Il processo di Arne Cheyenne Johnson, noto anche come il caso “Me l’ha fatto fare il Diavolo” (“The Devil Made Me Do It”), è uno dei casi giudiziari più singolari nella storia degli Stati Uniti. Questo processo ha visto per la prima volta l’uso di una difesa basata sulla pretesa di possessione demoniaca per negare la responsabilità personale per un crimine. Il 24 novembre 1981, a Brookfield, Connecticut, Arne Cheyenne Johnson (1962-2021) fu condannato per omicidio colposo di primo grado per l’uccisione del suo padrone di casa, Alan Bono (1947-1981).

Secondo la testimonianza della famiglia Glatzel, David Glatzel, un bambino di dodici anni, avrebbe ospitato un demone. Dopo aver assistito a una serie di eventi sempre più minacciosi che coinvolgevano il giovane David, la sua famiglia, esausta e terrorizzata, decise di rivolgersi a Edward Warren Miney (1926-2006) e Lorraine Rita Moran (1927-2019), una coppia di investigatori dell’occulto noti come Ed e Lorraine Warren. Si sono autodefiniti demonologi e sono entrati a far parte del caso in un ultimo disperato tentativo di “curare” il bambino. La famiglia Glatzel, insieme ai coniugi Warren, riuscì a convincere vari sacerdoti a presentare una petizione alla Chiesa cattolica affinché David venisse sottoposto a un esorcismo formale. Il processo di esorcismo durò diversi giorni e, secondo i presenti, culminò con la fuga del demone dal corpo del ragazzo e la sua presa di residenza all’interno di Arne Cheyenne Johnson.

Il Reverendo Francis E. Virgulak era il parroco della St. Joseph’s Roman Catholic Church a Brookfield, Connecticut, e giocò un ruolo nella vicenda legata al processo di Arne Cheyenne Johnson. Virgulak negò pubblicamente che la Chiesa cattolica avesse mai approvato un esorcismo ufficiale per David Glatzel, il ragazzo che, secondo i Warren, era posseduto da un demone prima che lo spirito malvagio si trasferisse in Johnson. Affermò che la Chiesa non aveva mai documentato un caso di possessione demoniaca nella famiglia Glatzel e che qualsiasi preghiera fatta dai sacerdoti era di natura privata e non un vero esorcismo.
Questa dichiarazione contraddiceva le affermazioni di Ed e Lorraine Warren, i quali sostenevano di aver collaborato con sacerdoti cattolici in un esorcismo che avrebbe liberato David Glatzel, permettendo al demone di entrare in Arne Cheyenne Johnson. La testimonianza di Virgulak fu particolarmente dannosa per la strategia difensiva di Johnson, che cercava di basare la sua innocenza sulla possessione demoniaca: se la Chiesa stessa negava di aver mai riconosciuto una possessione o effettuato un esorcismo, la difesa perdeva credibilità.
Diversi mesi dopo, Johnson uccise il suo padrone di casa durante una festa. In tribunale, il suo avvocato difensore sostenne che Johnson era posseduto da un demone al momento del delitto, ma il giudice respinse questa difesa come non dimostrabile e quindi impraticabile in un tribunale. Johnson fu condannato, ma scontò solo cinque anni di una pena che andava dai dieci ai vent’anni.
Il caso attirò l’attenzione dei media di tutto il mondo e divenne famoso grazie alle numerose rappresentazioni degli eventi in letteratura e televisione. Un prequel televisivo live-action intitolato Dove regnano i demoni (Where Demons Dwell) fu rilasciato il 31 agosto 2006, diretto da
Stuart Taylor. La storia fu successivamente adattata in un film diretto da Michael Chaves intitolato The Conjuring – Per ordine del diavolo (The Conjuring: The Devil Made Me Do It), prodotto James Wan e Peter Safrannel nel 2021; il film fu oggetto di un documentario nel 2023, The Devil on Trial – Processo al Diavolo, diretto da Chris Holt.

Le Origini del Caso: La Presunta Possessione Demoniaca di David Glatzel

Arne Cheyenne Johnson e Deborah (Debbie) Glatzel hanno raccontato i loro resoconti personali degli eventi che hanno portato al processo nell’episodio Dove regnano i demoni (Where Demons Dwell) della serie Fantasmi (A Haunting) su Discovery Channel. Secondo le loro testimonianze, il padre di Debbie fu testimone di una possessione demoniaca. Johnson e Debbie rimasero fermamente convinti della veridicità degli eventi descritti da Ed e Lorraine Warren.
L’attività paranormale ebbe inizio quando la coppia decise di pulire una nuova proprietà in affitto appena acquisita. David Glatzel, il fratello di Debbie, ricordò che un vecchio uomo apparve improvvisamente, spingendolo e terrorizzandolo. Inizialmente, Johnson e Debbie pensarono che David stesse usando questa storia come scusa per evitare di pulire, ma ben presto il bambino li informò che il vecchio aveva minacciato di fare del male alla famiglia Glatzel se si fossero trasferiti nella nuova casa.
Le visioni di David continuarono e diventarono sempre più inquietanti, con il vecchio che appariva come una bestia demoniaca, borbottando in latino e minacciando di rubargli l’anima. Sebbene la famiglia sentisse strani rumori provenire dalla soffitta, nessun altro oltre a David vide mai il vecchio. La situazione peggiorò quando David iniziò a sperimentare terrori notturni, comportamenti strani e inspiegabili graffi e lividi sul corpo. In risposta, la famiglia chiese l’intervento di un prete cattolico, che benedisse la casa. Tuttavia, questi tentativi non portarono sollievo e la famiglia decise di non trasferirsi più nella proprietà, convincendosi che la casa fosse malvagia.

Con il passare del tempo, le visioni di David peggiorarono, manifestandosi anche durante il giorno. Dodici giorni dopo l’incidente originale, la famiglia convocò i coniugi Warren per chiedere aiuto. Secondo Lorraine Warren, furono proprio lei ed Ed a introdurre l’idea che David Glatzel fosse vittima di una possessione demoniaca (Newsweek). Lorraine raccontò che, mentre Ed lo stava interrogando, notò una strana nebbia nera prendere forma accanto al ragazzo, interpretandola come un segno della presenza del demonio. Inizialmente, la madre di David, Judy Glatzel, aveva ipotizzato che potesse trattarsi di un’entità spiritica anziché di una possessione, ma i Warren scartarono questa possibilità.
«Fin dal primo momento ho capito che c’era qualcosa di autentico. Mi sono sentito come un esperto pescatore che riconosce subito quando ha una preda all’amo», dichiarò Ed Warren in un’intervista rilasciata al Washington Post nel 1981. Secondo lui, il ragazzo era posseduto da ben 43 demoni, i cui nomi sarebbero stati pronunciati durante le manifestazioni. In un colloquio con il ricercatore paranormale Tony Spera, Ed aggiunse che il giovane mostrava una forza sovrumana e raccontò di aver assistito personalmente a un episodio in cui il ragazzo levitò davanti ai suoi occhi.

Tony Spera è il genero di Ed e Lorraine Warren ed è stato custode del Warren’s Occult Museum, che raccoglie oggetti legati ai casi investigati dalla celebre coppia di “demonologi”.
Il Museo dell’occulto dei Warren è chiuso definitivamente. Questa voce rimane nell’Atlante come testimonianza della sua storia, ma non è più accessibile ai visitatori
Spera ha lavorato a stretto contatto con i Warren, apprendendo direttamente da loro le tecniche di investigazione e demonologia, e, dopo la loro scomparsa, ha assunto la responsabilità di preservarne l’eredità. Marito di Judy Warren, dirige il New England Society for Psychic Research (NESPR), l’organizzazione fondata dai suoceri nel 1952. È noto per le sue apparizioni in documentari, interviste e conferenze, in cui difende l’autenticità dei casi seguiti dai Warren, tra cui quello di Arne Cheyenne Johnson.
In relazione al caso di Arne Cheyenne Johnson, ha intervistato più volte Ed Warren, raccogliendo le sue testimonianze sulla possessione demoniaca di David Glatzel e sulle forze maligne che avrebbero influenzato Johnson. Spera continua a promuovere questa narrazione paranormale, difendendo il lavoro dei Warren contro critiche e scetticismo.

Lorraine affermò inoltre di aver assistito a episodi inquietanti, come il tentativo di strangolamento di David da parte di mani invisibili. Il ragazzo stesso riferì di aver percepito un impatto violento sul proprio corpo, e in seguito sul suo collo comparvero segni rossastri (People). Secondo la testimonianza di Lorraine, David emetteva ringhi e sibili, parlava con voci sconosciute e recitava brani della Bibbia e del Paradiso Perduto (titolo originale: Paradise Lost, 1667) di John Milton (1608-1674). La sorella di David, Debbie Glatzel, dichiarò che durante le crisi il fratello diventava violento, sputava, mordeva, prendeva a calci e pronunciava insulti raccapriccianti. Inoltre, raccontò che forze invisibili lo scagliavano ripetutamente a terra, facendolo rimbalzare come una bambola di pezza (Daily Mirror).
Debbie riferì anche di aver visto il demone con i propri occhi durante uno degli attacchi notturni di David. «È apparso sul muro, era solo un volto. Aveva zigomi pronunciati, un mento appuntito, un naso sottile e grandi occhi neri incassati in profonde cavità. Poi ha mostrato i denti ed è scomparso così rapidamente come era apparso.» La sua descrizione differisce in parte dall’aspetto della creatura mostrata nel film The Conjuring – Per ordine del diavolo (Chippewa Herald-Telegram).
I Glatzel raccontarono come ogni notte un membro della famiglia rimanesse sveglio per vegliare su David, mentre il bambino soffriva di spasmi e convulsioni. Dopo aver ricevuto una diagnosi di possessione multipla dai Warren, David fu sottoposto a tre “esorcismi minori”. Lorraine Warren affermò che durante questi esorcismi, David levitò, smise di respirare per un breve periodo e dimostrò abilità di precognizione, predicendo eventi futuri, inclusa l’accusa di omicidio contro Arne Cheyenne Johnson.
Nell’ottobre 1980, i Warren contattarono la polizia di Brookfield per avvertirli che la situazione stava diventando pericolosa. Secondo la testimonianza oculare, Arne Cheyenne Johnson sfidò uno dei demoni che possedevano David, esortandolo a prendere possesso di lui. Poco dopo, Johnson fu coinvolto in un incidente automobilistico in cui, secondo lui, il demone prese il controllo della sua auto e la spinse contro un albero, ma egli rimase miracolosamente illeso.

Dopo questo incidente, Johnson tornò alla proprietà in affitto per esaminare un vecchio pozzo che si diceva fosse la dimora del demone. Johnson raccontò che dopo aver stabilito un contatto visivo con il demone al pozzo, iniziò a mostrare segni di possessione. I Warren affermarono di aver avvertito Johnson di non farlo, ma egli ignorò il loro consiglio.
Con il peggiorare delle condizioni di David, Debbie e Johnson decisero di trasferirsi dalla casa della madre di lei. Debbie trovò lavoro come toelettatrice per cani per Alan Bono, un nuovo residente di Brookfield, e la coppia iniziò ad affittare un appartamento vicino al luogo di lavoro di Debbie. Dopo essersi trasferito, Johnson iniziò a manifestare comportamenti strani, simili a quelli di David, con trance, ringhi e allucinazioni di cui non ricordava nulla al risveglio.
L’Omicidio di Alan Bono e il Processo di Arne Cheyenne Johnson
Il 16 febbraio 1981, Arne Cheyenne Johnson si presentò al lavoro al Wright Tree Service dichiarandosi malato. Decise poi di raggiungere Debbie, che lavorava al canile, accompagnato dalla sorella Wanda e dalla cugina di nove anni di Debbie, Mary. Alan Bono, datore di lavoro di Debbie e proprietario della casa della coppia, invitò il gruppo a pranzo in un bar locale, dove iniziò a bere pesantemente.

Dopo il pranzo, il gruppo tornò al canile. Debbie, accompagnata dalle ragazze, uscì per prendere la pizza, ma presto tornò, preoccupata per possibili problemi. Al loro ritorno, Bono, visibilmente ubriaco, si agitò. Debbie chiese a tutti di lasciare la stanza, tranne Bono, che afferrò Mary e si rifiutò di lasciarla andare. Johnson intervenne e ordinò a Bono di liberare la bambina.
Secondo la testimonianza di Wanda, Mary corse verso la macchina mentre Debbie cercava di sedare la situazione mettendosi tra i due uomini. Wanda tentò invano di fermare Johnson, che, in preda a una furia irrefrenabile, estrasse un coltello tascabile da 13 cm e colpì ripetutamente Bono. Quest’ultimo morì qualche ora dopo per le ferite, con almeno quattro colpi al petto, di cui uno che attraversava lo stomaco fino al cuore, secondo quanto riferito dall’avvocato di Johnson.
Debbie Glatzel raccontò che Arne Cheyenne Johnson si era recato a casa di Alan Bono per sistemare uno stereo. A suo dire, Alan aveva bevuto molto vino rosso e tra i due era scoppiata una discussione riguardo al pagamento della riparazione. Secondo Debbie, Arne sembrava in uno stato di trance quando ha colpito Alan.

Nonostante nei tre mesi in cui Debbie e Arne vivevano sopra l’abitazione di Bono, i tre avessero instaurato un legame stretto, la madre di Debbie, Judy, parlava positivamente di Alan, considerandolo un uomo simpatico. La polizia di Brookfield sospettava che la relazione tra Debbie e Alan fosse più complessa di quella tra datore di lavoro e dipendente, ma Debbie negò ogni coinvolgimento sentimentale, definendo Alan un alcolista che sapeva «fare amicizia con chiunque». Le autorità ritenevano che il litigio tra Arne Cheyenne Johnson e Alan fosse dovuto a una questione legata a Debbie, non al pagamento della riparazione. Nel film The Conjuring – Per ordine del diavolo, l’idea di Alan come amante geloso (a cui si fa riferimento nel film TV Ostaggio per il demonio – The Demon Murder Case) viene omessa, ma lo si vede comunque afferrare Debbie.
Johnson fu trovato a circa 3,2 km dal luogo dell’omicidio. Il sergente Gordon Fairchild (1934-1994) dichiarò di aver partecipato all’arresto di Johnson, accusato di aggressione mentre Bono era ancora in ospedale. Johnson affermò di non ricordare nulla dell’accaduto e di non aver avuto intenzione di fare del male a nessuno. Durante il trasporto in auto, Johnson chiese aiuto, dichiarando di avere un problema con l’alcol. Quando apprese alla stazione di polizia della morte di Bono, divenne incoerente e si addormentò per 20-25 minuti.
Al suo risveglio, il detective sergente John Lucas lo informò dei suoi diritti e lo accusò di omicidio di primo grado. Johnson fu successivamente trattenuto al Bridgeport Correctional Center, una prigione di massima sicurezza per uomini a Bridgeport, nel Connecticut, con una cauzione di $125.000. Questo rappresentò il primo omicidio illegale nella storia di Brookfield, Connecticut.