I Ghostbusters sono esistiti?
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I Ghostbusters sono esistiti davvero: il leggendario bisnonno di Dan Aykroyd

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Dan Aykroyd e i demoni di Ghostbusters

Dan Aykroyd è quindi cresciuto ascoltando racconti di sedute spiritiche ed esperimenti sul paranormale che si sono susseguiti per ben quattro generazioni e che, a detta di alcuni, sono continuate per altre due. Pare, infatti, che a Kingston stiano operando dei nuovi Ayroidi della famiglia Aykroyd. Spesso in casa giravano riviste e libri sul paranormale e giornali della SPR americana (American Society for Psychical Research) fondata nel 1885 nella Grande Mela, quale filiale della principale SPR fondata a Londra nel 1882.

L’approccio accademico impiegato dai suoi antenati e da figure di spicco nel panorama spiritico come il “papà” di Sherlock Holmes, l’autore Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930), e il famoso “cacciatore di fantasmi” Hans Holzer (1920-2009) famoso per il caso su Amityville, ha portato Dan ad appassionarsi e a credere all’esistenza dei fantasmi.

Al contrario, il co-sceneggiatore Harold Ramis (scomparso nel 2014) che interpreta Eagon nel film Ghostbusters, non credeva per nulla nel sovrannaturale, ma il suo interesse per la storia antica e la mitologia assira babilonese, contribuirono a rendere la trama del film più interessante, inserendo nel plot appunto, un antico culto sumero che cercava di evocare un dio malvagio che nel film fu chiamato Gozer.

Winston: “Ma davvero andiamo da un giudice e gli diciamo che un ammuffito re babilonese capiterà in Central Park West e comincerà a demolire la città?”
Eagon: “Sumero, non babilonese!”

Ghostbusters – Acchiappafantasmi (1984)
Zuul, dal film Ghostbusters del 1984 [Columbia/Sony Pictures]
Zuul, dal film Ghostbusters del 1984 [Columbia/Sony Pictures]

La mitologia mesopotamica ha creato molti antichi déi poi divenuti démoni per il cristianesimo. Nel film si parla di Zuul, nome del tutto inventato ma che sembra aver preso spunto , errore di lettura da parte degli assiriologi per identificare il dio Anzû, raffigurato dai sumeri come un enorme rapace con la testa di leone.

Anzû rappresentava la potenza del turbinoso vento del sud che trasportava le polveri dalle zone semi-desertiche meridionali creando delle vere e proprie tempeste di sabbia. Spesso associato alla malattia e alla disgrazia, Anzû a volte era evocato per richieste di piogge nei periodi di molta siccità. Era il figlio del dio supremo Anu. Si dice che Anzû fosse la vera fonte delle acque del Tigri e dell’Eufrate, due fiumi dell’Asia occidentale, e il ladro della Tavola dei Destini, un oggetto mitologico e religioso mesopotamico che consisteva in una tavola contenente il “destino” dell’intero Cosmo e di ogni sua parte. Il suo custode era il dio Enlil nella cultura sumerica, per poi divenire in quella babilonese il dio Marduk.

Tralasciando Slimer che sembra sia lo “spirito” di Bluto, il personaggio interpretato dall’amico di Aykroyd, John Belushi, scomparso nel 1982, c’è un’altra figura spettrale nel film che merita un approfondimento: Gozer.

Gozer il Gozeriano, interpretato dalla modella jugoslava Slavitza Jovan
Gozer il Gozeriano, interpretato dalla modella jugoslava Slavitza Jovan

Gozer il Gozeriano, l’antico dio sumero che nel film ha le fattezze di una donna, deriverebbe da un culto apocalittico che era abbastanza comune in epoche antiche, la cosiddetta “pulizia ciclica del mondo”. Una pulizia simile la possiamo riscontrare anche nell’Antico Testamento con l’episodio di Noé. La religione sumera non era ciclica, sicuramente non lo era nel senso più stretto induista, perché, ad esempio, nel concetto di Kali Yuga o nella religione azteca, i mondi si “rinnovavano”.

Spiego meglio…

Negli studi affrontati con i sannyasi della cultura dell’Hare Krishna, ho imparato che nella religione induista la Terra è divisa in quattro ere chiamate Yuga: Satya Yuga (detta anche Krita Yuga) ovvero l’età dell’oro, Treta Yuga cioè l’età dell’argento, Dvapara Yuga quella del bronzo e infine Kali Yuga che sarebbe l’attuale età del ferro. Inoltre, c’è da sapere che i sumeri non avevano l’idea di una battaglia apocalittica: alcuni film si rifanno al mito nordico di Ragnarǫk, una mitologica guerra tra le potenze della luce e quelle delle tenebre, e del caos. Ragnarǫk, per analogie e descrizione, corrisponde all’Armageddon islamico-cristiano.

La storia sumera ha registrato una sola apocalisse nell’undicesima tavoletta dell’Epopea di Gilgamesh, il cui dio Dumuzi (Dumu-zi-Abzu), detto anche Tammuz, muore e poi risorge, causando così la discesa negli inferi di Inanna la Signora del Cielo, e dea della bellezza e della fecondità.

Per quanto Gozer sia inventato, un culto simile era possibile, un po’ come le storie giudaico-cristiane sulla venuta del Messia. Che cosa significhi esattamente Gozer non lo sappiamo, ma il culto guidato da Ivo Shandor citato da Eagon nel film come un architetto e medico, e progettista del palazzo che si vede in Ghostbusters, pare abbia un parallelo storico con l’interesse dei primi del Novecento per lo spiritismo, l’occulto e l’egittologia, nel quale periodo fiorirono gruppi come i Theosophists e l’Hermetic Order of the Golden Dawn.

Se per Zuul c’è un possibile riferimento a un dio sumero, gli altri nomi citati nel film, quindi Gozer, Vinz Clortho, Torgs e Slors, non trovano analogie nella mitologia ittita o sumera. E la Guida Spiritica Tobin citata da Eagon non esiste! L’unica cosa che sappiamo su Gozer è che s’ispira alla concessionaria Gozer Chevrolet a nord di New York… ma adesso vi stupirò perché le ricerche fatte con la voglia di scoprire portano sempre a esiti “elettrizzanti”.

Il Poltergeist di Enfield ha un nesso con Ghostbusters

Penso che molti di voi conosceranno il Poltergeist di Enfield in Inghilterra, uno dei più famosi della storia. Pare che in una casa popolare al numero 284 di Green Street, la famiglia Hodgson abbia avuto problemi di natura psichica. Oltre a Maurice Grosse che era alla sua prima esperienza, fu affiancato sempre per conto della Society for Psychical Research anche il veterano investigatore psichico Guy Playfair.

La casa del poltergeist di Enfield al 284 di Green Street
La casa del poltergeist di Enfield al 284 di Green Street

Durante alcune manifestazioni fra le quali dei colpi alle pareti, hanno fatto pensare a Playfair che l’entità volesse in qualche modo comunicare. Così fece intervenire una persona che diceva di avere doni psichici e capacità medianiche, una certa Annie Shaw (nome usato come medium) che fu accompagnata dal marito. La Shaw una volta entrata in trance gridò all’entità di andarsene, per poi iniziare a ridacchiare con una voce diversa e quando il marito cercò di parlarle, lei gli sputò addosso lamentandosi e dicendo: “Gozer, Gozer aiutami! Elvie, vieni qua!”

Il marito chiese quindi all’entità di lasciare stare la famiglia Hodgson. Nei giorni a seguire molti atri sensitivi e medium si recarono nella casa cercando di fornire risposte diverse, affermando che il principale responsabile era Gozer, un’entità maligna che doveva essere legata alla magia nera. Secondo la medium brasiliana Elsie Dubugras, Janet Hodgson, la ragazzina coinvolta principalmente nel caso del poltergeist, doveva essere la reincarnazione di una donna vissuta nel Medioevo e che si era accanita malevolmente nei confronti delle famiglie di alcuni contadini e che i loro spiriti si stavano vendicando. Si racconta, ma non è agli atti ufficiali dei report sul caso, che la scritta Gozer era apparsa anche sui muri e su oggetti vari.

Tornando a Dan Aykroyd, fra l’altro, pare abbia vissuto con la moglie, l’attrice Donna Dixon, in una casa infestata. Dan Aykroyd non è stato la prima celebrità a vivere nella casa a due piani in stile country. La casa è passata a più proprietari fra cui Natalie Wood, Ringo Starr, Alfre Woodard e Renee Zellweger. La prima proprietaria fu “Mama” Cass Elliot e Dan Aykroyd racconta che “una volta il (suo) fantasma ha anche strisciato sul mio letto mentre ero sdraiato. Cercai di non pensare e mi girai dall’altra parte rannicchiandomi.”

Pare che lo spettro abbia acceso anche lo Stairmaster (attrezzo ginnico simile al tapis roulant ma con scalini) e abbia spostato i gioielli dal cassettone. Dan afferma di essere sicuro si tratti dello spirito di Mama Cass. Anche la madre di Aykroyd gli ha raccontato che gli spiriti dei bisnonni, Samuel e sua moglie Ellen Jane, le avevano fatto visita dopo la nascita di Dan comparendo ai piedi del letto dove lo stava allattando. E a detta di Dan Aykroyd la madre viene dal ramo scettico della famiglia.

Riflettendo sui temi ricorrenti nell’albero genealogico della famiglia Aykroyd, Dan ha riassunto la sua passione ereditata per il paranormale con la frase “È un affare di famiglia, per l’amor di Dio!”

I protagonisti di Stranger Things [ph. Jackson Lee Davis/Netflix]
I protagonisti di Stranger Things [ph. Jackson Lee Davis/Netflix]

Dopo il criticato reboot al femminile chissà che il progetto ambito da Dan Aykroyd, una serie tv sui Ghostbusters su Netflix, non possa realizzarsi, dato che sia lui che il regista dell’omonimo primo film Ivan Reitman, avevano dato il benestare con molto entusiasmo al poster della seconda stagione di Stranger Things, in cui i protagonisti della serie sono vestiti da acchiappafantasmi. Per ora dovremmo accontentarci del film animato diretto dallo stesso Reitman che racconterà la storia dal punto di vista dei fantasmi.

Termino con una frase di Hans Holzer che scrive nel suo Travel Guide to Haunted Houses (Guida di viaggio alle case infestate):

“I fantasmi sembrano essere una memoria emotiva sopravvissuta alla morte traumatica di qualcuno… che però non è consapevole di essere morto. La morte improvvisa giunge come uno shock e la personalità umana permane nei luoghi cui era emotivamente legata prima del decesso”.

Nonostante queste parole non trovino oggi terreno fertile dopo le affermazioni del fisico Brian Cox per gli esperimenti avvenuti con il Large Hadron Collider (LHC) al CERN, rimane affascinante e simpatica l’idea che i fantasmi possano zittirci se li disturbiamo mentre stanno leggendo un libro in biblioteca.

Per chiudere in bellezza, vi lascio alla canzone tema principale del film Ghostbusters cantata da Ray Parker Jr.

Il videoclip del brano portante nella colonna sonora del film: Ghostbusters di Ray Parker Jr.

In copertina i Ghostbusters: Harold Ramis, Ernie Hudson, Bill Murray e Dan Aykroyd
[Sony/Columbia Pictures 1984]

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