Miserére mei, Deus – Psalmus 50
Il “Miserere mei, Deus” è il latino per “Abbi pietà di me, o Dio,” ed è l’incipit (le prime parole) del Salmo 51 (Salmo 50 nella numerazione dei Settanta) del compositore italiano Gregorio Allegri (1582-1652), un prete cattolico romano. Il Salmo 50 è un famoso salmo penitenziale dell’Antico Testamento, ed è spesso conosciuto come Miserere. Questo salmo è associato a Davide e riflette il suo pentimento e la sua richiesta di perdono a Dio dopo il suo peccato con Betsabea.
IL titolo latino sta per Abbi pietà di me, o Dio e fu composto probabilmente intorno al 1630, durante il regno di Papa Urbano VIII (ovvero, Maffeo Vincenzo Barberini, 1568-1644), per l’uso esclusivo nella Cappella Sistina durante i servizi delle Tenebre, un religioso del Cristianesimo occidentale tenuto durante i tre giorni precedenti il giorno di Pasqua e caratterizzato dal graduale spegnimento delle candele e da uno strepitus (forte rumore) avvenuto nella totale oscurità verso la fine del servizio, e nella Settimana Santa, la più sacra dell’anno liturgico nelCristianesimo. È scritto per due cori, rispettivamente di cinque e quattro voci, che cantano alternativamente e si uniscono per cantare il finale in polifonia a 9 parti.
Il Salmo 50 è profondamente espressivo e supplichevole, esprimendo pentimento, umiltà e un desiderio di riconciliazione con Dio. È stato tradizionalmente utilizzato nei riti religiosi come una preghiera di confessione e pentimento. Questo salmo è considerato uno dei brani più significativi e toccanti dell’intera Bibbia.
Il Salmo 50 (Miserere) è spesso cantato o recitato in contesti liturgici, specialmente durante la Quaresima e in occasione di momenti di riflessione spirituale e confessione. La sua profonda espressione di pentimento e la supplica per la misericordia di Dio hanno reso questo salmo una parte importante della tradizione religiosa cristiana.
Un uso particolarmente famoso del Miserere è la composizione musicale di Gregorio Allegri, intitolata “Miserere mei, Deus”. Questa composizione è stata scritta nel XVII secolo ed è una delle più celebri opere di musica sacra. La versione di Allegri è spesso eseguita durante la Settimana Santa nella Cappella Sistina a Roma, ma era inizialmente riservata esclusivamente per l’uso in quella cappella. La sua bellezza e profondità emotiva hanno reso questa composizione un punto focale della musica sacra e della tradizione liturgica.
Versione latina del Miserére mei, Deus – Psalmus 50
Miserére mei, Deus,
secundúm magnam misericórdiam tuam.
Et secúndum multitúdinem miseratiónum tuárum,
dele iniquiatátem meam.
Amplius lava me ab iniquitáte mea:
et a peccáto meo munda me.
Quóniam iniquitátem meam ego cognósco:
et peccátum meum contra me est semper.
Tibi soli peccávi,
et malum coram te feci:
ut justificéris in sermónibus tuis,
et vincas cum judicáris.
Ecce enim in inquitátibus concéptus sum:
et in peccátis concépit me mater mea.
Ecce enim veritátem dilexísti:
incérta et occúlta sapientiæ tuæ manifestásti mihi.
Aspérges me hyssópo, et mundábor:
lavábis me, et super nivem dealbábor.
Audítui meo dabis gáudium et lætítiam:
et exsultábunt ossa humiliáta.
Avérte fáciem tuam a peccátis meis:
et omnes iniquitátes meas dele.
Cor mundum crea in me, Deus:
et spíritum rectum ínnova in viscéribus meis.
Ne proícias me a fácie tua:
et spíritum sanctum tuum ne áuferas a me.
Redde mihi lætítiam salutáris tui:
et spíritu principáli confírma me.
Docébo iníquos vias tuas:
et ímpii ad te converténtur.
Líbera me de sanguínibus,
Deus, Deus salútis meæ:
et exsultábit lingua mea iustítiam tuam.
Dómine, lábia mea apéries:
et os meum annuntiábit laudem tuam.
Quóniam si voluísses sacrifícium, dedíssem útique:
holocáustis non delectáberis.
Sacrafícium Deo spíritus contribulátus:
cor contrítum, et humiliatum,
Deus, non despícies.
Benigne fac, Dómine, in bona voluntáte tua Sion:
ut ædificéntur muri Ierúsalem.
Tunc acceptábis sacrifícium iustítiæ,
oblatiónes, et holocáusta:
tunc impónent super altáre tuum vítulos.
Versione italiana del Miserére mei, Deus – Psalmus 50
Pietà di me, o Dio,
secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà
cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell’intimo m’insegni la sapienza.
Purificami con issopo e sarò mondato;
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
Insegnerò agli erranti le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito
è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato,
tu, o Dio, non disprezzi.
Nel tuo amore
fa’ grazia a Sion,
rialza le mura
di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici prescritti,
l’olocausto e l’intera oblazione,
allora immoleranno vittime
sopra il tuo altare.
Ritus exorcizandi obsessos a daemonio
Il Ritus exorcizandi obsessos a daemonio è il latino di Rito per l’esorcismo delle persone ossessate dal demonio. Questo termine si riferisce a una parte del Rituale Romanum, il Rituale Romano dell’Esorcismo, che è un testo liturgico ufficiale della Chiesa Cattolica che fornisce le istruzioni e le preghiere per eseguire esorcismi secondo la tradizione cattolica.
Nella Chiesa Cattolica, l’esorcismo è considerato come un atto di lotta spirituale per liberare le persone dalle influenze demoniache o maligne. Il Ritus exorcizandi obsessos a daemonio fornisce le direttive dettagliate su come eseguire un esorcismo su persone che sono ritenute ossessate dal demonio, cioè che sono presunte di essere sotto il controllo o l’influenza di un demone.
Questo rito prevede l’uso di preghiere specifiche, invocazioni divine e gesti simbolici per cercare di allontanare l’entità maligna e liberare la persona ossessa. L’esorcista, che è un sacerdote autorizzato, agisce come intermediario tra l’individuo e le forze spirituali, cercando di liberare la persona dalla presunta influenza demoniaca.
È importante sottolineare che l’uso del Rituale Romanum e dei riti di esorcismo è soggetto a regolamenti e direttive ecclesiastiche all’interno della Chiesa Cattolica. L’esorcismo viene considerato come una pratica eccezionale e viene eseguito solo dopo che sono state escluse altre possibili spiegazioni mediche o psicologiche per il comportamento o le condizioni dell’individuo ossesso.
Inoltre, gli esorcismi sono spesso oggetto di dibattito sia all’interno che all’esterno della Chiesa Cattolica. Mentre alcuni credenti ritengono che gli esorcismi siano una forma di lotta spirituale reale, altri li considerano principalmente come espressioni di fede religiosa e cultura.