Francesco Maria Guazzo

Francesco Maria Guazzo: Un viaggio nel mondo oscuro della demonologia del XVII secolo

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Introduzione

Francesco Maria Guazzo (di cui non esitono immagini che lo ritraggano) è una figura che ha lasciato un segno indelebile nel campo della demonologia del XVII secolo. Nato nel 1570, Guazzo dedicò la sua vita alla comprensione e alla lotta contro le forze oscure, servendo come giudice e assessore nei processi di stregoneria. Il suo lavoro più noto, il Compendium Maleficarum, è considerato un testo fondamentale nel campo della demonologia. Questo introduzione esplorerà la vita e l’opera di Guazzo, offrendo uno sguardo affascinante e inquietante nel mondo della stregoneria e della demonologia del XVII secolo.

Storia di Francesco Maria Guazzo

Francesco Maria Guazzo, noto anche come Guaccio o Guaccius (1570-ca 1640), fu un prete italiano del XVII secolo, membro dell’ordine ambrosiano cattolico Fratres Sancti Ambrosii ad Nemus, conosciuto anche come I Fratelli del Boschetto. Questa confraternita, una delle più antiche e di maggiore importanza locale a Milano, fu unificata nel 1441 da papa Eugenio IV (1383-1447) in una singola congregazione. Guazzo divenne membro durante i pontificati di papa Sisto V (1521-1590) e papa Paolo V (1552-1621).

Nonostante non abbia mai supervisionato personalmente i processi alle streghe e gli interrogatori, Guazzo prestò servizio come giudice e assessore nei processi di stregoneria. Era molto apprezzato per le sue competenze in materia di possessioni e cure relative alla demonologia. Durante la sua vita, eseguì numerosi esorcismi, inclusi quelli ai membri di diverse famiglie ducali e principesche. Tra questi, l’incantato cardinale Carlo di Lorena, o di Guisa (1524-1574) e il suo parente Enrico di Guisa (1550-1588), un condottiero francese che fu principe di Joinville e terzo duca di Guisa nel 1563.

Nel 1605, fu inviato a Düsseldorf per esorcizzare Giovanni Guglielmo, duca Jülich-Kleve-Berg (1562–1609). Inizialmente, Francesco Maria Guazzo diagnosticò una possessione, ma dopo cinque mesi di tentativi infruttuosi di guarigione spirituale, nell’estate del 1604, la diagnosi fu cambiata in stregoneria in un caso che coinvolgeva un anziano stregone di nome John. Quest’ultimo fu accusato dal duca di averlo trascurato e stregato, confessò di aver usato incantesimi e rune per affliggere il duca con una malattia devastante e “frenesia”, e fu condannato a essere bruciato sul rogo. Tuttavia, prima che la sentenza potesse essere eseguita, John si suicidò. Guazzo affermò che il Diavolo era al fianco di John mentre moriva.

Il Compendium Maleficarum

Il frontespizio del Compendium Maleficarum (Manuale delle streghe), 1608
Il frontespizio del Compendium Maleficarum (Manuale delle streghe), 1608

Le esperienze dirette di Francesco Maria Guazzo con la stregoneria e la demonologia furono la fonte di ispirazione per la stesura del suo Compendium Maleficarum (Manuale delle streghe), una guida per gli inquisitori che divenne il principale manuale sulle streghe in Italia, paragonabile al Malleus Maleficarum (Martello delle Malefiche – o Martello delle Streghe). Il libro, pubblicato nel 1608, fu scritto in un periodo di tre anni su richiesta del cardinale Federico Borromeo (1564-1631), arcivescovo di Milano, e si basava sulle opere di altri demonologi, ripetendo alcune superstizioni dell’epoca.

Quest’opera, ampiamente riconosciuta tra i suoi contemporanei come un’autorevole trattazione sulla stregoneria, offre una panoramica dettagliata dei patti delle streghe con il diavolo, dei loro poteri e veleni. Inoltre, Francesco Maria Guazzo elaborò una sua classificazione dei demoni, basandosi sul precedente lavoro di Michele Psello (1018-1096), un filosofo e storico bizantino.

Nella stesura del Compendium Maleficarum, Francesco Maria Guazzo fu fortemente influenzato da Nicolas Rémy (ca 1530-1612), conosciuto anche come Nicolaus Remigius, un magistrato e storico francese. principale avvocato e demonologo del duca Carlo III di Lorena (1543-1608). Rémy, autore del Daemonolatreiae libri tres, una delle prime e più importanti opere su demonologia e stregoneria pubblicata nel 1595, affermò di aver condannato a morte circa novecento persone durante i processi alle streghe tra il 1582 e il 1592.

Il Compendium Maleficarum di Francesco Maria Guazzo è considerato una delle sue opere più importanti. Dopo la sua prima pubblicazione nel 1608, l’opera ha avuto diverse riedizioni, tra cui quella del 1628 e una più recente a Londra nel 1929. Nel 2004, l’opera è stata ripubblicata da Book Tree, confermando il suo status di testo di riferimento nel campo della demonologia e della stregoneria.

Miniatura rappresentante Michele Psello al cospetto dell'imperatore bizantino Michele VII Ducas. (Pubblico Dominio)
Miniatura rappresentante Michele Psello al cospetto dell’imperatore bizantino Michele VII Ducas

Conclusioni

Francesco Maria Guazzo è stata quindi una figura di spicco nel campo della demonologia del XVII secolo. La sua vita, sebbene avvolta in mistero, è stata segnata da un impegno instancabile nell’indagine e nella comprensione del mondo oscuro della stregoneria. Guazzo ha dedicato la sua vita alla lotta contro le forze oscure, eseguendo numerosi esorcismi e servendo come giudice e assessore nei processi di stregoneria.

Il suo Compendium Maleficarum, pubblicato nel 1608, rimane un testo fondamentale nel campo della demonologia. Quest’opera, che offre una panoramica dettagliata dei patti delle streghe con il diavolo e dei loro poteri e veleni, è stata riconosciuta come un’autorevole trattazione sulla stregoneria. Nonostante sia stato influenzato da altri demonologi del suo tempo, Guazzo ha saputo dare un contributo originale e significativo al campo della demonologia.

Strega battezzata dal Diavolo in un incisione contenuta nel Compendium Maleficarum, 1608
Strega battezzata dal Diavolo in un incisione contenuta nel Compendium Maleficarum, 1608

L’opra di Francesco Maria Guazzo, tuttavia, non si limita al Compendium Maleficarum, perché ha lasciato un segno indelebile nella storia della demonologia, grazie alla sua vasta esperienza sul campo e alla sua dedizione incrollabile. Nonostante non abbia mai raggiunto la fama personale di alcuni dei suoi contemporanei, il suo lavoro continua a essere una fonte preziosa di informazioni e di riflessione per chiunque si interessi di demonologia e stregoneria.

La sua eredità perdura nel tempo, testimoniando l’importanza e la complessità del suo contributo a questo campo di studio.

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