Navigando tra forum e gruppi dei social network, mi sono reso conto che gli internauti appassionati di paranormale ed esoterismo, fanno spesso confusione fra la demonologia cristiana e quella ebraica, e a volte nominano demoni della mitologia cinese o giapponese confondendoli per quelli cristiani ed ebraici. Quindi, tralasciando al momento la “demonologia” cinese e giapponese, posso sintetizzare che la demonologia si basa molto spesso sullo studio di testi sacri (la Bibbia per i cristiani, la Torah e il Talmud per gli ebrei), ma anche su testi apocrifi, tradizione orale e leggende, conoscenza delle dottrine esoterico (cabala ebraica o gnosi cristiana), etc.
Talvolta attira anche l’immaginazione degli autori stessi, quando cerca di chiarire alcuni punti riguardanti i demoni che non sono spiegati nei testi religiosi. Per questo motivo, la demonologia è una disciplina complessa, proteiforme, spesso piena di inesattezze o incongruenze. Ma quali sono le origini della demonologia?
Esistendo una demonologia, l’ebraismo e il cristianesimo non si sono fatti mancare la disciplina equivalente per le forze del bene: l’angeologia, che studia gli angeli e altri esseri celesti. Sin dal Medioevo, la demonologia è stata oggetto di intenso interesse, sia attraverso la letteratura, l’occultismo o la teologia; è stata una grande ispirazione per le correnti esoteriche del XIX ° secolo, così come i satanisti o le religioni neo-pagane dell’era moderna.
Storia della demonologia

La storia della demonologia inizia con le culture mesopotamiche. Poche informazioni sono disponibili su queste discipline, ma le iscrizioni, le statue e gli amuleti trovati sui siti archeologici, forniscono informazioni sui demoni presenti nelle credenze del tempo. Il confine tra i demoni e gli dèi sembra essere stato abbastanza vago: lo status di un’entità come Pazuzu, re dei demoni del vento, non è chiaramente identificato. I grandi dèi erano venerati dal culto pubblico e possedevano un’identità ben definita, collegata ad un corpo di leggende e miti, mentre i dèmoni erano una massa indistinta di fantasmi o divinità inferiori sotto rituali magici praticati dagli individui.
Dopo aver articolato la differenza fra dèmoni e demòni, in questo articolo verrà trattata l’origine della demonologia a partire da quella ebraica. Infatti la demonologia mesopotamica è stata probabilmente il precursore delle discipline ebraiche e cristiane, anche se i suoi contributi storici sono difficili da valutare. Il succube e il ladro di bambini Lilitu delle credenze accadiche fu quindi trasmesso alle credenze ebraiche che fecero dopo alcune modifiche il carattere apocrifo di Lilith. Altri contributi sono stati fatti attraverso lo zoroastrismo, religione basata sugli insegnamenti del profeta Zarathuštra (o Zoroastro) sul culto di (Ahura) Mazda (il “Saggio signore che crea con il pensiero”) che a sua volta ha ereditato un certo numero di concetti mesopotamici.
Origini della Demonologia ebraica
Torah: la Bibbia Ebraica
La demonologia ebraica è la più antica ad essersi interessata ai demoni, ed è stata una costante fonte di ispirazione per la demonologia cristiana fin dal Medioevo. La Bibbia ebraica o Torah si sofferma sui demoni di cui ne menziona due tipi: Se’irim (“peloso”, tipo di satiro) e Shedim (falsi dèi e idoli). Vengono anche dati alcuni nomi di demoni: Lilith, Azazel, etc.

Talmud: il libro fondamentale del giudaismo
Dal V° secolo a.C. fino all’inizio del Medioevo, la tradizione rabbinica cercava di fornire maggiori dettagli sui demoni, specialmente nel Talmud (un libro fondamentale del giudaismo contenente discussioni sui rabbini sulla Legge ebraica) e i vari testi che compilano i miti e gli insegnamenti della tradizione ebraica. Il Talmud dà molti consigli per difendersi dai demoni: non dormire da soli a casa perché Lilith potrebbe cogliere lo sfortunato dormiente, non camminare da solo di notte o salutare le persone che incontriamo, evitare ore del giorno e così via, e ha incantesimi per invocare gli angeli protettivi quando si è in pericolo.
Il Talmud si sofferma anche su alcuni particolari demoni: Asmodeus, il re dei demoni, e Igrat, la regina dei demoni. Samael, che non sarebbe altro che il serpente della Bibbia secondo il Talmud, è paragonato invece all’angelo della morte dalla tradizione ebraica. Sono citati anche altri demoni che hanno un carattere più folcloristico: come Shibbeta, un demone che strangola le persone (e specialmente i bambini) che mangiano senza lavarsi le mani… e Keteb Meriri, il cattivo spirito dei colpi di sole, particolarmente pericoloso a mezzogiorno durante i caldi mesi estivi!
La gerarchia degli spiriti maligni

Più tardi nel corso del Medioevo, i vari movimenti Kabbalisti portarono il loro contributo agli studi sulla demonologia. Il loro lavoro più metodico ha esaminato l’origine e la natura dei demoni, registrando molti aneddoti e storie su di loro. Tuttavia, la demonologia ebraica non ha sperimentato la fantasia o l’esuberanza della sua controparte cristiana, e non è mai stata considerata una vera e propria disciplina completa. Pochi sono i demoni che sono stati individuati con i loro attributi e personaggi.
La gerarchia degli spiriti maligni quindi non è stata sviluppata come si crede, quindi risulterebbero solo 10 Qliphoth (קליפות), ovvero dieci forze equivalenti ed opposte alle 10 Sephiroth (סְפִירוֹת), le dieci modalità o “strumenti” di Dio, attraverso cui l’Ein Sof (l’Infinito) si rivela e continuativamente crea sia il reame fisico che la Catena dei Reami metafisici superiori (chiamati Seder hishtalshelus).
Perché mai questo studio rabbinico e queste conclusioni sui demoni? Per due motivi: il primo perché l’interesse per i demoni era diminuito nel Medioevo e i rabbini si opponevano all’uso della magia demoniaca, che diversamente dagli angeli, spesso venivano invocati facendo così crescere l’interesse verso l’archeologia ebraica; d’altronde la demonologia ebraica non ha nemmeno beneficiato della (sfortunata) emulazione intorno alla caccia alle streghe che ha vissuto la demonologia cristiana.
Il secondo motivo è che gli scrittori ebrei del Medioevo non potevano andare contro ciò che il Talmud e l’importante tradizione scritta precedente avevano già menzionato sui demoni. Il Talmud brulicava già di demoni, mentre la Bibbia era ancora abbastanza “silenziosa” sulla natura di queste divinità, per cui la cristianità aveva carta bianca per poter scrivere quello che gli pareva a riguardo.
La maggior parte degli studiosi ebrei preferiva sviluppare ombre o chiarire punti non trattati nei libri sacri. Un rabbino francese vissuto fra il 1040 e il 1105 a.C., un certo Rashi, si accontentò quindi di trascrivere nei suoi commentari sul Talmud che tra i demoni malvagi (chiamati Mazzikim) facevano parte gli Shedim, di forma umana, che mangiavano e bevevano come gli uomini, gli spiriti disincarnati e informi detti Ruhin, e infine gli Lilin che avevano le sembianze di esseri umani ma con le ali.
Molti scrittori ebrei del tardo medioevo hanno abbandonato i termini ebraici troppo generici per gli altri restanti tipi di demoni, dando loro nomi vernacolari dal francese o tedesco. Il rabbino Yehiel di Parigi, nel XIII secolo inizia a citare infatti fate e folletti. Quindi per quelli che osannano il popolo fatato come esseri carini e simpatici e allo stesso tempo temono i demoni, sappiano che fate e folletti hanno questa antica origine poi presa in prestito molto più tardi dal folklore nordico.
Altri autori invece attribuivano ai restanti demoni l’appellativo di Broxa (in occitano bruxa, ovvero strega), o ancora, le Stries (forse quelle che conosciamo come Strige, uccello notturno malevolo che si nutriva di sangue e carne umana nelle leggende dell’antica Roma, una sorta di vampiro, ma non era ritenuta un cadavere rianimato bensì prodotto di una metamorfosi.
Origini della Demonologia cristiana
I demoni sono poco menzionati nell’Antico Testamento; nel migliore dei casi possiamo citare Asmodeus (Libro di Tobia) e vari idoli pagani assimilati più tardi ai demoni (come Belphégor). D’altra parte, gli spiriti cattivi sono molto presenti negli scritti cristiani, iniziati a far parte del culto subito dopo la nascita della religione cristiana, in quanto nei vangeli canonici di Marco e Matteo, Gesù caccia i demoni dai corpi dei posseduti, oppure nelle descrizioni poetiche dell’Apocalisse di Giovanni appaiono citazioni di questi spiriti infernali.
Alcuni di questi sono addirittura nominati nel Nuovo Testamento (Belial e Belzebù per citarne un paio) e viene evocato un inizio di gerarchia in quanto si legge che Belzebù è descritto come il “principe dei demoni”. C’è da ricordare però, che l’Antico Testamento è stato “risistemato” dopo l’influenza del cristianesimo, quindi è ovvio che i conti sembrano tornare. Per questo affronto la ricerca in senso storico e non religioso.
Tuttavia, si parla tanto dei demoni citati nella Bibbia come testimonianza della loro esistenza, ma la Bibbia non si sofferma sulla natura dei demoni; nonostante i pochi nomi dati e la parvenza di gerarchia, sono poco differenziati fra loro, non ci sono descrizioni e facilmente sono intercambiabili l’uno con l’altro. Forse per questa ragione, i primi cristiani non erano molto interessati ai demoni (a parte alcuni autori degni di nota come Gregorio di Nissa, un vescovo di Nyssa vissuto vero la fine del 300 e venerato come un santo nel cattolicesimo romano).
Quindi, sebbene la tradizione popolare cristiana ammettesse l’esistenza dei demoni, essi furono per lungo tempo percepiti come una massa indistinta di spiriti malvagi al servizio del Diavolo. Non possedevano particolari caratteristiche che avrebbero permesso di distinguerli gli uni dagli altri o di classificarli in qualsiasi gerarchia.
La prima demonologia
La prima stesura della demonologia è, tuttavia, percepibile negli gnostici. Questo insieme di correnti esoteriche del cristianesimo fiorì dal II° e III° secolo d.C. in cui c’era l’idea che il mondo fosse stato creato da una creatura imperfetta, un demiurgo, che è il dio descritto nell’Antico Testamento e adorato dagli ebrei e dall’ortodossia cristiana. Il “vero Dio”, un’entità completamente astratta e accessibile all’uomo solo attraverso la gnosi (la conoscenza segreta posseduta dai cristiani gnostici).
Gli gnostici svilupparono una gerarchia estremamente complessa composta da spiriti benefici creati dal vero Dio, come suoi servitori e gli Arconti, spiriti maligni che operano al di fuori del regno divino, tra i quali è il demiurgo. Questa gerarchia non era unificata e derivava da varie correnti gnostiche.

Il demiurgo stesso aveva vari nomi, fra cui Yaldabaoth, Saklas e Samael. Alcune tendenze gnostiche ritengono che non c’era un solo demiurgo ma diversi demiurghi. Dopotutto anche Dio (quello dell’Antico Testamento) pare non essere il solo, dato che è la traduzione interpretativa di elohim (plurale di eloah).
Fra i vari demiurgi secondo il sistema Ofiti infatti erano Yaldabaoth (citato prima con gli altri due nomi usati), IAO (o Yahweh, o Sabaoth), Astaphanos, Elaios, Edonaios e Horaios. Nelle forme gnostiche ellenizzate 7 arconti sono stati spesso associati con stelle e pianeti e anche con i 7 vizi capitali dell’uomo.
Nella maggior parte delle credenze gnostiche, i demiurghi così come tutti gli arconti, sarebbero stati generati da Sophia, un eone femminile (intermediario fra Dio e il mondo) che sarebbe “caduto” sulla Terra per voler procreare, ma non è menzionato alcun riferimento ad un Dio supremo. Le correnti gnostiche sono state denunciate come eretiche dai Padri della Chiesa e a poco a poco scomparvero. Tuttavia, la tradizione orale cristiana e la demonologia medievale sono fortemente simili a certe idee gnostiche, senza che sia possibile determinare se si tratti di una relazione reale o una semplice rinascita tardiva di teorie simili (probabilmente spiegata dalla riscoperta di testi apocrifi gnostici).
Il Medioevo e l’inizio della Stregoneria: il patto col Diavolo

Nel Medioevo la Demonologia inizia a prendere realmente forma. Nel 1272, San Tommaso d’Aquino pubblica il suo Trattato sul Male (Quaestio disputata de malo), in cui ricorda la natura allettante del Diavolo e insiste sul crimine di eresia della stregoneria, dal momento che è visto in quel momento come un patto con Satana stesso. La demonologia si sviluppa quindi per comprendere meglio la natura del male, con l’approvazione e l’incoraggiamento delle autorità del clero cattolico e della Chiesa. Quasi 300 anni dopo Tommaso d’Aquino, la demonologia era diventata una disciplina complessa ed eterogenea, basata più sull’immaginazione degli autori, sul folklore e sulle superstizioni popolari che sulla stessa Bibbia.
Il diavolo spinge i suoi seguaci ad abiurare la loro fede cattolica “camminando su una croce”. E così alla fine del Medioevo inizia in tutta Europa una caccia alle streghe, una vera e propria persecuzione in cui, fra il XVI° e XVII° secolo, ucciderà molte vittime soprattutto donne e bambine, spesso ingiustamente accusate dei peggiori crimini. E’ in quel periodo che iniziano ad emergere molti “manuali di demonologia” destinati agli inquisitori e al clero, in cui vengono esposti i metodi per identificare le streghe e far loro ammettere il (falso) patto col diavolo, gli incantesimi usati o le pozioni guarenti suggerite dal diavolo stesso.
Questi manuali fra l’altro si soffermavano anche sui diversi tipi di demoni che secondo i persecutori di streghe esistevano (quando in realtà molti erano stati inventati e ficcati dentro a forza) e stringevano un patto con le “guaritrici” dopo la loro invocazione. Fra quei manuali c’era il famoso Martello delle streghe (o Malleus maleficarum) pubblicato nel 1486 dai domenicani Henry Institoris e Jacques Sprenger.
La Demonologia cristiana oggi
L’era moderna, con un crescente razionalismo e con il declino del cristianesimo, ha spinto le credenze ai demoni; il progresso della scienza e della medicina rende ora possibile spiegare certi fenomeni che erano stati precedentemente attribuiti a loro. La demonologia è difficilmente considerata una curiosità popolare dalla maggioranza dei cristiani (incluse le autorità della Chiesa cattolica romana) e dagli ebrei.
Tuttavia, le credenze nelle forze diaboliche rimangono ancora nelle menti; alcune correnti cristiane che applicano una lettura letterale della Bibbia le usano sempre. Allo stesso modo, le comunità ebraiche ortodosse possono sempre fare riferimento agli insegnamenti dei demoni nel Talmud o nella tradizione orale, mentre gli ebrei chassidici (quelli del movimento di massa ebraico basato sul rinnovamento spirituale dell’ebraismo ortodosso) attribuiscono particolare importanza ai testi cabalistici.
I movimenti esoterici del XIX° secolo hanno aggiunto carne al fuoco ai libri antichi di demonologia, a partire da Samuel Liddell MacGregor Mathers, fondatore della Golden Dawn, un ordine ermetico di magia cerimoniale. Mathers era un poliglotta, oltre alla sua lingua madre inglese conosceva anche francese, latino, greco, ebraico, gaelico e copto.
La padronanza, però, non era la stessa per tutte le lingue. Mathers era stato severamente criticato per la scarsa qualità letteraria con cui aveva tradotto testi come La Magia Sacra di Abramelin il Mago, La Cabala (Kabbalah) svelata, La Chiave di Re Salomone e La Piccola Chiave di Re Salomone (Lemegeton), ma ha avuto il merito di aver permesso che i testi occulti e inaccessibili diventassero disponibili al mondo anglofono invece di restare materiale comprensibile solo agli accademici. Indubbiamente i suoi lavori hanno avuto una grande influenza nello sviluppo del pensiero occultistico ed esoterico.

Le stesse critiche sulle traduzioni di alcuni testi andarono ad un altro famoso occultista, Aleister Crowley (pseudonimo di Edward Alexander Crowley), che pubblicò la sua opera di traduzione de La Chiave di Re Salomone aggiungendo alcuni suoi incantesimi. Crowley scrisse anche alcuni saggi che trattavano l’aspetto “psicologico” della demonizzazione dei demoni, poiché interpretava i rituali di invocazione come operazioni di “viaggio interiore”. Crowley fondò la religione di Thelema, più una filosofia spirituale-sociale che religione, derivante dall’esoterismo occidentale.
Il principio fondamentale della “legge di Thelema”, è “Fai ciò che vuoi sarà l’intera Legge. L’amore è la legge, l’amore sotto la volontà”, frase interpretata con molte implicazioni morali, mistiche e sociopolitiche. Gli aspetti di Thelema e il pensiero di Crowley in generale, hanno fornito ispirazione per lo sviluppo di altri movimenti religiosi come la Wicca e, in una certa misura, l’ascesa del Paganesimo moderno, così come anche Scientology, il caos della magia e il Satanismo.
I movimenti satanisti e neopagani si riferiscono anche alla demonologia tradizionale, incluse le loro gerarchie descritte anche nel Dizionario Infernale di Colin de Plancy in cui è regolarmente citato dai siti Web che rivendicano il satanismo.
Conclusioni
Parlare delle origini della demonologia non significa soltanto scavare in antiche paure e superstizioni. Significa anche interrogarsi su come l’uomo abbia cercato – da sempre – di dare un volto al male, di incarnarlo per comprenderlo, controllarlo o semplicemente esorcizzarlo.
Quello che emerge, almeno per me, è che i demoni sono meno mostri reali e più riflessi deformati delle nostre angosce interiori. E questo li rende ancora più potenti, più universali. Non importa che provengano da Sumeri, Ebrei o Cristiani: in fondo parlano tutti di noi.
Credo che studiare queste figure antiche, senza sensazionalismi, sia un modo per ridare profondità a una parte della nostra cultura spesso liquidata come superstizione. Perché dietro ogni “diavolo” c’è sempre una storia. E ogni storia ci racconta qualcosa di noi.