Poltergeist di Caronia

Poltergeist di Caronia: Miti, Leggende e Analisi Razionali

22 minuti di lettura

La tranquilla cittadina di Caronia, situata sulla costa settentrionale della Sicilia, è divenuta nota a livello internazionale all’inizio del 2004 per una serie di eventi apparentemente inspiegabili. La fama del luogo è legata a una serie di incendi misteriosi e altri fenomeni anomali che hanno colpito abitazioni e apparecchiature elettriche, attribuiti da alcuni a un poltergeist o a qualche altra forza soprannaturale. Questo articolo esplora i dettagli del noto Poltergeist di Caronia, le reazioni della comunità e degli esperti, nonché le varie teorie che sono emerse nel corso degli anni.

Cronologia degli eventi

Quando si parla del Poltergeist di Caronia, ci si riferisce a una delle vicende più strane e inquietanti mai registrate in Italia. Gli episodi sembravano sfidare ogni logica: oggetti che prendevano fuoco senza motivo, elettrodomestici che esplodevano, materassi che bruciavano all’improvviso. Nessuna causa apparente, nessun colpevole visibile… almeno per molti anni. E più si cercava di spiegare, più la situazione diventava misteriosa.

Quella che state per leggere è la ricostruzione cronologica dei principali eventi legati a questa incredibile storia. Un viaggio tra autocombustioni, indagini ufficiali, teorie soprannaturali e domande che, ancora oggi, restano senza risposta… Forse!

Dicembre 2003: Il primo focolaio

Il primo caso del presunto Poltergeist di Caronia è avvenuto alla vigilia di Natale del 2003, dove un impianto elettrico in casa del signor Antonio Pezzino, conosciuto come Nino, ha iniziato a emettere un cattivo odore. Nonostante i fili bruciati, le riparazioni sono state effettuate senza prevedere ulteriori problemi.

Gennaio 2004: L’inizio del Mistero

La serie di eventi del Poltergeist di Caronia riprendono il 15 gennaio 2004 dove il Pezzino informa le autorità che i fili appena sostituiti hanno preso nuovamente fuoco, danneggiando due boiler e incendiando la cassetta dell’impianto. In breve tempo, fenomeni di autocombustione cominciano a manifestarsi anche in altre abitazioni della frazione Canneto nel comune di Caronia, situato nella provincia di Messina.

Canneto di Caronia (foto di Giovanni Prinzi)
Canneto di Caronia (foto di Giovanni Prinzi)

Gli oggetti colpiti includono elettrodomestici come frigoriferi e televisori, che prendono fuoco senza apparente motivo. I residenti sono comprensibilmente preoccupati e cercano risposte, ma inizialmente, nessuno riesce a spiegare il fenomeno.

Con l’aumento del numero di incendi, l’ansia tra i residenti cresce. Vengono chiamati i Vigili del Fuoco per domare le fiamme, ma anche loro non riescono a identificare la causa degli incendi. Gli elettrodomestici continuano a prendere fuoco, anche quando non sono collegati alla corrente elettrica. Gli abitanti cominciano a vivere nel terrore, alcuni decidono di abbandonare temporaneamente le loro case.

L’Enel decide di interrompere l’alimentazione nella zona, lasciando solo un gruppo elettrogeno. Per circa sei giorni sembra che i fenomeni del Poltergeist di Caronia si siano fermati, ma poi la situazione peggiora drammaticamente: contatori, citofoni, prese e lampadari prendono fuoco, anche quando sono spenti. Altri incidenti vedono il metallo, come quello nei materassi a molle e poltrone, prendere fuoco senza diventare incandescenti, mentre stoffe e plastica bruciano facilmente.

A fine gennaio i media locali iniziano a coprire la storia, attirando l’attenzione regionale. Le autorità locali, preoccupate per la sicurezza dei residenti, richiedono l’intervento della Protezione Civile e di esperti tecnici. Nel frattempo, gli incendi continuano e colpiscono anche i fili elettrici e le prese di corrente.

Febbraio 2004: Il Picco dei Fenomeni

Gli incendi non mostrano segni di rallentamento. I fenomeni cominciano a verificarsi anche all’esterno, all’aperto, come le serrature delle automobili che si aprono e chiudono da sole, meccanismi metallici e in plastica che si fondono nelle portiere, e casi di danneggiamento di dispositivi come il blocco in plastica del GPS (Global Positioning System), presumibilmente a causa di temperature altissime.

Scienziati e tecnici studiano il caso (foto di Eric Vandeville/Getty Images)
Scienziati e tecnici studiano il caso (foto di Eric Vandeville/Getty Images)

La Protezione Civile istituisce una task force composta da elettricisti, fisici, e ingegneri per indagare sul fenomeno. Gli esperti dell’Enel ispezionano gli impianti elettrici dell’area ma non trovano nulla di anomalo che possa spiegare gli incendi. La task force inizia a esplorare altre possibili cause, inclusi fenomeni elettromagnetici. Vengono installati sensori e telecamere per monitorare costantemente l’area colpita. Uno studio sulle bruciature dei cavi e degli oggetti identifica una convergenza delle linee di indagine. Si è ipotizzato che onde elettromagnetiche si propaghino come la luce, con un possibile punto di origine nord-nordovest e direzione sud-sudest. Nonostante questi sforzi, gli incendi continuano a verificarsi in modo inspiegabile. I media nazionali e internazionali iniziano a interessarsi al caso, portando Caronia sotto i riflettori.

Alla fine del mese gli incendi sembrano intensificarsi, colpendo più frequentemente. Alcuni residenti riportano anche strani episodi di surriscaldamento degli apparecchi e luci che si accendono e spengono da sole. Le autorità decidono di evacuare temporaneamente alcune delle abitazioni più colpite per garantire la sicurezza dei residenti. Uno studio sulle bruciature dei cavi e degli oggetti ha identificato una convergenza delle linee di indagine. Si è ipotizzato che onde elettromagnetiche si propaghino come la luce, con un possibile punto di origine Nord-NordOvest e direzione Sud-SudEst.

Marzo 2004: La Ricerca di Risposte

Le indagini sul Poltergeist di Caronia continuano senza sosta. Il 16 marzo, gli incendi tornano a spaventare gli abitanti di Caronia. Gli investigatori che monitorano la zona notano anche altre stranezze: le serrature delle auto non funziono, i cellulari squillano senza segnale satellitare, un’antenna per auto si surriscalda così tanto da rompere un parabrezza, le bussole impazziscono segnando il Nord con uno scarto di tredici gradi. Si esplorano diverse teorie, inclusa la possibilità di micro-terremoti che causano cortocircuiti e l’emissione di gas infiammabili dalle rocce locali. Tuttavia, nessuna di queste teorie riesce a spiegare completamente i fenomeni osservati.

Si discute di “radiazioni focalizzate”, suggerendo che possa esserci un’intelligenza dietro questi fenomeni, supportato dal fatto che non ci sono stati danni fisici alle persone e le case sembrano essere state colpite in modo selettivo. Con il protrarsi degli eventi senza una spiegazione razionale, aumentano le speculazioni tra i residenti e i media. Alcuni suggeriscono che i fenomeni possano essere legati a attività paranormali, come un poltergeist. Altri iniziano a considerare la possibilità di test militari segreti nella zona, sebbene non vi siano prove concrete a sostegno di queste ipotesi.

Oggetti che hanno preso fuoco

A metà marzo i fenomeni continuano a manifestarsi, anche se con minore intensità rispetto ai mesi precedenti. I residenti nominano un consulente, Francesco Valenti, un ingegnere di Capo d’Orlando, una città a circa quaranta chilometri sulla costa. A fine mese Valenti presenta un documento di trenta pagine intitolato Un rapporto qualitativo e una soluzione definitiva per mettere in sicurezza Canneto di Caronia. In alcune parti, il rapporto sembra più un esercizio di analisi letteraria che di scienza empirica. Valenti cita il filosofo Ludwig Wittgenstein (1889-1951), il sommo poeta Dante Alighieri (1265-1321), Galileo Galilei (1564-1642) e persino l’opera postuma Il Gattopardo (1958) di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957), di cui Luchino Visconti (1906-1976) ne diresse l’omonimo film nel 1963.

Le autorità continuano a monitorare l’area e a condurre indagini approfondite sul presunto Poltergeist di Caronia. Nel frattempo, la storia di Caronia diventa un caso di studio per ricercatori e scienziati di tutto il mondo, interessati a capire l’origine di questi eventi inspiegabili.

Aprile 2004: La Situazione Resta Incerta

Gli incendi iniziano a diminuire in frequenza, ma non cessano del tutto. La task force continua a lavorare instancabilmente per trovare una soluzione al mistero. Nel frattempo, le evacuazioni temporanee di ben trentanove famiglie abitanti in Via Mare vengono mantenute per garantire la sicurezza dei residenti. I residenti furono trasferiti allo Za Maria, l’unico hotel di Canneto, situato su una collina direttamente sopra il villaggio. Fuori dall’hotel c’erano diversi giornalisti di vari organi di stampa anche estera, come la BBC, testate giornalistiche di Francia, Germania, Danimarca, Norvegia, Argentina, persino il New York Times. Anche il The Times inglese titolò un articolo: Canneto di Caronia Journal: Electricity Goes Wild. Did the Devil Made It Do It? (Canneto di Caronia Journal: L’elettricità si scatena. È stato il diavolo a costringerlo a farlo?). Un articolo che sembrava parafrasare quello de L’Espresso: Bezelbù si è fermato a Cefalù.

Cavi bruciati

I ricercatori esplorano nuove piste, tra cui l’influenza di possibili campi elettromagnetici anomali. Nonostante queste indagini approfondite, non emergono spiegazioni definitive. La comunità scientifica rimane divisa: alcuni credono che ci sia una spiegazione naturale che ancora sfugge alla nostra comprensione, mentre altri sono più inclini a considerare ipotesi meno ortodosse.

Gli eventi del Poltergeist di Caronia cominciano a suscitare l’interesse di studiosi di fenomeni paranormali e ufologi. Sebbene la maggior parte degli scienziati rimanga scettica, le teorie sulla presenza di UFO o altre entità soprannaturali iniziano a circolare tra il pubblico. Tuttavia, queste rimangono speculazioni senza evidenze concrete.

Maggio 2004: Un Lento Ritorno alla Normalità

La frequenza degli incendi e degli altri fenomeni anomali continua a diminuire. Alcuni residenti iniziano a fare ritorno alle loro case, sebbene rimanga una certa apprensione. Le autorità continuano a mantenere un monitoraggio costante dell’area per prevenire ulteriori incidenti.

Il 10 maggio 2005 viene istituito il Gruppo Interistituzionale per l’Osservazione dei Fenomeni con ordinanza emergenziale della Protezione Civile n. 3428, in collaborazione tra Stato Italiano e Regione Sicilia.

Le indagini ufficiali sul presunto Poltergeist di Caronia cominciano a rallentare, ma alcuni ricercatori indipendenti continuano a studiare il caso. Vengono pubblicati i primi rapporti preliminari, che riassumono le varie teorie esplorate fino a quel momento. Tuttavia, nessuna di queste teorie riesce a fornire una spiegazione definitiva e universalmente accettata.

A fine maggio gli eventi misteriosi cessano quasi del tutto. La vita a Caronia inizia lentamente a tornare alla normalità, sebbene il caso rimanga ancora un argomento di discussione e curiosità. Le autorità dichiarano che continueranno a monitorare la situazione, ma il peggio sembra ormai passato.

Giugno 2004: Conclusioni Provvisorie

Con la cessazione degli incendi e degli altri fenomeni anomali, la task force della Protezione Civile conclude le sue operazioni attive, ma lascia aperta la possibilità di ulteriori indagini in caso di nuovi eventi. Viene redatto un rapporto finale che riassume le scoperte fatte e le ipotesi esplorate, pur ammettendo che la causa esatta dei fenomeni rimane sconosciuta. Nel giugno 2004, gli abitanti di Via Mare tornano nelle loro case.

Negli anni successivi, il Poltergeist di Caronia continua a essere oggetto di studi e discussioni. Nonostante l’assenza di nuove manifestazioni, il mistero persiste, e il caso rimane uno dei più intriganti e controversi della storia recente italiana e l’ipotesi non accreditata che si è voluto chiudere il caso attribuendo tutte le segnalazioni e gli incidenti ai responsabili degli incendi dolosi del 2014. In questo articolo non mi soffermerò su ogni singola segnalazione, perché sono molte, diverse l’una dall’altra e molto sospette di mitomania e enfatizzazione.

Oggetti bruciati

Per riassumere, oltre a punti luminosi, sfere, flash e presunti UFO, riguardo al presunto Poltergeist di Caronia sono stati segnalati i seguenti fenomeni, ma in un ordine diverso:

  • Sintomi come emicranie, cefalee, irritazione degli occhi, vomito, disturbi gastrointestinali e aumento del calore corporeo;
  • Movimenti di oggetti;
  • Ominidi;
  • Scariche elettriche;
  • Nuvola che cambiava colore;
  • Bagliore azzurro semicircolare che usciva dal mare per poi svanire;
  • Nuvola di fumo grigio chiaro di forma irregolare che si alzava dal terreno per poi scomparire;
  • Ombre varie;
  • Deformità di foglie di alcune piante in un orto;
  • Persone che balzano dopo avere sentito una forte scossa elettrica;
  • Strani incubi e sogni premonitori;
  • Cani che ululano;
  • Stelle cadenti;
  • Stormi di uccelli migratori in alta quota come disorientati;
  • Chiusura e apertura delle serrature dell’auto.

Le indagini sul Poltergeist di Caronia

Tra il 2004 e il 2005, sono stati documentati ben 180 casi di incendi improvvisi, verificatisi sia all’interno che all’esterno delle abitazioni, anche con l’impianto elettrico scollegato. All’inizio delle indagini, la priorità era determinare se ci fossero problemi con l’impianto elettrico delle abitazioni colpite. Gli esperti dell’Enel, l’azienda elettrica italiana, furono tra i primi a essere chiamati a Caronia. Susseguirono perizie della Telecom e da parte di funzionari della rete ferroviaria. Questo perché si ipotizzavano dispersioni elettriche della linea ferroviaria Messina-Palermo, che corre proprio a breve distanza dalle abitazioni. Effettuarono controlli approfonditi sugli impianti domestici e sulla rete elettrica del paese. Gli elettrodomestici che prendevano fuoco venivano esaminati, così come i cavi elettrici e le prese di corrente. Nonostante questi controlli, non vennero trovate anomalie significative che potessero spiegare gli incendi.

Con l’insuccesso delle ispezioni elettriche, le indagini si spostarono verso la possibilità di fenomeni elettromagnetici anomali. Sono stati osservati navigatori satellitari che hanno smesso di funzionare, pen drive e memorie dei computer che sono state smagnetizzate, e cellulari che hanno mostrato comportamenti anomali. Furono installati sensori per misurare i campi elettromagnetici nelle case colpite e nelle aree circostanti. Gli esperti presero in considerazione la possibilità di radiazioni elettromagnetiche provenienti da sorgenti sconosciute che potessero causare cortocircuiti o surriscaldamenti. Tuttavia, anche queste misurazioni non rilevarono nulla di straordinario.

Indagini a Caronia

Vista l’incapacità di trovare una spiegazione tecnica agli incendi, la Protezione Civile italiana fu coinvolta per coordinare le indagini. Come già anticipato, la task force era composta da scienziati, ingegneri, e tecnici specializzati in vari campi. Questa squadra iniziò a esplorare tutte le possibili cause, inclusi fenomeni naturali rari e comportamenti umani anomali. Un numero considerevole di cozze è stato ritrovato spiaggiato, e sono stati segnalati casi di melanzane che hanno sviluppato strane striature tigrate e cespugli anneriti fino alle radici a causa di una presunta combustione interna.

Alcuni esperti suggerirono che i fenomeni del Poltergeist di Caronia potessero essere causati da micro-terremoti che provocavano cortocircuiti nelle abitazioni. Furono installati sismografi per monitorare l’attività sismica nella zona, ma non furono rilevati terremoti sufficientemente intensi da giustificare gli incendi. Un’altra teoria esplorata fu quella dell’emissione di gas infiammabili dalle rocce locali. Campioni di suolo e roccia furono analizzati per cercare tracce di gas come il metano, ma i risultati non furono conclusivi.

Teorie Soprannaturali del Poltergeist di Caronia

Poltergeist e Attività Paranormale

Il termine poltergeist deriva dal tedesco e significa “spirito rumoroso”. I poltergeist sono associati a fenomeni inspiegabili come oggetti che si muovono da soli, rumori forti, e, in alcuni casi, incendi spontanei. Questi fenomeni sono spesso legati alla presenza di adolescenti o giovani adulti che fungono da epicentro delle attività e in questi casi viene citata la Psicocinesi Spontanea Ricorrente (RSPK). La teoria del Poltergeist di Caronia emerse quando gli esperti e i residenti non riuscirono a trovare una spiegazione scientifica agli eventi inspiegabili che stavano accadendo.

Con l’assenza di spiegazioni scientifiche convincenti, le teorie soprannaturali iniziarono a guadagnare terreno. I fenomeni di Caronia furono paragonati a quelli dei classici casi di poltergeist, noti per attività paranormali come oggetti che si muovono da soli, rumori inspiegabili e incendi spontanei. In molti casi documentati di poltergeist, le attività sono spesso associate alla presenza di adolescenti, ma a Caronia non sembrava esserci un collegamento evidente di questo tipo.

Nei primi segnali di attività paranormale a gennaio 2004, furono segnalati oggetti che iniziavano a muoversi da soli, ma furono gli incendi senza una fonte di innesco evidente ad allarmare i caronesi. Gli elettrodomestici (frigoriferi e televisori in particolare) che prendevano fuoco anche quando non erano collegati alla corrente elettrica gettarono gli abitanti nel panico. Un residente descrisse come una serie di stoviglie fossero state lanciate da una parte all’altra della cucina senza alcuna spiegazione. Un altro racconto parlava di mobili che si spostavano da soli e di porte che si chiudevano e si aprivano senza intervento umano.

Una delle testimonianze più scioccanti venne da una famiglia che dichiarò che i letti dei loro figli si sollevavano da terra durante la notte. Altri raccontarono di aver visto ombre misteriose muoversi nelle loro case e di aver sentito sussurri inquietanti. Questi racconti contribuirono a diffondere la paura tra i residenti e a rafforzare la convinzione che qualcosa di soprannaturale stesse accadendo a Caronia.

Oggetti dopo autocombustione

Con l’aumento delle segnalazioni di fenomeni inspiegabili, esperti di attività paranormali si recarono a Caronia per condurre indagini. Gli investigatori del paranormale utilizzarono una varietà di strumenti, tra cui registratori audio, telecamere a infrarossi e dispositivi di rilevamento elettromagnetico, per cercare di documentare l’attività paranormale. I registratori audio catturarono strani rumori, come colpi e sussurri, che non potevano essere spiegati. Le telecamere a infrarossi registrarono movimenti inspiegabili di oggetti, e i rilevatori elettromagnetici mostrarono picchi di attività in diverse aree delle case colpite. Sebbene questi dati non fossero conclusivi, fornirono ulteriore supporto all’ipotesi di un poltergeist.

I sostenitori della teoria del Poltergeist di Caronia suggerirono che le energie psichiche potessero essere la causa degli incendi. Tuttavia, nonostante l’interesse suscitato tra gli appassionati di paranormale, questa teoria rimase altamente speculativa e priva di prove concrete.

Presenze Demoniache

Alcuni abitanti e studiosi di fenomeni soprannaturali suggerirono che gli eventi fossero causati da presenze demoniache. L’idea emerse come una delle teorie più oscure e inquietanti. Questa ipotesi trovò terreno fertile in una regione come la Sicilia, dove leggende e superstizioni hanno da sempre avuto un ruolo significativo nella cultura locale. Gli eventi inspiegabili, tra cui incendi spontanei e malfunzionamenti elettrici, portarono alcuni abitanti e studiosi di fenomeni paranormali a considerare l’intervento di entità maligne.

La Sicilia ha una lunga storia di credenze nel soprannaturale, che si intrecciano con le tradizioni religiose. La figura del diavolo e delle presenze demoniache è profondamente radicata nel folklore locale. Racconti di stregoneria, possessioni e maledizioni fanno parte del patrimonio culturale dell’isola. In questo contesto, gli eventi di Caronia furono rapidamente interpretati da alcuni come manifestazioni di presenze demoniache. La Chiesa cattolica, con la sua forte presenza in Sicilia, ha storicamente esercitato un ruolo importante nella gestione delle paure legate al soprannaturale. Di fronte agli eventi di Caronia, alcuni abitanti chiesero l’intervento di preti ed esorcisti per eseguire rituali di purificazione nelle case colpite.

Diversi residenti di Caronia riportarono esperienze che contribuirono a rafforzare la teoria demoniaca. Alcuni raccontarono di aver sentito rumori inspiegabili, come passi o voci sussurrate, nelle loro case. Altri parlarono di oggetti che si spostavano da soli o di apparizioni spettrali. Queste testimonianze, sebbene difficili da verificare, alimentarono la paura e la convinzione che forze oscure fossero all’opera.

Rappresentazione del diavolo

Un abitante, intervistato dai media locali, descrisse un episodio in cui un crocifisso appeso al muro di casa sua si era misteriosamente girato sottosopra durante la notte, un classico segno associato alla presenza demoniaca. Un’altra famiglia riportò che le immagini sacre e i rosari nelle loro abitazioni erano stati trovati rotti o bruciati senza una spiegazione apparente.

In risposta alle crescenti preoccupazioni, alcuni preti locali iniziarono a effettuare benedizioni delle case colpite. Questi rituali, che prevedevano l’uso di acqua santa e preghiere specifiche per allontanare le presenze maligne, avevano lo scopo di tranquillizzare i residenti e ristabilire un senso di sicurezza.

L’esorcismo di Padre Amorth

Padre Gabriele Amorth (1925- 2016), uno dei più noti esorcisti della Chiesa cattolica e al tempo presidente onorario dell’AIE (Associazione Internazionale Esorcisti), fu contattato a causa della crescente preoccupazione tra i residenti di Caronia e la mancanza di spiegazioni scientifiche convincenti per i fenomeni inspiegabili che si verificavano nel paese. Il prete è stato esorcista ufficiale della Diocesi di Roma per oltre trent’anni. Durante la sua carriera, ha eseguito migliaia di esorcismi e scritto numerosi libri sul tema, diventando una figura di riferimento nel campo della demonologia e dell’esorcismo.

Padre Gabriele Amorth - fonte Getty Images
Padre Gabriele Amorth (fonte Getty Images)

Per prima cosa il sacerdote rilasciò alcune affermazioni alla stampa, come ad esempio «la prima cosa da fare è chiamare un sacerdote» per una benedizione o un rito di esorcismo. In questo modo, attraverso i media, metteva il tarlo di una possibile causa soprannaturale. In seguito aggiunse che il Diavolo avrebbe potuto essere stato evocato per volontà o a causa di pariche di magia bianca o di magia nera, da sedute spiritiche o da riti satanici e che «accade ciò che accade normalmente, diciamo cosi, quando il demonio entra nella vita di chi gli permette di entrare». Ancora una volta l’esorcista cercò di scuotere l’opinione pubblica portando acqua al proprio mulino. Il sindaco di allora, Pedro Spinnato ribatté che si trattava di un fenomeno indotto, anche se non credeva al dolo, ma comunque «quanto al diavolo, non ci crediamo».

Quando padre Amorth arrivò a Caronia, condusse una serie di rituali di benedizione nelle case colpite dagli eventi misteriosi. Utilizzando acqua santa e recitando preghiere specifiche, cercò di purificare le abitazioni e di allontanare qualsiasi presenza maligna che potesse essere responsabile dei fenomeni. Le benedizioni erano spesso accompagnate da preghiere collettive e dal coinvolgimento dei residenti, che cercavano conforto e protezione spirituale.

Sebbene padre Amorth fosse fermamente convinto della possibilità di interventi demoniaci, riconosceva anche l’importanza di distinguere tra fenomeni soprannaturali e spiegazioni scientifiche o psicologiche. Insomma, la solita “furbacchiata” mettendo le mani avanti. La presenza di una figura religiosa di tale calibro contribuì a calmare le paure e a rafforzare la fede dei residenti credenti nella protezione divina. Disse che i fenomeni del Poltergeist di Caronia potevano essere stati causati da pariche di magia bianca o di magia nera, da sedute spiritiche o da riti satanici: «Se sta succedendo tutto questo, un motivo ci sarà. Potrebbe anche saltar fuori che qualcuno là si diverte con la magia, nera o bianca che sia, che è la porta d’ingresso preferita da Satana. Da qui all’arrivo del “nemico” il passo è brevissimo: un piccolo diavolo elettrico è stato chiamato a Canneto.»

Padre Amorth

Nonostante gli sforzi di padre Amorth, il Poltergeist di Caronia continuò a verificarsi anche dopo le sue visite. Questo sollevò ulteriori domande e dubbi sulla natura degli eventi. Mentre alcuni interpretavano la persistenza dei fenomeni come un segno della potenza delle forze maligne coinvolte, altri suggerirono che potessero esserci fattori ancora non compresi o esplorati.

Mentre le indagini scientifiche e tecniche sul presunto Poltergeist di Caronia non riuscirono a fornire spiegazioni definitive, l’interpretazione di padre Amorth rimase una delle prospettive più discusse e rispettate. Ma non tutti accettarono la teoria delle presenze demoniache senza riserve. Molti scienziati e ricercatori, anche quelli che studiano i fenomeni paranormali, rimasero scettici riguardo a tali spiegazioni. L’assenza di prove tangibili rendeva difficile accreditare l’ipotesi demoniaca come una spiegazione valida.

Gli scettici sottolinearono che il Poltergeist di Caronia poteva essere spiegato da cause naturali o psicologiche. Ad esempio, lo stress e l’ansia causati dagli incendi inspiegabili potrebbero aver indotto alcune persone a interpretare eventi ordinari come manifestazioni soprannaturali. Inoltre, la suggestione collettiva potrebbe aver amplificato le percezioni di attività paranormali.

Nel tentativo di comprendere meglio gli eventi del Poltergeist di Caronia, alcuni studiosi di fenomeni paranormali condussero indagini più approfondite. Furono raccolte testimonianze, fotografie e registrazioni audio per cercare di documentare le presunte attività demoniache. Tuttavia, nonostante gli sforzi, non emersero prove definitive a sostegno della teoria.

Spiriti dei Morti

Un uomo sulla cinquantina, un sensitivo o presunto medium di nome Jaspal, si espresse con estrema sicurezza sul Poltergeist di Caronia e disse che non si trattava né di alieni né di demoni, bensì gli spiriti di persone morte a causa di incendi, forse le vittime del massacro da parte dei saraceni che rasero al suolo

Panorama dell'area di ricerca archeologica tra il 1999 e il 2005 situata nel quartiere Pantano a Caronia Marina.
Panorama dell’area di ricerca archeologica tra il 1999 e il 2005 situata nel quartiere Pantano a Caronia Marina.

Circa mille anni fa, nei boschi limitrofi di Caronia, si rifugiarono i pochi scampati al massacro dei saraceni che rasero al suolo Calacte (in greco Kalè Akté significa “bella costa”), un’antica città della Sicilia situata tra Cefalù e Milazzo, fondata nel 447 a.C. “per volontà di un oracolo divino” dal condottiero greco Ducezio (Doukétios, 488-440 a.C.), re dei Siculi. Secondo il sensitivo gli abitanti di Caronia avrebbero causato una disarmonia creando un sortilegio, uno stato alterato di coscienza. «Le entità vogliono che il comune si occupi della storia.» disse Jaspal; «Molti sono rimasti in un tunnel, sì, li vedo. Il corpo pranico è il primo che ci serve quando noi lasciamo il corpo fisico. Non sono fantasmi, sono entità che hanno avuto una morte molto violenta. Quando muoiono in gruppo, nelle battaglie, continuano a fare la guerra e restano in uno spazio-tempo alterato. Ecco i fuochi e le distruzioni. Militari. Sì, sono entità di militari. Alcuni si sono incarnati… Loro hanno bisogno…»

Nella rosa dei candidati ad indagare sui possibili fenomeni del presunto Poltergeist di Caronia da attribuire al paranormale, c’era anche il Divino Otelma (pseudonimo di Marco Amleto Belelli), Lise & Rose (uno studio di chiaroveggenza di Ginevra) e una serie di personaggi con le ipotesi più disparate che andavano dall’allucinazione di gruppo ad incendi dolosi tramite uno specchio, da chi incoraggiava il sindaco a leggere i libri dello spiritista francese Allan Kardec (Hippolyte Léon Denizard Rivail, 1804-1869) a chi suggeriva di rivolgersi direttamente alla Vergine Maria. Ci fu persino chi ipotizzò che Caronia, il nome della località, aveva un’assonanza con Caronte, il traghettatore dei morti della mitologia greca.

Ipotesi Ufologiche

Un’altra teoria sul Poltergeist di Caronia che guadagnò popolarità fu quella legata agli UFO (Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object), ovvero, Oggetto Volante Non Identificato (OVNI). L’ipotesi ufologica attirò l’attenzione di esperti del settore, tra cui ufologi e ricercatori indipendenti. Diverse organizzazioni, come il Centro Ufologico Nazionale (CUN) in Italia, inviarono i propri investigatori a Caronia per raccogliere testimonianze, fotografare gli eventi e analizzare eventuali tracce fisiche lasciate dagli UFO.

Questi suggerirono che i fenomeni di Caronia potessero essere causati da attività extraterrestri. Questa ipotesi fu alimentata da diverse testimonianze di avvistamenti di strane luci abbaglianti nel cielo e luci provenienti dal fondo del mare, notate dai pescatori ma non ulteriormente commentate per paura. Si aggiunsero racconti di oggetti volanti non identificati nella regione.

Presunti UFO nei cieli di Caronia
Con tutta onestà, il velivolo situato in alto a destra è chiaramente un elicottero!

Descrissero sfere luminose che si muovevano in modo non convenzionale, a velocità e traiettorie che non corrispondevano a quelle degli aerei o dei satelliti. Secondo i sostenitori di questa teoria, le interferenze elettromagnetiche causate da astronavi aliene potevano spiegare gli incendi e i malfunzionamenti degli apparecchi elettronici. Si susseguirono una serie di casi di moria animale (in particolare di conigli), danni fisici alle persone e fenomeni naturali come bolle marine e luminescenze che aggiunsero ulteriori misteri al quadro complessivo.

Una Ampelodesmos mauritanicus bruciata
Una Ampelodesmos mauritanicus bruciata

Fu rinvenuta una strana e gigantesca impronta, di forma rettangolare, lunga quaranta metri e larga quindici, ritrovata in un campo a pochi chilometri da Caronia. In quell’area specifica, solo alcuni cespugli di disa (o saracchio – nome scientifico Ampelodesmos mauritanicus) furono trovati carbonizzati, mentre tutti gli altri esemplari bruciati rimasero intatti, seguendo un modello che prevedeva una sequenza di multipli di quattro. Non si ritenne che ci fosse stata un’azione umana in quel fenomeno. Infatti, le radici di molte piante erano state bruciate fino a raggiungere le profondità del terreno. Tuttavia, nessuno pensò di eseguire ulteriori indagini su questo particolare evento.

Anche un fisico dalla NASA (National Aeronautics and Space Administration) “approdò” a Caronia. Le notizie diffusero la presenza di fasci di microonde a ultra high frequency compresi nella banda tra 300 megahertz e alcuni gigahertz. Vennero segnalate numerose SIM telefoniche e supporti come memorie esterne (in particolare le SD e microSD) smagnetizzati. Nonostante l’attrattiva di questa teoria tra gli appassionati di UFO, la comunità scientifica rimase scettica. Le indagini non trovarono alcuna prova concreta di attività extraterrestri nella zona.

Teorie Complottistiche

Il Sindaco di Caronia nel 2004, Pedro Spinnato sollevò interrogativi sul ritardo nell’installazione di misure di protezione, suggerendo che ci potesse essere una volontà di mantenere tutto segreto, magari da parte di organizzazioni non governative. A quel punto nacquero diverse teorie complottistiche sul Poltergeist di Caronia. Nel 2005, un gruppo interforze italiano, composto da esperti militari e civili, fu incaricato di indagare sui fenomeni di Caronia.Il rapporto conclusivo, noto come Rapporto Interforze, avanzò l’ipotesi che gli eventi potessero essere collegati a esperimenti con tecnologie elettromagnetiche avanzate. L’ipotesi complottistica del Rapporto Interforze saltò nuovamente fuori in alcuni forum e sui social network durante la pandemia da Covid-19.

Materasso bruciato

Una delle ipotesi più interessanti sul Poltergeist di Caronia suggeriva che i fenomeni fossero il risultato di esperimenti tecnologici avanzati, potenzialmente condotti da agenzie governative o militari. Alcuni teorizzarono che Caronia potesse essere stata scelta come sito per test segreti di nuove tecnologie, incluse armi ad energia diretta (Directed-Energy Weapon, DEW) o altre forme di tecnologia avanzata. Questa teoria fu alimentata da segnalazioni di strani veicoli e presenze militari nella zona, nonché dal fatto che le indagini ufficiali sembravano avere un interesse particolare nel monitorare i campi elettromagnetici e le comunicazioni radio.

Reazioni della Comunità

Nel 2007, la Commissione per l’Indagine sui Fenomeni Fortiani della Ecospirituality Foundation, un’organizzazione focalizzata sull’intersezione tra ecologia e spiritualità,

La comunità di Caronia rimase profondamente divisa riguardo all’origine dei fenomeni. Mentre alcuni abitanti erano inclini a credere nelle teorie soprannaturali, altri chiedevano spiegazioni scientifiche. La paura e l’incertezza portarono a un aumento della tensione nella comunità, con molti residenti che si sentirono abbandonati dalle autorità.

Con il passare del tempo, l’interesse intorno al poltergeist di Caronia gradualmente diminuì, lasciando la città e i suoi abitanti a continuare le loro vite quotidiane. Tuttavia, il mistero di Caronia rimane una delle grandi incognite della storia contemporanea, un caso che continua a stimolare la curiosità e la speculazione tra coloro che sono affascinati dall’inspiegabile e dall’occulto.

Dopo un decennio spuntano i possibili responsabili

Già nel giugno del 2008, l’ANSA (Agenzia Nazionale Stampa Associata) diffuse la notizia che la Procura di Mistretta (in provincia di Messina), che indagava sul caso del Poltergeist di Caronia, archiviò l’inchiesta, perché dietro i misteriosi incendi di Caronia ci sarebbe stato un dolo “umano”. Dopo che gli strumenti di monitoraggio furono rimossi, sia nel 2009 che nel 2010 furono avvistati due oggetti volanti non identificati nei cieli messinesi. Tuttavia, a seguito della possibile traccia “umana”, la notizia sugli UFO non sortì un grande effetto.

Nel 2004, un esperto della Telecom, Sergio Conte, dopo aver osservato alcuni degli oggetti bruciati, chiese un parere del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) attraverso uno dei suoi maggiori esponenti, l’ingegnere Marco Morocutti. Dopo aver analizzato i cavi di alimentazione, le scatole di derivazione, i contatori Enel e altro materiale, notò che erano bruciati all’esterno, ma erano perfettamente integri all’interno. Quindi non poteva esserci stato un caso di “autocombustione”. Sull’argomento c’è un interessante articolo del CICAP.

Dopo dieci anni, nell’estate del 2014, vennero segnalati nuovi incendi nelle abitazioni. La stampa e i media televisivi tornarono a titolare il Poltergeist di Caronia era tornato. Una delle case colpite era quella di Antonio Pezzino, che raccontò di un incendio spontaneo partito da un armadio e che raggiunse la camera da letto provocando ustioni sia a lui che a suo figlio Giuseppe. Pochi giorni dopo viene segnalato un asciugacapelli che avrebbe preso fuoco senza essere stato inserito nella presa della corrente.

Entro la fine dell’estate si presentò a Caronia, l’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), che installò una centralina per iniziare un monitoraggio. Nasce tra i cittadini una nuova teoria complottistica: al largo della costa tirrenica ci sarebbe una base sottomarina statunitense, militare, dove si effettuerebbero esperimenti militari atomici.

Nell’ottobre del 2014 la Procura di Patti (Messina) indaga il figlio di Nino Pezzino, Giuseppe, che all’epoca aveva venticinque anni. Secondo la Procura era il responsabile dell’incendio nella casa dove viveva col padre per ottenere un risarcimento. Alcune telecamere nascoste ripresero il giovane mentre appiccava quaranta incendi tra il 20 luglio e l’8 ottobre 2014, spesso con la complicità del padre. Fu ripreso mentre appiccava un incendio nella cantina della propria casa a beneficio di una troupe televisiva che stava intervistando il padre. Il Sindaco di allora, Calogero Beringheli, sostenne che egli stesso fu testimone di autocombustioni.

Il 26 marzo 2022, Giuseppe Pezzino e il padre Antonio Pezzino hanno ricevuto una condanna. Giuseppe Pezzino ha ricevuto una sentenza di sei anni di carcere per dodici reati, tra cui incendio doloso, danneggiamento a seguito di incendio e frode. Inoltre, gli è stata imposta una interdizione di cinque anni dai pubblici uffici. Antonio Pezzino, conosciuto anche come Nino, ha ricevuto una condanna di un anno e sei mesi di carcere. È stato ritenuto colpevole di aver agito in concorso con il figlio in un episodio di danneggiamento seguito da incendio di un veicolo dell’Unione dei Nebrodi e di frode aggravata per l’ottenimento di fondi pubblici.

Mistero risolto?

Se i signori Pezzino sono stati condannati per dolo per gli incendi del 2014, come fanno ad essere i responsabili dei fenomeni casalinghi come materassi e elettrodomestici? Probabilmente si sono sommati vari fatti accaduti in lungo periodo di tempo danto accomunandoli tutti come il Poltergeist di Caronia. È possibile che molti casi siano scollegati tra loro.

Ma cosa dire allora delle forze impiegate per studiare il fenomeno? Com’è possibile che nessuno, tra Protezione Civile, forze dell’ordine, task force composta da scienziati del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), investigatori governativi, ingegneri…, Vigili del Fuoco, Marina Militare, giunta comunale, etc., avesse pensato di installare videocamere nascoste per risolvere il mistero?

Esiste un dossier del TG2 della RAI sul presunto Poltergeist di Caronia, in cui si dice che «dopo mesi di rilevamenti e studi la causa fisica dei fenomeni viene acclarata: è un fascio elettromagnetico a impulsi ad alto potenziale che viaggia sul mare ad un’altezza compresa tra la superficie e quindici metri». Un’alternativa per la manipolazione dei fasci elettromagnetici era il Maser (Microwave Amplification by Stimulated Emission of Radiation), ovvero, Amplificazione di Microonde tramite Emissione Stimolata di Radiazioni. Questo dispositivo, simile a un laser, funziona nella banda delle microonde dello spettro elettromagnetico.

A tal proprosito interviene in un’intervista Clarbruno Vedruccio, fisico della Marina militare, noto per aver inventato il Bioscanner, una sonda a onde radio per determinare la presenza di cellule cancerose. Vedruccio dirà che «il tipo di radiazione elettromagnetica era molto intensa e d’intensità paragonabile, in un certo qual modo, a quella che le armi elettromagnetiche che le grandi potenze hanno sviluppato negli ultimi quindici anni sono in grado di mettere in campo, ma con modalità completamente differenti». Anche l’ingenere Francesco Valenti che ho già citato, definì gli incendi «eventi probabilistici impulsivi», ovvero eventi elettromagnetici imprevedibili causati da cariche elettriche vaganti, come fulmini senza tempesta.

Ben undici le campagne di misurazione messe in campo per il Poltergeist di Caronia, dalla telefotografia (invio di fotografie tramite telefono) al rilevamento aereo, dalle misure col georadar al monitoraggio dei campi elettromagnetici. Francesco Mantegna Venerando, l’allora Colonna Mobile della Protezione Civile in Sicilia, coinvolto per i misteriosi casi di Caronia, disse che «non possiamo escludere che si possa trattare anche di applicazioni tecnologiche, di studi, di sperimentazioni, di tecnologie abbastanza evolute che in questo momento, naturalemente, non siamo in condizione di configurare, di stabilire con precisione». Fino al 2011 Venerando ha sempre parlato di fenomeni elettromagnetici. Se ci fosse stato un responsabile che avesse appiccato incendi, certamente non sarebbe stata sua competenza.

Del Poltergeist di Caronia ne scrisse un articolo il giornalista britannico John Hooper sul The Guardian (11 febbraio 2004), che riportò una dichiarazione di Gianfranco Allegra del Centro Italiano per la Sperimentazione Elettrotecnica Giacinto Motta, fatta al quotidiano italiano Corriere della Sera, dove affermò che «un filo elettrico steso sul pavimento, che non era collegato alla rete elettrica, ha preso fuoco inspiegabilmente». Non fu creduto dai suoi colleghi. Anche negli USA il caso del Poltergeist di Caronia fu discusso: nel 2016 durante una puntata del programma televisivo statunitense The Unexplained Files e, nel 2019, nel programma Unidentified: Inside America’s UFO Investigation.

Letti bruciati a Caronia

Sempre secondo gli esperti al lavoro per svelare l’arcano del Poltergeist di Caronia, gli esperti parlarono di centinaia di impulsi nella frazione Canneto (nel comune di Caronia). Sempre il fisico della Marina Militare disse che si era trattato di «un incidente, non una cosa voluta». Escludendo, quindi, la pista soprannaturale e ufologica, di qualche incidente si ipotizzava? Forse è accaduto qualcosa che una volta scoperto era meglio non fare sapere? Dopotutto, l’emergenza era rientrata e i fenomeni cessarono (a parte quelli dolosi). Eppure ci fu un rimbalzo di responsabilità, chi parlò di indagine grossolana, chi disse che non poteva dire perché il caso era archiviato.

Eppure fatti simili a quelli del Poltergeist di Caronia sono accaduti ancora e in località diverse. Ancora prima di Caronia, nel gennaio del 1996 in Francia, dove morirono anche due persone e furono evacuate una trentina di famiglie, istituendo un’Unità di crisi non svelando mai la causa degli strani incidenti. Dopo il Poltergeist di Caronia, nel dicembre del 2007, in una vasta zona di New York intorno all’Empire State Building, i motori dei veicoli si fermarono senza motivo, si bloccarono le portiere e i cellulari smisero di funzionare. Si pensò a qualche interferenza elettromagnetica ad alta intensità, così come si ipotizzò stabilì inizialmente a Caronia. Gli incidenti continuarono senza una spiegazione apparente per poi cessare definitivamente.

Nel gennaio del 2008, ancora una volta in Francia, a Brest, accadde lo stesso fenomeno dell’anno precedente negli Stati Uniti d’Amrica: centinaia di motori di auto fermi e blocco delle portiere. Il fenomeno riguardò solo un preciso tratto del lungomare senza coinvolgere le abitazioni limitrofe. Anche un quel caso venne ipotizzata una’interferenza elettromagnetica, ma non ci fu una spiegazione univoca.

Due mesi dopo, a Spoleto, in Umbria, si verificano fenomeni di incendi “spontanei” in alcune abitazioni. Fortunatamente, a differenza del Poltergeist di Caronia, durano solo qualche giorno per poi cessare spontaneamente. L’ipotesi fu sempre la stessa: un’interferenza elettromagnetica di grande intensità, ma non ci fu una spiegazione ufficiale. Quattro mesi più tardi, a luglio, vengono segnalati strane combustioni spontanee di mobili, oggetti vari e indumenti; accadde a Ginestra Fiorentina, frazione di Lastra a Signa (in provincia di Firenze).

Nel dicembre del 2010 anche a Pavia accaddero strani fenomeni di autocombustione. Come per il Poltergeist di Caronia vennero ipotizzate cause diverse, come il diavolo e gli extraterrestri, ma Franco Maloberti, docente del dipartimento di elettronica a Pavia, fece eco all’ipotesi di potenti onde elettromagnetiche. Anche Giuseppe Conciauro, docente in pensione della facoltá di Ingegneria, ritenne che dietro al fenomeno potesse esserci «qualcosa di estremamente potente». I fenomeni si intensificarono nel gennaio del 2011, dove si iniziò a parlare del Poltergeist Pavese: gli incendi iniziarono spontaneamente per poi cessare prima della mezzanotte in una palazzina dell’ALER (Aziende Lombarde per l’Edilizia Residenziale) in viale Sicilia (senza farlo apposta). Per indagare intervenne anche una squadra dei Vigili del Fuoco del Nucleo Nbcr (Nucleare biologico chimico radiologico) di Milano.

Conclusioni

Sapete qual è forse il vero mistero del Poltergeist di Caronia, almeno per chi si ferma a guardare i dati? Quanti soldi pubblici sono stati spesi in tutti questi anni tra monitoraggi, équipe di esperti, navi, aerei e interventi speciali di ogni tipo? Una cifra che farebbe girare la testa…

Se ho deciso di parlare di questa storia qui su Archaeus è perché, nel tempo, sono stati tirati in ballo poltergeist, fantasmi e persino il Diavolo. Insomma, non potevo proprio ignorarla!

Per chiudere il cerchio: le prime indagini e le teorie soprannaturali sul Poltergeist di Caronia ci raccontano quanto questi fenomeni siano complessi e misteriosi. Nonostante gli sforzi messi in campo da scienziati e investigatori, la vera causa degli incendi resta ancora oggi… un enigma.

Negli anni qualcuno è stato anche indicato come possibile responsabile degli incendi — colto sul fatto, dicono — ma è davvero difficile credere che da soli potessero aver dato vita a tutti i fenomeni raccontati. Le teorie soprannaturali, per quanto affascinanti, non hanno mai trovato una prova concreta. E così resta aperta la porta: forse ci sono ancora fenomeni che la scienza non riesce del tutto a spiegare… e che continuano a farci domandare cosa stia davvero succedendo dietro certi eventi inspiegabili.

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