Ci sono concetti che sfidano il confine tra realtà e immaginazione, che ci spingono a riflettere sulla natura della mente e sulle sue potenzialità nascoste. Tra questi, ideoplasma e ideoplastia emergono come due facce complementari di una stessa medaglia, intrecciando materia e pensiero in un gioco complesso di percezioni e fenomeni.
L’ideoplasma, in termini semplici, è una sostanza misteriosa associata ai medium, che si dice venga generata durante le sedute spiritiche. Si presenta in forme vaporose o solide, assumendo aspetti corporei o fantasmagorici. Tuttavia, la vera peculiarità dell’ideoplasma sta nella sua malleabilità: esso può essere modellato dai pensieri, dalle aspettative e dalle emozioni condivise di un gruppo, diventando così un riflesso tangibile delle idee collettive.

L’ideoplastia (o ideoplastica) rappresenta la teoria che spiega il fenomeno dell’ideoplasma. Non va confusa con l’ideoplasia, che riguarda l’attività ideativa indotta in un soggetto ipnotizzato attraverso la suggestione (principio ideomotorio o monoideismo plastico). L’ideoplastia sostiene che, in particolari condizioni come lo stato di trance, la mente possa essere influenzata dalle aspettative e dalle suggestioni condivise dai partecipanti a una seduta spiritica, generando manifestazioni fisiche o visive coerenti con tali convinzioni. In altri termini, l’ideoplastia è il processo mentale che modella l’ideoplasma.
Per questo articolo preferisco utilizzare il termine ideoplastia nella sua forma tradizionale e più consolidata in italiano, rispetto a ideoplastica, che rimane comunque utilizzato come variante aggettivale per descrivere aspetti legati all’ideoplastia stessa. Inoltre, è importante non confondere questo concetto con l’Evoluzione ideoplastica (o Plasticismo evolutivo) o con una tecnica di allestimento scenografico teatrale.
Differenze tra Ideoplasma e Ideoplastia e punti in comune
Mentre l’ideoplasma si concentra sul “prodotto finale” — ovvero le manifestazioni tangibili come l’ectoplasma o le apparizioni — l’ideoplastia si riferisce al “meccanismo” che porta alla creazione di tali fenomeni. È come distinguere tra una scultura e il processo creativo dello scultore: l’ideoplasma è la scultura, mentre l’ideoplastia è il processo artistico che l’ha generata. Entrambi i concetti, quindi, si completano a vicenda, offrendo una visione completa di come il pensiero possa influenzare la realtà percepita.

Questi fenomeni, al confine tra scienza e mistero, hanno affascinato e diviso studiosi, scettici e appassionati per decenni. Da un lato, c’è l’entusiasmo per la possibilità che la mente umana abbia un potere immenso e ancora poco compreso; dall’altro, vi sono critiche che considerano tali fenomeni come mere costruzioni di illusioni o fraintendimenti.
La loro controversia non si limita alla parapsicologia, ma si estende alla psicologia moderna, sollevando domande fondamentali sulla natura della percezione, del subconscio e della realtà stessa. Sono fenomeni reali o un’espressione del potere collettivo della mente? Sono il risultato di processi telepatici o frutto di suggestioni?
In questo viaggio esploreremo entrambi i concetti, confrontandoli con teorie moderne, evidenze storiche e casi documentati, per cercare di comprendere meglio come pensiero e materia possano, forse, essere più intrecciati di quanto abbiamo mai immaginato.
Origini e Radici Storiche
L’ideoplasma è un concetto che emerge come evoluzione del più noto fenomeno dell’ectoplasma, una misteriosa sostanza associata alle sedute spiritiche. Mentre l’ectoplasma veniva descritto come una sorta di “nebbia” o materia che fuoriusciva dal corpo del medium, l’ideoplasma presenta una caratteristica unica: la capacità di essere plasmato secondo le idee, le emozioni e le aspettative del gruppo partecipante.
In altre parole, l’ideoplasma rappresenta una connessione straordinaria tra mente e materia. Si suppone che questa sostanza possa assumere forme specifiche, come mani, volti o persino figure complete, influenzata telepaticamente o simbolicamente dai pensieri collettivi. Questo lo distingue dall’ectoplasma, che spesso era considerato una manifestazione più neutra o generica.
La natura del termine ideoplasma mette in evidenza il legame tra il piano fisico e mentale, suggerendo che le idee possano letteralmente prendere forma attraverso un medium. È un concetto che sfida la separazione tradizionale tra mente e materia, toccando territori inesplorati della percezione e della fisica.
Le prime osservazioni di Ideoplasma
Le osservazioni di fenomeni riconducibili all’ideoplasma iniziarono alla fine del XIX secolo e raggiunsero l’apice nei primi decenni del XX secolo. Questi fenomeni si verificarono durante le sedute spiritiche, momenti in cui i medium erano in stato di trance e apparentemente generavano sostanze o manifestazioni inspiegabili.
Durante queste sedute, i partecipanti riferivano di vedere formazioni evanescenti che sembravano reagire ai loro pensieri o desideri. Per esempio: mani fluttuanti che sembravano toccare i presenti, volti eterei che rispecchiavano i tratti di persone defunte e sagome indistinte che si spostavano nello spazio. Uno dei medium più studiati fu Marthe Beraud (più conosciuta come Eva Carrière, 1884-1969), che partecipò a numerosi esperimenti documentati. Durante alcune sedute, testimoni riferirono di aver visto un’ectoplasma assumere forme complesse, come volti o oggetti, in risposta alle aspettative dei partecipanti.



Queste osservazioni alimentarono il dibattito sulla natura dell’ectoplasma e portarono all’elaborazione del concetto di ideoplasma come forma plasmabile e influenzabile da elementi mentali e psichici.
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Gustav Geley e la modellazione tramite idee
Tra i principali sostenitori della teoria dell’ideoplasma troviamo il francese Gustav Geley (1868-1924), medico e ricercatore psichico, nonché direttore dell’Institut Métapsychique International di Parigi. Geley introdusse un’idea rivoluzionaria: l’ideoplasma non è semplicemente una manifestazione passiva, ma è modellato attivamente da idee e pensieri.
Per Geley, l’ideoplasma rappresentava una dimostrazione concreta del potere della mente di influenzare la materia vivente. Definì questo processo come la “modellazione della materia tramite idee”, un concetto che connetteva il subconscio umano con la creazione di fenomeni fisici. Secondo Geley, il medium in stato di trance agirebbe come un catalizzatore per la manifestazione dell’ideoplasma. Le idee, le credenze e le suggestioni dei partecipanti eserciterebbero un’influenza diretta sulla forma e sul comportamento di questa sostanza. L’ideoplasma, dunque, sarebbe una sorta di “materia vivente” capace di reagire e rispondere al pensiero umano.

Geley si distaccò dal tradizionale spiritualismo, rifiutando l’idea che queste manifestazioni fossero causate da spiriti. Al contrario, vedeva l’ideoplasma come una prova del potenziale mentale umano, una sorta di ponte tra il fisico e il mentale. La sua influenza fu cruciale nel portare il concetto di ideoplasma al centro del dibattito scientifico e psichico dell’epoca. Sostenne che il fenomeno meritasse una spiegazione razionale e non soprannaturale, aprendo la strada a ulteriori ricerche.
Con queste prime osservazioni e il contributo di ricercatori come Geley, l’ideoplasma iniziò a emergere come un concetto cardine nel panorama della ricerca psichica. La sua capacità di rispondere alle idee e influenze mentali lo rese un argomento di grande fascino, sollevando al contempo profonde domande sulla connessione tra mente e materia.
Come si manifesta l’Ideoplasma: Stato di Trance del Medium
Il fenomeno dell’ideoplasma non è solo un prodotto della mente, ma un processo complesso che combina stati mentali alterati, influenze esterne e il potenziale latente del subconscio. Questa sezione esplora come l’ideoplasma emerge e si manifesta in forme tangibili o visibili.

La trance è considerata il punto di partenza indispensabile per la manifestazione dell’ideoplasma. Durante una seduta spiritica, il medium entra in uno stato alterato di coscienza, caratterizzato da una ridotta consapevolezza dell’ambiente circostante e da un accesso più diretto al subconscio.
Lo stato di trance si raggiunge attraverso diverse tecniche, come il rilassamento profondo, la meditazione o l’ipnosi. Tuttavia, non sono solo queste pratiche a facilitare l’accesso a tale condizione: anche le aspettative e l’energia collettiva dei partecipanti possono svolgere un ruolo fondamentale, agendo come veri e propri catalizzatori per il .
Durante la trance, emergono caratteristiche peculiari. La sensibilità del medium ai segnali telepatici provenienti dal gruppo risulta notevolmente amplificata, mentre le inibizioni mentali si riducono, permettendo alla mente subconscia di prendere il controllo. In questo stato, la connessione tra il mondo interiore del medium e le influenze mentali esterne si intensifica, creando un ponte attraverso il quale possono manifestarsi fenomeni insoliti.
Lo stato di trance del medium crea dunque il “terreno fertile” per la comparsa dell’ideoplasma, in quanto abbassa le barriere tra il pensiero e la materia.
Il Processo di modellazione dell’Ideoplasma
La trasformazione del pensiero in immagine fisica o manifestazione visibile è il cuore del fenomeno. L’ideoplasma non è un’entità statica, ma un prodotto dinamico che risponde agli input mentali dei partecipanti alla seduta. Questo processo può essere suddiviso in tre fasi principali:
- Ricezione delle suggestioni mentali:
- Il medium, in stato di trance, è particolarmente ricettivo ai pensieri, desideri e aspettative dei partecipanti.
- Le suggestioni possono essere dirette (idee espresse verbalmente) o indirette (pensieri non detti ma condivisi telepaticamente).
- Elaborazione subconscia:
- Il subconscio del medium interpreta le suggestioni ricevute e inizia a “modellarle” in immagini mentali concrete.
- Questo processo si basa non solo sulle suggestioni dei partecipanti, ma anche sulle esperienze personali e sulle emozioni del medium.
- Materializzazione dell’ideoplasma:
- L’ideoplasma prende forma come risultato dell’elaborazione mentale. Si manifesta come sostanza vaporosa, semi-solida o persino completamente tangibile.
- La forma assunta dall’ideoplasma (una mano, un volto, una figura) riflette direttamente o simbolicamente le idee inviate dai partecipanti.
Questo processo rappresenta una sorprendente interazione tra la mente collettiva e il medium, rendendo il fenomeno dell’ideoplasma uno specchio delle dinamiche psichiche di gruppo.

Molti degli eventi riportati nell’Esperimento di Scole, una serie di sedute medianiche condotte tra il 1993 e il 1998 nel villaggio di Scole, nel Norfolk, Inghilterra, sembravano rispondere direttamente ai pensieri e alle emozioni dei partecipanti. Ad esempio, le luci fluttuanti e le forme osservate sembravano reagire alla volontà o alle richieste del gruppo. I medium coinvolti a Scole operavano in uno stato di trance, una condizione essenziale per la manifestazione dell’ideoplasma. Questo stato potrebbe aver facilitato la generazione di fenomeni influenzati dalle suggestioni mentali dei partecipanti. Alcune manifestazioni osservate includevano oggetti spostati, apparizioni luminose e persino percezioni tattili.
Tuttavia, è importante notare che l’ideoplasma è tipicamente associato a una sostanza fisica, come una nebbia o un materiale plasmabile. Nei fenomeni di Scole, invece, non fu mai rilevata una vera e propria sostanza fisica, ma piuttosto effetti luminosi o immateriali. Inoltre, gli sperimentatori attribuirono molti fenomeni a entità intelligenti o spirituali, una prospettiva che si discosta dalla teoria dell’ideoplasma, che enfatizza il ruolo della mente umana più che quello di eventuali spiriti.
Sebbene non ci siano prove definitive per affermare che i fenomeni di Scole fossero manifestazioni di ideoplasma, ci sono forti similitudini nel modo in cui eventi tangibili sembrano rispondere alle influenze mentali o collettive. È possibile che alcuni fenomeni a Scole siano il risultato di processi simili a quelli descritti dall’ideoplastia, anche se con un’espressione unica e più complessa.
Fenomeni Principali: Apparizioni, Forme Ectoplasmatiche, Materializzazioni
L’ideoplasma si manifesta in diversi modi, ciascuno dei quali affascina per le sue implicazioni e complessità. Tra i fenomeni più frequenti associati a questa sostanza vi sono le apparizioni, che possono presentarsi sotto forma di ombre, sagome indistinte o figure fantasmatiche. Queste manifestazioni sembrano fluttuare nello spazio, reagendo in maniera sorprendente ai movimenti o alle emozioni dei presenti, creando un senso di interazione quasi palpabile.
Un’altra modalità attraverso cui l’ideoplasma si manifesta è sotto forma di ectoplasma, una sostanza semi-solida o gelatinosa che talvolta appare come una nebbia fluttuante. Questa sostanza può aggregarsi in forme più definite, riproducendo arti umani, volti o persino oggetti. Durante alcune sedute, i partecipanti hanno riferito di aver visto dettagli impressionanti, come dita che sembravano muoversi autonomamente o volti capaci di esprimere emozioni.


© University of Manitoba/Hamilton Family Fonds

Nelle manifestazioni più estreme, l’ideoplasma può persino solidificarsi in oggetti o forme tangibili. Ad esempio, durante alcune sedute documentate da Gustav Geley, i partecipanti descrissero mani ectoplasmatiche che tentavano di afferrare oggetti o di toccare le persone presenti. In rari casi, l’ideoplasma è riuscito a generare figure intere che sembravano interagire con l’ambiente circostante, suscitando reazioni di stupore e inquietudine.
Questi fenomeni dimostrano come l’ideoplasma non sia un semplice riflesso dei pensieri dei partecipanti, ma un’entità complessa, capace di suscitare emozioni profonde e di amplificare il mistero che circonda il mondo delle sedute spiritiche.
Come funziona l’Ideoplastia
I meccanismi alla base dell’ideoplastia richiedono necessariamente la presenza del medium, che svolge un ruolo essenziale come intermediario tra la mente collettiva dei partecipanti e le manifestazioni tangibili. In sostanza, il medium si comporta come uno “specchio psichico”, capace di riflettere e amplificare le emozioni, i desideri e le immagini mentali condivise durante la seduta spiritica. Questi pensieri ed emozioni si concentrano intensamente su ciò che desiderano vedere o sperimentare. In questo contesto, il medium, trovandosi in uno stato di trance, diventa estremamente sensibile a queste energie e suggestioni, captandole a livello telepatico. Questo processo permette al medium di recepire le aspettative collettive in modo profondo e immediato.
Il ruolo del medium, tuttavia, non è deliberato né consapevole. Al contrario, è il suo subconscio a elaborare queste informazioni, traducendole in fenomeni visivi o fisici. In un certo senso, il medium funziona come una lente attraverso la quale i desideri e le immagini mentali dei partecipanti prendono forma, manifestandosi in maniera sorprendente.
Le aspettative collettive si concretizzano così attraverso fenomeni tangibili, eventi che sembrano modellarsi direttamente sulle immagini mentali trasmesse inconsciamente al medium dai partecipanti, suggerendo un legame profondo tra il pensiero umano e le manifestazioni paranormali.
Il ruolo cruciale del Subconscio e dei Segnali Telepatici
Il subconscio del medium rappresenta il vero motore dell’ideoplastia. Quando si trova in uno stato alterato di coscienza, il suo subconscio diventa straordinariamente ricettivo ai segnali telepatici provenienti dal gruppo. In questo stato di trance, le difese mentali del medium si abbassano drasticamente, rendendolo più aperto alle influenze esterne. I segnali telepatici inviati inconsapevolmente dai partecipanti riescono così a penetrare nel suo subconscio, dove vengono attentamente elaborati.
Il processo di elaborazione avviene attraverso una sorta di traduzione psichica: il subconscio del medium interpreta questi segnali combinandoli con le sue esperienze personali, i ricordi e le emozioni. Questo meccanismo genera un’immagine mentale estremamente ricca e dettagliata, che si riflette poi nelle manifestazioni fisiche percepite durante la seduta.

È interessante notare che l’ideoplastia non richiede necessariamente un’intenzione consapevole da parte dei partecipanti. Anche una semplice concentrazione mentale o un desiderio collettivo possono produrre segnali telepatici sufficientemente forti da influenzare il medium, permettendo la materializzazione di fenomeni che sembrano rispondere direttamente alle aspettative condivise del gruppo.
Convinzioni Collettive come motore delle manifestazioni

Le convinzioni condivise dai partecipanti a una seduta spiritica rappresentano il vero “carburante” dell’ideoplastia. L’energia mentale generata dalle loro credenze si somma e si intensifica, esercitando un’influenza significativa sui fenomeni che si manifestano. Durante la seduta, i partecipanti tendono a sincronizzarsi sia emotivamente che mentalmente, creando una sorta di “mente collettiva” capace di amplificare le aspettative individuali. Questo flusso unico di energia mentale facilita il processo ideoplastico, rendendo più probabile la comparsa di manifestazioni paranormali.
Inoltre, i suggerimenti condivisi giocano un ruolo fondamentale. I partecipanti possono esprimere desideri in modo esplicito, come nel caso di chi afferma: «Vorrei vedere una mano materializzata». Tuttavia, anche i pensieri non detti ma fortemente sentiti esercitano una pressione telepatica sul medium. Questi suggerimenti diventano una sorta di modello inconscio su cui lavora la mente del medium, traducendoli in fenomeni tangibili.
Il potere delle credenze collettive risulta decisivo in questo contesto. Quando i partecipanti sono fermamente convinti che il fenomeno si manifesterà, il loro pensiero agisce rafforzando l’intero processo ideoplastico. Questo meccanismo può essere paragonato all’effetto placebo, dove le convinzioni personali influenzano direttamente i risultati percepiti, creando una realtà soggettiva che appare straordinariamente concreta.