Confronti tra i tipi di Psicografia
In un medium puramente meccanico, l’azione della mano non è legata alla volontà. Diversamente, nel medium intuitivo, tale movimento è volontario e facoltativo. Un medium semi-meccanico combina entrambe queste caratteristiche. Il pensiero può seguire l’atto della scrittura, precederlo o accompagnarlo, a seconda del tipo di medium. Per quanto riguarda la psicografia, nella sua forma meccanica, la mano si muove indipendentemente dalla volontà del medium, che rimane inconsapevole di ciò che scrive.
In una variante semi-meccanica, il medium mantiene un certo controllo sulla mano, pur potendo muoversi senza la sua volontà, e ha consapevolezza di parte di ciò che scrive. Infine, nella psicografia intuitiva, il medium scrive autonomamente, ma le parole sono suggerite dallo spirito comunicante.
- Medium poligrafi: questa forma di medianità include i casi di poligrafia, il cosiddetto dono di cambiare la scrittura a seconda dello spirito che si comunica o la riproduzione della scrittura che lo spirito aveva in vita. Il primo tipo di fenomeno è più comune; il secondo, quello dell’identità della scrittura, è più raro.
- Medium analfabeti: in questa forma si includono i medium che scrivono, senza saper leggere né scrivere, nello stato normale. Ma quando sono in trance medianica scrivono fluentemente. Sono più rari degli altri, perché c’è una maggiore difficoltà materiale da superare.
- Scrittura invertita: nella cerimonia di apertura del IV Congresso Spiritista Mondiale tenutosi a Parigi (2-5 ottobre 2004), il sensitivo e filantropo brasiliano Divaldo Pereira Franco, più conosciuto semplicemente come Divaldo, ha psicografato in forma invertita un messaggio firmato dallo spirito di Léon Denis (1846-1927), che in vita è stato un filosofo e ricercatore nel campo della parapsicologia di origine francese, noto per il suo impegno nello spiritismo. Dopo la scomparsa di Allan Kardec, Denis insieme all’astronomo Camille Flammarion (1842-1925) e al parapsicologo Gabriel Delanne (1857-1926), divenne una delle figure di spicco del movimento spiritualista francese. Ha tenuto discorsi in tutta l’Europa, sostenendo la convinzione dell’esistenza di un’ulteriore vita dell’anima dopo la morte, esplorando le sue conseguenze a livello esistenziale e nelle relazioni umane. Intitolato Reconnaissance à Kardec (Riconoscimento a Allan Kardec), il messaggio dello spirito di Denis contiene un ringraziamento al Codificatore ed è una psicografia speculare, un fenomeno raro.

Traduzione:
Riconoscimento ad Allan Kardec
Nello stesso anno in cui Napoleone Bonaparte fu consacrato Imperatore dei francesi, Hippolyte Leon Denizard Rivail nacque a Lione, il 3 ottobre 1804.
Trasferito dal rogo di Costanza il 6 luglio 1415, ai giorni gloriosi dell’intellettualità di Parigi, Kardec si dedicò all’apostolato della Dottrina insegnata e predicata da Gesù. La sua vita e la sua opera testimoniano la sua grandezza – Missionario della Verità!Noi, i beneficiari della vostra saggezza, vi ringraziamo, commossi, e chiediamo umilmente: pregate per noi, voi che siete già nel Regno dei Cieli!
León Denis
Nel 1982 negli Stati Uniti, Divaldo Pereira Franco aveva già psicografato in modo invertito. Di seguito la pagina psicografata dal medium Divaldo P. Franco, scrivendo da destra a sinistra, durante la conferenza serale del 18.02.1982, presso la Louise Scholtz Memorial Chapel a San Antonio, Texas, USA, di fronte al pastore e al pubblico (testo apparso nella rivista Presença Espirita n. 98 dell’aprile 1982).

Traduzione:
Cari amici: Dio vi benedica. Considerando le difficoltà e le afflizioni che si abbattono sulla nostra civiltà – ricca di tecnologia ma povera d’Amore – uniamoci in una crociata del bene, diffondendo la luce dell’immortalità per poter bandire le pesanti ombre del materialismo, responsabile del declino della società moderna. L’Amore è la luce che ci guida e la fede spirituale il faro che indica la via verso la sicurezza. Uniti negli stessi ideali di Verità e con le benedizioni del Cristo, stiamo realizzando il nostro impegno superiore con la vita.
Joanna de Ãngelis
- Medium poliglotti e xenoglotti: questa tipologia di medianità comprende fenomeni di xenoglossia (noto anche come il Dono delle lingue, da xeno = straniero; glota/glossia = lingua), che risultano particolarmente affascinanti e persuasivi per coloro che nutrono dubbi. I medium poliglotti o xenoglotti possiedono l’abilità di esprimersi o scrivere in idiomi a loro sconosciuti, e addirittura in dialetti che non esistono più al mondo. Questi casi sono estremamente rari.
Pittura Medianica
La psicopictografia meccanica, comunemente conosciuta come pittura meccanica, è molto simile alla psicografia meccanica in termini di procedura. In entrambi i casi, lo spirito comunicante è collegato ai nervi sensoriali che comandano le mani del medium meccanico attraverso il chakra omerale, e questo collegamento è facilitato da una guida medianica. La pittura meccanica rientra nell’arte spirituale.
Il mentore spirituale svolge un ruolo cruciale in questo processo, stabilendo un collegamento magnetico indispensabile tra il perispirito dello spirito comunicante e il chakra omerale del medium meccanico. Questo collegamento permette allo spirito comunicante di assumere il controllo totale delle braccia, degli avambracci e delle mani del corpo fisico del medium.
Riguardo al risultato tangibile dell’azione medianica, la differenza è che la pittura meccanica, invece di permettere allo spirito comunicante di scrivere messaggi, viene impiegata per creare dipinti. In situazioni eccezionali, lo spirito comunicante può anche utilizzare i piedi del corpo fisico del suo medium meccanico per realizzare i quadri.
Intervento dello Spirito comunicante
Un pittore disincarnato può creare dipinti utilizzando una o entrambe le mani – e/o anche i piedi – del corpo fisico del suo medium meccanico. Può dipingere qualsiasi quadro desideri, con lo stile artistico che gli è proprio.
Nella psicopittografia meccanica, è possibile che due pittori disincarnati lavorino contemporaneamente sullo stesso medium meccanico. Mentre uno dipinge un quadro con la mano destra del corpo fisico del medium, l’altro dipinge un altro quadro con la mano sinistra. Ciò che è davvero sorprendente è la rapidità con cui vengono eseguiti i dipinti medianici. Mentre un buon dipinto richiederebbe normalmente diverse decine di ore per essere completato con il metodo tradizionale, medianicamente un dipinto può essere realizzato, ad esempio, in cinque minuti o meno.

Tuttavia, è importante sottolineare che tutte le sessioni di psicopittografia meccanica (o pittura medianica) avvengono in condizioni di luce ambientale molto bassa, spesso in totale oscurità. In genere, la tela viene inizialmente mostrata vuota e, dopo pochi minuti dietro una tenda, viene rivelato il dipinto completato. Questo solleva il sospetto che le tele possano essere state dipinte in precedenza e che la tela vuota sia stata sostituita con quella dipinta. La mancanza di controlli rigorosi in queste circostanze lascia molti perplessi.
Pittura spirituale intuitiva
Nell’ambito della logica e della ragione, la pittura medianica avrebbe senso? NO! In realtà sarebbe una totale assurdità!
Ragionamento anche in termini “paranormali”: In tutte le forme di medianità, senza eccezioni, lo spirito comunicante trasmette intuitivamente al medium le sue idee su ciò che desidera venga realizzato nel piano fisico. Tuttavia, il medium può eseguire solo quelle azioni per le quali possiede adeguate capacità fisiche, mentali, intellettuali, artistiche, culturali, etc. Realizzare una pittura medianica sarebbe come se qualcuno, che non ha alcuna conoscenza di pittura, tentasse di creare un quadro di alta qualità semplicemente seguendo le istruzioni di un grande pittore. Pertanto, utilizzando la logica e il buon senso, si conclude che la Pittura Medianica Intuitiva NON PUÒ ESISTERE! Diversamente, se si parla di Pittura Medianica Meccanica o Psicopittografia meccanica, restando sempre in termini “paranormali”, avrebbe più senso.
La Scrittura Automatica e il Channeling

Mentre i ricercatori psichici della fine del XIX secolo perseguivano la scrittura automatica in termini di questione della sopravvivenza, il campo in erba della psicologia iniziò a sperimentare la tecnica nella malattia mentale come un modo per la mente inconscia di esprimere pensieri e sentimenti che non potevano essere verbalizzati. Ancora oggi, oltre alla pratica medianica, la scrittura automatica continua ad essere utilizzata come strumento terapeutico.
La scrittura automatica gode di tale fascino popolare che si tenta di comunicare con i presunti esseri disincarnati anche grazie al channeling, nel quale un oggetto, una persona, un luogo o un processo specifico (come in una seduta spiritica, entrare in trance o usare medicine psichedeliche), consentirebbe a una persona di connettersi o comunicare con un regno spirituale, un’energia metafisica o un’entità spirituale e viceversa. La famosa canalizzatrice americana Jane Roberts (1929-1984), entrava in contatto con un’entità nota come Seth, ma anche affermato di aver prodotto scrittura automatica con i messaggi dal pittore post-impressionista francese Paul Cézanne (1839-1906) e quelli dallo psicologo e filosofo statunitense di origine irlandese William James (1842-1910).
La scrittura automatica è pericolosa?

Gli esoterici e qualcuno del clero, sostengono che la scrittura automatica possa rendere vulnerabili all’ossessione o alla possessione da parte di demoni che si spaccerebbero per defunti. Tuttavia, il vero pericolo, se esiste, molto probabilmente deriva dall’espressione di materiale represso nella psiche, per il quale un individuo potrebbe non essere preparato.
Il parapsicologo inglese William F. Barrett (1844-1925) ha scritto che «i messaggi automatici possono avvenire sia dallo scrittore che tiene passivamente una matita su un foglio di carta, sia dalla planchette, o da una tavola ouija».
Anche Jean Elizabeth Leckie (1874-1940), seconda moglie di Arthur Conan Doyle (1859-1930), praticava la scrittura automatica. È arrivata a credere dopo la straziante morte di suo fratello, un soldato ucciso in combattimento durante la prima guerra mondiale. Anche dopo la morte di Doyle, Jean Elizabeth affermava di ricevere messaggi dal marito.