La ricerca sul tema dei fantasmi di animali rientra tipicamente nel campo del folklore, della superstizione e delle credenze paranormali, piuttosto che in quello dell’indagine scientifica. Gli incontri con i fantasmi di animali sono spesso esperienze aneddotiche e soggettive, difficili da studiare empiricamente. Ecco alcuni aspetti relativi a questo argomento:
- Folklore e credenze culturali: Molte culture hanno storie e credenze proprie sui fantasmi di animali. Queste storie servono spesso a spiegare eventi misteriosi o inspiegabili e a sottolineare il legame spirituale o soprannaturale tra uomini e animali. I folkloristi e gli antropologi possono studiare queste credenze culturali per comprendere meglio il ruolo degli animali nella società umana.
- Racconti aneddotici: Alcuni individui affermano di aver avuto incontri con fantasmi di animali. Questi resoconti sono tipicamente soggettivi e mancano di rigore scientifico. Tuttavia, i ricercatori che indagano su queste affermazioni possono concentrarsi sugli aspetti psicologici e sociologici di queste esperienze.
- Indagini sul paranormale: Gli investigatori del paranormale talvolta esplorano l’esistenza di fantasmi di animali come parte delle loro indagini più ampie sul soprannaturale.
- Storie di fantasmi di animali: Le storie di fantasmi di animali sono diffuse nella letteratura e nella cultura popolare. Queste storie sono spesso utilizzate nella narrativa e nel genere horror per creare suspense ed evocare reazioni emotive. I ricercatori nel campo della letteratura e degli studi sui media possono esaminare il modo in cui gli animali sono rappresentati in queste narrazioni e il loro significato culturale.
- Affermazioni di sensitivi e medium: Alcuni sensitivi e medium affermano di comunicare con gli spiriti degli animali deceduti. Queste affermazioni sono generalmente considerate pseudoscientifiche e non sono supportate da prove scientifiche. I ricercatori nel campo della parapsicologia possono indagare su queste affermazioni, ma sono molto controverse all’interno della comunità scientifica.
È essenziale distinguere tra racconti aneddotici, credenze culturali e ricerca scientifica. Sebbene le storie di fantasmi di animali possano essere intriganti e culturalmente significative, non costituiscono una prova scientifica della loro esistenza. Le indagini scientifiche sui fenomeni paranormali danno spesso risultati inconcludenti e l’esistenza dei fantasmi rimane un argomento di dibattito e scetticismo all’interno della comunità scientifica.
Cosa sono i fantasmi di animali?
«Se gli esseri umani, con tutti i loro vizi, hanno una vita futura, di sicuro anche gli animali, che
Elliott O’Donnell (Animal Ghosts, 1913)
per carattere spesso eguagliano, anzi, superano gli esseri umani, hanno anch’essi una vita futura.»
Nell’arco della storia sono state segnalate testimonianze di fantasmi di animali. Questi fantasmi apparirebbero come un loop nello stesso posto, a volte per anni. Le testimonianze solitamente raccontano che il fantasma dell’animale (per lo più cani, gatti e cavalli) sembrerebbe ignaro di ciò che lo circonda e in genere eseguirebbe le stesse azioni indipendentemente da chi lo sta guardando.
I fantasmi di animali sono una credenza legata al folklore e all’occultismo che suggerisce che gli spiriti degli animali possano persistere dopo la loro morte e manifestarsi sotto forma di presenze paranormali. Questi fantasmi di animali sono spesso associati a storie di animali domestici o animali selvatici che sono morti in circostanze tragiche o hanno avuto un legame particolarmente forte con i loro proprietari umani. Le leggende sui fantasmi di animali possono variare da cultura a cultura e da regione a regione. Alcuni credono che gli animali possano tornare sotto forma di fantasmi per proteggere o guidare i loro proprietari umani, mentre altri credono che possano apparire come presenze inquietanti o addirittura malevole.
Secondo la storica dell’occulto Gerina Dunwich, «Non tutti gli animali che muoiono ritornano come fantasmi o spiriti». Nel suo libro Phantom Felines and Other Ghostly Animals del 2006, così come una morte violenta può creare un fantasma di un defunto umano, così anche lo spirito di animale può rimane legato alla terra dopo un tragico e veloce trapasso. Nel suo libro si dedica per lo più ai gatti, in quanto l’autrice si occupa per lo più di Wicca.
Ecco alcune delle credenze e delle storie più comuni legate ai fantasmi di animali:
- Animali domestici: molte persone credono che i loro animali domestici, come cani e gatti, possano tornare come fantasmi dopo la loro morte. Questi fantasmi sono spesso descritti come animali che si comportano in modo simile a quando erano in vita, come il cane che corre nel giardino o il gatto che si arrampica sul divano.
- Animali inquietanti: in alcune culture, si ritiene che gli animali selvatici, come lupi, orsi o linci, possano apparire come fantasmi per avvertire o minacciare le persone. Queste storie spesso includono descrizioni di animali fantasmagorici che si mostrano come presagi o come rappresentazioni di vendetta.
- Credenze tribali: in alcune culture indigene, gli animali sono considerati spiriti guida e possono essere visti come fantasmi o presenze spirituali che comunicano con i vivi. Questi fantasmi di animali possono essere considerati guardiani o protettori.
- Leggende locali: In alcune aree geografiche, possono esistere leggende specifiche riguardanti fantasmi di animali. Ad esempio, ci sono storie di “cavalli fantasma” o “cani neri” che appaiono in determinati luoghi in momenti particolari. Affronterò in questo articolo le leggende di maggiore interesse sui fantasmi di animali.

I fantasmi di animali sono molto più rari degli spiriti umani. Di solito frequentano il luogo in cui hanno vissuto, non il luogo in cui sono morti, e spesso si attardano nelle aree in cui si sentivano più a loro agio, come vicino al letto o alla zona in cui mangiavano. La maggior parte delle segnalazioni, però, si riferisce al suono e non alla visione del fantasma. Oppure, vengono segnalate interazioni con oggetti che gli animali amavano quando erano in vita, come ad esempio una pallina. A differenza dei fantasmi di umani, non ci sono state segnalazioni di aggressione, tranne casi particolari come per il poltergeist della Strega di Bell.
Ci sono innumerevoli articoli di giornali storici sui fantasmi di animali domestici o animali selvatici. In effetti, una rapida occhiata agli archivi mi ha mostrato che c’è troppo materiale sull’argomento per poterlo approfondire in un breve post sul blog. Dopo una lunga ricerca ho potuto constatare che prima del 1800 le segnalazioni sulla carta stampata erano veramente rarissime. Per darvi un’idea, dal 1750 al 1799, i giornali europei (ho preso in considerazione i tabloid italiani e inglesi) contano solo otto notizie su avvistamenti di fantasmi di animali. Un secolo più tardi, in pieno movimento spiritista, ci sono più di ventimila segnalazioni sui giornali, per poi andare scemando nei secoli successivi fino circa trecento segnalazioni nei secoli di questo millennio.
Credo sia scontato affermare che che le sorelle Fox, coloro che hanno ispirato il movimento spiritista, divennero famose con il loro poltergeist nel 1848, scatenando una frenesia internazionale per gli spettri. L’epoca vittoriana ha portato le persone a cercare i fantasmi ovunque e ammettere di aver avuto incontri con gli spiriti era diventato socialmente accettabile e oserei dire quasi mainstream. Questo ha portato più persone a farsi avanti per riferire ciò che stavano sperimentando già da qualche tempo tempo. Qualunque sia la ragione, dalla metà dell’Ottocento alla fine del secolo, i giornali raccontarono le storie di oltre ventimila animali spettrali che scorrazzavano ovunque.
Anche la moda più recente del ghost hunting televisivo ha riportato in auge l’interesse per i fantasmi, ma meno per quelli degli animali.
Tipologie di animali fantasma
Quello che sto per scrivere andrebbe preso con le pinze lunghe, in quanto il ricercatore del paranormale Joshua P. Warren scopre che esistono due categorie principali di spiriti di animali: i fantasmi di animali e gli spettri di animali. I fantasmi di animali, a loro volta, si suddividono in entità di fantasmi animali e impronta spiritica di animali. Invece, gli spettri di animali si suddividono in fantasmi elementali e fantasmi messaggeri.

Vediamoli più nel dettaglio.
- L’entità di un animale è considerata come un’apparizione interattiva, imprevedibile e autocosciente di un animale. Un esempio potrebbe essere un animale domestico amato che torna dopo la morte per darti una strusciata sulla gamba o interagendo in qualche modo.
- L’impronta spiritica di un animale non sarebbe un fantasma interattivo e sembra non avere alcuna consapevolezza immediata del suo ambiente. Un esempio potrebbero essere i cavalli che trascinano una diligenza spettrale lungo un percorso prestabilito. Sia il cocchiere fantasma che i cavalli appaiono come visioni, come un film riprodotto in loop.
- Un fantasma elementale di un animale sarebbe uno spirito che potrebbe non aver mai occupato un corpo fisico. Un esempio potrebbero essere i cani infernali (o segugi infernali) presente nelle mitologie di tutto il mondo o i Barghest (o Barguests), creature mitologiche medievali citate nelle leggende dei popoli germanici. Spesso gli elementali assomigliano ai normali animali nel regno fisico, ma sembrano leggermente diversi. I segugi infernali sono spesso descritti come canidi di grossa mole con occhi rossi e luminosi. Tali lievi variazioni nel loro aspetto sono segni comuni di un animale elementale.
- I fantasmi messaggeri di animali si troverebbero invece proprio nel nostro mondo materiale, ma come portatori di energia spirituale. Tali creature potrebbero essere state specificamente caricate di energia ectoplasmatica, come ad esempio il famiglio, ovvero uno spirito considerato maligno, generalmente un demone minore, che funge da servitore delle streghe, e da cui derivano le storie di superstizione (come per i gatti neri o per i gufi), ritenuti posseduti dallo stesso. Questi fantasmi di animali avrebbero poteri speciali e potrebbero predire il futuro. Questa tipologia di fantasmi di animali sono spesso visti come presagi di morte.

Quando all’inizio di questo paragrafo ho scritto di prendre queste classificazioni con le pinze lunghe è perché non ci sono studi analitici a corroborare queste affermazioni. A parer mio non esiste alcun esperto, ricercatore o medium in grado di poter affermare classificazioni di spiriti. Se esistesse una classificazione, questa sarebbe univoca e non esisterebbero diverse versioni. Inoltre, Joshua P. Warren, l’autore di questa classificazione è un autore e produttore di format televisivi di intrattenimento, come la serie TV Ghost Adventures, il docufilm Alieni sulla luna (2014), Paranormal Paparazzi (2012) e Self – Paranormal Investigator (2014).
Ma io sono un divulgatore di informazioni sul paranormale e come tale vi riporto quanto si sia detto o scritto sui vari aspetti del tema. Come si dice? «Ambasciator non porta pena!»
Gli animali possono vedere i fantasmi?
A proposito di fantasmi messaggeri di animali, la folclorista britannica Jean Marion Pryce, nota come Theo Brown (1914-1993) riteneva che gli animali messaggeri siano particolarmente solidali con il destino dei re, come ad esempio il leone. In un suo articolo del 1962 sulla rivista internazionale Folklore che pubblica ricerche sulla cultura vernacolare, descrive come nel XVIII secolo, i leoni venissero tenuti nella Torre di Londra, e il maschio dominante prendesse il nome dal monarca regnante. Quando Giorgio II si ammalò per la prima volta, era del tutto previsto che sarebbe morto, poiché il suo omonimo animale alla Torre, più o meno della stessa età, morì proprio poco prima.
Al contrario, il pesce in uno stagno in Normandia reagì drammaticamente quando Enrico II morì a Exmes. Sebbene il loro stagno fosse a cinque miglia dal castello, pochi giorni prima della morte del re, si impegnarono improvvisamente in una battaglia di reciproco sterminio.


Tra le tante abilità speciali attribuite agli animali viventi c’è la capacità di vedere i fantasmi. Tuttavia, molte abilità speciali che le persone hanno riscontrato nei loro animali domestici potrebbero essere dovute alla comunicazione unica che si sviluppa tra gli animali e i loro umani. Come ha notato Brown, i famigli spesso elencati nelle accuse di stregoneria erano senza dubbio animali domestici comuni che instauravano un rapporto speciale con i loro proprietari solitari.
«Naturalmente nella stregoneria e nelle agiologie più selvagge si è sempre dato per scontato che se sei abbastanza santo o abbastanza malvagio puoi controllare gli animali di qualsiasi specie. Sembra che i santi esercitino un’attrazione, ma lo stesso vale anche per i peccatori, anche se di tipo diverso. L’assassino Patrick Mahon, di sordida memoria, impiccato nel 1924, aveva un potere straordinario sugli uccelli selvatici e su strani cani e gatti. […] Pidocchi, pulci e mosche possono essere comandati di infestare dalle streghe o rimossi dai santi.»
Living Images, Folklore vol.73, 1962 di Theo Brown (pagg. 33-34)
Fantasmi leggendari di cani
Mentre alcuni fantasmi di animali domestici e di altri animali spaventano le persone, per la maggior parte i fantasmi degli animali sono amichevoli. Uno sguardo attraverso le descrizioni di questi fantasmi rispecchia il modo in cui vediamo gli animali nella nostra vita: a volte gli animali possono essere spaventosi, ma per lo più le nostre associazioni sono sentimenti affettuosi di amore e ricordi di lealtà.
Gwyllgi, il mastino delle tenebre

Tra i fantasmi di animali storici che ho esaminato, i fantasmi dei cani sono i più comuni; e dei cani fantasma, il più comune è il mastino. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che il mastino era un popolare cane da guardia per le tenute di campagna nel XIX secolo, quindi sarebbe il cane più comune che si potrebbe pensare di trovarsi sulle strade di alcuni paesi europei. Nel Galles, la controparte del cane nero era il Gwyllgi o Cane delle tenebre, una spaventosa apparizione di un mastino minaccioso con gli occhi rossi fiammeggianti.
Articoli sulla stampa di fantasmi di animali
Scavando negli archivi dei giornali e cercando di dare un senso alla montagna di fantasmi di animali domestici lì custoditi, ci sono stati alcuni articoli che hanno attirato la mia attenzione e ve li presento qui di seguito.
I fantasmi di animali morti costringono la famiglia a fuggire

Sul Daily Express del 6 aprile 1966 si legge che «Una casa popolare è rimasta vuota da quando una famiglia di quattro persone è fuggita terrorizzata. Diverse famiglie hanno chiesto se potevano trasferirsi lì. Ma il comune di Swindon, nel Wiltshire, ha ripetutamente detto di no. Perché la casa a Penhill Drive, Swindon, è infestata dai fantasmi, dice il comune. Ha chiesto ad un sacerdote di esorcizzare la casa prima che possa essere occupata. Alla famiglia che è fuggita è stata assegnata una nuova casa dal comune. Si lamentavano di aver visto apparizioni di animali; che gli oggetti si muovevano da soli; che uno dei bambini era inchiodato al muro… dal nulla.
La casa era stata precedentemente occupata dalla signora Anne Reilly, una spiritualista, che si trasferì in una casa in Wheeler Avenue, Swindon. Ha detto che “gli avvenimenti di Penhill Drive potrebbero essere stati causati dalla morte dei suoi due animali domestici, un alsaziano e un gatto”. Ha detto: ‘Entrambi gli animali sono morti mentre vivevo qui, ero affezionata a entrambi. Li ho visti lì dopo la loro morte passeggiare per la casa.»
Stranamente, esattamente cinquant’anni dopo, il Daily Express torna di nuovo a parlarne.
Il fantasma di un cane da compagnia vaga per la casa ed esorcizza altri poltergeist
«La coppia afferma che la loro casa, nel Lancashire, era stata precedentemente infestata dal fantasma di un vecchio. Le figlie Bethany, 13 anni, e Chloe, 10, sono rimaste spaventate a morte dopo che una inquietante apparizione è apparsa ai piedi del letto di Bethany. La coppia ha anche affermato di essere stata graffiata da “forze demoniache”. Ma sorprendentemente la famiglia ora afferma che i demoni sono stati esorcizzati dal loro amato animale domestico.»
Daily Express , 15 aprile 2016
Fantasmi di animali leggendari
Esistono moltissime storie che raccontano di avvistamenti di fantasmi di animali in ogni parte del mondo. Vi racconterò le storie più degne di nota, fra cui alcune appartenenti al nostro paese, l’Italia.
La scimmia spettrale del castello di Carew

Tra i fantasmi di animali c’è una leggenda del XVII secolo sul castello di Carew a Pembroke (Regno Unito), che in quel periodo ospitava Sir Rowland Rees, un uomo che aveva viaggiato molto e che portò a casa una scimmia ferita che aveva salvato da un galeone spagnolo distrutto. Si dice che fosse in grado di addestrare l’animale a obbedire ai suoi comandi, ma quando un mercante indesiderato arrivò al castello in una notte tempestosa, Sir Rowland scagliò la scimmia sul visitatore. Il mercante riuscì a scappare, ma maledisse Sir Rowland e il castello. La mattina dopo Sir Rowland fu trovato morto in una pozza di sangue, ma non c’era traccia della sua scimmia. Da allora, si dice che il fantasma della scimmia sia stato visto e sentito nelle notti buie e tempestose al castello.
Il corvo in picchiata del castello di Holt
Il castello di Holt vicino a Wrexham, nel Galles, un tempo era una fortificazione in arenaria con cinque torri. Ora è un rudere fatiscente, tutto ciò che rimane oggi sono le fondamenta e poche altre caratteristiche. Tuttavia, si dice che le parti inferiori del castello siano infestate da un corvo fantasma che piomba e attacca qualsiasi fonte di luce che viene portata laggiù.
Morris, il gatto di Eureka Springs
Tra gli fantasmi di animali ci sono anche quelli dei gatti. Questi felini domestici sono popolari negli hotel di tutto il mondo, probabilmente a causa della loro capacità di tenere a bada i fastidiosi roditori. A volte, questi gatti continuano a fare il loro lavoro anche dopo aver terminato la loro vita. Uno dei gatti fantasma più famosi si trova a Eureka Springs, nell’Arkansas. Circa cinquant’anni fa, l’ospite onorario Morris (un soriano arancione) viveva nella hall del Crescent Hotel. Dopo la morte di Morris, il personale lo seppellì nel roseto dell’hotel. Tuttavia, gli ospiti riferiscono ancora di aver visto Morris salutare gli ospiti dalla sua sedia preferita o passeggiare nel roseto.
Leona, il fantasma del cane all’Holly Hotel

Anche questa storia aleggia tra le mura di un hotel. Ci troviamo nel Michigan, all’Holly Hotel, uno dei più famosi hotel che si dice tra i più infestati del mondo, tant’è che nel 1989, il parapsicologo Norman Gauthier visitò l’hotel notoriamente infestato e dichiarò che il luogo fosse “carico di spiriti”. Ma non era l’unico ad affermarlo. L’hotel è diventato una tappa obbligata per molti ghost hunters. Tra l’odore del fumo di sigaro e il profumo floreale, la vista di ragazze fantasma con mannaie e l’ascolto di voci disincarnate a tarda notte nei corridoi, l’Holly Hotel è stato all’altezza della sua reputazione di luogo infestato.
Uno dei fantasma residenti più famosi sembra essere Leona, lo spettro di un cane della razza Rat Terrier. Gli ospiti riferiscono di aver sentito Leona correre lungo i corridoi o di sentirla sfiorare le loro gambe, e anche gli chef mattutini dell’hotel riferiscono di aver sentito Leona abbaiare per la sua colazione. Si ritiene che Leona sia lo spirito del cane dell’ex proprietario dell’hotel.
La lepre bianca di Looe
Anche le lepri rientrano nelle storie di fantasmi di animali. Sulla costa della Cornovaglia si trova la bellissima cittadina di Looe, che si dice sia la dimora dello spirito di una ragazza che si suicidò dopo essere stata abbandonata dall’amore della sua vita, un marinaio locale. Dalla sua morte è stata vista sotto forma di una lepre bianca fantasma che sfrecciava per la campagna circostante, per le strade della città e nel pub Jolly Sailor a West Looe. Si dice che si precipiti al Jolly per avvisare i bevitori ogni volta che la sfortuna si avvicina in città.
Il fantasma del camoscio bianco in Trentino-Alto Adige

Il nome di questa pianta è Potentilla Nitida, che quando sbocciano i suoi fiori hanno un delicato tono rosato che nasconde però un oscuro segreto. Secondo una leggenda tramandata, il suo colore si dice sia il risultato del sangue versato da un leggendario camoscio bianco dotato di corna dorate, un animale sacro che incontrò una fine tragica per mano di un cacciatore spietato, il quale non comprese l’importanza di questa creatura divina.
La sua presenza è estremamente rara, e molti sono stati coloro che hanno tentato di avvistarlo. Questa stessa sete di caccia è stata condivisa da personaggi come Ubaldo Baldassini (1084-1160), un vescovo di Gubbio del XII secolo venerato come santo dalla Chiesa cattolica, e Tancredi (1072-1112), un principe normanno e uno dei capi della prima crociata, al cui nome diede fama immortale il Tasso, che nella Gerusalemme Liberata esaltò in lui il tipo stesso del cavaliere cristiano. Si dice che i due abbiano perseguito il mitico cervo con il crocifisso tra le corna. La leggenda vuole che lo spirito del camoscio bianco sia ancora presente, e che esso sia temuto soprattutto dai cacciatori, ai quali sembra desideri infliggere una vendetta.

Il colore bianco è considerato ambiguo, poiché, se da una parte simboleggia purezza e luce, in passato era associato al maligno. Infatti, una maledizione circonda la figura del camoscio bianco, portando sfortuna a chiunque cerchi di catturarlo, in particolare ai cacciatori. Si racconta infatti che molti di loro non siano mai ritornati a casa dopo essersi avventurati nella caccia al camoscio bianco.
Aquile spettrali al castello di Coch
Tra i fantasmi di animali non ci sono solo mammiferi, ma anche uccelli. Si sostiene che il castello in stile neogotico del XIX secolo vicino a Cardiff sia infestato da non meno di tredici fantasmi. Uno degli spettri del castello è quello di un uomo vestito con un’uniforme da cavaliere. Si dice che la sua anima inquieta vaghi per il castello controllando che una grande quantità di tesori che ha sepolto da qualche parte nel terreno siano al sicuro. Ciò che rende insolita questa inquietante è che si dice che il tesoro sia sorvegliato anche da tre aquile fantasma.
Il fantasma della volpe al castello di Luco

Il palazzo di Scoriavolpe (o Strozzavolpe) vide la sua costruzione ardua ad opera di Bonifacio IV (1512-1530), il marchese della Toscana. Bonifacio affrontò molte sfide durante la costruzione del castello, soprattutto a causa di una volpe dispettosa che metteva in fuga e terrorizzava gli operai, gli architetti e i manovali.
Decise così di affrontare personalmente la volpe, escogitando un ingegnoso stratagemma. Costruì una trappola nel bosco e pazientemente attese che la sventurata creatura ci cadesse. La volpe fu catturata con un laccio e trovò la sua fine strangolata, da cui derivò il nome del castello, Strozzavolpe.
Tuttavia, si narra che la volpe non fosse stata sconfitta del tutto. Si dice che, sotto forma di uno spettro assetato di vendetta per la sua tragica morte, tormentasse il marchese. Ogni notte di luna piena, manifestava la sua presenza dietro le finestre del castello e faceva sentire il suo fiato sul collo di Bonifacio. Quest’ultimo tremava di terrore ogni notte, comprendendo la sua ingiusta vittoria sulla povera volpe, sconfitta nella sua astuzia, una situazione imperdonabile dato che la volpe era maestra in un campo in cui non avrebbe mai ceduto.
Il cane demoniaco di Cross Valley
Non tutte le storie di fantasmi di animali raccontano di esseri benevoli. Come accennato qualche paragrafo più in alto, sembra che i cani fantasma non siano tutti i migliori amici dell’uomo. Questo è sicuramente il caso del cane fantasma di Valle Crucis, nella Carolina del Nord. Si dice che questo cane sia un demone che appare in forma di animale a tarda notte ai trasgressori che si trattengono oltre il tempo di accoglienza nel cimitero locale, inseguendoli e persino rincorrendo le loro auto.
Il leone splendente dello zoo di Regent’s Park
Negli anni Trenta un uomo stava passeggiando per il Regent’s Park di Londra con sua nipote quando videro quella che descrissero come l’apparizione luminosa di un leone, che svanì mentre si stavano avvicinando. Potrebbe sembrare uno strano avvistamento di fantasmi nel centro di una grande città, ma Regent’s Park si trova accanto allo storico zoo di Londra. L’uomo in questione, infatti, era un guardiano dello zoo e il giorno successivo venne a sapere che nel momento in cui aveva visto l’apparizione, uno dei membri del branco dello zoo era morto a seguito di una malattia.
Jumbo, il cane fantasma nel bosco di Wistman’s Wood
Come abbiamo visto, i cani sono tra i fantasmi di animali più frequenti nel paranormale e nel folklore. Wistman’s Wood è una foresta inglese che copre una distesa di 3,5 ettari, posta presso Dartmoor, nel Devon, in Inghilterra (Regno Unito). Si ritiene che questo misterioso e magico bosco di querce sia ciò che resta di una foresta molto più grande che un tempo avrebbe coperto gran parte del Dartmoor. Si sostiene che la gente del posto si rifiuti di entrare nei boschi di notte perché infestata da fantasmi, il più famoso dei quali è quello di un cane noto come Jumbo.
Si dice che Jumbo sia morto mentre si trovava nel bosco con il suo padrone dopo essere stato morso da una delle tante vipere che serpeggiano nella fitta vegetazione Gli escursionisti hanno riferito di aver visto il fantasma del cagnolino correre intorno ad alcuni massi e le sue grida e i suoi lamenti sono stati sentiti echeggiare lungo la valle nel cuore della notte.
La scrofa fantasma di Milano
In Lombardia, il suino era spesso considerato un’apparizione che vagava attraverso la pianura avvolta dalla nebbia. Infatti, la scrofa deteneva un’importante valenza magica, poiché la stessa Milano, o Mediòlanum, fu fondata secondo la leggenda grazie a una scrofa semilanuta vista, proprio nel luogo in cui avrebbe successivamente sorgere la città, da re Belloveso (ante 600 a.C.-?), un principe gallo, citato nel racconto dello storico Livio come leggendario fondatore della città di Milano. In virtù del potere attribuito al maiale, a Mantova, durante la festa di Ognissanti, veniva liberato un piccolo maialino destinato a portare fortuna alla persona a cui si sarebbe diretto.
La leggenda legata alla Val Camonica e alle località di Zone e Teglio racconta di spiriti associati a una scrofa e sette piccoli maialini che avrebbero generato suoni terrificanti per l’intera valle.
La scimmia a Athelhampton House

Anche in questa storia, una scimmia è protagonista tra i fantasmi di animali. Athelhampton House è considerata una delle case più infestate d’Inghilterra. Ha ospitato la troupe della serie TV di cacciatori di fantasmi Most Haunted per uno dei loro primi episodi. La casa è stata testimone di una discreta dose di storie di fantasmi, essendo stata costruita oltre cinque secoli fa nel 1485 da Sir William Martyn (1492–1492).
La casa rimase di proprietà della famiglia Martyn per oltre quattro generazioni fino al 1891, quando fu venduta ad Alfred Cart de Lafontaine (1887-1916). Ha iniziato a riportare la casa al suo grande passato. Fece realizzare anche i giardini formali che esistono ancora oggi.
Si dice che questa casa sia infestata da sette fantasmi, inclusi i due spiriti visti duellare nella sala grande, il fantasma di una bambina del XVI secolo e, insolitamente, il fantasma di una scimmia domestica di famiglia che abitava nella casa nel 1500.
Sir Martyn era un commerciante e si dice che ottenne una scimmia che fu importata via nave in Inghilterra. I Martyn tenevano la scimmia come animale domestico, finché non fu accidentalmente chiusa in una stanza segreta dietro i pannelli della Grande Camera. La scimmia morì di fame, ma da morta riuscì a scappare e ancora oggi si vede il suo fantasma aggirarsi per la casa, causando guai e scomparendo nei muri. Alcuni affermano addirittura di aver sentito dei graffi provenire dall’interno delle mura.
L’orso fantasma nella Torre di Londra
Quando visitai Londra andai alla famose Torre. È considerata uno degli edifici più infestati di Londra e con una storia di oltre novecento anni di torture ed esecuzioni, per cui non c’è da stupirsi se esistono storie di fantasmi in quel luogo. C’è però un fantasma che non vi aspettereste di sentir nominare, quello di un orso. Apparentemente l’orso fantasma fu visto da un soldato agli inizi del 1800. Vide il grosso animale avvicinarsi a lui e si preparò a difendersi con la spada, ma l’arma passò dritta attraverso il fantasma dell’ordo, il soldato svenne e morì diversi giorni dopo.
Il cane nero a Hanging Hills
Ecco un altro spirito di un cane nero. Si dice che vaghi attorno a Hanging Hills, nel Connecticut. La leggenda narra che si può incontrare questo fantasma suna sola volta nella vita, perché se capitasse più volte sarebbe un presagio di morte. Spesso visto come un piccolo spaniel, il cane nero potrebbe non sembrare troppo spaventoso. La gente del posto dice che anche quando sembra che il leggendario cane stia ululando, non emetta alcun suono. Ma a Castle Craig, c’è il fantasma di un altro cane nero che spaventa i viaggiatori ignari.
Il fantasma del maiale nell’Isola di Man
Ci sono alcuni fantasmi di animali leggendari che si dice portino una grande dose di fortuna a chi ha il privilegio di vederlo, così come si racconta sull’Isola di Man. Nel linguaggio Manx, questa creatura è chiamata Arc-Vuc-Sonney, che si traduce come Il Maiale dell’Abbondanza. In alcune notti ben illuminate dalla luna, è possibile avvistarlo. Si narra che chiunque lo incontri sul proprio cammino, cerchi di non perderlo di vista, poiché porterebbe fortuna: più lo si osserva e più accresce la buona sorte. Addirittura, si crede che anche solo uno sguardo fugace a questa straordinaria creatura sia di buon auspicio.
Il fantasma del cervo molisano
Tra le vette di Castelnuovo al Volturno, nella regione del Molise, persiste la leggenda del cervo fantasma. Questa storia è così radicata nella tradizione che ancora oggi viene celebrato un rito durante l’ultima domenica di carnevale, noto come la Festa del Cervo.
Nel corso di questa festa, un individuo si fa avanti, vestito con pelli, campanacci e possiede grandi corna di cervo che ornano la sua testa. Quest’uomo scende dagli intricati boschi al calar del sole, creando un’enorme confusione, ululando in modo forsennato e devastando tutto ciò che si trova sul suo cammino. Durante la sua discesa, uno dei presenti, Martino, un uomo con un insolito cappello conico, ha il compito di persuaderlo e, alla fine, di soprenderlo legandolo con una corda.
L’uomo-cervo riesce a liberarsi grazie alla sua straordinaria forza, ma viene raggiunto da un cacciatore che lo uccide. Tuttavia, il cervo, nonostante la morte, resuscita e si trasforma da essere materiale a meraviglioso spirito della natura, una luminosa anima rinnovata, che viene ammirata e rispettata da tutti.
La scrofa spettrale del Devon
Merripit Hill, nel Devon (Regno Unito) è la località in cui si sono verificati gli avvistamenti della scrofa spettrale e della sua prole di piccoli suini. Secondo la tradizione, essi si sarebbero diretti verso Cator Gate, dove era posizionata la carcassa di un cavallo. Tuttavia, al loro arrivo, i corvi avevano già dissezionato l’animale, lasciando dietro di sé solamente ossa e pelle. Di conseguenza, i maiali affamati fecero ritorno a Merripit Hill.
È interessante notare che tra qualche anno potrebbe divenire difficile distinguere questi fantasmi di animali dai loro consimili fisici! Dopo essere stati cacciati fino all’estinzione circa trecento anni fa, la Gran Bretagna ora ospita nuovamente una popolazione di cinghiali.
Il fantasma del coniglio bianco a Westwick
Il Lodge fu eretto nel XV secolo dai monaci del vicino priore cluniacense per il custode della colonia di conigli di Westwick, una frazione nella contea di Cambridgeshire, in Inghilterra. In quel periodo, i conigli costituivano una preziosa fonte di carne fresca e pelli, e venivano allevati in maniera analoga alla nostra pratica di allevamento delle pecore. Il fantasma animale che aleggia in quel luogo è rappresentato da un coniglio bianco, avvistato in diverse occasioni mentre saltellava nei dintorni della struttura. Questa presenza spettrale costituisce un commovente ricordo della storia di quella zona.
Il fantasma del cane blu di Port Tobacco

Port Tobacco Village è un comune degli Stati Uniti d’America, situato nello stato del Maryland, nella contea di Charles. In questo luogo echeggia una delle più antiche leggende sui fantasmi di animali, quella di un cane blu.
Nel 1700, un uomo di nome Charles Thomas Sims entrò in un pub e commise tre errori: portò con sé una tonnellata d’oro, parlava troppo quando beveva e proprio in quell’occasione parlò troppo del suo oro. Uscito dal locale, Charles si trovò a combattere per la sua vita poiché fu rapidamente attaccato da alcuni loschi banditi. Si dice che il cane di Sims, un fedele Bluetick Coonhound, abbia combattuto al suo fianco, proteggendo il suo proprietario fino al suo ultimo respiro.
Sims e il suo cane caddero in un dirupo che costeggiava la strada e morirono insieme. Sebbene i ladri riuscirono a rubare l’oro, non riuscirono a goderselo a lungo. Quella notte seppellirono l’oro per poi recuperarlo quando le acque si sarebbero calmate dopo il ritrovamento del corpo di Sims. Ma quando i banditi tornarono per recuperare l’oro sepolto, lo spettro di un grande Bluetick Coonhound li fece scappare terrorizzati. A distanza di poco tempo, tutti i banditi si ammalarono e morirono. Ancora oggi, la gente del posto riferisce che il fedele segugio stia ancora proteggendo l’oro del suo padrone.
Il fantasma del pollo di Highgate

Il racconto del misterioso pollo di Highgate è veramente una delle narrazioni più insolite che abbia mai incontrato sul tema dei fantasmi di animali. La storia narra che all’inizio di aprile del 1626, in una primavera straordinariamente fredda, il filosofo e saggista irlandese Sir Francis Bacon (1561-1626), stava viaggiando attraverso Pond Square su una carrozza trainata da cavalli, in compagnia del suo amico, il dottor Witherbone. Durante il loro tragitto, discutevano di alternative alla conservazione degli alimenti che non coinvolgessero la tradizionale salatura. Forse a causa del freddo pungente di quella giornata, Bacon avanzò l’idea che la refrigerazione potesse essere una soluzione. Il dottor Witherbone non poté fare a meno di ridere di questa stravagante idea.
In un impeto di determinazione, Bacon decise di mettere immediatamente alla prova la sua teoria. Poiché Highgate era noto per i suoi numerosi allevamenti, l’acquisto di un pollo fu agevole. Dopo aver ucciso e pulito l’animale, lo riempì di neve e lo inserì in un ampio sacco, circondandolo con ulteriore neve. Quel giorno segnò la nascita del primo pollo congelato del mondo.
Se l’esperimento avesse avuto successo o meno, il povero Bacon, purtroppo, non lo seppe mai. Corse nella neve e presto contrasse una polmonite. Il 9 aprile 1626, l’uomo che pronunciò le parole «È naturale morire come nascere» concluse la sua esistenza e fu sepolto nella chiesa di St. Michael a St. Albans. Tuttavia, ciò che circonda Pond Square non è il fantasma di Sir Francis, ma piuttosto il fantasma del pollo di Highgate.
Poco dopo questi eventi, iniziarono a circolare resoconti secondo i quali un pollo parzialmente spiumato veniva avvistato mentre correva in tondo nei pressi dello stagno e perfino posato sui rami bassi di un albero nelle vicinanze. Quando qualcuno tentava di avvicinarsi, il volatile svaniva nel nulla.

Potremmo essere tentati di pensare che si trattasse di un pesce d’aprile, se non fosse per il fatto che il pollo è stato visto in tempi più recenti. Durante la seconda guerra mondiale, gli addetti alla contraerea erano spesso testimoni di questi avvistamenti. Uno di loro provò persino a catturare il pollo, ma esso scomparve attraverso un muro prima che potesse essere afferrato. Più o meno nello stesso periodo, una persona presente a Pond Square udì un rumore simile a un carro invisibile e al galoppo di cavalli. Il suono si interruppe improvvisamente, e lì, di fronte ai suoi occhi, vide il pollo, privo di metà delle piume, mentre correva in tondo. Anche in questo caso, il tentativo di cattura fu infruttuoso.
Il fantasma del pollo fu avvistato nuovamente nel gennaio 1969 e nel 1970 interruppe il romantico abbraccio di una coppia che si trovava accanto a uno degli ingressi dello stagno. Sembra che il periodo migliore per avvistare questa particolare manifestazione sia durante le giornate più fredde.
Il cane fantasma di Greyfriars Kirkyard
Greyfriars Kirkyard, nel centro storico di Edimburgo, ospita le tombe di illustri residenti scozzesi come il geologo James Hutton (1726-1797), il progettista Robert Adam (1728-1792) e la filantropa Mary Erskine (1629-1708). Il cimitero è famoso anche per la leggenda di Greyfriars Bobby, un cane che vegliò sulla tomba del suo padrone, John Gray, per quattordici anni.
Gray era un guardiano notturno della polizia cittadina di Edimburgo. Quando morì il 15 febbraio 1858 per tubercolosi, fu sepolto a Greyfriars Kirkyard. Bobby, il suo fedele cane, divenne noto per aver trascorso il resto della sua vita sulla tomba del padrone. Nel 1867, l’architetto Sir William Chambers (1723-1796) pagò la licenza di Bobby e gli diede un collare, ora esposto al Museo di Edimburgo. Bobby morì nel 1872 e fu sepolto vicino alla tomba di Gray.




Nel 1868, la filantropa Angela Georgina Burdett-Coutts (1814-1906) fece erigere una fontanella con la statua di Bobby, realizzata da William Brodie (da non confondere con il precedente diacono), all’incrocio tra il ponte George IV e Candlemaker Row per commemorarlo. Nel gennaio 2018, la tomba di John Gray fu vandalizzata, suscitando preoccupazioni per la sicurezza del sito.
Ancora oggi, alcuni possono percepire la sua presenza, tant’è che alcuni passanti affermano addirittura di aver visto il cane ancora a guardia della tomba del suo padrone.
Preston, il fantasma di un boxer

Si dice che questo cane della razza boxer, infesti il quartiere di Belmont Hillsboro a Nashville, nel Tennessee. Preston è il nome di un “simpatico fantasma” di un cane, considerato uno dei fantasmi di animali più famosi. La storia di Preston inizia più di cinquant’anni fa durante una fatidica serata di Halloween. Stava accompagnando un gruppo bambini per il “dolcetto o scherzetto?” nelle loro avventure serali in costume. È successo che un ragazzo innocentemente goffo in quel gruppo non è riuscito a trattenere con successo tutte le sue caramelle mentre attraversava la strada.
Si fermò in mezzo alla strada e si chinò per raccogliere i dolcetti caduti. Il resto del gruppo si era spostato sul marciapiede. In quel momento un’auto sbandò lungo la strada a forte velocità. La sorella del ragazzino si precipitò per avvertirlo, ma Preston la batté sul tempo spingendo il ragazzino dalla traiettoria dell’auto fuori controllo. Il ragazzino si salvò, ma il boxer fu colpito e scaraventato una decina di metri più avanti. Ma quando andarono verso il cane, non lo trovarono. Il cane era scomparso misteriosamente.
Da allora si dice che questo cane appaia ogni anno intorno ad Halloween, proteggendo i bambini che vanno casa per casa per il “dolcetto o scherzetto?”. Alcuni locali rendono omaggio a Preston ogni Halloween lasciando fuori un biscotto per cani per ringraziarlo per il suo servizio nella protezione della città.
Gef, la Mangusta Parlante
Gef, la Mangusta Parlante, è di gran lunga uno dei fenomeni di infestazione di fantasmi di animali più conosciuti del Regno Unito e allo stesso tempo, la storia più bizzarra. Si diceva che Gef fosse lo spirito estremamente intelligente e legato alla terra di una mangusta che parlava un inglese perfetto e che viveva all’interno delle mura di una fattoria appartenente alla famiglia Irving sull’Isola di Man. La mangusta fu studiata da noti parapsicologi dell’epoca, tra cui Harry Price (1881-1948). Ne ho ampiamente scritto nell’articolo a lui dedicato. Alla storia della mangusta parlante fu data ampia copertura dalla stampa britannica all’inizio degli anni Trenta e, sebbene molti abbiano concluso che si trattasse di una bufala, di Gef se ne parla ancora oggi.
Il fantasma dell’oca bianca nello Yorkshire

Il cacciatore di fantasmi britannico, Elliott O’Donnell (1872-1965), raccontò di un contadino che stava percorrendo la strada di Melsonby su una piccola carrozza trainata da un pony, quando improvvisamente questo si imbizzarrì e si mise a galoppare così velocemente da far traballare la carrozza. Alla lunga, il contadino riuscì a rallentare un po’ la corsa del cavallo, non capendo però di quell’improvvisa fuga.
Ad un certo punto vide accanto alla carrozza una grossa oca bianca che fiangheggiava il veicolo correndo veloce lungo la strada. Come poteva un’oca correre quanto un pony? Quando raggiunsero il cortile della chiesa, il contadino fermò il mezzo e corse a chiudere i cancelli, ma l’oca attraverso le sbarre per poi svanire. Quest’oca spettrale è stata vista da diverse persone in varie altre occasioni.
Animali fantasma delle Isole Orcadi
Attraverso i secoli, le Isole Orcadi hanno ospitato diverse manifestazioni di presenze animali dell’oltretomba. Purtroppo, la maggior parte di questi racconti sono andati perduti nel tempo, privandoci delle testimonianze originali che li narravano.
Tuttavia, le storie rimaste in vita sui fantasmi di animali possono essere generalmente suddivise in due categorie principali. Il primo gruppo comprende le classiche leggende dei fantasmi, in cui lo spirito di un animale ritorna per infestare una specifica zona. Questi casi, tuttavia, sono rari e scarsi. Il secondo gruppo, che risulta più diffuso e intrigante, spesso sfida l’etichetta di fantasma. In molte occasioni, potremmo argomentare che l’apparizione in questione potrebbe essere stata una creatura di natura “magica”, piuttosto che lo spirito vagante di un animale deceduto.
Questo gruppo condivide una caratteristica comune: l’incontro con l’animale spettrale era presagio di sventura, spesso anticipando la morte del testimone o di una persona strettamente legata a lui.
Fantasma o Varden?
Credo che le antiche credenze riguardanti la morte nell’arcipelago delle Orcadi abbiano una stretta correlazione con l’evoluzione di queste narrazioni di fantasmi di animali.

In particolare, una credenza nota come quella dei Varden sembra poter spiegare gran parte di questi spettrali presagi di infausto destino (o presagi di morte). Nelle Orcadi, un tempo si riteneva che ciascun individuo fosse accompagnato da un Varden, uno spirito compagno che spesso assumeva la forma di un animale. Questi Varden seguivano la persona ovunque e esprimevano lamenti, ululati o pianti malinconici quando si avvicinava il momento della morte del mortale.
Un esempio emblematico di come queste antiche credenze si siano trasformate in leggende di fantasmi può essere riscontrato nel racconto del Boky Hound, una delle tradizioni legate alla famiglia Balfour della casta di Noltland nell’isola di Westray.
Cos’è un Varden?
Per comprendere le origini della credenza orcadiana nei Varden e nei Ganfer, dobbiamo nuovamente dirigere la nostra attenzione verso le tradizioni scandinave. Nella mitologia popolare scandinava, l’anima umana era nota come l’abbraccio. Il concetto di abbraccio era intricato e presentava alcune variazioni a seconda delle fonti. Tra le sue manifestazioni vi era il vord, una sorta di presenza che accompagnava costantemente l’individuo, e il vardoger (o fyreferd), un doppelgänger che assumeva le sembianze di una persona.
In tutta la Scandinavia, esistevano numerose tradizioni popolari in cui l’abbraccio di una persona appariva ai familiari o agli amici per preavvisarli della morte o di un pericolo imminente. Questa manifestazione poteva assumere la forma della persona stessa, emettere suoni o manifestarsi attraverso premonizioni o sogni.
Il fylgje rappresentava un’altra manifestazione dell’abbraccio che accompagnava una persona viva. Poteva assumere una forma umana, ma, come il Varden delle Orcadi, si manifestava più spesso sotto forma di un animale, visibile solo agli animali stessi e a coloro dotati di una seconda vista.
In Norvegia, si credeva che la forma del fylgje di una persona riflettesse la sua personalità. Ad esempio, il fylgje di un codardo poteva apparire come un coniglio, mentre una persona astuta avrebbe un fylgje sotto forma di volpe, e un individuo avido potrebbe avere un fylgje raffigurante un maiale.
Secondo la credenza popolare, se il fylgje si separava dalla persona, questa sarebbe stata colpita da malattia. Invece, se una persona vedeva il proprio fylgje, ciò era interpretato come un presagio della morte imminente. C’è una leggenda che narra:
«Una sera, un vecchio di Vrd tornò a casa dal lavoro e si trovò di fronte a se stesso. Una settimana e mezza dopo, era morto»
In epoche successive, le distinzioni tra fylgje e vardoger si confusero sempre di più, e come accade nella tradizione orcadiana con i trow e le fate, spesso i due termini divennero intercambiabili.
I fantasmi del castello di Noltland

La famiglia Balfour, che dimorava all’interno del maestoso castello di Noltland a Westray, è stata associata a una serie di presenze spettrali, alcune delle quali risultavano legate alla famiglia stessa. Tra queste apparizioni, spiccava una luce spettrale, radiante e apparentemente annunciante di nascite e matrimoni all’interno del clan Balfour. Tuttavia, tra le apparizioni familiari, si nascondeva uno spettro dal carattere decisamente più sinistro.
Il Boky Hound, così chiamato in riferimento al cane spettrale che dimorava nei recessi bui situati sotto la scala principale del castello di Noltland, era noto per i suoi ululati agghiaccianti che annunciavano la morte di un membro della famiglia. La leggenda legata al Boky Hound suggerisce che fosse in realtà lo spirito di un leale animale domestico della famiglia, il quale era stato tragicamente ucciso in un impeto di rabbia dal cavaliere del XIII secolo, Sir David Balfour.
Si narra che Sir David fosse rientrato in casa dopo una caccia e avesse chiesto da bere. Mentre stava per portare il calice alle labbra, il suo cane gli si scagliò contro, facendogli rovesciare la bevanda. Preso da un accesso di rabbia, Balfour uccise il suo fedele compagno a quattro zampe, senza sapere che l’animale gli aveva in realtà salvato la vita, impedendogli di bere un veleno preparato da sua moglie.

La leggenda narra che, nel momento in cui Sir David cadde a Torino nel 1270, durante la catastrofica crociata del re di Francia Luigi IX (1214-1270), l’ululato del Boky Hound annunciò la sua morte. In quello stesso istante, sua moglie fu rinvenuta strangolata nella sua stanza. Tuttavia, è possibile che questa storia sia stata un’aggiunta successiva, creata per spiegare la presenza del sinistro segugio.
Piuttosto, è probabile che i racconti del Boky Hound abbiano attinto in gran parte alle ampie credenze orcadiane nei Varden, gli spiriti dal corpo animalesco che si credeva accompagnassero gli esseri umani ovunque e ululassero in modo funesto quando la loro morte era imminente.
La Caccia Selvaggia spettrale nelle Orcadi
Un’altra possibile origine per alcuni dei fantasmi di animali delle Orcadi può essere rintracciata nella radicata credenza della Caccia Selvaggia spettrale. Nella mitologia teutonica, la Caccia Selvaggia era associata a presagi funesti, come pestilenza, morte e conflitti bellici. Secondo vari antichi racconti norreni, al termine della Caccia Selvaggia veniva spesso lasciato dietro di sé un piccolo cane nero.
Questo cane incantato richiedeva cure e attenzioni per l’intero anno, a meno che non fosse stato possibile spaventarlo via. La prassi comune per ottenere tale risultato, che tra l’altro fungeva anche da stratagemma per sbarazzarsi dei mutamenti di forma, consisteva nell’elaborare birra all’interno di gusci d’uovo. Curiosamente, questo gesto era considerato efficace nel cacciare con certezza il segugio spettrale e allontanarlo.
Black Shuck, gli spettrali cani neri delle Orcadi

Tra i fantasmi di animali, il fenomeno dei cani spettrali è il più diffuso in Gran Bretagna e uno dei più celebri è sicuramente il Black Shuck inglese. Questa creatura ha infestato l’East Anglia per numerosi anni, e forse ciò non è da considerarsi una coincidenza, dato il precedente insediamento sassone nella zona, seguito dalle successive invasioni vichinghe.
Gli incontri con il Black Shuck tendevano generalmente a seguire lo stesso schemo dei pochi esempi di leggende relative al Cane Nero nelle Orcadi: l’incontro con il mastino spesso presagiva la morte. Questa superstizione è altresì collegata alla credenza norrena, secondo la quale l’abbaiare di un cane in una notte tempestosa costituiva un infallibile presagio di morte imminente. In considerazione di tutti questi elementi, è mia ferma convinzione che le narrazioni riguardanti i cani maledetti (e altre creature) nelle Orcadi, che sono state raggruppate insieme alle tradizioni degli spiriti erranti e delle anime inquiete, possano in realtà derivare da una tradizione molto più antica, piuttosto che costituire storie di fantasmi.
Conclusioni
Lo ammetto, ho sempre avuto un debole per le leggende, soprattutto quelle che ruotano attorno agli animali. Da piccolo sognavo di fare lo zoologo… o magari l’entomologo. Poi la vita mi ha portato altrove, ma quel mondo immaginifico popolato da creature strane, affascinanti e spesso inquietanti non mi ha mai lasciato davvero.
La criptozoologia è interessante, certo, ma quello che mi cattura di più è il folklore legato agli animali. Forse perché è stato proprio attraverso loro che ho iniziato a immaginare il mistero. E credo che sia così per tanti di noi. Chi non ha mai provato un brivido sentendo la storia del lupo cattivo di Cappuccetto Rosso, o non si è sentito un po’ inquieto pensando al pescecane gigantesco che inghiotte Pinocchio?
Quando poi gli animali leggendari si intrecciano con il mondo dei fantasmi, viene fuori qualcosa di davvero unico. Sono storie che fanno sorridere, spaventano, incuriosiscono… e che, secondo me, nascondono sempre un piccolo frammento di verità, anche se deformata nel tempo, trasformata, arricchita.
Questo articolo non finisce qui. Ogni volta che mi imbatterò in una nuova storia di fantasmi animali che valga la pena raccontare, la aggiungerò. Perché le leggende non smettono mai davvero di evolversi. E in fondo, il bello sta proprio lì: continuare a cercare, stupirsi, e condividerle con chi ha voglia di ascoltarle.
«Non scartate mai la possibilità dell’esistenza delle apparizioni, perché
Andrew Green, parapsicologo
non solo questo atteggiamento assomiglia a quello del proverbiale struzzo,
ma potrebbe portare a esperienze spiacevoli se ci si trova
faccia a faccia con un fantasma».