Il mentore spirituale isola la corteccia cerebrale del Medium
Allan Kardec (Hippolyte Léon Denizard Rivail, 1804-1869) era un educatore e filosofo francese, noto per essere il fondatore del movimento spiritista. Ha sistematizzato e codificato le dottrine dello spiritismo nel XIX secolo attraverso opere fondamentali come Il Libro degli Spiriti (1857). Kardec inizialmente individuava due forme opposte di psicografia: quella meccanica e quella intuitiva. In seguito, egli identificò una terza forma di psicografia, più diffusa e situata a metà strada tra le altre due, definendola semi-meccanica.

In qualsiasi forma di medianità psicografica, esiste tra il medium e lo spirito un’indispensabile affinità fluidica. I fluidi perispiritici di entrambi si combinano, formando un’unica atmosfera fluidica.

Classificazione della medianità psicografica
Inizialmente Allan Kardec distinse solo due tipi estremi di psicografia: meccanica e intuitiva. Fu solamente dopo che identificò un altro tipo di psicografia, la semi-meccanica, che divenne la scrittura automatica più comune, posizionandosi come intermedio tra l’intuitivo e il meccanico.
Psicografia Meccanica: lo spirito agisce direttamente sulla mano del medium, guidandola. | ![]() |
Psicografia Semi-Meccanica: il medium sente che alla sua mano viene data un’impulso, e allo stesso tempo, è consapevole di ciò che scrive, man mano che le parole si formano. | ![]() |
Psicografia Intuitiva: Lo spirito non agisce sulla mano del medium per muoverla, agisce sull’anima del medium, identificandosi con essa e imprimendole la sua volontà e le sue idee. | ![]() |
Confronto tra i tipi di Psicografia
Psicografia Meccanica | Raro | su 100 Medium solo 2 casi |
Psicografia Semi-Meccanica | Comume | su 100 Medium circa 28 casi |
Psicografia Intuitiva | Molto comune | su 100 Medium circa 70 casi |
Psicografia Meccanica
Quando il medium opera in modalità meccanica, gli Spiriti di Supporto avvicinano lo Spirito che si esprimerà attraverso la psicografia. Essi stabiliscono un collegamento con gli organi sensoriali responsabili del movimento del braccio del medium, utilizzando il chakra Omerale (o Umerale) come punto di connessione.
Il chakra Omerale, situato nella zona posteriore del dorso sopra il polmone sinistro, svolge un ruolo di mediatore ed equilibratore delle energie positive e negative. Questo chakra, poco conosciuto e non incluso nell’elenco dei chakra principali, si sviluppa solo in persone con una certa consapevolezza. Ha la forma di una lemniscata (curva a forma di otto orizzontale, ovvero, il segno dell’infinito: ∞) e viene definito le Ali degli esseri Illuminati dagli studiosi di scienze esoteriche.
Il chakra Omerale ruota in senso orario quando incorpora energia e in senso antiorario quando la rilascia. Il suo colore varia dal blu al verde, a seconda del livello di consapevolezza e del tipo di energia che sta acquisendo. Quando è in equilibrio, risplende di luce azzurra, ma diventa giallo quando il suo movimento rallenta o si blocca. Questo chakra collega il corpo eterico al corpo fisico attraverso il plesso solare e si irradia alle estremità superiori del corpo fisico. È posizionato esattamente a 180 gradi dal chakra del cuore. Filtra e governa tutte le energie che abitano il nostro spazio, riorganizzandole e analizzandole. Le energie dense vengono rielaborate e trasmutate.
Chi ha questo chakra attivo deve fare attenzione ai modelli pessimistici, negativi e disfattisti che potrebbero portare a falle energetiche nel campo aurico. Inoltre, è il chakra attivato dai medium nei processi di incorporazione, scrittura automatica, canalizzazioni (channeling), e se non gestito correttamente, può diventare molto pericoloso a livello energetico per il medium stesso.

Non esiste un legame tra il cervello del medium e la mente dello spirito che si manifesta, né tra la mente perispirituale del medium e il suo cervello fisico. In questa situazione, l’area del cervello fisico del medium, che controlla il movimento del braccio, è completamente sedata a causa dell’effetto della melatonina.
I medium meccanici non hanno bisogno di mostrare il loro perispirito mentre trascrivono i messaggi che ricevono dagli spiriti. Il loro obiettivo principale è raggiungere un livello di concentrazione che faciliti la comunicazione spirituale. In alcune situazioni, un medium meccanico può anche condurre una conversazione su un tema completamente diverso da quello che sta trascrivendo attraverso la psicografia. È interessante notare che alcuni medium meccanici hanno la capacità di utilizzare entrambe le mani contemporaneamente, permettendo così l’interazione con due entità spirituali differenti.
Uno spirito disincarnato interagisce con i gangli nervosi situati all’altezza della scapola. Qui si stabilisce un collegamento che gli permette di influenzare facilmente i nervi motori delle braccia e delle mani del medium, attraverso il chakra Omerale. Questo permette allo spirito di agire direttamente sulla mano del medium, guidandone i movimenti. L’azione dello spirito è indipendente dalla volontà del medium. Fintanto che lo spirito ha qualcosa da scrivere, continua a muovere la mano del medium senza interruzioni.

I medium meccanici non influenzano il messaggio trasmesso, il loro braccio serve semplicemente come strumento per lo spirito. La caratteristica distintiva di questo fenomeno è che il medium non è a conoscenza di ciò che la sua mano sta scrivendo. Solo successivamente, leggendo il testo, il medium viene a conoscenza del messaggio. La psicografia meccanica è solitamente veloce e rapida ed è particolarmente utile per l’identificazione degli spiriti disincarnati. Essi infatti controllano i nervi motori delle braccia del medium, permettendo così di esprimere fedelmente le loro idee e di scrivere in modo identico a come facevano durante la loro vita fisica.
La psicografia meccanica è conosciuta come il processo medianico più passivo tra gli effetti intellettuali, ed è più o meno equivalente alla psicofonia inconscia. Il movimento del braccio può variare da morbido a brusco, a seconda della natura dello spirito, ma è sempre continuo e può persino andare contro la volontà del medium finché il comunicante ha qualcosa da dire. A differenza della psicofonia cosciente e semi-cosciente, dove il perispirito del medium può allontanarsi a lunga distanza lasciando il corpo fisico sotto il controllo dei comunicanti disincarnati, il medium psicografo meccanico e semi-meccanico non abbandona il suo corpo fisico mentre scrive i messaggi degli spiriti disincarnati.
Psicografia Semi-Meccanica
Quando il medium opera in uno stato semi-meccanico, il collegamento avviene anche attraverso i centri cerebrali del perispirito e del corpo fisico, utilizzando il chakra frontale. Questo permette al medium di avere una certa consapevolezza di ciò che sta trascrivendo.

In questa situazione, l’area del cervello fisico del medium, che gestisce la coordinazione dei movimenti, risulta parzialmente sedata a causa dell’effetto della melatonina.
I medium che operano in modalità semi-meccanica non necessitano di manifestare esternamente il loro perispirito quando trascrivono i messaggi provenienti dagli spiriti. Il loro obiettivo principale è raggiungere uno stato di concentrazione che faciliti la ricezione del messaggio spirituale. Durante il processo di psicografia semi-meccanica, il medium mantiene un certo grado di controllo sulla propria mano, anche se questa può muoversi indipendentemente dalla sua volontà. Inoltre, il medium è consapevole delle parti del messaggio che vengono elaborate dal suo cervello, mentre rimane ignaro di quelle parti del messaggio che non passano attraverso il suo processo cognitivo. Come illustrato da Allan Kardec nel suo Libro dei Medium (1861), il medium semi-meccanico partecipa sia alla medianità meccanica che a quella intuitiva.

Un medium semi-meccanico è consapevole delle informazioni che attraversano sia il suo cervello perispirituale che quello fisico. Tuttavia, ci sono parti che scrive in uno stato di incoscienza, senza che queste passino attraverso il suo cervello fisico. Se non trascrive spontaneamente la parte del messaggio che gli arriva al cervello, riceve una sorta di stimolo nella mano che lo porta a scrivere in modo compulsivo.
Nel processo di psicografia semi-meccanica, la parte del messaggio che viene elaborata dal cervello del medium e successivamente trascritta, rispecchia la sua calligrafia personale. Al contrario, la parte del messaggio che viene trascritta a seguito dello stimolo ricevuto nella mano del medium, presenterà la calligrafia dello spirito comunicante.
È importante sottolineare che esiste una notevole variabilità tra i medium semi-meccanici. In alcuni, infatti, la componente meccanica della medianità è più evidente, mentre in altri prevale l’aspetto intuitivo.
Psicografia Intuitiva
Nella comunicazione spirituale intuitiva, lo spirito si avvicina al medium e trasmette telepaticamente le sue idee. Il medium, intuitivamente sensibile a questa influenza, capta il pensiero dello spirito e decide se trascriverlo o meno. I medium intuitivi non necessitano di manifestare il perispirito quando scrivono i messaggi degli spiriti, ma cercano uno stato di concentrazione per facilitare la ricezione del messaggio. Ricevendo il pensiero del defunto attraverso il suo cervello perispirituale, il medium intuitivo lo esprime con le sue parole peculiari, utilizzando il suo stile di scrittura. Nella psicografia intuitiva, lo spirito non agisce sulla mano del medium per muoverla, ma piuttosto sulla sua anima, identificandosi con essa e trasmettendole le sue idee e volontà.

Il medium intuitivo, nella psicografia, sente la volontà dello spirito di scrivere, ma ha la libertà di decidere se farlo o meno. “Ascolta” intuitivamente i suoi comunicanti e ha piena consapevolezza di ciò che scrive, pur non esprimendo il suo pensiero. Agisce come un interprete che, per trasmettere il pensiero, deve comprenderlo, appropriarsene e tradurlo. All’inizio, il medium può confondere il pensiero ricevuto con il proprio. A volte, i messaggi possono superare la sua conoscenza. Nonostante ciò, mantiene la libertà di decidere se trascrivere o meno il messaggio, mantenendo sempre una piena consapevolezza di ciò che scrive.