Aleister Crowley è una delle figure più enigmatiche e controverse del XX secolo. Occultista, scrittore, mistico, poeta e alpinista, Crowley ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’esoterismo e della magia. Conosciuto come La Grande Bestia 666 e fondatore della religione Thelema, Aleister Crowley ha sfidato le convenzioni sociali e religiose del suo tempo, diventando un simbolo di ribellione e libertà spirituale. Le sue opere, tra cui The Book of the Law e Magick in Theory and Practice, hanno influenzato numerosi movimenti esoterici e culturali, rendendolo una figura chiave nello studio dell’occultismo moderno. Tuttavia, la sua vita è stata anche segnata da scandali, dipendenze e controversie, che hanno contribuito a costruire il mito di un uomo dedicato alla ricerca della conoscenza e del potere attraverso vie non convenzionali.
Ad Aleister Crowley sono stati dedicati numerosi scritti, tanto che qualsiasi ricercatore esperto potrebbe trovarsi a chiedersi cosa ci sia ancora da dire. Storici contemporanei come Lawrence Sutin, Richard Kaczynski e Tobias Churton, hanno compiuto un lavoro straordinario nel tracciare quasi ogni passo della Grande Bestia. Probabilmente nessun altro occultista, inclusa Helena Blavatsky (1831-1891), è stato analizzato così minuziosamente sia nella letteratura accademica che in quella generale.
L’infanzia di Aleister Crowley
Aleister Crowley (pseudonimo di Edward Alexander Crowley) nacque in una famiglia benestante il 12 ottobre 1875 a Leamington Spa, Inghilterra. Suo padre, Edward Crowley, era un ricco produttore di birra (la Alton Ales), ma si ritirò prima della nascita del figlio. Sua madre, Emily Bertha Bishop, proveniva da una famiglia del Devonshire-Somerset e aveva un rapporto teso con suo figlio, che descriveva come “la Bestia”. I suoi genitori erano cristiani evangelici e suo padre era un predicatore itinerante molto devoto della setta cristiana Plymouth Brethren.
Dopo la morte di una figlia nel 1880, la famiglia si trasferì a Redhill, nel Surrey. Aleister frequentò diverse scuole, tra cui il collegio cristiano evangelico di HT Habershon a Hastings e la scuola preparatoria Ebor a Cambridge, ma non le apprezzava. Nel marzo 1887, suo padre morì di cancro alla lingua, un evento che Crowley descrisse come un punto di svolta nella sua vita.
Ereditando un terzo della ricchezza di suo padre, Crowley iniziò a comportarsi male a scuola e fu duramente punito. Divenne sempre più scettico nei confronti del Cristianesimo e andò contro la moralità cristiana della sua educazione. Frequentò poi il Malvern College e la Tonbridge School, che lasciò dopo pochi trimestri. Mandato a vivere con un tutore dei fratelli evangelici a Eastbourne, seguì corsi di chimica all’Eastbourne College. Aleister Crowley sviluppò interessi per gli scacchi, la poesia e l’alpinismo. Nel 1894 scalò Beachy Head, un promontorio calcareo sulla costa Sud dell’Inghilterra, più precisamente nel distretto di Eastbourne della contea di East Sussex e, l’anno successivo, tornò sulle Alpi bernesi, scalando l’Eiger, il Trift, la Jungfrau, il Mönch e il Wetterhorn.
La nascita dell’occultista Aleister
Fu durante la frequentazione del Trinity College dell’Università di Cambridge che adottò il nome Aleister e nel 1898 abbandonò l’università senza laurearsi. La sua eredità gli permise di viaggiare molto e di finanziare la pubblicazione dei suoi scritti. Il suo primo libro di poesie fu pubblicato nel 1898, seguito da molti altri libri. Come alpinista, Aleister Crowley affinò le sue abilità sulle scogliere della Gran Bretagna prima di partecipare a tentativi pionieristici di scalare il K2 e il Kanchenjunga, la seconda e la terza montagna più alta del mondo. La spedizione del K2 del 1902 raggiunse un’altitudine di 18.600 piedi (5.670 metri), mentre quella del Kanchenjunga, tre anni dopo, fu segnata dalla tragedia con la morte di quattro compagni alpinisti in una valanga. Si racconta che Crowley, nonostante avesse sconsigliato loro di intraprendere quella strada, ignorò le grida di aiuto dei sopravvissuti.
Come molti altri scettici religiosi del XIX secolo, Crowley si interessò all’occultismo. Nel 1898 entrò nell’Ordine Ermetico della Golden Dawn, un’organizzazione derivata dai Rosacroce. Uno dei suoi rivali all’interno del gruppo londinese della Golden Dawn era il poeta William Butler Yeats (1865-1939). Nell’Ordine, Aleister Crowley fu addestrato nella magia cerimoniale da Samuel Liddell MacGregor Mathers (1854-1918).
Il Libro della Legge
Il Liber AL vel Legis, noto anche come Il Libro della Legge, è un’opera scritta da Aleister Crowley nel 1904 e rappresenta il testo sacro fondamentale della Thelema, un nuovo movimento religioso fondato all’inizio del 1900 dallo stesso Crowley. Questo testo, diviso in tre parti, è di natura spirituale e trascendentale e si basa su una legge unica, la cui parola è per l’appunto thelema, un termine greco che significa “volontà” e che viene usato principalmente nella versione greca della Bibbia.
Secondo quanto riferito, il testo sarebbe stato comunicato da un’entità sovrumana chiamata Aiwass, nell’aprile 1904, precisamente nelle date dell’8, 9 e 10. La comunicazione avrebbe avuto luogo attraverso la medium Soror Ouarda (alias Rose Edith Kelly, 1874-1932), moglie di Aleister Crowley), che l’occultista britannico identificava come il suo angelo custode.
Le tre divinità de Il Libro della Legge
Ciascun capitolo de Il Libro della Legge esprime una divinità: Nuit, Hadit e Ra-Hoor-Khuit. Aleister Crowley ha definito queste divinità come una «convenzione letteraria». Di seguito una descrizione delle tre divinità:
- Nuit: la dea del cielo stellato, rappresenta l’infinito, lo spazio e le possibilità illimitate. Ne Il Libro della Legge, Nuit è descritta come una donna bellissima, il cui corpo contiene le stelle. È la personificazione del macrocosmo e simboleggia l’infinito potenziale di ogni individuo. Nuit è associata con il principio dell’amore e della libertà.
- Hadit: il compagno di Nuit e rappresenta il punto, il nucleo centrale di ogni cosa, l’individuo stesso. Egli è descritto come la scintilla di vita all’interno di ogni essere vivente, il microcosmo che risiede in ogni individuo. Hadit è associato con il movimento, l’energia e la realizzazione personale. Mentre Nuit è il potenziale, Hadit è l’atto di manifestare questo potenziale.
- Ra-Hoor-Khuit: una forma di Horus, il dio falco dell’antico Egitto. Egli rappresenta la forza e la guerra, la manifestazione del nuovo Eone, il tempo di Thelema. È visto come il dio del sole e del fuoco, un simbolo di potere e autorità. Ra-Hoor-Khuit incarna l’idea di sovranità e di auto-affermazione, di prendere il proprio posto nell’universo con determinazione e coraggio.
Queste tre divinità insieme costituiscono la trinità centrale de Il Libro della Legge, ognuna rappresentante un aspetto fondamentale della filosofia thelemica: il potenziale infinito (Nuit), l’individualità e l’energia (Hadit), e la manifestazione del potere e dell’autorità (Ra-Hoor-Khuit).
La Legge di cui tratta il libro di Aleister Crowley, vissuta come una filosofia di vita o una religione, può essere riassunta in tre versi dello stesso Libro, che indicano il conseguimento stesso:
- Fai ciò che vuoi sarà tutta la legge;
- Amore è la legge, amore sotto la volontà;
- Non vi è altra legge oltre Fai ciò che vuoi.
Fai ciò che vuoi e la Vera Volontà
La massima «Fai ciò che vuoi» è un principio cardine della filosofia di Thelema e richiama alla mente la celebre proposizione di Agostino d’Ippona (354-430 d.C.): «Ama e fa’ ciò che vuoi» (Dilige et quod vis fac). Entrambi i detti esprimono un concetto profondo di libertà e responsabilità morale.
Sant’Agostino, nel contesto del Cristianesimo, affermava che l’amore per Dio e per il prossimo dovrebbe guidare ogni azione. Quando l’amore è sincero e puro, le azioni che ne derivano saranno intrinsecamente buone. In altre parole, se l’amore è il principio guida, allora qualsiasi cosa si faccia sarà moralmente corretta e giusta. L’amore, per Sant’Agostino, è una forza che ordina l’anima, orientando la volontà verso il bene e la virtù.
Analogamente, Aleister Crowley, attraverso il suo assioma «Fai ciò che vuoi», invita gli individui a seguire la loro vera volontà («True Will» – Vera Volontà). La vera volontà non è un semplice capriccio o desiderio passeggero, ma una profonda e autentica comprensione del proprio scopo nell’universo. In Thelema, scoprire e seguire la propria vera volontà è considerato l’obiettivo più alto della vita umana. Questa volontà, quando è in armonia con l’universo e gli altri esseri, conduce naturalmente a una vita di libertà, amore e realizzazione.
Quindi, entrambe le massime, pur emergendo da contesti e tradizioni molto diversi, condividono una visione comune: la libertà di agire deve essere accompagnata da un principio etico fondamentale. Per Sant’Agostino, questo principio è l’amore cristiano; per Crowley, è la scoperta e l’attuazione della propria vera volontà. In entrambe le visioni, la vera libertà è inseparabile dalla responsabilità morale e dalla ricerca di un allineamento con una forza superiore, sia essa divina o cosmica.
«La frase più famosa di questo libro, familiare a persone che non sanno nient’altro di Crowley, è: “Fai ciò che vuoi sarà l’intera Legge”. Questa massima evoca disagio immediato, persino paura. Con i suoi insistenti monosillabi staccati, testimonia l’impatto viscerale del Libro della Legge . Fate di quel libro quello che volete, ha avuto una vita discontinua ma persistente dal momento in cui è stato scritto per la prima volta fino alla fine del ventesimo secolo. E tutto indica che continuerà ad esercitare un’influenza sul secolo a venire.»
Lawrence Sutin
«Fai ciò che vuoi» e «Ama e fa’ ciò che vuoi» si intersecano, quindi, nella loro essenza, proponendo che il cuore dell’etica e della realizzazione personale risieda nella connessione con l’amore o la volontà profonda, orientando le azioni verso un bene più grande e una vita autenticamente vissuta.
(foto di Ansel Santosa)
Nonostante Aleister Crowley abbia creato un vasto numero di libri, saggi, poesie, traduzioni, lettere e articoli, Il Libro della Legge si distingue come la sua dichiarazione più celebre e sofisticata. In molti modi, questo breve lavoro ha posto le fondamenta per gran parte del suo successivo percorso professionale, similmente a come un versetto del Talmud genera commenti copiosi. A mio parere, questo delicato manoscritto rappresenta una delle opere più significative e durature dell’occultismo contemporaneo. Come opera di collage di riferimenti, impressionismo frammentato e potenza inquietante, è l’equivalente occulto, in termini di tempistica, impatto e originalità, de La terra desolata (The Waste Land) del 1922 di T.S. Eliot, pseudonimo di Thomas Stearns Eliot (1888-1965).
Thelema, la nuova religione di Aleister Crowley
Durante una visita in Egitto nel 1904, Crowley raccontò di aver avuto esperienze mistiche e fu in quel contesto che scrisse Il Libro della Legge, il poema in prosa che sosteneva gli fosse stato dettato da un’entità disincarnata chiamata Aiwass. Il Libro fu accolto come sacro dall’Ordo Templi Orientis, un gruppo mistico di origine tedesca.
La magia è una pratica centrale in Thelema, che comprende una serie di esercizi fisici, mentali e spirituali. È visto come un mezzo per scoprire la propria Vera Volontà e attuare il cambiamento in allineamento con essa. Rituali occulti, yoga, meditazione e altre pratiche vengono utilizzati per esplorare la coscienza e raggiungere la padronanza di sé. La Messa gnostica, un rituale centrale a Thelema, rispecchia la struttura dei servizi religiosi tradizionali ma comunica i principi thelemici.
Il termine Thelema (θέλημα), spesso presente nella Settanta (la traduzione greca dell’Antico Testamento), è raro nel greco classico. Il significato del termine si riferisce alla volontà appetitiva, includendo il concetto di desiderio e, talvolta, anche di desiderio sessuale. Nei primi testi cristiani, infatti, thelema viene usato a volte per indicare la volontà umana o quella del Diavolo, ma solitamente si riferisce alla volontà di Dio.
Gli sviluppi post-Crowley hanno ulteriormente ampliato la portata di Thelema. Figure occultiste come Nema Andahadna (pseudonimo di Margaret E. Ingalls, nata Cook, 1939-2018), il chimico e ingegnere missilistico Jack Parsons (Marvel Whiteside Parsons, 1914-1952), il romanziere Kenneth Grant (1924-2011) e il mago inglese James Lees (1939-2015) – noto per aver scoperto il sistema che chiamò English Qaballa – hanno contribuito all’evoluzione di Thelema introducendo nuove idee, pratiche e interpretazioni. Questi contributi post-Crowley hanno arricchito la diversità di Thelema e approfondito la sua esplorazione della volontà personale, della crescita spirituale e delle pratiche magiche cerimoniali.