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Apparizioni di Fantasmi: esplorando il regno del Soprannaturale

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Teorie sulle apparizioni di fantasmi nella ricerca psichica

Dei primi ricercatori della SPR, Gurney e Myers hanno avuto l’impatto più profondo sulle teorie delle apparizioni, e la loro influenza continua fino ai tempi moderni. Entrambi credevano che le apparizioni fossero solamente allucinazioni, fenomeni mentali che non avevano realtà fisica. Tuttavia, successivamente, le loro opinioni divergevano in modo significativo.

Gurney credeva che fossero il prodotto della telepatia dai morti ai vivi, proiettato fuori dalla mente del percipiente sotto forma di un’apparizione. Inoltre, credeva che anche le apparizioni collettive fossero un prodotto della telepatia tra i vivi, proiettata dal percipiente primario agli altri intorno a lui. Tuttavia, la telepatia tra i vivi non spiega adeguatamente gli avvistamenti collettivi, in cui le apparizioni sono viste da diverse angolazioni e diversi percipienti notano cose diverse. Se l’apparizione fosse proiettata esclusivamente da un singolo percipiente, allora tutti i percipienti vedrebbero la stessa cosa.

Myers, che credeva fermamente nella sopravvivenza dopo la morte, iniziò a dubitare della teoria telepatica già nel 1885. Nel suo libro fondamentale, Human Personality and Its Survival of Bodily Death (1903), postulò che le apparizioni consistono in un “centro fantasmagenico”, un luogo di energie spese chiaroveggentemente dall’agente e sufficientemente forti da modificare lo spazio del percipiente. Le apparizioni, ha scritto, appaiono alla persona o alle persone psichicamente più sensibili in un gruppo, il che potrebbe spiegare perché un’apparizione potrebbe non essere riconosciuta da un percipiente, ma potrebbe essere identificata da un’altra persona, in base alla descrizione del percipiente.

Altre teorie che sono state avanzate successivamente sulle apparizioni suggeriscono che:

  • Siano modelli di idee o immagini eteriche prodotte dalla mente subconscia dei viventi, con o senza la cooperazione dell’agente.
  • Siano i corpi astrali o eterici degli agenti.
  • Siano un amalgama di modelli di personalità, che nel caso delle infestazioni, sarebbero eventi tragici intrappolati in un campo etere psichico o psi di un dato luogo.
  • Siano persone, o veicoli attraverso i quali la “coscienza pensante io” può assumere una forma temporaneamente visibile, sperimentare ed agire. Queste persone possono rappresentare sia i vivi che i morti, possono o meno essere “pienamente coscienti” e possono esibire una struttura di personalità, forse in parte fittizia (come nel caso degli spiriti del Controllo medianico).
  • Siano espressioni di bisogni inconsci di un individuo: proiezioni esteriorizzate di sensi di colpa irrisolti o l’incarnazione di un desiderio inconscio. 
  • Siano proiezioni di concentrazione che diverrebbero Forme Pensiero, manifestazioni energetiche che hanno vita lunga o breve in base all’energia con cui vengono nutrite. Tutti noi ne emetteremmo e tutti ne saremmo circondati e, a volte, interferirebbero con la nostra vita.
  • Siano dimostrazioni della natura non locale della Coscienza, che avrebbe la capacità di trascendere sia lo spazio che il tempo.
  • Siano le apparizioni degli spiriti dei morti, che possiederebbero un’intelligenza e capacità di comunicare con i vivi.

Le indagini sulle OOBE e sulle NDE

Le indagini sulle esperienze extracorporee (OOBE) e sulle esperienze di pre-morte (NDE) ha portato alcuni ricercatori moderni a ritenere che anche le apparizioni abbiano una fisicità propria e non siano semplicemente allucinazioni mentali e, inoltre, che siano dirette da un’intelligenza o personalità. 

Karlis Osis
Karlis Osis

Il parapsicologo Karlis Osis (1917-1997) che si è occupato a lungo dell’esplorazione dei fenomeni del letto di morte e della vita dopo la morte, ha suggerito che la coscienza può essere una “unità autonoma capace di percezione e azione quando localizzata lontano dal corpo”. Il fatto che le apparizioni siano animate o meno da personalità è molto controverso. Coloro che credono di no propongono varie spiegazioni: che tutte le apparizioni sono solo una “registrazione” psichica raccolta da individui sensibili; o che i vivi creino apparizioni per intenso desiderio e per servire i propri scopi.”

Oggi nel panorama del paranormale, soprattutto sui social media, si nominano troppo spesso persone e personaggi che di concreto per la ricerca sul paranormale hanno fatto poco o nulla, ma vengono osannati perché danno ad un pubblico ingordo di fake news farcito da elementi orrifici, quello che vuole. Osis è stato uno dei primi psicologi ad aver conseguito il dottorato con una tesi sull’ESP (Università di Monaco, 1950). In qualità di ricercatore associato del laboratorio di parapsicologia della Duke University dal 1951 al 1957, il dottor Osis è stato collega del dottor Joseph Banks Rhine (1895-1980), fondatore della parapsicologia come branca della psicologia.

Osis è stato autore di numerosi articoli scientifici sulla sua ricerca, che hanno incluso studi sull’ESP negli animali, gli effetti dello spazio e del tempo su PSI (fenomeni psichici), ESP (acronimo dell’espressione inglese di Extra-Sensory Perception, ovvero la Percezione Extra-Sensoriale) e meditazione, correlati fisiologici, esperienze fuori dal corpo (OOBE) e fenomeni di apparizione. Ha anche condotto importanti indagini interculturali su osservazioni apparentemente paranormali sul letto di morte da parte di medici e infermieri, che hanno portato alla pubblicazione di un libro di cui è coautore: At the Hour of Death (Nell’ora della morte) (1986).

Nella filosofia mistica orientale, il cosmo è permeato da una sostanza che assorbirebbe e registrerebbe permanentemente tutte le azioni, i pensieri, le emozioni e i desideri. Nell’induismo, questa sostanza è chiamata Akasha; con i registri Akashici (o memoria akashica), si intende un concetto esoterico in cui tutto è stato registrato dall’inizio dei tempi. Il filosofo di Oxford, Henry Habberley Price (1899-1984) – da non confondere con il parapsicologo britannico Harry Price (1881-1949) – chiamò la sostanza etere psichico, un termine adottato da alcuni ricercatori psichici. Pertanto, se tutti gli eventi sarebbero registrati per sempre su una sostanza invisibile, allora forse. gli individui psichicamente sintonizzati potrebbero a volte intravedere queste registrazioni e ottenerne una “riproduzione”. Anche l’etere psichico è stato fornito come possibile spiegazione per la misteriosa apparizione di figure spettrali su pellicole fotografiche.

Registrazioni psichiche (o impronte psichiche)

Altri ricercatori di fantasmi credono che le apparizioni abbiano personalità e che le apparizioni siano prove a sostegno della sopravvivenza dopo la morte. Citano casi in cui le apparizioni comunicherebbero informazioni sconosciute al percipiente o si adatterebbero ai loro spettatori.

È improbabile che una singola teoria possa spiegare tutte le apparizioni. È possibile che alcune apparizioni potrebbero essere create dai vivi; che alcuni avrebbero la propria fisicità e realtà oggettiva; che alcune potrebbero essere allucinazioni; e che alcune potrebbero essere registrazioni psichiche (o impronte psichiche).

Andrew Carr MacKenzie e George Nugent Merle Tyrrell - Apparizioni di fantasmi
Andrew Carr MacKenzie e George Nugent Merle Tyrrell

Andrew Carr MacKenzie (1911–2001), un moderno ricercatore psichico, propose che la capacità di avere esperienze allucinatorie potrebbe essere una funzione della struttura della personalità. In un esame dei casi allucinatori, ha scoperto che circa un terzo delle esperienze si è verificato poco prima o dopo il sonno, o quando il testimone è stato svegliato durante la notte. Altre esperienze hanno avuto luogo quando il testimone era in uno stato di rilassamento, svolgeva lavori di routine in casa o era concentrato su qualche attività come leggere un libro. Pertanto, il mondo esterno è stato escluso e il soggetto ha abbassato la guardia, aprendo la strada alle impressioni che salgono dal subconscio. Occasionalmente, queste impressioni assumevano la forma visiva o uditiva di un’apparizione.

Il collegamento tra questo stato onirico e gli avvistamenti di apparizioni è stato fatto anche dal fisico e parapsicologo britannico George Nugent Merle Tyrrell (1879-1952), che ha affermato che ci sono due fasi in un’esperienza di apparizione. Nella prima fase il testimone sperimenta inconsciamente l’apparizione, e nella seconda fase l’informazione della prima fase viene elaborata nella coscienza attraverso i sogni e certe esperienze di veglia che assomigliano alla cognizione ordinaria. Proprio come in un sogno, le apparizioni appaiono completamente vestite e sono spesso accompagnate da oggetti, come un cavallo e una carrozza. Sempre secondo Tyrell, gli abiti e gli oggetti sono allucinatori quanto il fantasma stesso e sono presenti perché richiesti dal “motivo” del dramma dell’apparizione.

Concludendo, è difficile sapere ad oggi la vera natura delle apparizioni. Per questo motivo si possono solo fare ipotesi e se c’è qualcuno che vi sembra convinto di avere la verità in tasca, sappiate che non è così. Speriamo che presto possano essere spiegati questi fenomeni senza troppo scetticismo a priori e con onestà intellettuale.

AGGIORNAMENTO 2022: Ci sono molte ipotesi e alcune di queste sono diverse e moderne e ho voluto raccoglierle in questo video. Buona visione!

Ideato, scritto, narrato e montato da Stefano Urso

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