Molti di voi conosceranno già ZOZO, il demone della tavola Ouija. Questo articolo è per chi ha già familiarità con questa figura inquietante e per chi non ne ha mai sentito parlare. In fondo all’articolo troverete un video esplicativo. E per quanto riguarda la mia pronuncia di “Ouija” nel video, non sorprendetevi: è la corretta pronuncia in inglese americano.
ZOZO è una figura che ha affascinato e terrorizzato gli appassionati di esoterismo e paranormale, soprattutto tra gli internauti. Conosciuto principalmente grazie alle testimonianze di coloro che hanno utilizzato la tavola Ouija, ZOZO è un’entità misteriosa che ha acquisito notorietà per le sue presunte capacità di comunicare con i vivi attraverso questo strumento. Questo demone è spesso descritto come ingannevole e malvagio, capace di seminare paura e confusione tra coloro che entrano in contatto con lui.
Il fenomeno di ZOZO ha radici relativamente recenti, ma le sue manifestazioni hanno fatto il giro del mondo, alimentando storie e leggende di incontri spaventosi e inspiegabili. Chi è realmente ZOZO? È una creatura dell’immaginazione collettiva, un semplice inganno, o un autentico spirito maligno? Questo articolo esplorerà le origini, le manifestazioni e le interpretazioni di ZOZO, cercando di gettare luce su una delle figure più controverse e inquietanti del mondo paranormale.
Il motivo per cui scriva il nome ZOZO in lettere maiuscole lo svelerò nel prossimo paragrafo.
ZOZO e i suoi misteriosi effetti
Una ricerca su YouTube sui demoni fornisce più di cinquantamila risultati, con video che spaziano da storie di esperienze personali con il presunto demone ZOZO fino a racconti di presunte possessioni demoniache. ZOZO è descritto come un’entità demoniaca mutevole: inizialmente si presenta come cordiale, rivelandosi sotto mentite spoglie, ma altre volte si manifesta in maniera brusca e invadente, interrompendo le sedute spiritiche con la tavola Ouija.
Secondo alcune testimonianze, ZOZO rivela il proprio nome facendo muovere la planchette in un 8 rovesciato, simbolo dell’infinito, o spostandosi continuamente tra le lettere Z e O, da cui deriva il suo nome. Questo è il motivo per cui viene scritto in lettere maiuscole. Per chi non lo sapesse, la planchette della tavola Ouija è una piccola tavoletta, spesso a forma di cuore, con una lente trasparente al centro. Viene utilizzata per indicare le lettere, i numeri e le parole sulla tavola durante le sessioni spiritiche.
ZOZO è considerato un portatore di sventure. Numerosi racconti parlano di omicidi e suicidi attribuiti alla sua influenza, nonché di vere e proprie persecuzioni e casi di possessione demoniaca. Questo articolo esplorerà le origini, le manifestazioni e le interpretazioni di ZOZO, cercando di gettare luce su una delle figure più controverse e inquietanti del mondo paranormale.
Le origini di ZOZO
Spinto dalla crescente curiosità verso questa figura demoniaca, ho cercato di approfondire le sue origini e di scoprire se ZOZO avesse una storia mitologica simile a quella di altri demoni. Una leggenda diffusa sui social network racconta di una ragazza francese posseduta dal demone ZOZO nel 1816. Questo racconto sarebbe riportato in un libro di demonologia del 1818, il Dizionario Infernale, scritto dal “demonologo” francese Jacques Collin de Plancy (1794-1881).
Ma quanto è affidabile questa storia? Prima di analizzare il Dizionario Infernale e capire chi fosse Jacques Collin de Plancy, è importante esaminare come questa storia sia circolata online.
Il racconto sul web
Il racconto tratto dal Dizionario Infernale è apparso per la prima volta nel 2005 sul sito GhostFace.com, un dominio che di recente è stato riaperto per promuovere il film Scream del 2022, l’ennesimo capitolo della saga. Prima di questo, il sito era dedicato a storie di fantasmi e fenomeni paranormali, permettendo agli utenti di condividere le loro esperienze spettrali e leggere racconti di avvistamenti e incontri inquietanti. Tuttavia, al momento in cui scrivo, il sito risulta chiuso.
La storia della ragazza posseduta ha molteplici versioni, e il racconto riportato nel Dizionario Infernale è stato negli anni copiato e incollato con variazioni fantasiose. Si è detto di tutto su ZOZO, attribuendogli origini antiche, a volte africane, sumere o persino egizie. Alcuni sostengono che ZOZO sia una manifestazione del demone babilonese Pazuzu, famoso per essere citato nel film L’Esorcista (The Exorcist) del 1973, diretto da William Friedkin (1935-2023) e tratto dal romanzo omonimo del 1971 di William Peter Blatty (1928-2017), che è anche sceneggiatore e produttore del film.
Il film L’Esorcista ha giocato un ruolo significativo nel generare timore verso l’uso della tavola Ouija, dando origine a molti avvertimenti nel tempo di non utilizzarla per gioco. Questo aspetto è stato ampiamente trattato nell’articolo e nel video dedicato alla tavola Ouija.
ZOZO nel Dizionario Infernale
Per scoprire le vere origini del demone ZOZO, dobbiamo fare un viaggio nel tempo e catapultarci nel 1818 per comprendere meglio cosa fosse il Dizionario Infernale e che ruolo avesse il suo autore.
Jacques Collin de Plancy
Jacques Albin Simon Collin nacque il 28 gennaio 1793 (alcune fonti riportano il 30 gennaio) a Plancy, oggi conosciuta come Plancy-l’Abbaye. Era figlio di Edme-Aubin Collin e Marie-Anne Danton, sorella di Georges-Jacques Danton, giustiziato l’anno successivo alla nascita di Jacques. Il padre di Jacques aggiunse il cognome “de Plancy” per riflettere il luogo di nascita del figlio, un’aggiunta aristocratica che in seguito causò a Jacques diversi problemi nella sua carriera diplomatica.
Influenzato da Voltaire (François-Marie Arouet, 1694-1778), uno dei più grandi scrittori francesi, Collin de Plancy era un libero pensatore. Lavorò come tipografo ed editore a Plancy-l’Abbaye e a Parigi. Tra il 1830 e il 1837, risiedette a Bruxelles e poi nei Paesi Bassi, prima di tornare in Francia dopo essersi convertito al cattolicesimo.
Collin de Plancy seguì la tradizione di molti demonologi precedenti, catalogando i demoni per nome e titolo nobiliare, come nei grimori Pseudomonarchia Daemonum e La Piccola Chiave di Salomone (o Chiave Minore di Salomone).
Pseudomonarchia Daemonum
Il Pseudomonarchia Daemonum è stato pubblicato nel 1577 come appendice al trattato De praestigiis daemonum dell’olandese Johann Wier (o Weyer, 1515-1588), un medico olandese, noto anche come Johannes Wierus (o Ioannes Wierus). È stato uno dei primi a pubblicare un trattato contro le persecuzioni delle persone accusate di stregoneria. Mentre La Piccola Chiave di Salomone, conosciuta anche come Lemegeton Clavicula Salomonis, è un grimorio (un libro di magia) compilato a metà del XVII secolo. Si tratta di un’opera anonima che trae origine da testi più antichi ed è divisa in cinque libri:
- Ars Goetia
- Ars Theurgia-Goetia
- Ars Paulina
- Ars Almadel
- Ars Notoria
La sezione più celebre, Ars Goetia, dettaglia l’evocazione di 72 demoni e fornisce istruzioni per invocarli e controllarli. Questo testo si ispira a opere precedenti, in particolare proprio al Pseudomonarchia Daemonum di Johann Weyer.
L’opera più celebre di Jacques Collin de Plancy è senza dubbio il Dizionario Infernale (Dictionnaire Infernal), pubblicato nel 1818. Nel 1863, egli aggiunse delle illustrazioni, che contribuirono a rendere l’opera ancora più famosa. Nel 1822, il suo lavoro veniva descritto come «aneddoti del nuovo secolo XIX o istoriette, aneddoti recenti, tratti e parole poco noti, avventure singolari, citazioni varie, riunioni e parti curiose, da utilizzare per la storia dei costumi e dello spirito del secolo in cui viviamo, confrontati con i secoli scorsi».
Considerata una documentazione fondamentale, il Dizionario Infernale raccoglie informazioni e istoriette su esseri, personaggi, libri, azioni e cause legate a manifestazioni e magia, scienze occulte, grimori, meraviglie, errori, pregiudizi, tradizioni, superstizioni e tutte le credenze soprannaturali e misteriose. Per chi non lo sapesse, le istoriette sono brevi racconti o aneddoti, spesso di carattere leggero o divertente. Si tratta di piccole narrazioni che, pur nella loro brevità, riescono a catturare l’essenza di un evento o di un personaggio in modo vivace e coinvolgente. Questo termine veniva usato per descrivere una serie di racconti brevi che offrono uno spaccato dei costumi e delle abitudini di un’epoca, come si può trovare ad esempio nella raccolta di aneddoti del XIX secolo.
Questo già basterebbe a far riflettere sulle dubbie origini del demone ZOZO, ma capisco che potrebbe non essere abbastanza per convincere i più convinti. Per amore di cronaca nel mondo del paranormale, dunque, vi racconterò come si è arrivati alla leggenda attuale. Ecco un’anticipazione: entreranno in scena figure come Aleister Crowley e Jimmy Page dei Led Zeppelin.
Collin de Plancy non era un demonologo
Verso la fine degli anni Trenta dell’Ottocento, Collin de Plancy si convertì al cattolicesimo con grande sorpresa dei suoi vecchi ammiratori e detrattori. Nel 1846, pubblicò un’altra opera in due volumi, il Dictionnaire Sciences Occultes et des Idées superstitieuses, un altro elenco di demoni. Il set costava 16 franchi.
Jacques Collin de Plancy è spesso etichettato come demonologo per le sue pubblicazioni considerate occulte, come il celebre Dizionario Infernale. Tuttavia, questo appellativo può risultare fuorviante. La sua opera non si limita alla catalogazione e allo studio dei demoni, ma abbraccia una vasta gamma di argomenti legati all’occultismo, alla superstizione e alle credenze popolari.
Collin de Plancy era un intellettuale e un compilatore, impegnato a documentare in modo enciclopedico il folklore, le tradizioni e le credenze del suo tempo, senza limitarsi esclusivamente alla demonologia. Le sue opere spaziano dai grimori alle scienze occulte, dalle leggende ai racconti popolari, rendendo il termine “demonologo” riduttivo rispetto all’ampiezza della sua produzione e alla varietà dei suoi interessi. Collin era anche un libero pensatore, ma in quell’epoca ciò significava sostenere che le credenze non dovessero mai fondarsi su autorità, tradizione, rivelazione o dogma, bensì su logica, ragione e osservazione empirica. Un pensiero che suona curioso, considerando che avrebbe scritto un libro di demonologia, non trovate?
Voltaire, una delle principali fonti di ispirazione per Collin de Plancy, era un critico feroce del Cristianesimo, con particolare attenzione alla Chiesa cattolica romana, che considerava opprimente e superstiziosa. Voltaire, infatti, vedeva nella religione organizzata un ostacolo al libero pensiero e alla ragione, denunciando le credenze irrazionali che, secondo lui, mantenevano le masse nell’ignoranza.
Il Dizionario Infernale
Jacques Collin de Plancy, seguendo le orme di Voltaire, si avvicinò alla demonologia in modo non convenzionale. Pur affrontando il tema dei demoni, non lo fece per esaltarne l’esistenza in senso religioso o per perpetuare timori popolari. Al contrario, il suo Dizionario Infernale presenta una catalogazione quasi ironica e spesso critica delle figure demoniche, trattandole più come elementi di un folklore superstizioso che come entità reali da temere o venerare.
Questo approccio razionale e enciclopedico alla demonologia si inseriva nel clima dell’Illuminismo, in cui intellettuali come Voltaire cercavano di smascherare ciò che consideravano credenze infondate. Collin de Plancy, quindi, probabilmente vedeva i demoni come simboli delle paure e delle mitologie popolari, non come presenze tangibili o portatrici di verità occulte. In un certo senso, il suo lavoro mirava a demistificare la demonologia, esponendo le credenze popolari come costruzioni culturali, piuttosto che come realtà inconfutabili.
Collin de Plancy seguiva la tradizione di molti demonologi precedenti ovvero quella di catalogare i demoni per nome e titolo di nobiltà, tant’è che, come anticipato, il Dizionario Infernale si basa a sua volta sulla Pseudomonarchia Daemonum (che significa approssimativamente “Falsa monarchia dei demoni”). Questo nome sottolinea che il libro non è una vera monarchia o un’autorità legittima sui demoni, ma piuttosto una raccolta di informazioni e descrizioni su di loro, basate su fonti precedenti e testimonianze aneddotiche.
Quando Jacques Collin de Plancy pubblicò il suo Dizionario Infernale non credeva ancora nella superstizione. Il libro venne diviso in due volumi che ricevettero nel tempo sei ristampe e molte modifiche tra il 1818 e 1863. Lo stesso Dizionario rassicura i suoi contemporanei sui tormenti dell’inferno, scrivendo che:
«negare che ci sono dolori e ricompense dopo la morte è negare l’esistenza di Dio, poiché Dio esiste deve essere necessariamente così. Ma solo Dio potrebbe conoscere le punizioni inflitte ai colpevoli o al luogo che li detiene. Tutti i demoni catalogati in questo dizionario sono solo il frutto dell’immaginazione più o meno disordinata. I teologi dovrebbero lasciare ai poeti la raffigurazione dell’inferno e non cercare essi stessi di spaventare le menti con dipinti orribili e libri spaventosi».
Dizionario Infernale di Jacques Collin de Plancy
L’occultista Aleister Crowley (1875-1947), spesso considerato un’ispirazione per il Satanismo, vedeva in Collin de Plancy il grande filosofo del sapere proibito. Il Dizionario Infernale divenne così una risorsa di riferimento non solo per gli studiosi dell’occulto, ma anche per gli esorcisti, i quali vi trovavano nomi dei presunti “avversari di Dio”, ribaltando l’intento originale di de Plancy.
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