Il mondo dello Spiritismo è un ambito ricco di misteri, esplorazioni interiori e comunicazioni con l’aldilà. In questo contesto, i comunicatori giocano un ruolo cruciale. Esistono due tipi di comunicatori occasionali. La prima categoria comprende i Comunicatori Medianici: persone che, pur non essendo medium o sensitivi di professione, scoprono di possedere un dono innato che permette loro di entrare in contatto con gli spiriti. Questi individui, spesso definiti persone sensibili, si improvvisano comunicatori proprio in virtù di questa capacità naturale. La seconda categoria riguarda invece gli spiriti comunicanti: entità spirituali che interagiscono casualmente con il Comunicatore Medianico. Si tratta di spiriti sconosciuti che stabiliscono un contatto unico e isolato, senza alcun legame preesistente con il Comunicatore. Se il Comunicatore Medianico funge da intermediario tra il regno dei vivi e quello degli spiriti, il Comunicatore Occasionale Spiritico entra in contatto con quello medianico per puro caso. In questo articolo vi racconterò sia dei Comunicatori Medianici, sia di quelli spiritici.
Comunicatore Occasionale Medianico (OMC)
Esistono diverse tipologie di Comunicatori Medianici all’interno della pratica spiritica, ciascuno con caratteristiche, capacità e modalità operative differenti. Tra queste figure, spicca il Comunicatore Occasionale Medianico, una figura particolarmente interessante e complessa da comprendere e analizzare.

Il Comunicatore Occasionale Medianico si distingue dai medium e dai sensitivi più esperti e costantemente attivi in quanto non esercita la comunicazione con gli spiriti in modo sistematico o professionale. Si tratta di individui che, pur non avendo fatto della medianità una pratica regolare, sono in grado di entrare in contatto con entità spirituali in modo sporadico, spesso inaspettato e non pianificato. Questo tipo di comunicazione può manifestarsi in circostanze particolari, a volte come risultato di eventi emotivamente intensi, cambiamenti energetici, o stati alterati di coscienza.
Il Comunicatore Occasionale Medianico è, in sostanza, una persona che entra in contatto con il mondo spirituale in modo non premeditato. A differenza dei medium professionisti, che sviluppano e perfezionano le loro capacità medianiche attraverso anni di pratica, studio e allenamento, il Comunicatore Occasionale Medianico (che d’ora in poi lo citerò con l’acronimo OMC –
Occasional Mediumistic Communicator) può non avere alcuna preparazione specifica. Spesso, non si considera nemmeno un medium, poiché la sua esperienza di comunicazione con gli spiriti è rara e avviene in circostanze particolari che non riesce a controllare o prevedere.
Questo tipo di comunicazione può avvenire in diverse forme: sogni lucidi, visioni, percezioni sensoriali intense (come la sensazione di una presenza), o anche attraverso il semplice ascolto di voci interiori che sembrano provenire da una fonte esterna. La peculiarità del OMC risiede proprio nel carattere sporadico e imprevisto di tali esperienze, che spesso lasciano l’individuo sorpreso, confuso, e in cerca di spiegazioni.
Origine e Contesto del Comunicatore Occasionale Medianico
L’emergere di un Comunicatore Occasionale Medianico (OMC) può essere legato a vari fattori, inclusi quelli emotivi, psicologici, e spirituali. Spesso, la comunicazione si verifica in momenti di grande stress, dolore o perdita, quando l’individuo è particolarmente vulnerabile e aperto a percezioni che vanno oltre la realtà fisica ordinaria. La perdita di una persona cara, per esempio, può catalizzare un evento di comunicazione occasionale, in cui il defunto tenta di stabilire un contatto con il vivente per confortarlo o trasmettere un messaggio.
Un altro contesto in cui può manifestarsi questa forma di comunicazione è durante esperienze di pre-morte o stati alterati di coscienza indotti da meditazione profonda, preghiera, o persino da condizioni mediche. In tali stati, il velo tra il mondo fisico e quello spirituale può assottigliarsi, permettendo al OMC di percepire messaggi, visioni, o presenze che normalmente rimarrebbero nascoste.
Ruolo del Comunicatore Occasionale Medianico nello Spiritismo

All’interno del movimento spiritista, il Comunicatore Occasionale Medianico (OMC) occupa un ruolo particolare. Pur non essendo una figura centrale come il medium, contribuisce comunque al panorama della comunicazione spiritica, offrendo esempi di come il contatto con gli spiriti possa avvenire in modi imprevedibili e attraverso canali non convenzionali. Queste esperienze occasionali sono spesso viste come conferme del fatto che la comunicazione con l’aldilà non è un privilegio riservato a pochi eletti, ma una possibilità che, in determinate condizioni, può toccare chiunque.
Inoltre, le esperienze dei OMC sono spesso oggetto di studio e discussione all’interno delle comunità spiritiste. Esse offrono spunti di riflessione su come lo spirito umano interagisca con altre dimensioni dell’esistenza e su come questi contatti possano essere interpretati e compresi. La narrazione di queste esperienze, pur essendo individuale e unica, contribuisce al più ampio corpus di conoscenze ed esperienze che formano il tessuto del movimento spiritista.
Interpretazioni e Prospettive
Le interpretazioni delle esperienze del Comunicatore Occasionale Medianico (OMC) possono variare ampiamente. Alcuni possono vedere queste esperienze come manifestazioni genuine di contatto con l’aldilà, mentre altri potrebbero interpretarle come proiezioni del subconscio, specialmente in momenti di intenso stress emotivo o vulnerabilità. La psicologia, ad esempio, offre spiegazioni che vedono tali fenomeni come il risultato di processi mentali complessi, mentre le tradizioni spiritiste li interpretano più frequentemente come segnali dell’esistenza di un mondo spirituale che interagisce con la nostra realtà.

Indipendentemente dall’interpretazione, il fenomeno del OMC invita a riflettere sulla permeabilità del confine tra il mondo fisico e quello spirituale, e su come le esperienze umane possano occasionalmente trascendere la realtà tangibile. Queste riflessioni non solo arricchiscono la comprensione del fenomeno spiritico, ma contribuiscono anche a una più ampia discussione su ciò che significa essere umani, vivere, morire, e forse, continuare ad esistere in qualche forma.
Quindi, il Comunicatore Occasionale Medianico (OMC) rappresenta un aspetto affascinante e misterioso dello Spiritismo, una figura che, pur non essendo al centro della pratica medianica, offre uno sguardo unico e spontaneo sul potenziale della comunicazione con l’aldilà. Queste esperienze sporadiche, cariche di emozioni e significati personali, arricchiscono la comprensione del mondo spirituale e sollevano importanti domande sulla natura della coscienza e della vita dopo la morte. La figura del OMC ci ricorda che, in un universo vasto e misterioso, la possibilità di entrare in contatto con altre dimensioni dell’esistenza può essere alla portata di tutti, anche se solo per brevi e intensi momenti.
Comunicatore Occasionale Spiritico (OSC): una presenza rara ma significativa
Come anticipato nell’introduzione di questo articolo, nel contesto dello Spiritismo, il termine Comunicatore Occasionale si riferisce anche ad uno spirito che si manifesta soltanto in modo sporadico durante le sedute spiritiche. Per questo motivo viene chiamato Comunicatore Occasionale Spiritico (OSC – Occasional Spiritistic Communicator).
Il concetto di Comunicatore Occasionale nello Spiritismo è complesso e intrigante, meritando una riflessione approfondita.
A differenza dei Comunicatori abituali, che mantengono una presenza costante e interagiscono regolarmente con i medium e i partecipanti alle sedute, i Comunicatori Occasionali fanno la loro comparsa solo raramente, spesso in maniera del tutto imprevedibile. Questi spiriti non stabiliscono un legame continuo con il gruppo spiritico, ma si manifestano in circostanze particolari o in momenti specifici, aggiungendo un elemento di sorpresa e mistero alla pratica spiritica.
Lo Spiritismo è una dottrina che combina aspetti religiosi e filosofici, proponendo la possibilità di dialogare con gli spiriti dei defunti tramite l’intermediazione di medium. Sebbene le radici di queste pratiche risalgano a tempi antichi, lo Spiritismo ha raggiunto una notevole diffusione nel XIX secolo, grazie a personalità come Allan Kardec (1804-1869), un pedagogista e filosofo francese noto per aver fondato e sistematizzato una dottrina religiosa e filosofica di cui divenne il principale promotore a livello globale e considerato colui che ha codificato i principi spiritici in opere fondamentali come Il Libro degli Spiriti (Le Livre des Esprits), il suo primo libro sullo Spiritismo pubblicato il 18 aprile 1857.
Caratteristiche del Comunicatore Occasionale Spiritico
Un Comunicatore Occasionale Spiritico (OCS) è un’entità misteriosa che appare improvvisamente e senza invito durante una seduta spiritica. Gli OCS hanno fornito informazioni affascinanti che hanno attirato l’attenzione dei ricercatori psichici, suggerendo che i medium possano comunicare con veri spiriti dei defunti anziché con personalità secondarie.




L’importanza degli OCS fu riconosciuta per la prima volta nel 1874 da William Stainton Moses (1839-1892), un medium inglese, e successivamente anche dai pionieri della ricerca psichica come Frederic WH Myers (1843-1901), uno dei fondatori della Society for Psychical Research (SPR). Gli OCS autentici sono sconosciuti sia ai medium che ai partecipanti alla seduta, il che fornisce una prova contro la teoria del Super-PSI, che afferma che i medium ottengono le loro informazioni tramite chiaroveggenza di fonti pubbliche e telepatia dalle menti dei presenti, piuttosto che da spiriti disincarnati.
Cos’è il Super-PSI
Il concetto di Super-PSI è una teoria che cerca di spiegare i fenomeni psichici (psi) senza ricorrere all’esistenza di entità disincarnate o forze sovrannaturali. È una proposta alternativa che suggerisce che le apparizioni di fenomeni paranormali. Ecco alcuni dei principali aspetti della teoria:
- Telepatia e Chiaroveggenza: Super-PSI postula che i medium o i chiaroveggenti potrebbero ottenere le loro informazioni attraverso la telepatia (comunicazione mentale diretta tra persone) o la chiaroveggenza (conoscenza di eventi futuri o lontani) piuttosto che attraverso vere comunicazioni con spiriti.
- Influenza della Mente: Secondo questa teoria, i medium potrebbero accedere a informazioni dalla mente dei partecipanti alla seduta attraverso processi telepatici. Questo significa che ciò che viene percepito come comunicazione con uno spirito potrebbe in realtà essere una riflessione di pensieri e conoscenze inconscie dei partecipanti.
- Chiaroveggenza di Fonti Pubbliche: Un’altra possibilità avanzata da Super-PSI è che le informazioni apparentemente paranormali provengano dalla conoscenza di fonti pubbliche, come libri o documenti, che il medium potrebbe aver visto senza consapevolezza diretta.
- Spiegazioni Psicologiche: La teoria suggerisce anche che i fenomeni paranormali potrebbero essere il risultato di processi psicologici come il ricordo selettivo, la suggestione o la creazione di aspettative da parte del medium e dei partecipanti.

In sostanza, Super-PSI è una spiegazione alternativa per fenomeni che altrimenti sarebbero interpretati come prove di comunicazioni con spiriti o altre entità soprannaturali. La teoria cerca di mantenere una base scientifica, attribuendo le esperienze paranormali a capacità psichiche non ancora completamente comprese o accettate dalla scienza mainstream.
Tornando al Comunicatore Occasionale, nei casi più rilevanti, gli OCS offrono dettagli che non sono mai stati pubblicati e sono conosciuti solo da un piccolo gruppo di familiari o amici. Alcuni OCS, attraverso il discorso automatico, usano lingue straniere che il medium non conosce. Non esiste un modo noto per trasmettere la conoscenza di una lingua straniera tramite telepatia.
In rari casi, l’apparizione di un Comunicatore Occasionale Spiritico è accompagnata da fenomeni fisici come inclinazioni del tavolo, colpi (raps), luci misteriose, apporti (apparizioni di oggetti), odori insoliti e suoni strani come fischi, sussurri e respiri. Il Comunicatore Occasionale Spiritico scompare rapidamente dopo essersi manifestato, talvolta solo una o due volte, senza chiarire il suo scopo. Molti casi rimangono inconcludenti, mentre altri hanno un obiettivo chiaro.
Un Comunicatore Occasionale Spiritico sembra comportarsi come se avesse finalmente trovato un pubblico ricettivo e ama parlare della sua vita passata, rivelando dettagli personali che possono essere verificati tramite ricerche. Un esempio è Harry Stockbridge (pseudonimo usato dagli investigatori anglofoni per proteggere la famiglia del defunto), uno spirito che si manifestò durante le sedute con la Tavola Ouija a Cambridge tra il 1950 e il 1952. Stockbridge affermava di essere stato sottotenente nei Northumberland Fusiliers, un reggimento di fanteria dell’esercito britannico, e di essere morto il 14 luglio 1916, fornendo dettagli fisici, tratti caratteriali e altri fatti che furono successivamente verificati attraverso documenti storici e interviste con familiari.




Questo fu un caso particolare perché solitamente un Comunicatore Occasionale Spiritico non è interessato a parlare di se stesso, ma ha uno scopo specifico. Un esempio è Runolfur Runolfsson, un islandese con problemi di alcolismo, che apparve nel 1937 al medium Hafsteinn Bjornsson (1914-1977) cercando un pezzo mancante della sua gamba.
Un altro caso di Comunicatore Occasionale Spiritico con uno scopo definito è quello di Patience Worth, che nel 1913 si manifestò alla medium statunitense Pearl Lenore Curran (1883-1937) e a un’amica tramite una tavola Ouija. Pur evitando di parlare molto di sé, Patience Worth dettò a Curran una serie notevole di romanzi e poesie.
Il principale rischio con gli OCS è l’autoinganno inconscio da parte del medium. Un esempio di questo è il caso della medium britannica Margo Williams (1922-2009), che nel 1976 ebbe il suo primo Comunicatore Occasionale Spiritico di nome Jane. Williams successivamente dichiarò di essere stata visitata da oltre un centinaio di OCS, tra cui Mary Todd Lincoln (1818-1882), che in vita fu la moglie di Abraham Lincoln (1809-1865). Tuttavia, l’Comunicatore Occasionale Spiritico che si presentava riportava alcuni errori minori riguardanti il presidente Lincoln, errori che furono poi trovati nel materiale della biblioteca locale frequentata da Williams.




Principali caratteristiche del Comunicatore Occasionale Spiritico
Il Comunicatore Occasionale Spiritico (OSC) rappresenta una sfida più complessa per i medium rispetto al Comunicatori abituale. Le sue principali caratteristiche includono:
- Imprevedibilità: La sua manifestazione è irregolare, rendendo difficile anticipare il momento e le modalità del contatto.
- Variabilità dei Messaggi: I messaggi trasmessi possono essere estremamente variabili in termini di chiarezza e coerenza. Alcuni comunicati possono risultare dettagliati e significativi, mentre altri possono sembrare confusi o frammentati.
- Energia Incostante: La forza della comunicazione può fluttuare, influenzata da vari elementi, come lo stato emotivo e fisico del medium, l’ambiente circostante e la volontà stessa dello spirito.
Esempi Storici
Nel corso del XIX e dell’inizio del XX secolo, l’interesse per lo Spiritismo crebbe notevolmente, alimentato da numerosi casi di presunte comunicazioni spiritiche.

- Le sorelle Fox: Un caso molto conosciuto è quello delle sorelle Fox, Maggie (Margaret, 1833-1893), Kate (Catherine, 1837-1892) e Leah (1814-1890). Nel 1848, soprattutto Maggie e Kate, affermarono di comunicare con lo spirito di un venditore ambulante assassinato nella loro casa a Hydesville, New York. Utilizzavano sequenze di colpi (raps/rapping) per interagire con lo spirito, attirando l’attenzione del pubblico e contribuendo a diffondere il movimento spiritista negli Stati Uniti e in Europa. Tuttavia, nel 1888, Maggie rivelò che si trattava di una messinscena.
- Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930): il celebre creatore di Sherlock Holmes, oltre alla sua carriera letteraria, era un fervente spiritista e dedicò gran parte della sua vita a indagare sull’esistenza dell’aldilà. Partecipò a numerose sedute spiritiche e scrisse vari libri sullo Spiritismo, cercando di coniugare razionalità e fede nell’aldilà. Molti degli spiriti citati erano occasionali nelle sedute spiritiche.
- Leonora Piper (1857-1950): una famosa medium di Boston che spesso interagiva con spiriti occasionali. Piper era famosa per entrare in trance e permettere a qualsiasi spirito di comunicare attraverso di lei. Le sue sedute attiravano l’attenzione di molti ricercatori e scettici, desiderosi di comprendere la natura delle sue capacità.
Critiche e Scetticismo
Lo Spiritismo ha sempre generato un acceso dibattito tra chi lo sostiene e chi lo critica. Ecco alcune delle principali obiezioni e punti di vista scettici:
- Inganni e Trucchi: Molti critici ritengono che i fenomeni osservati durante le sedute spiritiche possano essere spiegati come frutto di inganni e trucchi. Un esempio significativo è rappresentato dalle sorelle Fox, considerate le pioniere del movimento spiritista moderno, che nel 1888 ammisero che i loro presunti contatti con gli spiriti erano in realtà finzioni. Questo ha alimentato il dubbio sulla veridicità delle comunicazioni spiritiche.
- Suggestione Psicologica: Un’altra obiezione comune è che i partecipanti alle sedute spiritiche possano essere influenzati dalla suggestione psicologica. In altre parole, le persone potrebbero percepire o sentire ciò che si aspettano o desiderano, anziché fenomeni autentici. Questo effetto può essere accentuato in ambienti emotivamente carichi e in momenti di vulnerabilità personale.
- Coincidenze e Interpretazioni Errate: Alcuni scettici sostengono che molti dei messaggi ricevuti durante le sedute spiritiche possano essere il risultato di coincidenze o interpretazioni errate. Per esempio, un rumore casuale o un movimento involontario potrebbe essere interpretato come un segnale di comunicazione spiritica, quando in realtà si tratta semplicemente di un evento naturale.
- Ricerca Scientifica e Fenomeni Naturali: La ricerca scientifica ha cercato di spiegare molti fenomeni spiritici attraverso cause naturali. Alcuni fenomeni che una volta erano considerati prove dell’esistenza degli spiriti sono stati successivamente spiegati attraverso la psicologia, la fisica e altre scienze naturali. Questo ha portato molti scienziati a concludere che non esistono prove sufficienti a supportare l’ipotesi spiritica.
- Critiche Filosofiche: Alcuni filosofi hanno criticato lo Spiritismo utilizzando argomentazioni logiche e metafisiche. Hanno messo in discussione la coerenza interna delle credenze spiritiche e la possibilità di verificare empiricamente le affermazioni fatte dagli spiritisti.
Il ruolo dei Comunicatori Occasionali nello Spiritismo è un argomento affascinante che solleva molte domande sulla natura della comunicazione con l’aldilà. Sebbene ci siano molte incertezze e controversie, l’interesse per lo Spiritismo e la comunicazione spiritica continua a essere forte in molte culture e tradizioni.
Conclusioni
Credo che la figura del comunicatore occasionale, così come quella dello spirito occasionale, abbia molto da dirci — e non solo in senso parapsicologico. È come se questi episodi ci ricordassero che la vita, nonostante tutta la nostra voglia di classificarla e incasellarla, ogni tanto si prende il lusso di sorprenderci. E quando lo fa, spesso ci lascia più domande che risposte.
Non sono sicuro che serva una cornice teorica rigida per comprendere questi fenomeni. Forse, più che spiegarli, dovremmo ascoltarli. Perché magari non si ripetono mai nello stesso modo, magari non rientrano nei nostri schemi, ma proprio per questo parlano di qualcosa di profondamente umano e universale: la comunicazione, il bisogno di essere ascoltati, da questa parte e dall’altra.
Mi ha sempre colpito il fatto che molti comunicatori occasionali non abbiano alcun interesse per il paranormale. Eppure, qualcosa li attraversa, li scuote, e poi sparisce. Come se fossero strumenti temporanei, finestre che si aprono per un attimo e poi si richiudono. A volte in modo traumatico, altre volte come una brezza che passa e ti lascia solo il dubbio: è successo davvero?
Ecco, io penso che questa dimensione liminale, né qui né là, sia ciò che rende il tema così affascinante. Non è solo spiritismo, non è solo medianità. È la conferma che ci sono storie che vanno oltre le etichette, che il paranormale – qualunque cosa sia – non ha bisogno di palcoscenici o sedute organizzate. A volte basta una persona qualunque, nel momento giusto (o sbagliato?), per accendere una miccia tra due mondi.
E in un’epoca in cui tutto deve essere dimostrabile, quantificabile, vendibile… io trovo che queste esperienze fugaci, incoerenti e spesso irripetibili abbiano una bellezza tutta loro. Una bellezza fragile, misteriosa e, forse proprio per questo, più autentica.