Franz Anton Mesmer e la psicoterapia dinamica
E così, gli esorcismi che abbiamo visto nell’articolo su padre Joseph Gassner, si trasformarono nella psicoterapia dinamica di Franz Anton Mesmer (1734-1815) nel 1775. Mesmer può essere considerato come il “Cristoforo Colombo del paranormale”, in quanto sì, scoprirono un nuovo mondo, ma rimasero entrambi nell’errore per il resto della loro vita, in quanto le loro scoperte avevano un’altra verità e natura. Morirono quindi entrambi da uomini amaramente delusi. Purtroppo sia di Mesmer che di Colombo abbiamo scarsi dati sulla loro vita, perché di entrambi sembra non esserci stato alcun discepolo davvero interessato alle loro vite come maestri. Il primo a informarsi su Mesmer fu Justinus Kerner (1786-1862), che viaggiò a Meersburg, dove Mesmer era morto, e raccolse documenti e informazioni di prima mano su di lui. Fortunatamente, ci sono state ricerche più recenti condotte da padre Jozef Tischner (1931-2000), e dal chirurgo Fritz Schürer von Waldheim (1896-1991) e da altri personaggi che hanno fatto luce su diversi periodi della vita di Mesmer, anche se ad oggi, permangono ancora grandi vuoti storici.
Che cos’è il Mesmerismo?

Prima di lasciarvi alla storia di Mesmer, a mio parere interessante e importante per chi vuole sapere come sia nato lo spiritismo moderno, è giusto che vi introduca alcuni termini che troverete durante la storia di Mesmer e del magnetismo animale. L’etimologia della parola magnetizzatore deriva dal francese magnetiseur, che significa proprio “praticare i metodi del mesmerismo”. Il magnetizzatore si riferisce a un individuo che ha il potere di manipolare il “fluido magnetico” con particolari effetti su altre persone presenti. Nel mesmerismo, si cerca di attuare uno stato simile alla trance e di spostare il campo energetico all’interno di un ricevente. Le azioni non sono verbali, ma ci si affida allo sguardo e ad altri metodi per instillare la trance e influenzare il campo energetico del corpo del paziente. Mesmer credeva che ci fosse un invisibile fluido “magnetico” che attraversasse i corpi delle persone. Credeva persino che questo campo magnetico subiva uno squilibrio nel momento in cui persone si ammalavano o sperimentavano problemi psicologici. Questo fenomeno è stato definito “Magnetismo animale”, e nei termini moderni, lo possiamo ritrovare in forme più spiritualiste come il Bilanciamento dei Chakra, il Reiki, la Cinetica e la Guarigione Energetica. Da non confondere però il mesmerismo con l’ipnotismo. L’ipnosi viene principalmente raggiunta attraverso le parole pronunciate, a differenza del mesmerismo che utilizza lo sguardo e il proprio fascino che influenzano il soggetto. L’ipnotismo comunque discende dal mesmerismo, in quanto l’abate José Custódio de Faria (1756-1819), fu uno dei discepoli di Franz Anton Mesmer che continuò con il lavoro di Mesmer seguendo le conclusioni della Royal Commission, ovvero un’importante indagine pubblica formale ad hoc su un problema definito in alcune monarchie. All’inizio del XIX secolo, si dice che l’abate abbia introdotto l’ipnosi orientale a Parigi e abbia condotto esperimenti per dimostrare che
“non era necessaria alcuna forza speciale per la produzione dei fenomeni mesmerici come la trance, ma che la determinante causa giaceva all’interno del soggetto stesso”
José Custódio de Faria
In altre parole, funzionava puramente per il potere della suggestione.
Il termine ipnotismo, fu poi una designazione coniata dal chirurgo scozzese James Braid nel 1841.
Ma quanto c’è di vero nel mesmerismo e quanta suggestione invece la fa credere funzionale? La storia ci racconta un successo clamoroso da parte di Mesmer, ma anche un declino e uno smascheramento senza precedenti. E’ chiaro che come tutte le filosofie alle quali si vuol credere, diventano reali solo credendoci.
Prima però di smontare tutta la magnificenza del magnetismo animale, sarebbe meglio scoprire quali prodigi ed effetti creò questa tecnica sbalorditiva.
Perché quindi parlare di Mesmer? Perché lo spiritismo moderno di Allan Kardec, quello che ancora oggi è molto seguito da migliaia di credenti, viene proprio da un passato storico che non può essere ignorato.
Breve biografia di Mesmer

Franz Anton Mesmer nasce il 23 maggio 1734 a Iznang, un piccolo villaggio sulla riva tedesca del Lago di Costanza, ed era il terzo di nove figli. Suo padre era un guardiacaccia al servizio del principe vescovo di Costanza. Non si sa nulla dell’infanzia e della giovinezza di Franz Anton; il primo fatto registrato della sua vita afferma che nel 1752, all’età di 18 anni, fu iscritto alla scuola teologica gesuita di Dillingen. Nel 1754, Mesmer si iscrisse all’università gesuita di Ingolstadt per il suo terzo anno di teologia. Le sue attività e il luogo in cui si sono svolti negli anni dal 1754 al 1759 non sono noti. È probabile che li abbia spesi studiando filosofia. Si iscrisse come studente di giurisprudenza a Vienna nel 1759 e passò alla medicina l’anno successivo. Mesmer completò i suoi studi di medicina a Vienna, dove la sua tesi sull’influenza dei pianeti sulle malattie umane gli fece guadagnare la laurea nel 1766, all’età di trentatré anni.
La carriera scolastica di Mesmer è stata notevole in diversi aspetti. Non era certo insolito che la Chiesa notasse un ragazzo intelligente e diligente e gli fornisse la possibilità di studiare nelle scuole ecclesiastiche in vista di una futura vocazione clericale. Uno dei suoi fratelli, Johann, divenne in seguito prete in una comunità vicina, e questo è ovviamente il modo in cui anche Franz Anton iniziò i suoi studi. Tuttavia è molto improbabile che la Chiesa o la sua famiglia continuassero a sostenerlo quando passò dalla teologia alla filosofia, poi alla legge e infine dalla legge alla medicina. È più probabile che abbia trovato ricchi protettori, come ha fatto nei periodi successivi della sua vita. Ciò che non è appurato è che abbia davvero fatto parte di società segrete. Nel 1767 il giovane medico sposò una ricca vedova di nobile discendenza, Maria Anna von Posch, e si stabilì a Vienna come medico. Uomo raffinato e mecenate delle arti, visse in una splendida tenuta di cui Leopoldo Mozart disse:
“Il giardino è incomparabile, con i suoi viali e statue, un teatro, una casetta per gli uccelli, una colombaia e un belvedere sulla vetta.”
Johann Georg Leopold Mozart, compositore e padre del famoso Wolfgang Amadeus Mozart
Gli amici che hanno visitato la casa hanno incluso i musicisti Christoph Willibald Gluck (sì, lo stesso Gluck a cui è dedicata la via che diede i natali a Celentano), Haydn e la famiglia Mozart. La prima opera di Wolfgang Amadeus Mozart, Bastien e Bastienne, ebbe la sua prima esibizione nel teatro privato di Mesmer.
Mesmer fu uno dei primi a suonare l’armonica di vetro, un nuovo strumento musicale che era stato perfezionato in America da Benjamin Franklin, personaggio di cui ho già trattato nell’articolo sul Tamburo di Tedworth.

Il Magnetismo Animale: un’escalation per Mesmer
Fra il 1773 e il 1774, Mesmer trattò nella propria casa una paziente di ventisette anni, Fraulein Oesterlin, che era afflitta da non meno di quindici sintomi apparentemente gravi. Studiò la periodicità quasi astronomica delle sue crisi e divenne in grado di prevedere la loro ricorrenza. Ha quindi cercato di modificare il loro corso. Si era appena saputo che alcuni medici inglesi stavano curando certe malattie con i magneti, e Mesmer aveva pensato di provocare una “marea artificiale” nel suo paziente. Praticamente fece bere alla sua paziente una preparazione contenente ferro, ha poi attaccato tre magneti appositamente concepiti per il suo corpo, uno sul suo stomaco e gli altri due sulle sue gambe.
La paziente cominciò presto a sentire straordinari flussi di un misterioso fluido che scorreva verso il basso attraverso il suo corpo, e tutti i suoi mali furono spazzati via per diverse ore. Ciò accadde, e nella storica data del 28 luglio 1774, Mesmer comprese che questi effetti sulla paziente non potevano essere causati solo dai magneti, ma dovevano essere emessi da un “agente essenzialmente diverso”, cioè, che questi flussi magnetici nella sua paziente erano prodotti da un fluido accumulato nella sua stessa persona, che chiamava magnetismo animale: il magnete era solo un mezzo ausiliario per rafforzare quel magnetismo animale e dargli una direzione.
Mesmer aveva quarant’anni quando fece questa scoperta. Doveva dedicare il resto della sua vita alla sua elaborazione e presentarla al mondo. Come risultato di questo nuovo metodo, la sua paziente Fraulein Oesterlin è migliorata così tanto da essere in grado di sposare il figliastro di Mesmer e diventare una moglie e una madre senza grossi problemi.

Ma le prime delusioni non tardarono ad arrivare. A collaborare con Mesmer e a fornirgli i magneti per i suoi esperimenti, fu l’astronomo Padre Maximilian Hell, cognome bizzarro per un gesuita ungherese, dato che Hell significa inferno… ma scherzi a parte, il suo vero nome in ungherese era Hell Miksa. L’astronomo gesuita però reclamò la paternità della scoperta attribuendosi i meriti e gli amici medici di Mesmer disapprovavano fortemente le sue nuova ricerche. Nonostante tutto, Mesmer doveva essere diventato in qualche modo una celebrità, perché nel giugno 1775 il barone Horeczky de Horka, un nobile ungherese, lo invitò nel suo castello a Rohow, in Slovacchia. Il barone soffriva di spasmi nervosi, che persistevano nonostante gli sforzi dei più importanti medici di Vienna. La permanenza di Mesmer a Rohow durò circa due settimane, di cui un resoconto fu scritto dall’insegnante di casa del barone, un certo Ernst Seyfert, che servì da interprete di Mesmer e, supponendo che fosse un ciarlatano, lo osservò con attenzione per smascherarlo.
Poco dopo l’arrivo di Mesmer, molti degli abitanti del castello cominciarono a provare dolori o sensazioni particolari nei loro corpi non appena gli si avvicinarono. Anche lo scettico Seyfert notò che fu colto da un’invincibile sonnolenza quando Mesmer suonò quella particolare musica. Non passò molto tempo prima che fosse completamente convinto degli straordinari poteri di Mesmer. Vide come Mesmer poteva suscitare sintomi morbosi nelle persone intorno a lui, in particolare in coloro che aveva “magnetizzato”.
Mentre sedevano insieme, Seyfert vide che Mesmer era in grado di influenzare le persone sedute in un’altra stanza semplicemente indicando le loro immagini riflesse in uno specchio, anche se queste persone non potevano vederlo né direttamente né indirettamente nello specchio. In un altro momento, c’erano due musicisti che suonavano il corno, Mesmer toccò uno degli strumenti; immediatamente, un gruppo di persone – che non riuscì a vederlo – iniziò ad avere sintomi che scomparvero solo quando Mesmer toglieva la mano. E così nel frattempo la voce si era diffusa che il guaritore straordinario era arrivato a Rohow, e i pazienti venivano da tutte le aree limitrofe per vederlo. La sesta sera Mesmer annunciò che il barone avrebbe avuto una crisi il mattino seguente, cosa che accadde realmente. La crisi fu insolitamente violenta e fu riferito che la febbre aumentava o diminuiva a seconda che Mesmer si avvicinasse al paziente o si allontanasse da lui. Una seconda, meno violenta crisi avvenne pochi giorni dopo, ma il barone trovò il trattamento troppo drastico e Mesmer lasciò Rohow, anche senza la guarigione del barone, ma riuscì a guarire un contadino che aveva perso improvvisamente l’udito sei settimane prima. Seyfert venne a sapere direttamente da Mesmer, che riteneva comunque validi gli esperimenti di padre Gassner (vedi articolo su Gli Esorcismi di Gassner) e che possedeva il magnetismo in misura straordinaria, anche se credeva fossero esorcismi di spiriti maligni.
Inoltre aggiunse che i suoi poteri non erano così grandi, perciò dovette rinforzarlo con certi mezzi. Seyfert aveva ragioni per credere che Mesmer lo facesse indossando calamite sul suo corpo e tenendole nel suo letto.

Il mese seguente, nel luglio 1775, Mesmer viaggiò sulle rive del Lago di Costanza, sua terra natale, dove eseguì diverse cure sensazionali seguendo da vicino le orme di Gassner. La sua permanenza a Rohow sembrava averlo convinto di essere riuscito a superare Gassner. Come abbiamo visto, questo periodo glorioso della vita di Mesmer è culminato nel suo essere chiamato a Monaco dal principe-elettore, nella sua dimostrazione dei suoi poteri magnetici, nella sua testimonianza su Gassner e nella sua nomina a membro dell’Accademia delle scienze bavaresi. Quando tornò a Vienna alla fine del 1775, Mesmer doveva essere sicuro che la sua grandiosa scoperta gli avrebbe procurato una fama duratura.
L’inizio di un declino dopo l’ultima incredibile guarigione

Il mondo medico viennese era ancora indifferente o persino ostile. Mesmer portò diversi pazienti a casa sua. Una di loro, la diciottenne pianista e compositrice Maria-Theresia von Paradis, figlia di un ricco e influente funzionario, era stata non vedente dall’età di tre anni e mezzo. Secondo un biografo, le era stata impartita la più raffinata educazione con l’aiuto di strumenti appositamente ideati, come mappe in rilievo per insegnarle la geografia, e Wolfgang von Kempelen, il famoso creatore di automi, le aveva costruito una macchina da stampa con cui era in grado scrivere.
Si muoveva con grazia, sapeva ballare e eseguire i ricami, ma il suo più grande talento era la musica, che le procurava l’attenzione speciale e la protezione dell’imperatrice Maria Teresa. I medici più importanti di Vienna l’avevano trattata per molti anni senza risultati. Aveva anche ricevuto più di tremila scariche elettriche. Ma dopo una serie di sessioni magnetiche con Mesmer, dichiarò che riuscisse a vedere. La sua prima percezione visiva fu quella di Mesmer; scoprì che il naso umano aveva una forma strana, persino spaventosa e espresse la paura di poter essere ferita agli occhi. La vista è stata gradualmente ripristinata con più sedute e – questo è ciò che lei ha detto e ciò che Mesmer ha affermato – la sua famiglia ha espresso grande gioia. Ma i suoi precedenti medici hanno negato la realtà della cura. Una commissione medica ha sottolineato che il paziente ha affermato di vedere solo quando era presente l’Ipnotizzatore. Sorse un conflitto acuto tra Mesmer e la famiglia Paradis; la paziente perse definitivamente la vista. È tornata a casa e ha proseguito la sua carriera come musicista non vedente. Mesmer suggerì che la sua cura non era né in lei né nell’interesse della sua famiglia: avrebbe perso la sua fama di musicista non vedente e forse anche il generoso sostegno finanziario dell’imperatrice.
Verso la fine del 1777, Mesmer lasciò Vienna. Le ragioni della sua partenza sono ancora oggi sconosciute; i suoi nemici in seguito sostenevano che fosse stato costretto ad andarsene. Si era ipotizzato che fosse disturbato dal suo fallimento sul caso della cantante non vedente Maria-Theresia Paradis e dall’ostilità dei suoi colleghi. Qualcuno ipotizzò che fra Mesmer e la Paradis fosse nato un flirt, cosa del tutto non trascurabile se nel leggere le varie biografie emerge che la moglie di Mesmer rimase a Vienna e non la vide mai più. Probabilmente però, la vera ragione risiede forse nel carattere ipersensibile e instabile di Mesmer, nella sua, fatemi passare il termine, “psicopatologia”.
Pare che Mesmer avesse subito un periodo di depressione. Disperava di non aver mai trovato la verità. Camminava nel bosco, parlava con gli alberi e per tre mesi cercò di pensare senza l’aiuto delle parole. Gradualmente, recuperò la sua tranquillità e la sua fiducia in se stesso e arrivò a visualizzare il mondo in un aspetto completamente nuovo. Ora sentiva che era sua missione rendere nota la sua grande scoperta al mondo. Partì per Parigi e vi arrivò nel febbraio 1778.
L’atmosfera che Mesmer trovò a Parigi era molto diversa da quella che aveva lasciato a Vienna. L’impero austriaco era uno stato stabile con un governo energico, un’amministrazione competente, una polizia vigile. Parigi non era meno un centro culturale di Vienna, ma la vita era stranamente inquieta. Sotto un re debole e una regina frivola il governo era instabile e la situazione finanziaria era catastrofica; enormi somme di denaro furono travolte dall’innesto, dalla speculazione e dal gioco d’azzardo. Le idee dell’Illuminismo svilupparono una tendenza radicale e antireligiosa. La nobiltà si aggrappava ostinatamente ai suoi privilegi esorbitanti, ma paradossalmente stava mostrando una notevole tendenza verso la filantropia e il servizio pubblico disinteressato. In una disastrosa guerra contro l’Inghilterra, la Francia aveva perso l’India e il Canada; ora, in parte per sentimenti di vendetta, il pubblico era entusiasta della guerra d’indipendenza americana. C’era, specialmente a Parigi, una tendenza generale all’isteria di massa; il pubblico passò da una mania all’altra.
La stroncatura dell’inchiesta sul magnetismo animale
Ma fu proprio a Parigi che accadde l’imprevisto per Mesmer. E’ buffo pensare che il 1776 fu fatale per i prodigi di padre Gassner e il successo per Mesmer…
Per ragioni sconosciute, presto si separò dal suo primo socio, il chirurgo francese Le Roux, e iniziò a magnetizzare i pazienti in una residenza privata a Creta. Si stabilì poi in una villa privata in Place Vendome, dove ricevette pazienti dai più alti circoli sociali e li magnetizzò per grandi spese. Era estremamente desideroso di formare contatti con i rappresentanti degli organismi scientifici: Academie des Sciences, Société Royale de Medecine, Faculte de Medecine. Ottenne almeno un influente discepolo nel dottor Charles Nicolas Deslon o d’Eslon (1750-1786), un medico magnetizzante francese, professore della Facoltà di Medicina di Parigi, il primo medico del conte di Artois, uno dei fratelli del re, e membro della Royal Society of Medicine.

Delson, infatti, dal 1778 diventa un seguace e sostenitore delle teorie di Mesmer, affermando di curare le malattie attraverso la magnetizzazione, pubblicando numerosi libri sul tema fra il 1780 e il 1782. Il suo lavoro più importante è probabilmente Observations sur le magnétisme animal (Osservazioni sul magnetismo animale), pubblicato nel 1780. Durante le sue dispute sul magnetismo animale, Charles Deslon ha rischiato di essere espulso dalla Scuola di Medicina di Parigi. Mesmer completò i suoi sforzi con pubblicazioni scritte da lui stesso e da Deslon.
Prima di lasciare Vienna, Mesmer aveva rinunciato all’uso dei magneti e dell’elettricità come mezzi ausiliari. Nel 1780 o 1781, avendo più pazienti di quanti ne potesse trattare individualmente, inaugurò un trattamento collettivo, il baquet, uno strumento che avrebbe dovuto concentrare il fluido, una sorta di imitazione della bottiglia di Leida recentemente inventata. Insegnò anche che c’era un fluido positivo e uno negativo che neutralizzava ogni altra ipotesi che non era mai stata accettata dai suoi discepoli.


La bottiglia di Leida costituisce la forma più antica di condensatore elettrico. Fu utilizzata per condurre molti dei primi esperimenti sull’elettricità durante la seconda metà del XVIII secolo. L’invenzione viene attribuita generalmente all’olandese Pieter van Musschenbroek, di Leida, nei Paesi Bassi. Si tratta semplicemente di un contenitore di vetro, come una bottiglia appunto, coperto da un rivestimento metallico all’interno e da un altro simile nella parte esterna. Il rivestimento interno è collegato all’elettrodo di un generatore elettrostatico attraverso un conduttore (un cavo, una catena, ecc.), mentre il vetro funge da dielettrico. Le bottiglie di Leida possiedono una capacità elettrica piuttosto elevata, che unita all’alta rigidità dielettrica e allo spessore del vetro, le rende ideali come condensatori per l’alta tensione.
La Teoria delle crisi
Il quarto elemento della dottrina era la teoria delle crisi, ovviamente derivata dalla pratica di padre Gassner.
Gassner riteneva che la crisi fosse la prova del possesso e anche il primo passo nella procedura di esorcismo. Per Mesmer, invece, la crisi era l’evidenza procurata artificialmente della malattia e potevano essere sfruttate per la cura stessa. Le crisi, disse, erano specifiche: in un asmatico sarebbe stato un attacco di asma e in un epilettico sarebbe stato un attacco epilettico. Quando il paziente veniva ripetutamente provocato, queste crisi diventavano sempre meno gravi, fino a scomparire. Fra i pazienti di Mesmer c’erano due personaggi che mostravano una forte devozione personale: Nicolas Bergasse, un abile avvocato con acuti interessi filosofici, che era politicamente attivo, e il banchiere Kornmann, il cui figlio più piccolo, affetto da una grave malattia agli occhi, fu curato da Mesmer.

Nel marzo 1784, a seguito dell’agitazione attorno a Mesmer, il re nominò una commissione d’inchiesta composta da membri dell’Académie des Sciences e dell’Academic de Medecine, e un’altra commissione composta da membri della Société Royale. Queste commissioni comprendevano i principali scienziati del loro tempo: l’astronomo Bailly, il chimico Lavoisier, il medico Guillotin e l’ambasciatore americano Benjamin Franklin. Il programma di esperimenti era stato ideato dal chimico e biologo Antoine-Laurent de Lavoisier ed era un modello dell’applicazione del metodo sperimentale. Il punto litigioso non era se Mesmer curasse i suoi pazienti, ma piuttosto la sua contesa di aver scoperto un nuovo fluido fisico. La conclusione delle commissioni era che non si potevano trovare prove dell’esistenza fisica di un “fluido magnetico“. Possibili effetti terapeutici non furono negati, ma furono attribuiti a “immaginazione”. Un rapporto supplementare e segreto fu redatto per il re e indicò i pericoli derivanti dall’attrazione erotica della paziente femmina magnetizzata al suo magnetizzatore maschio.
Uno dei commissari, il botanico francese Antoine-Laurent de Jussieu, si è dissociato dai suoi colleghi e ha scritto un rapporto che suggeriva che ci fosse certamente un agente efficiente sconosciuto al lavoro, probabilmente “calore animale”. Mesmer era indignato perché i commissari non erano venuti da lui con le loro indagini, ma erano andati dal “traditore” Delson. Ma non tutto il male venne per nuocere, perché quando il Pubblico Ministero decise di vietare la pratica del magnetismo animale, l’avvocato Nicolas Bergasse riuscì a far sì che l’interdizione fosse revocata dal Parlamento, il più alto organo giudiziario d’istanza legale: la relazione dei commissari riguardò quindi la pratica di Deslon e non quella di Mesmer.
Le analisi sulla pratica di Charles Deslon
Durante la prima analisi su Delson, i Commissari non furono in grado di condurre esperimenti nelle condizioni dichiarate dall’imputato. Innanzitutto non presero come prova valida la cura delle malattie. Inoltre i commissari si limitarono solo alle prove fisiche in base agli esperimenti effettuati sui diversi soggetti e decisero di fare i primi esperimenti su loro stessi, ricorrendo comunque a varie precauzioni. Dichiararono di non sentire alcunché. I Commissari parteciparono al trattamento per parecchi giorni consecutivi continuando a non sentire alcun effetto. Nel secondo esperimento furono scelti dei soggetti. Qualcuno affermò di sentire qualcosa, ma era una scarsa minoranza dei soggetti con dichiarazioni vaghe. Nel terzo esperimento vennero esposti ai trattamenti dei pazienti di classe sociale più elevata.
Alla fine la Commissione confrontò i risultati dei tre esperimenti. Gli unici ad aver percepito degli effetti erano i pazienti di classe inferiore. Quindi la Commissione pensò che non erano effetti dovuti al magnetismo. Infatti i bambini che non hanno idee preconcette, furono fra i soggetti che non sentirono nulla. Quindi si sospettò che l’immaginazione giocasse un ruolo nella produzione degli effetti. Quindi la Commissione spinse l’acceleratore su questa ipotesi. Nel quarto esperimento, cercarono di confrontare anche i risultati di un terzo operatore di magnetismo, un medico di nome Jumelin. Alla fine si concluse che il metodo era irrilevante. Nel quinto esperimento i risultati furono gli stessi dimostrando che l’immaginazione stesse giocando un ruolo primario. Così la Commissione provò nel sesto esperimento a verificare se gli effetti dell’immaginazione potessero indurre delle crisi. Nel settimo esperimento la Commissione avverte un paziente che l’albero sotto il quale stava avvenendo l’esperimento era magnetizzato. Così il paziente ebbe una crisi, ma l’albero in realtà non era magnetizzato. Quindi fu la suggestione a produrre quella crisi. Nell’ottavo esperimento si ebbe lo stesso risultato: una donna credette di essere magnetizzata ed ebbe così una crisi. E ancora con il nono esperimento con una crisi di donna che credette di essere magnetizzata. Dopo altri esperimenti con oggetti e sullo sguardo del magnetizzatore, provarono che l’immaginazione era sufficiente per produrre gli effetti attribuiti al cosiddetto magnetismo, soprattutto poi se c’era l’influsso dello sguardo e dei movimenti del magnetizzatore. Quindi la Commissione concluse che il tocco, l’immaginazione e l’imitazione erano le vere cause degli effetti attribuiti al magnetismo. Il contatto invece era usato per stimolare l’immaginazione trasmettendo sensazioni che venivano solo imitate per suggestione. La cosa assurda fu la dichiarazione di Delson, che pur di non ammettere il fallimento, così come avviene per molti invasati senza onestà intellettuale, ritenne utile usare il potere dell’immaginazione nella pratica della medicina. Ma la Commissione bocciò il magnetismo animale affermando che il fluido magnetico non esiste e i mezzi usati per attivarlo erano pericolosi.
Mesmer si dilegua
La Commissione boccia le 27 proposte di Mesmer una ad una, perché ritenevano fossero ispirazioni a trattati di Paracelso, Van Helmont e di Rudolph Göckel (detto anche Rodolphus Goclenius o Rodolfo Goclenio). Si concluse che la teoria di Mesmer, lungi dall’essere una novità, era un sistema antico che fu abbandonato per quasi un secolo. Mesmer negò di aver mai letto nessuno di quegli autori (non era ancora diventato di moda chiamare tali fonti con il nome di “precursori”). I fisici, da parte loro, non avrebbero sentito parlare del cosiddetto fluido magnetico. Due fisici, fra cui un certo Marat, dichiararono che il magnetismo animale non aveva alcuna pretesa di essere una teoria fisica. E nel frattempo che molti membri disillusi della dottrina del magnetismo disertarono, Mesmer puntò su uno dei suoi discepoli più fedeli, Amand-Marie-Jacques de Chastenet, il Marchese di Puységur, del quale ne parlerò nell’articolo che seguirà la storia dello spiritismo moderno. Puységur scoprì il sonno magnetico, che doveva dare una nuova direzione al movimento sul magnetismo.

Mesmer, comunque, lasciò Parigi, ma continuò a praticare fino alla sua morte nel 1815. Nonostante tutto, il mesmerismo non è morto con il suo fondatore. Quindici anni dopo, arrivò negli Stati Uniti e divenne molto popolare. Il medico francese Charles Poyen fu uno dei suoi precursori.
Ha tenuto presentazioni in molti stati e, dopo essere immigrato in America, ha anche iniziato la pubblicazione mesmerista The Psychodinamist. I mesmeristi americani usavano anche il potere del suggerimento per aiutare i pazienti con qualsiasi cosa, dalla salute ai problemi familiari. Ancora una volta, i clienti hanno riferito di sentirsi meglio dopo le sedute, come se fossero “liberati dai loro trattamenti” e sentiti “spiritualmente rinvigoriti”. Con i suoi misteriosi poteri, Mesmer è più vicino all’antico mago che allo psicoterapeuta del ventesimo secolo.
La sua vittoria su padre Gassner ricorda l’ennesima competizione tra gli sciamani rivali dell’Alaska che non una moderna polemica psichiatrica. Tuttavia, la sua dottrina conteneva i semi di molti principi fondamentali della psichiatria moderna. Lo psicologo moderno Philip Cushman dichiarò che
“in un certo senso, il mesmerismo è stata la prima psicoterapia laica in America, un modo di ministrare psicologicamente la grande America non praticata. Era un tentativo ambizioso di combinare la religione con la psicoterapia e ha generato ideologie come la filosofia della cura mentale, il movimento del Nuovo Pensiero, la Scienza Cristiana e lo spiritualismo americano”.
Philip Cushman
in copertina Franz Mesmer conduce una sessione di terapia con i suoi pazienti posizionati attorno a un grande tavolo [ FOTO DI JOSSE / SCALA, FIRENZE & NBSP ]