pubblicato come romanzo nel 1922, si ritiene fosse ispirato alla sua esperienza personale. La morte di un giovane discepolo in Sicilia, presumibilmente a seguito di riti blasfemi, portò alla condanna di Aleister Crowley da parte della stampa britannica popolare come “l’uomo più malvagio del mondo” e alla sua espulsione dall’Italia nel 1923.


Dopo aver speso tutta la sua eredità in viaggi e stravaganze, Aleister Crowley fece ritorno in Inghilterra all’inizio degli anni Trenta. Il suo ultimo risultato di rilievo fu la pubblicazione de Il Libro di Thoth (1944), in cui interpretava un nuovo mazzo di tarocchi, chiamato Thoth, che aveva disegnato in collaborazione con l’artista Frieda Harris (1877-1962).




I biografi Richard B. Spence e Tobias Churton (uno studioso britannico noto per i suoi studi nel campo della storia delle religioni, dell’esoterismo e della spiritualità occulta), hanno avanzato l’ipotesi che Aleister Crowley fosse un agente segreto britannico. Secondo loro, Crowley avrebbe aderito alla Golden Dawn per sorvegliare MacGregor Mathers, noto carlista.
Spence ha proposto che la disputa tra Mathers e la loggia londinese fosse un’operazione di intelligence per indebolire l’autorità dello stesso Mathers. Ha anche suggerito che i viaggi di Aleister Crowley in Messico e in Cina avessero lo scopo di esplorare le prospettive petrolifere messicane e monitorare il commercio di oppio per conto dell’intelligence britannica.


Crowley morì in povertà e nell’oscurità in una pensione inglese nel 1947, ma dopo la sua morte divenne una figura affascinante nella cultura popolare. I Beatles inserirono la sua foto sulla copertina dell’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (1967), mentre Jimmy Page, chitarrista dei Led Zeppelin, acquistò Boleskine House, una casa precedentemente posseduta da Aleister Crowley vicino a Loch Ness in Scozia.
Ho ampiamente parlato della casa di Aleister Crowley nel video deicato a ZoZo, il demone della Tavola Ouija, che trovate qui di seguito.
Conclusioni
Aleister Crowley resta una figura che non puoi ignorare, nel bene e nel male. È stato un personaggio complesso, a tratti geniale, a tratti discutibile, ma di sicuro ha lasciato un segno enorme nella storia dell’occultismo e della spiritualità occidentale. Le sue idee, per quanto a volte estreme, hanno anticipato molte delle riflessioni moderne sul ruolo della volontà, della libertà interiore e della rottura dei dogmi.
Crowley non era solo un “mago”, era anche uno scrittore, un provocatore, un esploratore dell’anima, uno che ha scelto di vivere fuori dai binari e di pagare in prima persona il prezzo delle sue scelte. Sì, era pieno di contraddizioni, e sì, certe sue pratiche e visioni fanno discutere ancora oggi. Ma proprio per questo, mi affascina: perché non ha mai avuto paura di mettere tutto in discussione, nemmeno se stesso.




Per come la vedo io, la sua eredità più interessante non sta nei rituali o nei simboli esoterici, ma nel messaggio implicito che ha lasciato: “Non accettare nulla passivamente. Scava. Sperimenta. Crea la tua via.”
E in un mondo dove tutto sembra già confezionato e definito, Crowley ci ricorda che la spiritualità vera è spesso scomoda, personale e tutt’altro che lineare.
Non è necessario “credere in Crowley” per capirne l’impatto.
Per me, è una figura da studiare con la mente aperta e lo spirito critico: non un guru da seguire, ma un pensatore da decifrare.
E alla fine, che lo si ami o lo si detesti, Crowley resta uno che ha avuto il coraggio di essere se stesso fino in fondo — e solo questo, già di per sé, lo rende un personaggio da ricordare.
Per la maggior parte delle fotografie di Aleister Crowley ringrazio Thelema Aleister (Flickr)