Allungamento Medianico

Allungamento medianico

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Cos’è l’Allungamento medianico

Il fenomeno dell’allungamento del corpo di un medium, spesso definito allungamento medianico, è un aspetto affascinante dei fenomeni paranormali e spiritualisti. È stato documentato in vari resoconti storici ed è associato alla medianità, una pratica in cui individui, noti come medium, che affermano di comunicare con spiriti o entità ultraterrene.

L’allungamento medianico comporta tipicamente l’apparente stiramento o allungamento del corpo di un medium durante una seduta spiritica o una sessione spiritica. Questo fenomeno è considerato una delle manifestazioni fisiche che possono verificarsi durante tali incontri.

Allungamento medianico nel mondo antico

Storicamente, l’allungamento medianico era spesso interpretato come manifestazione di possessione da parte di dèi, demoni o spiriti. Tuttavia, è interessante notare che, già nel III secolo d.C., vi sono resoconti di esperienze simili tra i medium. Questo suggerisce che il fenomeno dell’allungamento medianico è stato testimoniato e documentato sin da tempi antichi, oltre a essere presente in molte culture e tradizioni spirituali.

Nei dati raccolti per i procedimenti di canonizzazione, spesso emergono riferimenti agli allungamenti come parte delle manifestazioni prodigiose dei santi o dei candidati alla santità. Questi dati testimoniano l’importanza di comprendere e studiare i fenomeni medianici, incluso l’allungamento medianico, nel contesto delle esperienze religiose e spirituali.

Dipinti di El Greco: personaggi biblici o santificati dall'aspetto allungato

Inoltre, alcuni dipinti realizzati da artisti come El Greco (1541–1614) sembrano illustrare figure di santi o persone “allungate”, offrendo una rappresentazione visiva di questo fenomeno nella storia dell’arte sacra. Queste opere d’arte testimoniano l’influenza dell’allungamento medianico nella cultura e nella religione dell’epoca.

I neoplatonici dell’antichità osservarono e documentarono singolari fenomeni che coinvolgevano l’allungamento e la mutazione delle dimensioni corporee di alcune persone durante stati di trance o esperienze mistiche. Uno di questi resoconti è attribuito a Giamblico di Calcide (245-325 d.C.), un filosofo siro di lingua greca vissuto in età romana.

Giamblico esaminò tali eventi in un’opera sulla divinazione, conoscuto come I misteri degli Egizi (o I Misteri degli Egiziani), un’opera di grande rilevanza filosofica e religiosa, scritta in risposta alle critiche dell’antico filosofo greco Porfirio (233 o 234-305 d.C.), che mettevano in discussione l’importanza dei riti misterici nella pratica filosofica. Tuttavia, il titolo con cui è nota questa opera, scelto dal filosofo e astrologo italiano Marsilio Ficino (1433-1499) quando la tradusse, De Mysteriis Aegyptiorum, Chaldaeorum, Assyriorum, può risultare fuorviante, poiché l’opera si estende ben oltre la semplice discussione dei misteri egiziani.

Il titolo esatto dell’opera sarebbe più appropriatamente Del maestro Abammone, risposta alla lettera di Porfirio ad Anebo e spiegazione delle questioni che essa pone. Questa opera è senza dubbio una delle più significative pervenute fino a noi. In essa, Giamblico si pone nella veste di Abammone, un sacerdote egizio, e non solo difende la teurgia, ma ne fa una fondamentale dottrina. Sostiene che la teurgia sia superiore all’indagine razionale quando si tratta di ottenere una comprensione autentica del mondo divino.

Ciò che rende quest’opera eccezionale è che non si limita a difendere la teurgia, ma fornisce anche un solido fondamento teorico per l’intero corpus dei riti liturgici pagani e per la tradizionale mantica. In altre parole, Giamblico non si limita a teorizzare la superiorità della teurgia come mezzo di comunicazione con il divino, ma anche a integrare la teurgia nella struttura più ampia delle pratiche e delle credenze religiose dell’epoca. Nella sua opera, egli annotò: «È noto che la persona del soggetto si dilata e raggiunge un’altezza soprannaturale».

L’Allungamento medianico della beata Ida di Lovanio

Dal trattato di Giamblico, l’allungamento medianico è stato oggetto di attenzione anche in epoche più recenti. Lo scrittore e storico tedesco Johann Joseph von Görres (1776-1848), autore de La Mystique Divine, Naturelle et Diabolique (cinque volumi pubblicati a Parigi nel 1854), racconta un episodio straordinario che coinvolge la Ida di Lovanio (morta intorno al 1300), una monaca cistercense dell’abbazia di Roosendael (nei Paesi Bassi), ufficialmente commemorata nella Chiesa cattolica come beata.

Durante una notte in cui Ida condivideva un letto con una suora molto devota, l’inspiegabile accadde. Il corpo di Ida iniziò a espandersi a proporzioni quasi mostruose, tanto da occupare il letto in modo insolito, a eccezione di una striscia molto stretta. L’enorme sforzo causò una lacerazione nella pelle di una delle sue gambe, che lasciò una cicatrice permanente. In modo altrettanto misterioso, il suo corpo si contrasse improvvisamente, ritornando alle dimensioni normali.

L’allungamento medianico di DD Home

Gli allungamenti medianici rappresentarono un fenomeno intrigante e spesso osservato durante le sedute spiritiche nel periodo vittoriano. Uno dei casi più noti e documentati riguardò il celebre medium scozzese Daniel Dunglas Home conosciuto meglio come DD Home (1833-1886), il quale consentì ai presenti di misurare queste straordinarie manifestazioni.

Nel libro D. D. Home: His Life and Mission del 1921, scritto dalla seconda moglie del medium, Julie de Gloumeline, con la supervisione e introduzione di Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930), il creatore di Sherlock Holmes, si narra che il Conte di Crawford, James Lindsay (1847-1913), e Windham Thomas Wyndham-Quin (1841-1926), Conte di Dunravenil, «furono testimoni più di una volta dello strano fenomeno dell’alternanza di allungamento e restringimento della forma di Mr. Home». Secondo Madam Home, questa manifestazione avrebbe creato al marito un grande danno fisico, ma fortunatamente si trattava di un evento raro.

Durante una sessione di prova del 1868, condotta a casa dei coniugi Hall (Samuel Carter Hall, 1800-1889 e Anna Maria Hall, 1800-1881), in compagnia del Conte di Dunraven e da un giornalista di nome H. T. Humphries, fu testimoniato nuovamente il fenomeno di Home dell’allungamento medianico.

Humphries scrisse:

«Formavo uno di un gruppo di nove o dieci persone. Eravamo seduti in una stanza ben illuminata a gas. […] Tutti noi abbiamo visto il signor Home aumentare in altezza di circa otto o dieci pollici, e poi abbassarsi fino a sei o otto pollici al di sotto della sua statura normale. Essendo tornato alla sua solita altezza, lui prese Lord Adare (ora Conte di Dunraven) e il Maestro di Lindsay (ora il conte di Crawford e Balcarres), e, posizionandone uno accanto a ciascun palo del porte a soffietto, si sdraiò sul pavimento, toccando i piedi di uno con la testa e i piedi dell’altro con i suoi piedi. Poi era di nuovo allungato, e spinse sia Lord Adare che il Maestro di Lindsay all’indietro lungo il pavimento con la testa e i piedi mentre era disteso, con le braccia e le mani rimaste immobile al suo fianco.»

D. D. Home: His Life and Mission di Madame Home, giugno 1921

Il signor Samuel C. Hall disse di aver misurato l’entità di questo allungamento scoprendo che i due Conti erano stati spinti ad una distanza di sette piedi (oltre due metri) l’uno dall’altro, e che il medium riusciva a toccare entrambi.

Membri della London Dialectical Society nel 1893
Membri della London Dialectical Society nel 1893

Il Conte di Dunraven fu interrogato dai membri del comitato della London Dialectical Society, un’associazione professionale britannica costituita nel 1867 per incoraggiare il dibattito “su tutte le questioni senza riserve, ma specialmente quelle comprese nel dominio dell’etica, della metafisica e della teologia”. In quell’occasione, il Conte disse:

«La parte superiore dell’osso iliaco e le costole corte sono separate. In Home sono insolitamente vicine tra loro. Non c’era separazione delle vertebre della colonna vertebrale; né gli allungamenti erano affatto simili a quelli risultanti dall’espansione del torace con l’aria; le spalle non si mosse. Home sembrava come se fosse stato tirato su per il collo; i muscoli sembravano in uno stato di tensione.»

DD Home: Bodily elongation experiments 04 – Lord Adare’s testimony

Anche l’anno successivo, il 9 febbraio 1869, fu ripetuto l’esperimento a casa del Conte di Crawford, con partecipanti sia il tenente colonnello Sir Gerard Smith (1895-1900) e James Manby Gully (1808-1883), un medico vittoriano, ben noto per la pratica dell’idroterapia e per la “cura dell’acqua”. I tre erano seduti con DD Home in una piccola stanza, gli oggetti ierano appena visibili dalla debole luce che entrava dalla finestra. Lì accadde qualcosa di più inquietante, c’erano strane forme, come ombre, una prima vicina al medium e, successivamente, una accanto a sua moglie.

Il Conte di Crawford disse che «La sua forma diventò gradualmente evidente […] si avvicinò a Home e lo baciò. Lei [l’entità] stava accanto a lui contro la finestra, intercettando la luce come un corpo solido, e appariva pienamente materiale come Home stesso; nessuno avrebbe potuto dire quale fosse il corpo mortale e quale lo spirito. Era troppo buio, però, per distinguere i lineamenti. Ho potuto vedere che aveva il viso completamente rivolto verso di noi, e che i suoi capelli erano sciolti e con la riga al centro.» Questo episodio associò l’allungamento agli spiriti.

Anche lo scrittore e massone Henry Diedrich Jencken (1822-1885), conosciuto soprattutto per il suo libro intitolato The Character and Tendency of the Freemason Society (in italiano: Il carattere e la tendenza della massoneria), nel suo resoconto in Human Nature (1869) descrive l’allungamento delle gambe di DD Home:

«La gamba destra del signor Home è stata quindi allungata di circa quindici centimetri, poi accorciata, il piede si è letteralmente rimpicciolito nei pantaloni. Ho esaminato attentamente la gamba dall’articolazione della caviglia all’anca. L’arto sembrava ristretto e avvizzito e, gradualmente allungato, si sentiva come se si espandesse grazie all’aria che viene gonfiata. Mentre la gamba era così accorciata, camminò per la stanza, dimostrando che, sebbene di dimensioni ridotte, la funzione dell’arto non era compromessa. La prova finale e più soddisfacente, tuttavia, è stato l’allungamento e l’accorciamento della mano. Ho fatto sì che il signor Home ponesse saldamente la sua mano su un foglio di carta, e poi ho tracciato attentamente il contorno della mano, facendo in modo che la punta della matita fosse tenuta saldamente al polso. Credo che si tratti della prima misurazione positiva dell’estensione e della contrazione dell’organismo umano.»

Human Nature, marzo 1869, Elongation of me home, with measueements, di Henry Diedrich Jencken
Un disegno tratto da Human Nature, marzo 1869
Un disegno tratto da Human Nature, marzo 1869

DD Home sembrava possedere la straordinaria capacità di condividere il dono dell’allungamento con altre persone, tra cui la signorina Bertolacci, di origini italiane, anch’essa medium. Questo non è l’unico fenomeno straordinario attribuito a Home, poiché in diverse occasioni sembra aver conferito una sorta di immunità al fuoco ai suoi sostenitori.

Ciò che rende questi allungamenti ancora più straordinari è il fatto che, nonostante la loro spettacolarità, Home sperimentava spesso un notevole disagio fisico dopo averli manifestati. Questo aspetto aggiunge un elemento di complessità al fenomeno, poiché solleva domande sulla natura e le conseguenze di tali manifestazioni medianiche.

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