Apparizioni
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Apparizioni di Fantasmi: esplorando il regno del Soprannaturale

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Studio sulle apparizioni

Gli studi sistematici sulle apparizioni iniziarono con la fondazione della Society for Psychical Research (SPR) a Londra nel 1882. Tre dei fondatori della SPR, Edmund Gurney (1847-1888), Frederic William Henry Myers (1843-1901) e Frank Podmore (1856-1910), interrogarono ben 5.700 persone sulle apparizioni e pubblicarono le loro esaurienti scoperte in Phantasms of the Living (1886). Questo sforzo fu seguito nel 1889 da un censimento delle allucinazioni, sotto la direzione di Henry Sidgwick (1838-1900), assistito da: sua moglie Eleanor Mildred Sidgwick (1845-1936), Alice Johnson (1860-1940), Arthur Thomas Myers (1851–1894) con suo fratello Frederic WH Myers e Frank Podmore.

Il Censimento consisteva in un’unica domanda:

«Hai mai avuto, credendoti completamente sveglio, la vivida impressione di vedere o di essere toccato da un essere vivente o da un oggetto inanimato, o di udire una voce; quale impressione, per quanto hai potuto scoprire, non era dovuta ad alcuna causa fisica esterna?»

The Census of Hallucinations, 8 luglio 1889
Logo della Society for Psychical Research (SPR)
Logo della Society for Psychical Research (SPR)

La SPR ha raccolto 17.000 risposte, di cui 1.684, pari al 9,9%, hanno risposto , riportando 352 apparizioni di vivi e 163 apparizioni di morti (alcune apparizioni sono state assistite da più di una persona). Un censimento simile vebbe effettuato anche in Francia, Germania e Stati Uniti, portando a 27.329 risposte, di cui l’11,96% affermative. Estrapolando i risultati alla popolazione in generale, i sondaggi hanno mostrato che circa il 10% della popolazione adulta aveva avuto un’apparizione.

Un secolo dopo, nel 1988, la SPR decise di condurre un intervento supplementare del Censimento. Un totale di 1.129 sondaggi sono stati distribuiti in varie aree della Gran Bretagna, un sondaggio nazionale sulla scala del censimento originale essendo finanziariamente fuori discussione. La domanda posta era simile a quella precedente, sottolineando che il percipiente dovrebbe essere “completamente sveglio e non influenzato da malattie, alcol o droghe”. Hanno risposto circa 840 persone, 123 delle quali hanno riportato una sorta di allucinazione. Tuttavia, solo 95 (11,3%) di questi erano di apparizioni viste da persone che erano completamente sveglie in quel momento, una percentuale molto simile al Censimento e alla sua controparte internazionale.

Erlendur Haraldsson
Erlendur Haraldsson

Lo psicologo Erlendur Haraldsson (1931-2020) ha trovato una percentuale leggermente più alta in un sondaggio islandese lo stesso anno del secondo censimento SPR. Ha chiesto agli intervistati, tramite un questionario per posta, se avessero “sperimentato o sentito la vicinanza di una persona deceduta”. Sulla base dei risultati di queste interviste ed estrapolando alla sua dimensione del campione originale, ha stimato che circa il 14% aveva sperimentato apparizioni visive dei morti, un altro 17% aveva avuto esperienze non visive, uditive, olfattive o tattili.

Un tasso di esperienza ancora più elevato si riflette in due sondaggi americani condotti dal National Opinion Research Council (NORC) dell’Università di Chicago. In un sondaggio del 1973, il 27% degli adulti (51% delle vedove) ha riferito di aver avuto contatti con i morti, mentre in un sondaggio del 1987, un risultato positivo era del 42% negli adulti e del 67% nelle vedove. Nel sondaggio del 1987, il 78% del 42% (32% del totale) ha dichiarato di aver visto un’apparizione, il 50% ne ha udita una, il 21% affermava di essere stato toccato, il 32% ha semplicemente sentito una presenza e il 18% ha parlato con i morti; il 46% percento ha sperimentato una combinazione di fenomeni.

La crescente incidenza nei campioni NORC forse riflette il cambiamento degli atteggiamenti che rendono le esperienze paranormali meno spaventose e più facili da ammettere. La differenza tra questo sondaggio e gli altri, tuttavia, potrebbe avere a che fare con il modo in cui sono state poste le domande.

Dagli anni Novanta, la maggior parte delle ricerche sulle apparizioni si è concentrata su fantasmi e altri spiriti ed è stata condotta da investigatori del paranormale al di fuori della comunità scientifica. E penso che il problema del paranormale a non essere più preso in seria considerazione sia nato proprio per questo motivo. L’enfasi è stata posta sull’acquisizione di prove fotografiche, filmiche o audio e, in misura minore, sulla costruzione di dispositivi che consentano la comunicazione bidirezionale in tempo reale, la cosiddetta Transcomunicazione strumentale.

Esistendo già comitati sul controllo delle affermazioni pseudoscientifiche come il Committee for Skeptical Inquiry (CSICOP), fondato nel 1973 negli Stati Uniti, e il suo corrispettivo Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (CICAP) nel 1989, il brusco scivolone verso una sempre più ardua possibilità che il paranormale venga preso in considerazione da sempre più scienziati motivati, non è causa dei suoi detrattori, ma di una sempre più crescente e dilagante fantasia che si è allontanata dal concetto di apparizione e che, a causa di sempre più strumenti da caccia ai fantasmi e presunti doni medianici che spopolano sui social media, ha portato il paranormale verso l’assurdo piuttosto che il probabile.

Tipologie di apparizioni di fantasmi

Nella ricerca psichica, le apparizioni sono descritte per categorie. Le esperienze di apparizione che possono essere corroborate da circostanze e fatti sono chiamate apparizioni veritiere e sono di grande valore e interesse per gli scienziati. Molti investigatori paranormali hanno le proprie categorie che differiscono dal seguente elenco. Ricordatevi che sono solo delle IPOTESI e non sono da prendere in stretta considerazione perché si tratta di ipotetiche classificazioni:

Apparizioni di crisi

Si tratterebbe di apparizioni che comparirebbero durante il momento di estrema crisi di una persona, in particolare la morte imminente. L’apparizione di solito si manifesterebbe ai cari dell’agente o ad altri con cui l’agente ha stretti legami emotivi. Lo scopo della maggior parte delle apparizioni di crisi è comunicare ai vivi che l’agente sta morendo o è appena morto. Alcune apparizioni gesticolerebbero per mostrare le loro ferite mortali. Le apparizioni di crisi comparirebbero nelle visioni, sia da svegli, sia nei sogni.

Apparizioni dei morti

Nelle comunicazioni post-mortem, i defunti sembrano apparire per confortare il lutto o per comunicare informazioni relative alla proprietà o agli affari incompiuti del deceduto. A tal proposito vi racconto un aneddoto.

Dante in esilio, dipinto di Domenico Peterlini del 1860 conservato agli Uffizi a Firenze
Dante Alighieri

Nelle leggende romagnole si narra che alla morte del sommo poeta Dante Alighieri, avvenuta a Ravenna, i figli Jacopo e Pietro, non trovarono gli ultimi tredici canti che mancavano per completare il Paradiso della Divina Commedia, decidendo quindi di completarlo di loro pugno. Questo avrebbe allertato lo spirito di Dante che apparve al figlio Pietro, indicandogli dove avrebbe pèotuto trovare gli ultimi canti, ovvero all’interno di una parete. In quel periodo Papa Leone X (de’ Medici), assecondò le numerose richieste dei fiorentini di spostare i resti del sommo poeta nella sua città natale.

Quando però gli incaricati aprirono la tomba, questa era vuota. Che Dante si fosse spostato da sé le proprie ossa? No, erano stati i frati francescani che, avendo saputo dell’ordine del Papa, bucarono la parete del loro convento proprio in corrispondenza della tomba e ne avevano trafugato il contenuto, tranne qualche resto rimasto nella tonba: tre falangi dei piedi di Dante. Per molto tempo l’accaduto venne tenuto nascosto, forse troppo, perché dove fossero finite le ossa del sommo poeta, nessuno lo sapeva…

Finché nel 1865, ben 600 anni dopo la sua nascita, Dante sarebbe apparso ad un certo Grillo che era spesso ubriaco o alticcio e aveva l’abitudine di dormire nella cappella di Braccioforte che si trovava lì vicino. Questo signor Grillo avrebbe affermato di aver visto lo spettro di Dante, apparso vestito di rosso, mentre stava varcandoa una porta murata della cappella, per poi essere visto anche nel cimitero adiacente. Sembra una grandissima coincidenza, ma durante alcuni lavori di manutenzione della stessa cappella, il 27 maggio 1865, il muratore Pio Feletti ritrovò le ossa di Dante proprio dalla riapertura della porta murata. Pochi giorni dopo, il 7 giugno, fu aperto il sarcofago di Dante: era vuoto, ad eccezione delle tre falangi e di pochi brandelli di alloro.

Apparizioni Collettive

Le apparizioni collettive sarebbero quelle viste contemporaneamente da più di una persona. Le apparizioni collettive di solito sarebbero vissute in ossessioni e crisi. Gli animali a volte sarebbero tra i molteplici testimoni per via delle loro reazioni visibili all’apparizione. Ad esempio, molte persone raccontano di un cane che può piagnucolare e nascondersi o di un gatto che può inarcare la schiena e soffiare senza ragioni apparenti.

Apparizioni reciproche

Si tratterebbe di apparizioni del vivente in cui sia l’agente che il percipiente sperimentano il vedersi. Nella maggior parte di questi casi, l’agente ha un forte desiderio di stare con il percipiente, motivato dalla solitudine, dal desiderio, dall’amore o dalla preoccupazione. L’agente si troverebbe quindi improvvisamente trasportato alla presenza del percipiente, che a sua volta osserverebbe l’agente. Le apparizioni reciproche possono anche essere percepite collettivamente. Una possibile spiegazione è che l’agente possa proiettarsi in un’esperienza fuori dal corpo (come per il caso Wilmot del 1860).

Apparizioni sul letto di morte

L’apparizione di esseri angelici, figure religiose, lucenti e persone care defunte, viene talvolta segnalata dai morenti poco prima del decesso. Occasionalmente, le apparizioni sul letto di morte vengono percepite anche dai vivi che assistono i morenti.

Apparizioni in casi suggestivi di reincarnazione

Donne Tlingit nel 1906
Donne Tlingit nel 1906

Alcuni casi di reincarnazione comportano “annunci di sogni”, in cui l’apparizione di una persona morta apparirebbe in sogno a un membro della famiglia in cui nascerà. Tali sogni si verificherebbero frequentemente tra i Tlingit, un popolo indigeno dell’America del Nord-Ovest, e altre tribù di nativi americani della stessa zona; ma anche fra alcune popolazioni in Turchia, Birmania e Thailandia. In alcuni casi in Birmania e Thailandia, i bambini che sembrano avere ricordi spontanei di vite precedenti, affermano di ricordare di aver inviato il sogno di annuncio o, in rari casi, di essersi manifestati come un’apparizione alla loro futura madre.

I Tlingit abitavano un mondo pieno di spiriti, o jek. Questi spiriti potevano manifestare il loro potere attraverso individui, animali o cose. Poiché ogni oggetto materiale o forza fisica poteva essere abitata da uno spirito, ai Tlingit veniva insegnato a rispettare ogni cosa nell’universo.

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